• User Newbie

    web designer senior: rapportarsi con i clienti

    Salve a tutti,

    È la prima volta che posto su questo forum, sebbene lo conosca da moltissimo tempo. Mi presento, sono un web designer libero professionista che lavora in questo campo da circa un decennio, negli ultimi anni con partita iva, precedentemente attraverso notule di prestazione occasionale.

    Lungi dal ritenermi il megliore sulla piazza, credo negli anni di aver acquisito una certa esperienza, sia tramite i corsi da me sostenuti, sia tramite auto-formazione quasi quotidiana.

    Negli ultimi tempi i miei problemi più grossi non sono però di natura tecnica, di design o altro, ma di gestione, o meglio, sopportazione cliente.
    Non riesco più a reggere questi clienti che credono di saper tutto loro, vogliono le cose sempre e solo come dicono loro e pretendono che la tua esperienza non conti nulla e che tu sia una scimmia che fa quello che gli viene detto, un umile strumento nelle loro mani.

    Vedo, sempre più di frequente, gente che mi fa capire in tutti i modi che se potessero il sito se lo farebbero da soli, e molto di frequente ci hanno anche provato, fallendo. Quando però lo hanno fatto fare a me non è che si son messi un attimo di lato ed hanno lasciato lavorare il professionista. No, ci mancherebbe, hanno voluto mettere la bocca (ed avere pure ragione!) su ogni questione, con risultati finali a volte pietosi ma dei quali i clienti vanno molto orgogliosi.

    Ora, io mi chiedo, ho scarsi rapporti con i miei "colleghi", visto che lavoro da solo, ma come fanno gli altri a confrontarsi con tutto questo? Come fanno a reggere lo stress emotivo di essere trattati come delle scimmie ammaestrate?

    Un tempo ne sapevo meno di questo lavoro e me la prendevo meno, anche se non so bene come. Adesso sta diventando per me un calvario.
    Lasciando stare quei clienti che cercano di approfittarsene in ogni modo per avere sempre di più, quelli che indipendentemente da quello che fai non saranno mai soddisfatti, e quelli che provano di continuo a modificare i tuoi modus operandi per farli coincidere con quelli loro, mai testati.

    Boh, mi piacerebbe sentire il parere degli altri, soprattutto di quelli che hanno fatto questo lavoro per un po' di tempo.


  • User Attivo

    @LGW said:

    Non riesco più a reggere questi clienti che credono di saper tutto loro, vogliono le cose sempre e solo come dicono loro e pretendono che la tua esperienza non conti nulla e che tu sia una scimmia che fa quello che gli viene detto, un umile strumento nelle loro mani.

    Ciao, l'anno scorso un mio cliente mi ha commissionato un'applicazione web, circa 6 mesi di sviluppo, e nel frattempo ho pensato di affidare lo studio del logo a una collega che si occupa solo di grafica. Dopo 2 mesi mi invia un'unica bozza di uno studio, un logo innegabilmente bello e minimalista. Invio tutto agli interessati e poco dopo ricevo una mail con la segnalazione di molti errori, sopratutto i colori, in uno schema il logo completamente stravolto con filtri bevel e ombre che dire pacchiane era poco, ma soprattutto l'obbligo di usare colori in quadricromia.
    Ma la cosa più terribile è stata questa nota: "... a saperlo lo avrei fatto io con Photoshop in meno di 1 ora".

    Se hai la stessa fama e autorevolezza di designer come Milton Glaser it.wikipedia.org/wiki/Milton_Glaser puoi gestire la cosa in un certo modo, al contrario o accetti dei compromessi o rinunci al cliente.

    Penso che si debba usare molta fermezza e decisione, tanta ma tanta pazienza, per cercare di far capire al proprio cliente che sta sbagliando.
    Ma mai fargli capire che è incompetente e ignorante, anche se poi di fatto lo è.

    Potrebbe essere di grande aiuto un percorso di formazione che aiuti a migliorare l'approccio e la comunicazione con le persone.

    In bocca al lupo 😉


  • User Attivo

    Ciao,
    ammetto che in passato ho avuto gli stessi tuoi dubbi ma poi, con la maturità, il mio approccio è diventato quello di offrire al Cliente un consiglio, avvisandolo delle possibili conseguenze di un comportamento diverso da quello suggerito (possibilmente per iscritto).

    La filosofia è semplice ed è quella che ho sempre adottato, anche durante i decenni passati a lavorare come dipendente: se facciamo come dico io, io sono responsabile dei risultati, se facciamo come dici tu (capo, collega o Cliente), ne rispondi tu.

    Ciò chiarito, il Cliente decide. Tu puoi solo scegliere, eventualmente, di rifiutare l'incarico, cosa che mi è capitato di fare tutte le volte in cui mi sono reso conto che il Cliente mi chiedeva di fare cose che andavano contro la mia etica professionale, che m'impedisce di farmi pagare per fare cose che so che danneggeranno il Cliente, anche se è lui stesso a chiederle, nonostante il mio parere contrario.

    Ma ci sono stati anche casi in cui l'esperienza e l'opinione del Cliente mi hanno permesso di vedere aspetti che non avevo considerato, quindi non bisogna mai partire pensando di sapere tutto. C'è sempre da imparare, da tutti!


  • Community Manager

    Ciao LGW e benvenuto sul forum gt,

    è un lavoro molto stressante quando lo si fa da soli, specialmente con il fatto che Internet si evolve alla velocità della luce, c'è molta frammentazione e tutti vogliono fare tutto.

