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BIAS COGNITIVI E ETICA DEL MARKETING Come migliorare l'efficacia del marketing con la consapevolezza
Chi fa marketing si chiede spesso quale sia la strategia migliore per il nostro cliente e quella più efficace in termini di sostenibilità per entrambi.
Ma di tutti questi strumenti che ci vengono offerti gratuitamente per fare pubblicità non ci chiediamo mai perché, a parte per avere un vantaggio competitivo sui concorrenti, abbiamo sempre più funzioni gratuite anche come semplici utenti, ma dietro la facciata, curiosamente il marketing è sempre più complicato e costoso.
A che gioco stiamo giocando? Chi ci guadagna in tutto questo è qual'è il prezzo da pagare?
Spesso una delle risposte è che Google & C. ci guadagnano, ma almeno qualcosa arriva anche a noi, sia come utenti, sia come lavoratori del web marketing.
Ho già detto più volte perché dissento da questa affermazione.
Se per risolvere un problema sociale, politico o economico pensiamo che basti un'app per ottimizzare meglio il processo, è come dire che per curare una polmonite dobbiamo usare uno sciroppo per la tosse.
Togliere il sintomo non risolverà il problema.Il fatto di avere Google che chiama per noi un Hotel o un ristorante per gestire le prenotazioni o la possibilità di avere segnalazioni sul traffico in tempo reale su Google map, non risolverà mai il problea dei trasporti, dell'inquinamento, o nel caso del primo esempio, del fatto che dimensioni massive di turismo verso hotel o ristoranti siano dannose per l'ambiente, per il turismo stesso e per la sostenibilità delle piccole aziende.
Ma Google non è l'unica soluzione. Magari si potrebbe fare un discorso sul miglioramento della gestione aziendale o sul fatto che piccolo è meglio, perché più sostenibile, come afferma anche l'autore di "Antrifragile".Quando valutiamo se davvero vogliamo fare soldi secondo il sistema, che sembra sempre l'unico possibile, proposto dalle grandi compagnie, dovremmo, secondo me, fermarci un attimo e capire se davvero non ci sono alternative, oppure preferiamo non porci troppi scrupoli e girare la testa dall'altra parte a tutte le porcherie che emergono, diventandone complici.
Il clima attorno ai giganti del Web sta cambiando, ma c'è chi sostiene che la differenza nelle grandi battaglie la possa fare solo la politica, come se nella storia non fosse mai successo che movimenti dal basso hanno prodotto enormi cambiamenti.
La legge sulla privacy della California è partita dal basso anche se è stata appoggiata e portata avanti da ricchi non dell'ambiente.
Poi possiamo anche informarci sul modello di business che queste compagnie propongono e capire come mai sono così generose nel fornirci servizi e strumenti gratuiti e se DAVVERO sono gratuiti.
Inoltre, questo modello di business che noi riferiamo ai nostri clienti senza ovviamente prenderci la responsabilità del fatto che più che arricchirli, potrebbe rovinarli, non è l'unico modo di vivere il lavoro del Web Marketing.Consideriamo questi punti:
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Se Google o Amazon interromono il servizio a noi, siamo rovinati, perché di fatto ci eslcudono dal mercato e potrebbero anche toglierci ingiustamente la visibilità o ricattarci. È sostenibile un modello del genere? È "Antifragile"?
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Google, come Amazon e altri, applicano la politica della "Kill zone", cioè avere una strategia al limite del legale per fare terra bruciata con i concorrenti, sfruttando la posizione di monopolio. È etico e sostenibile?
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Google, come Amazon, oramai da anni, non danno più all'utente il miglior risultato possibile, ma quello che loro pensano sia più conveniente per loro, per chi fa pubblicità con. loro e per le loro subdole strategie di mercato.
Possiamo davvero aiutare un'azienda a competere in un sistema così marcio?
Con che etica proponiamo al cliente sempre più soldi da spendere sapendo che comunque Google manipola i dati a favore di chi ha più risorse? -
Tutte le Big Company del web non diventano influenti perché hanno le risorse migliori ed offrono le soluzioni migliori. Siamo illusi se pensiamo sia davvero così.
La realtà è che riescono ad acquisire posizioni dominanti, che poi sfruttano per acquisire aziende concorrenti o interessanti, tramite attività di lobbing politica.
È sostenibile? È etico?
(Fonte:
https://mattstoller.substack.com/p/how-biden-can-clean-up-obamas-big )- Se anche la politica interverrà, non è detto che lo faccia nei nostri interessi completamente e che la soluzione sia la migliore possibile per noi. Perché dovremmo accontentarci di svendere i nostri dati in cambio di una Web Tax che andrà a finire solo nelle tasche dei politici, che notoriamente sono dei ladri, e non darà a noi nessuna garanzia di poter disporre i nostri dati?
- Se esaminiamo questo servizio di Report del 14 giugno 2021, noteremo che Amazon, che per fortuna ha salvato @giorgiotave dalle angherie di Youtube, ha queste politiche per favorire Amazon Prime, che finanzia i creator su Twitch:
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tentativo di assunzione di personale di polizia e militare per contrastare dipendenti e politici che sarebbero contro il sistema Amazon,
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favorire la precarietà dei contratti con ricambio continuo per evitare di assumere usando anche strategie al limite della legalità e sottopagando i dipendenti,
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controllo militare del lavoro, ai limiti della legalità e violazione delle norme per la tutela del lavoro, come il violento boicottaggio della presenza sindacale negli USA, ma anche in Italia,
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inquinamento locale e globale, tramite un aumento dei trasporti, la costruzione di magazzini in aree contaminate da discariche, ecc..
