• User

    Salve, la ringrazio per la risposta,
    rimanere con l'iva è stata una scelta mia, perchè nel forfettario mi avevano detto che dovevo rimanerci almeno 3 anni, e se non mi piaceva dovevo rimanerci per forza

    poi io vendo merce informatica a basso prezzo,
    se fatturo 100.000 euro all'anno iva inclusa, guadagnando solo il 5%, ossia 5.000 euro,
    pago 1.100 euro di iva di tasse

    col forfettario invece si pagava il 15% del 40% del fatturato, non del guadagno effettivo,
    e quindi mi sarei ritrovato a pagare il 15% di 40.000 euro, ossia 6.000 euro,
    più di quanto guadagnavo realmente,

    perchè anche se non pago l'iva sul guadagno, quando compro la merce, l'iva la pago lo stesso, perchè i fornitori mi fatturano con iva

    il regime forfettario conviene per chi guadagna una grossa percentuale,
    per quelli come me non conviene

    è corretto ciò che ho detto o sbaglio qualcosa?
    quando su internet ho letto del regime forfettario, ho capito questo.

    per quanto riguarda irpef ecc, non ci arrivo a pagarle, anche se sono nel regime normale


  • Bannato Super User

    Buonasera

    Il mio era solo un consiglio ovviamente.

    Nel forfetario non c'è obbligo di rimanere 3 anni, si rimane 3 anni nell'ordinario con iva se si rinuncia al forfetario infatti tanti vorrebbero passare e rimangono nell'ordinario/semplificato con iva.

    perchè nel forfettario mi avevano detto che dovevo rimanerci almeno 3 anni

    La contabilita in ordinario/semplificato costa 3-4 volte (in media 1200 euro l'anno ma anche 1500 euro l'anno) rispetto quella dei forfetari che non hanno molti adempimenti, senza considerare che se ha un ricarico troppo basso potrebbero attivarsi degli studi di settore (adesso denominati indici di compliance) che rilevano una situazione di antieconomicità (in pratica le attivita ritenute non redditizie possono essere oggetto di conteziosi e spesso è davvero difficile dimostrare perche si guadagna meno degli altri).

    Il regime ordinario/semplificato è molto complesso, consideri che da quest'anno c'è pure lo spesometro trimestrale che ha dei costi contabili elevati (ogni fattura che emette e riceve va trasmessa all'agenzia delle entrate e per ogni fattura tramessa in modo errato ci sono 25 euro di sanzione), dunque dati i molti adempimenti contabili è davvero difficile seguirlo bene la contabilita con una spesa contabile minima.

    In regime forfetario non ha iva dunque non ha nessuna liquidazione iva trimestrale, non ha studi di settore, non ha irap, non ha irpef ed addizionali regionali e comunali, non ha neppure obbligo di registrare le fatture, tutti adempimenti presenti in regime ordinario che hanno un costo.

    Le mando un Saluto


  • User

    Si questo lo sapevo,
    ma l'esempio fatto da me su 100.000 euro di fatturato con guadagno minimo è corretto?

    siccome vendo su internet, devo mettere una percentuale bassa per riuscire a vendere,
    quindi secondo me nel mio caso conviene restare nel regime ordinario,
    questo perchè il regime forfettario del PD e una porcata,
    perchè tassa sul fatturato, invece che sul guadagno effettivo

    anni fa ero nel regime minimi, ed era molto buono,
    ma sfortunatamente mi hanno tolto col governo monti, non ho mai capito il motivo,
    il commercialista mi ha detto solo che non potevo più mantenerlo


  • Bannato Super User

    Buongiorno

    Non capisco la frase

    anni fa ero nel regime minimi, ed era molto buono,
    ma sfortunatamente mi hanno tolto col governo monti, non ho mai capito il motivo,
    il commercialista mi ha detto solo che non potevo più mantenerlo

    In quanto il regime dei minimi è stato abrogato nel 2016 ma chi manteneva i rquisiti poteva continuare ad adottarlo fino a naturale scadenza.

    Personalmente seguo leggi e circolari fiscali, dunque quando mi si dice una cosa controllo se sei vera e interpretata bene, a nulla vale "mi hanno detto", "ho sentito dire", "penso che sia cosi", vale cosa prescrive la legge o circolare fiscale e questa cose solo un buon commercialista le puo spiegare.

    Dunque prima di non adottare il regime dei minimi doveva controllare BENE perchè non poteva piu adottarlo e quale legge glielo impediva e per quale motivo, se era stabilito da una legge fiscale ok, se non era stabilito da una legge fiscale andava approfondita per capire come proseguire.

