• User

    :quote: @Stuart said:

    Ciao Leonardo, grazie per quest'opportunità.

    La domanda può sembrare articolata, ma non pretendo una risposta altrettanto complessa.

    Ho un prodotto "XYZ", il cui mercato è affollato ai limiti del saturo.
    Questo prodotto vanta una qualità superiore a prodotti eguali offerti dalla concorrenza, ed essendone il creatore posso deciderne 1) il prezzo di lancio e 2) strategie di comunicazione/promozione online.

    Se, ovviamente, il mio obiettivo è affermare e far emergere il mio prodotto nel suo mercato, secondo te cosa sarà meglio fare in visione della creazione di un sito ad-hoc?

    Ti ringrazio 🙂
    Stuart

    beh, se il tuo prodotto è superiore anche se all'interno di un mercato saturo bisogna che la tua proposta di valore online faccia emergere questo valore differenziante e che in tal modo ti permetta di sostenere un prezzo superiore per gli altri.. come fare per dimostrare tale superiorità..? dipende dal prodotto, certamente farlo provare a qualche e-influencer e contare poi su opinioni e passa parola potrebbe essere una modalità da prendere in considerazione 🙂


  • User

    @Giorgiotave said:

    Ciao Leonardo,

    il web, come la vita, cambia.

    solo che il web cambia davvero in modo velocissimo e gli utenti creano sempre nuovi canali molto frequentati.

    Uno dei tanti eventi storici è stata la voglia di condivisione e di mettersi in gioco personalmente, parliamo di Blog, di YouTube, dei Social Network, dei Social Bookmark; ma anche di Tag, Technorati, Tag Cloud, Trackback, Flickr e via dicendo.

    Quindi possiamo dire che presto ci saranno in molte aziende (penso che alcune le abbiano già) delle figure specializzate nella promozione attraverso questi canali.

    Se dovessi fare un progetto abbastanza ampio dove è possibile agire a più livelli (insomma, larga scala, puoi fare di tutto, dalla Community, al Blog), in percentuale quanto investiresti su questo che molti chiamano Web 2.0?

    So che la risposta varia da settore a settore, però mi piacerebbe sapere il tuo pensiero su questo punto, magari se hai esempi, esperienze o altro 🙂

    :ciauz:

    bellissima domanda giorgio, tanto bella quanto complessa; in effetti possiamo pensare a come il "social", i contenuti dal basso e le community, in tutte le sue forme, possono influenzare e motivare e coinvolgere e sostenere un'idea o un prodotto o una marca.. oggi come oggi, la mia esperienza mi dice che se il prodotto soddisfa un bisogno di tipo emozionale sicuramente questa percentuale aumenta, se il prodotto è B2B potrebbe essere presto..


  • User

    @koalasereno said:

    bellissima domanda giorgio, tanto bella quanto complessa; in effetti possiamo pensare a come il "social", i contenuti dal basso e le community, in tutte le sue forme, possono influenzare e motivare e coinvolgere e sostenere un'idea o un prodotto o una marca.. oggi come oggi, la mia esperienza mi dice che se il prodotto soddisfa un bisogno di tipo emozionale sicuramente questa percentuale aumenta, se il prodotto è B2B potrebbe essere presto..

    aggiungo però che io sono fermamente convinto che davvero le communities dominate o will dominate i Brands e che i contenuti dal basso e i social media rivoluzioneranno il modo di fare marketing e business nel giro di pochi anni.. mi sembra davvero un fenomeno inarrestabile e che personalmente mi fa piacere che accada


  • Moderatrice

    Su marketing routes sono usciti 12 consigli

    1)Utilizzare Google Base COME HAI ESEMPI?
    2)Ottimizzare l’anchor text
    3)Blog PR - Aprire un blog e creare rumor e relazioni tramite quello
    4)Media RSS (mRSS)
    5)Microcontent COME HAI ESEMPI?
    6)Link building
    7)Sfruttare il potenziale massimo offerto dai blog per ottenere ulteriori link
    8)Utilizzare i tag per il contenuto online
    9)Social Media Optimization COME HAI ESEMPI?
    10)Usare Google Co-Op COME HAI ESEMPI?
    11)Sfruttare le wiki COME HAI ESEMPI?
    12)Ottimizzare per la Long Tail COME HAI ESEMPI?