    I rapporti con i clienti sono molto importanti e non sempre facili da gestire, è un lavoro a parte.

    Chi lavora da solo, nell'Internet di oggi, dovrebbe avere dei paletti ed essere poco flessibile con se stesso e con gli altri per riuscire a gestire la situazione. Sei costretto, prima di tutto, a filtrare i clienti per individuare quelli che fanno per te così come i clienti fanno lo stesso.

    Il secondo è individuare un sistema per le richieste eccessive. Ti consiglio di studiare SCRUM con il sistema dei punti che ti risolve un bel po' di problemi sulla scelta di cosa fare.

    Insomma, il grosso del problema è che nel tempo chi lavora da solo ha sempre meno tempo per lavorare perché risucchiato da burocrazia e gestione cliente.

    Di conseguenza, bisogna rispondere in modo adeguato 🙂


  • Moderatore

    Ciao
    le questioni sono 2:

    1. Imprenditori che hanno sbagliato rimanendo all'oscuro di quello che accadeva sul loro sito delegando tutto e smettendo quindi di essere imprenditori. L'imprenditore deve e sarà sempre proprietario e gestore del suo sito, grafica, logo, Search Console, ecc. ecc. So di agenzie con non hanno voluto condividere gli accessi di Analytics...
    2. Se ci si affida a un professionista ci si deve fidare altrimenti si perde solo tempo. Quello che accade in in sistema ideale è che l'imprenditore chiede al Professionista le strategie, il perchè, le motivazioni ma sempre fidandosi dell'esperienza del consulente.

    Sii sempre chiaro e onesto con chi hai di fronte, se non ti apprezzano e se ti è possibile cambia il cliente.


  • User Newbie

    Ciao,
    ammetto che in passato ho avuto gli stessi tuoi dubbi ma poi, con la maturità, il mio approccio è diventato quello di offrire al Cliente un consiglio, avvisandolo delle possibili conseguenze di un comportamento diverso da quello suggerito (possibilmente per iscritto).

    La filosofia è semplice ed è quella che ho sempre adottato, anche durante i decenni passati a lavorare come dipendente: se facciamo come dico io, io sono responsabile dei risultati, se facciamo come dici tu (capo, collega o Cliente), ne rispondi tu.

    Ciò chiarito, il Cliente decide. Tu puoi solo scegliere, eventualmente, di rifiutare l'incarico, cosa che mi è capitato di fare tutte le volte in cui mi sono reso conto che il Cliente mi chiedeva di fare cose che andavano contro la mia etica professionale, che m'impedisce di farmi pagare per fare cose che so che danneggeranno il Cliente, anche se è lui stesso a chiederle, nonostante il mio parere contrario.

    Ma ci sono stati anche casi in cui l'esperienza e l'opinione del Cliente mi hanno permesso di vedere aspetti che non avevo considerato, quindi non bisogna mai partire pensando di sapere tutto. C'è sempre da imparare, da tutti!

    Questo mi sembra ragionevole, ma c'è chi non ne vuole sapere di consigli.

    @Sermatica said:

    1. Se ci si affida a un professionista ci si deve fidare altrimenti si perde solo tempo. Quello che accade in in sistema ideale è che l'imprenditore chiede al Professionista le strategie, il perchè, le motivazioni ma sempre fidandosi dell'esperienza del consulente.

    Sii sempre chiaro e onesto con chi hai di fronte, se non ti apprezzano e se ti è possibile cambia il cliente.

    Forse devo solo aumentare i clienti e scartare quelli che si sentono dio in terra, mentre considerano me uno spaventapasseri con un computer.


  • Moderatore

    @altraSoluzione said:

    Ciao,
    ammetto che in passato ho avuto gli stessi tuoi dubbi ma poi, con la maturità, il mio approccio è diventato quello di offrire al Cliente un consiglio, avvisandolo delle possibili conseguenze di un comportamento diverso da quello suggerito (possibilmente per iscritto).

    La filosofia è semplice ed è quella che ho sempre adottato, anche durante i decenni passati a lavorare come dipendente: se facciamo come dico io, io sono responsabile dei risultati, se facciamo come dici tu (capo, collega o Cliente), ne rispondi tu.

    Ciò chiarito, il Cliente decide. Tu puoi solo scegliere, eventualmente, di rifiutare l'incarico, cosa che mi è capitato di fare tutte le volte in cui mi sono reso conto che il Cliente mi chiedeva di fare cose che andavano contro la mia etica professionale, che m'impedisce di farmi pagare per fare cose che so che danneggeranno il Cliente, anche se è lui stesso a chiederle, nonostante il mio parere contrario.

    Ma ci sono stati anche casi in cui l'esperienza e l'opinione del Cliente mi hanno permesso di vedere aspetti che non avevo considerato, quindi non bisogna mai partire pensando di sapere tutto. C'è sempre da imparare, da tutti!

    Quoto in pieno questa teoria perchè è la stessa che negli anni ho applicato anche io.

    • avvisi dei rischi di una scelta sbagliata
    • se non ascolta, non è più un cliente -> nel senso che nonostante gli avvisi fatti ti dà sempre la colpa
    • se è arrogante, non è più un cliente (il rispetto deve avvenire per entrambi) -> forse questo è il caso più comune
    • ascoltare sempre la richiesta: molto spesso diamo per scontato cose che per altri non sono