    Un Saluto


  • User

    non so perchè con l'arrivo di Monti ad inizio 2012 mi hanno comunicato che non potevo rimanere nel regime minimi,
    anche se gli affari andavano più male che mai,

    mi sono fidato di quanto dettomi dal commercialista,
    che abbia sbagliato o no, non lo so,
    so solo che dal 2012 mi hanno riportato nel regime.ordinario, mettendomi ancora di più in difficoltà


  • Bannato Super User

    Buonasera @informatic

    Con la ricarica cosi bassa che ha indicato è insostenibile un regime ordinario dove ci sono troppe imposte e troppi costi contabili, non credo che puo trovare una studio commerciale che le gestisce tutti gli adempimenti per meno di qualche migliaia di euro l'anno (e sono anche pochi) proprio perche il regime ordinario è troppo complesso con troppe dichiarazioni da svolgere e inoltre è bene farsi seguire da uno studio che abbia stipulato una assicurazione sul rischio di errori e in caso di errori/dimenticanza puo farsi rimborsare (solitamente gli studi che hanno assicurazione hanno degli onorari piu alti).

    A questo punto valuti idea se puo optare per il dropshipping, dato che la sua ricarica è bassissima sarebbe molto meglio che lei trova solo i clienti e li segnala ad una azienda che effettua la vendita diretta e lei fattura ed incassa solo una provvigione, in questo modo incasserebbe solo il netto (il suo guadagno) che le resta e potrebbe adottare il regime forfetario dove puo incassare massimo da 30.000 a 50.000 euro (varia a secondo il tipo di attivita svolta) ma avrebbe pochissime imposte da pagare e i costi contabili sarebbe ridotti dato che il regime forfetario è molto semplificato come adempimenti.

    Anche idea di inviare solo un riassunto delle fatture è poco praticabile in regime ordinario perche è necessaria la registrazione delle fatture (partita doppia) e anche la presentazione trimestrale dello spesometro e se acquista o vende in Europa anche i modelli intrastat dunque il suo commercialista ha un lavoro troppo impegnativo per adempiere a tutto basandosi solo su un riassunto fatto da lei, sono tanti dichiarativi da compilare con numerodi dati.

    Si intende che il mio è solo un parere personale e il comportamento fiscale da adottare lo dovra valutare lei col suo commercialista.

    Un Saluto


  • User

    il dropship lo pratico già,
    ma non posso fatturare solo la provvigione,
    perchè il cliente paga il prezzo intero a me, ed io a mia volta faccio il pagamento al fornitore(che spedisce la merce) trattenendo la provvigione

    ad esempio,
    su 100.000 euro l'anno di fatturato che i clienti versano a me, io compro la merce dal fornitore per 95.000 euro, e mi rimangono di guadagno 5.000 euro dai quale devo togliere 1.100 euro di iva.
    Non posso fatturare solo le 5.000 euro, perchè i clienti versano anche il costo della merce a me, non solo il guadagno.
    Dovrei far pagare direttamente il fornitore, e chiedere poi al fornitore di versare la provvigione a me, un accordo che si potrebbe pure fare,
    ma così facendo dovrei dare i dati del fornitore ai miei clienti, che furbamente con gli ordini successivi si rivolgerebbero direttamente a lui per risparmiare.
    Fatturando 100.000 euro con il regime forfettario, incasserei 5.000 euro per il lavoro fatto, e ne pagherei 6.000 di tassa,
    il regime forfettario è solo una porcata, tassa sul fatturato non tenendo conto dell'effettivo guadagno.
    I Campioni del PD che l'hanno ideato, ovviamente non hanno pensato di tassare sull'effettivo guadagno, ossia sui 5.000 euro, invece che su 100.000 di fatturato,
    in quel caso il 15% del 40% sarebbe stato di 300 euro di tassa, non 6.000 euro, più di quanto ho guadagnato.
    A quel punto preferisco pagare 1.100 euro di IVA.

    Il forfettario èottimo ad esempio per parrucchieri e altri lavori di manodopera,
    ma per chi fa lavori di rivendita merce con alti fatturati a basso guadagno, è un suicidio, si rischia di pagare di tasse più di quanto si guadagna


  • Bannato Super User

    Buongiorno @informatic

    Le faccio i miei auguri di trovare uno studio commerciale che l'assista adeguato per le sue richieste.