    Grazie deb


  • User

    @koalasereno said:

    ciao barbara e benvenuta, il tema è interessante.. come si fa a capire se un progetto è ben riuscito se prima non si sono definiti chiaramente gli obiettivi? Se non sai dove vuoi andare, ogni strada è buona.. dice il gatto cesiro nel paese delle meravilgie.. in una logica di business proviamo allora a ricondurre un sito web ad un progetto aziendale che si rispetti; per questo associamo un budget, una pianificazione temporale, del budget, degli obiettivi SMART (specifici, misurabili, ottenibili, realistici, temporalmente definiti)..per l'online una scuola di pensiero definisce 4 grandi categorie: 1. siti di e-commerce 2. siti di lead generation 3. siti di media/content 4. siti di customer service online.
    A ciascuno di essi possiamo associare un set di obiettivi e di indicatori chiave di prestazione, i famigerati KPI, ..e in base a questi dovremo monitorare costantemente l'evoluzione del progetto..

    Condivido quello che dici 🙂 ma ti chiederei una cosa leggermente diversa...
    per la tua esperienza ci sono degli elementi facilitatori del successo che vanno al di là di quelli da te ripostati?

    Mi spiego meglio 😉

    A prescidere dalla corretta definizione e condivisione degli obiettivi a monte, della pianificazione del servizio/sito/progetto web... e così a seguire... possono essere identificate delle 'ricorrenze' degli elementi comuni nelle realizzazioni di successo?

    :71: Barbara


  • User

    @koalasereno said:

    :quote:

    beh, se il tuo prodotto è superiore anche se all'interno di un mercato saturo bisogna che la tua proposta di valore online faccia emergere questo valore differenziante e che in tal modo ti permetta di sostenere un prezzo superiore per gli altri.. come fare per dimostrare tale superiorità..? dipende dal prodotto, certamente farlo provare a qualche e-influencer e contare poi su opinioni e passa parola potrebbe essere una modalità da prendere in considerazione 🙂
    ritorno sul tema aggiungendo che dipende molto dal prodotto/mercato ,dai bisogni che soddisfa, dal target di utilizzatori.. etc. un prodotto tecnico ha più facilità di essere misurato e valutato con parametri e metriche oggettive, un prodotto emozionale naturalmente ha bisogno di altro.. idem per quanto riguarda la tipologia di mercato e il target di riferimento..giovani, adulti, ?


  • Super User

    ciao Leonardo arrivo un po' in ritardo, ma ti do il mio personale benvenuto in questo live 🙂

    leggendo il tuo libro mi sono domandata quante aziende concretamente, soprattutto in Italia (forse in Francia è diverso) applichino un approccio e gli strumenti di (web) marketing come fai tu.. e quante invece si lascino guidare da improvvisazione e intuizioni più o meno indovinate. tu hai conoscenza di come stiano le cose qui da noi? il fatto che la tua esperienza sia avvenuta oltralpe mi fa pensare che forse tolte alcune poche grandi aziende, la realtà italina sia molto lontana da un approccio web marketing oriented.
    pensa che solo da poco tempo si distingue fra* seo *e sem, e spesso in quest'ultima definizione si include - erroneamente - solo le attività di ppc..
    che ne pensi?

    ho altre domande ma preferisco suddividerle per darti modo di rispondere punto per punto

    grazie per la tua disponibilità


  • User

    @b_b said:

    Condivido quello che dici 🙂 ma ti chiederei una cosa leggermente diversa...
    per la tua esperienza ci sono degli elementi facilitatori del successo che vanno al di là di quelli da te ripostati?

    Mi spiego meglio 😉

    A prescidere dalla corretta definizione e condivisione degli obiettivi a monte, della pianificazione del servizio/sito/progetto web... e così a seguire... possono essere identificate delle 'ricorrenze' degli elementi comuni nelle realizzazioni di successo?