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evasione fiscale oltre ogni limite di etica e rispetto,
(https://www.propublica.org/article/the-secret-irs-files-trove-of-never-before-seen-records-reveal-how-the-wealthiest-avoid-income-tax ) -
concorrenza sleale e distruzione dell’economia locale, come ad esempio la concorrenza alle librerie che laFrancia sta cercando di fermare,
( https://news.in-24.com/lifestyle/books/61208.html ) -
aumento dei prezzi al consumo imposta da Amazon. Quindi anche le sovvenzioni a Twitch tramite prime arrivano da una politica commerciale scorretta e svantaggiosa per tutti i consumatori. Inoltre tutti i servizi gratuiti che offre Amazon, li fa in realtà pagare ai venditori o ai consumatori tramite aumento di prezzi o profilazoine dei clienti senza controllo.
( https://mattstoller.substack.com/p/amazon-primes-free-shipping-promise )
Ma sicuramente Google non è da meno, perché basta indagare un po' non solo nei suoi algoritmi o in quello che racconta ufficialmente, che tutti possono recuperare queste informazioni che dimostrano quanto costruito sulla truffa e sull'inganno si stia. consolidando il monopolio di Google.
Intanto che noi plaudiamo all'ennesima "rivoluzione" tecnologica proposta da Big G, comitati Antitrust, dagli USA (con la nuova nomina appena fatta da Biden), all'Europa indagano e accusano di pratiche commerciali scorrette, con una frequenza impressionante. Non c'è mese che non venga fouori una possibile causa di qualche Stato per milioni di euro.
È normale che noi diamo soldi ad un truffatore?
Voi dareste volentieri soldi ad un ladro?
È normale essere contenti che Google abbia messo l'ennesimo banner per avvisare che dobbiamo accettare la privacy, senza chiedersi come mai prima non ce lo chiedeva e quanti dati e quanta privacy ci abbia rubato, prima che la politica si accorgesse che era ILLEGALE!???Vediamo allora cosa fa il nostro amico Google:
- Progetto Bernanke. Mentre noi spendiamo e facciamo tranquillamente spendere ai nostri clienti un sacco di soldi per l'adv, ecco come viene gestito il meccanismo in modo da truffare i consumatori.
Cito: "Secondo l'accusa, un progetto similare potrebbe essere la pistola fumante di un sistema monopolistico in grado di inquinare il mercato tramite l'abuso della propria posizione per il controllo dei prezzi."
(Fonti:
https://www.punto-informatico.it/project-bernanke-il-segreto-di-google-per-ladv/https://mattstoller.substack.com/p/when-googles-fancy-lawyers-screw )
- Eric Schmidt, ex amministratore delegato di Google e ora presidente della Commissione per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti sull’intelligenza artificiale, è diventato consigliere del Pentagono nel 2016, pur mantenendo la posizione di presidente esecutivo di Alphabet, la società madre di Google. Negli anni successivi, Google ha avviato un contratto con il Pentagono che gli consente di utilizzare alcune delle sue tecnologie di riconoscimento delle immagini come parte di un progetto militare.
Il progetto, chiamato Maven, usava il machine learning per distinguere persone e oggetti nei video dei droni.
(NON VI SUONA UN CAMPANELLINO D'ALLARME??? ;))) Con tutti i dati che diamo e daremo a Google per tutti i progetti di Realtà Virtuale ed AI?)
Una domanda se la sono fatta anche gli stessi dipendenti Google, criticando il progetto, presentando petizioni per contrastarlo e perfino dimettendosi.
Sarei proprio curioso di sapere se @giorgiotave o il suo team di collaboratori aziendali e moderatori del forum, conoscevano queste notizie.
Se sì, vorrei sapere come mai non ne hanno parlato o quanto meno cosa ne pensano, perché, a mio personale parere, "Per un internet migliore" significa anche sapere come funziona il mondo al quale diamo tanti soldi e che elogiamo o critichiamo, ma senza mai scalfirlo nei suoi intenti grazie al nostro complice silenzio.Detto questo, però, visto che almeno Giorgio ci mette la faccia, bisogna dire che al WMF o in tutto il forum, nessuno ha mai sollevato il problema e, quando a volte mi sono permesso di scriverne, non c'è stata nessuna risposta e nessun dibattito.
Forse perché chi fa marketing è troppo impegnato a fare i soldi senza farsi scrupoli, perché "bisogna pure campare", anche se lo si fa a danno di tutti gli altri, ma anche di sé stessi, dato che questo meccanismo distrugge il la reputazione del Web Marketing, la qualità del Web e anche la nostra vita.
Oppure perché nascondendosi dietro il suo ruolo di tecnico e dicendo che queste cose non sono il mio campo e comunque non posso farci nulla, si dimentica però che quando qualcosa ci capita che troviamo ingiusto e che ci tocca il portafoglio, anche se non fa parte della nostra vita, magicamente diventiamo dei lottatori contro l'ingiustizia e facciamo di tutto per non trovarci soli in questa battaglia che speriamo di poter vincere.
Quella che chiamerei "la lotta per la libertà del proprio orticello".Oppure, e ho finito le alternative, perché come dice Nassim Taleb (Antifragile), non conosciamo il principio della iatrogenicità che, sperando di riportare correttamente, significa che un eccesso di interventismo per portare benefici immediati ma molto piccoli, ha spesso effetti collaterali sconosciuti ma nel lungo termine molto grandi e potenzialmente disastrosi.
(https://www.kinesiopatia.it/glossario/iatrogenesi/ )
Spero vivamente che qualcuno abbia il coraggio di commentare o criticare costruttivamente questi contenuti.
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