    Un Cordiale Saluto


  • User

    guadagnaeuro, visto che lei èprepararo sul regime forfettario, posso farle uma domanda?

    lei ha presente che noi venditori acquistando notebook con la normativa attuale, li acquistiamo in reverse charge, per cui senza IVA,
    ma nel momento della vendita dobbiano aggiungere il guadagno e versare l'iva,
    ad esempio, acquistiano un notebook da 200 euro in reverse, e poi lo rivendiamo ad esempio a 270 euro, perchè aggiungiamo le 44 euro di iva e 26 euro di guadagno.

    col regime forfettario come funziona?
    se si acquista un notebook a 200 euro in reverse, si può vendere anche a 210 euro guadagnandoci anche solo 10 euro? o l'iva non pagata all'acquisto, va versata lo stesso?


  • Bannato Super User

    Buonasera @informatic

    E' un piacere darle un consiglio.

    Quando si acquista in reverse charge (avviene anche quando acquista in Europa) il forfetario dovra applicare il reverse charge e dunque richiedere al fornitore la non applicazione dell'iva in quanto operazione in reverse charge, paghera al fornitore importo della fattura senza addebito di iva e dopo annoterà in fattura iva italiana e la versera entro il 16 del mese dopo allo stato italiano, dunque iva il forfetario la versa direttamente allo stato italiano.

    Dunque in realta anche per il forfetario iva è un componente negativo che andra valutato quando decidera il prezzo finale.

    Un Saluto


  • User

    la ringrazio per la risposta,
    avendo appreso questo, sono ancora più contento di aver deciso di rimanere nel regime ordinario,

    un negozio di informatica vende soprattutto Notebook, Smartphone, Tablet e anche CPU dei pc fissi,
    prodotti che si acquistano in reverse,

    dato che anche col regime forfettario (già considerato da me una porcata per via della tassazione forfettaria al 15% su un ipotetico guadagno del 40% del fatturato, cosa che ormai con la crisi di mercato che c'è, centri commerciali ecc, questo guadagno è solo nell'immaginazione di Renzi)
    avrei dovuto pagare l'IVA sui prodotti che un negozio di informatica vende di più (il 70/80% delle sue vendite),
    sono ora più convinto di aver fatto la scelta giusta rimamendo nel regime ordinario.


  • Bannato Super User

    Buonasera @informatic

    Sicuramente sarebbe dovuto passare ugualmente al regime ordinario in quanto il regime forfetario per la vendita al dettaglio prevede come massimo che si incassa 50.000 euro l'anno (per altre attivita è 30.000 euro) dunque col suo fatturato sicuramente sarebbe fuoriuscito dall'anno successivo.

    Nel regime forfetario bisogna avere un fatturato medio-basso con poche spese (perche non le deduce) dunque attivita con oltre il 25%-30% di spese/costi (affitti, materie prime, costi contabili etc..) sono poco conveniente in regime forfetario per via della impossibilita di deduzione di tali spese e costi.

    In ogni caso anche il regime ordinario è un regime rischioso per via di tanti aspetti contabili complessi come gli studi di settore (non immagina quante persone ho conosciuto che hanno pagato anche non avendo guadagnato pur di adeguarsi agli studi di settore) per non parlare dello spesometro trimestrale che prevede 25 euro di sanzione per ogni fattura trasmessa in modo errato (immagini chi ha migliaia di fatture quanti errori puo commettere nel trascrivere i dati di ogni singola fattura per la trasmissione, magari anche sviste in buona fede).

    Il regime forfetario è stato creato per fare cassa perche su tutto cio che incassa alla fine paga, indipendentemente dai costi che sostiene e non puoi dedurre neppure spese mediche, mutuo, familiari a carico, addirittura neppure affitto e le bollette del locale del negozio, è un modo sicuro per far pagare dato che conta solo incasso dunque se non si fanno molto bene i calcoli si puo persino rimettere.

    Di solito chi adotta il forfetario sono professionisti che lavorano professionalmente dunque non dovendo comprare nulla hanno un ricarico quasi del 100% ma per molti tipi di attivita il regime forfetario puo persino portare alla perdita di esercizio.

    Un Saluto


  • User

    ma questi studi di settori che cavolo sono?
    in questi ultimi 3 anni il commercialista mi ha ripetuto ogni fine anno che secondo gli studi di settore avrei dovuto guadagnare di più, e cercava di spingermi ad entrare nel forfettario,
    ma per i motivi spiegati io nel forfettario non ci entro, ci perderei, già devo muovere molti soldi per guadagnare 6 o 7000 euro all'anno.
    Secondo lei rischio sanzioni?
    mi porterebbero a chiudere l'attività, e non ho un altro lavoro


  • Bannato Super User

    Buongiorno @informatic

    Gli studi di settore sono delle analisi statistiche da cui escono dei risultati per stabilire se una attivita è congrua, coerente e normale, significa che paragonano la sua attivita ad altre simili (tramite dei programmi informatici) se la sua attivita risulta non congrua, coerente e normale potrebbe essere oggetto di un accertamento e dunque ispezione presso i locali, controllo approfondito della contabilita, valutazioni di profili di irregolarita, ricostruzione del reddito fatto dall'amministrazione finanziaria che si sostituisce a quello da lei dichiarato, etc..