    :71: Barbara

    fammi pensare, la squadra e chi la governa è fondamentale, il fattore umano, la varietà e la complementarietà delle competenze e delle esperienze.. una squadra bilanciata e ad hoc per il progetto.. un cliente intelligente infine contibuisce molto al successo di un progetto 🙂


  • Super User

    Nelli mi da il destro per proporti questa domanda correlata alla sua, cos' risparmiamo tempo:

    Purtroppo i clienti non si scelgono, almeno io non posso farlo. Ne ho alcuni che fanno fatturati importantissimi eppure ricevono i fornitori in mutande e canottiera. Beh si è capito di che tipo di cliente parlo! Ebbene è una causa persa cercare di convincere questi ultimi dell?importanza di un sito web e, soprattutto, della sua promozione? E come tratteresti tu l?argomento con questo tipo di persone, chiuse all?innovazione ed eufemisticamente molto attaccate al denaro?

    In molti lamentano problemi di banda, abbiate pazienza! 🙂


  • User

    @koalasereno said:

    un cliente intelligente infine contibuisce molto al successo di un progetto 🙂

    Domanda un po' atipica... quanto credi sia responsabilità dell'azienda consulente quella di far diventare 'intelligente' la propria clientela, cioè laovrare attivamente per formare il mercato?

    :71: Barbara


  • User

    @Catone said:

    Intanto ringrazio Leonardo per la bellissima opportunità e ringrazio tutti coloro che hanno organizzato l'evento Giorgio in primis e tutti gli altri che hanno fatto promozione.

    Ecco la domanda di un utente che non ha potuto partecipare, Hotshot:

    Nel libro descrivi la forma del target in questo modo:
    1 studente: cerchio
    2 manager: triangolo
    3 casalinga: quadrato

    Quanto questa descrizione della forma cambia la struttura e il layout grafico di un sito web, e quali sono i punti di partenza che correlano la forma del target con il disegno del sito?
    Riesci a farci qualche esempio specifico?
    Ciao catone, mi sa che ancora non ti ho rsiposto.. ci sono strumenti di personalizzazione one to one che permettono di modificare radicalmente il layout di un sito in base alla identificazione del visitatore.. ci sono naturalmente delle valutazioni da fare.. quando e perché val la pena utilizzare la personalizzazione one to one? Quanto rende a fronte di quanto costa? In che modo è frammentata la mia target audience? quanto sono vicini o lontani i cluster formati dai miei utenti? si comportano più o meno allo stesso modo oppure sono gruppi di persone assolutamente differenti tra loro? ecco, la Web analytics in questo caso può essere di aiuto per aiutarti a definire i cluster dinamicamente... etc etc..


  • Super User

    @b_b said:

    Domanda un po' atipica... quanto credi sia responsabilità dell'azienda consulente quella di far diventare 'intelligente' la propria clientela, cioè laovrare attivamente per formare il mercato?

    :71: Barbara

    mi intrometto....
    a mio parere molto... io faccio crescere il mio cliente, ma cresco solo se il mio cliente mi fa crescere... è un circolo virtuoso...alimentato dalla fiducia


  • User

    @b_b said:

    Domanda un po' atipica... quanto credi sia responsabilità dell'azienda consulente quella di far diventare 'intelligente' la propria clientela, cioè laovrare attivamente per formare il mercato?

    :71: Barbara

    direi che educare, far capire, far partecipare, aldilà dei ruoli e del rapprto "istituzionale" cliente e fornitore sia molto importante oltre che, parere personale, molto appagante per un consulente o un'azienda.. ti dico di fare così non perché te lo dico io ma perché riesco ad avvalorare la mia tesi mediante l'analisi il confronto con altri casi. etc. etc..


  • User

    @koalasereno said:

    direi che educare, far capire, far partecipare, aldilà dei ruoli e del rapprto "istituzionale" cliente e fornitore sia molto importante oltre che, parere personale, molto appagante per un consulente o un'azienda.. ti dico di fare così non perché te lo dico io ma perché riesco ad avvalorare la mia tesi mediante l'analisi il confronto con altri casi. etc. etc..