    Gli studi di settore danno una possibilita, adeguarsi, significa che il programma automatico (di chiama GERICO) per la crazione degli studi di settore indica che pagando una cifra stabilita dal programma lei si adegua e dunque "ammette" di aver dichiarato poco e provvede al pagamento di tutto cio che non è stato dichiarato (secondo il programma) e in questo modo è piu difficile che facciano un accertamento dato che ha ammesso e pagato tutte le imposte e iva adeguandosi.

    Alcuni contribuenti si adeguano proprio perche hanno paura che durante un accertamento le sanzioni siano ancora piu pesanti della cifra necessaria per adeguamento e dunque preferiscono pagare proprio per allontanare la possibilita di un accertamento.

    Il discorso studio di settore è molto delicato perche in caso di errore nella compilazione possono scattare anche accertamenti elevati e poi occorrono avvocati e tributaristi per difendersi che costano migliaia di euro e si rischia anche di perdere il ricorso perche spesso è difficile dimostrare perche si guadagna poco (non basta dire che è colpa della crisi bisogna dimostrare perche si guadagna meno degli altri).

    Inutile dirle che un bravo commercialista deve spiegare questo rischio e tocchera a lei difendersi dalla presunzioni, solitamente fanno firmare la scelta di adeguarsi o meno al contribuente cosi in caso di accertamento il problema è suo dato che ha firmato di trasmettere questi dati statistici in questo modo.

    E' un argomento molto complesso proprio perche chi valuta la situazione finanziaria dell'azienda è un programma e ogni negozio è diverso dall'altro.

    Da quest'anno 2017 gli studi di settore sono stati abrogati ma ora hanno introdotto gli indici di compliance che dovrebbero stabilire il grado di affilidabilita di un contribuente (sempre tramite programmi automatici) ma al momento nessuno sa come funzionano e che risultati daranno.

    Si faccia una ricerca con motore di ricerca per leggere tante notizie relative gli studi di settore che per il 2016 ancora dovra compilare (modello unico 2017) dato che sono una parte importantissima della contabilita.

    Se rischia sanzioni solo il suo commercialista puo saperlo, controlli nelle dichiarazioni dei redditi se risulta congruo, coerente e normale, in caso contrario è possibile che ricevera un accertamento o richieste di chiarimenti, verifichi anche se si è adeguato in passato o meno, dipende probabilmente anche dalla cifra che si discosta, ma sono tutti argomenti che deve discutere col suo commercialista che ha in mano i conteggi e conosce la situazione della sua azienda.

    Oggi grazie al cielo esiste internet dove si possono studiare vari argomenti, dunque bisogna informarsi perche il lavoro è una cosa seria e non interessarsi della contabilita della propria azienda spesso puo portare anche a disastri irriparabili (spesso leggo i post di contribuenti che dopo anni di non interessamento alla contabilita chiedono come sanare anni di arretrati ed errori ma dopo anni spesso diventa impossibile risolvere situazioni di errore e mancati pagamenti),

    Le mando un Cordiale Saluto


  • User

    mi è venuta un pò di paura,
    ogni anno il mio commercialista dice che per gli studi di settore, il mio guadagno è troppo basso,
    ma purtroppo è vero che guadagno poco, da quello che mi ha detto lei, potrei essere sottoposto a controlli e rischiare sanzioni, nonostante sia in buona fede.

    Ogni giorno mi chiedo se vale la pena tenere aperta la mia attività o se è meglio chiudere e cercare un posto altrove,
    ho tenuto duro fino ad ora, ma se entro quest'anno o il prox non fanno un regime veramente agevolato per noi poveracci, chiudo una volta per tutte e mi levo questo peso di dosso.


  • Bannato Super User

    Buongiorno @informatic

    Il tema studio di settore è troppo complesso per essere affontato in poche righe in un forum.

    Si parla con proprio commercialista, si chiede, ci si consiglia per valutare come gestire al meglio la propria azienda, meglio del commercialista nessuno puo spiegarle questi argomenti.

    In linea di massima lo studio di settore è una presunzione semplice che viene incrociata con altri dati (ad esempio spesometro, redditometro, movimenti bancari, tenore di vita, auto posseduta, spese sostenute etc...).

    Un Saluto