    Soprattutto in un mercato come quello italiano ancora abbstanza giovane o digiuno di un approccio consapevole al Web..


  • Super User

    ecco la seconda domanda 🙂 :

    per portare visitatori su un sito, tu includi nella campagna marketing diversi strumenti di promozione (e di questo sono contenta visto che ultimamente c'è la tendenza a ricorrere solo al posizionamento e al ppc):
    banner advertising
    direct e-mailing
    sponsorizzazioni
    sponzorizzazioni newsletter
    keyword adv
    affiliation marketing

    dando per scontato che non si puo' generalizzare e che dipende dal target, tu personalmente hai preferenze o credi di più in uno di questi strumenti ? diciamo.. avendo una disponibilità economica dell'investimento definita (non voglio dire ridotta, magari solo contenuta), e potendo fare solo alcune di queste attività, su quali punteresti?


  • User

    @SpiderPanoz said:

    mi intrometto....
    a mio parere molto... io faccio crescere il mio cliente, ma cresco solo se il mio cliente mi fa crescere... è un circolo virtuoso...alimentato dalla fiducia

    sottoscrivo ogni parola.


  • User

    @nelli said:

    ecco la seconda domanda 🙂 :

    per portare visitatori su un sito, tu includi nella campagna marketing diversi strumenti di promozione (e di questo sono contenta visto che ultimamente c'è la tendenza a ricorrere solo al posizionamento e al ppc):
    banner advertising
    direct e-mailing
    sponsorizzazioni
    sponzorizzazioni newsletter
    keyword adv
    affiliation marketing

    dando per scontato che non si puo' generalizzare e che dipende dal target, tu personalmente hai preferenze o credi di più in uno di questi strumenti ? diciamo.. avendo una disponibilità economica dell'investimento definita (non voglio dire ridotta, magari solo contenuta), e potendo fare solo alcune di queste attività, su quali punteresti?

    Ciao Nelli e salutami Firenze (la porti un bacione a..) ch'è la mia città.. come cantava spadaro.. diciamo che se hai poco budget gli strumenti,a lemo apparentemente più accessibili sono il keyword adv e l'affiliation mktg..naturalmente nel mio libro tutto sommato ancora web 1.0 non parlo molto di strumenti Social..che invece rientrano a pieno titolo nella categoria degli strumenti efficaci a basso o zero budget..


  • User

    @koalasereno said:

    Ciao Nelli e salutami Firenze (la porti un bacione a..) ch'è la mia città.. come cantava spadaro.. diciamo che se hai poco budget gli strumenti,a lemo apparentemente più accessibili sono il keyword adv e l'affiliation mktg..naturalmente nel mio libro tutto sommato ancora web 1.0 non parlo molto di strumenti Social..che invece rientrano a pieno titolo nella categoria degli strumenti efficaci a basso o zero budget..

    Aggiungo che come efficacia e gusto personale la newsletter ( e i feed rss) rimane in ottica di retention lo strumento principe per cross-selling e up-selling, oltre che naturalmente il Blogging..


  • User Attivo

    ciao Leonardo e grazie Giorgio
    ecco la mia prima domanda:
    sono uno studente di comunicazione iscritto al 3 anno, dopo la laurea voglio fare un master in marketing
    magari per lavorare un giorno in campo pubblicitario come account
    quali sono le università , istituti + accreditate????


  • Super User

    Ecco la mia nuova domanda Leo: hai dedicato più di un intero capitolo del tuo libro ad uno strumento piuttosto discusso: l’email. In molti dicono che l’email marketing è morto; personalmente, negli ultimi tempi, i tassi di conversione di questo strumento sono spesso talmente ridotti da non giustificare l’investimento. Ovviamente può dipendere dal mio settore e dalla mia incapacità 🙂 , ma, in ogni caso ti chiedo: l’email marketing è ancora vivo? E’ ancora un elemento di core o ha valenza residuale?