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Google e il caso MetaFilter: qualcosa su cui riflettere seriamente
Un caso molto interessante gira in rete da ieri.
È il caso di outing del proprietario di **MetaFilter **sito storico e considerato una validissima risorsa dalle persone che lo conoscono.
Gli articoli che vale la pena leggere sono i seguenti:
On the Future of MetaFilter https://medium.com/technology-musings/941d15ec96f0
On MetaFilter Being Penalized By Google: An Explainer http://searchengineland.com/metafilter-penalized-google-192168
Panda 4.0 & Google’s Giant Red Pen http://squawk.im/seo/google-panda/ + commenti interessantiE tutto questo pone l'accento e l'attenzione sul comportamento di Google e su come stia sempre di più imponendo un modo di agire e comunicare piuttosto che lasciare che questo sia libero di vivere.
Ho espresso settimana scorsa proprio questa idea che ritrovo nell'ultimo dei 3 post linkati
“We are getting a Google-shaped web rather than a web-shaped Google.” Instead of Google letting people build and market their websites and then figuring out how to rank them, Google is mandating that sites be constructed and marketed in a certain way or else you’ll never rank in the first place.
mentre io settimana scorsa scrissi il seguente pensiero in risposta alla crescente insolenza di Google e Bing nel dire a tutti come dovrebbero promuovere e fare i propri siti:
A tip for Google (+Matt Cutts) and Bing (+Duane Forrester).Why not starting to improve the quality of your search engine in general and also outside US instead of wasting time telling others how to promote or "not" promote their websites?
Qualche giorno fa inoltre una discussione davvero assurda su Hacker News dove Matt Cutts prende bastonate https://news.ycombinator.com/item?id=7763923 (ripreso qui http://www.giorgiotave.it/forum/google/220564-google-sta-distruggendo-internet.html ) ma reagisce sempre con la sua convinzione del giusto.
Cosa ci dice tutto questo?
Ci dice che Google non è affatto trasparente e che spesso la scelte algoritmiche (o soprattutto manuali) sono scorrette e non necessariamente rivolte alla qualità. Forse gli interventi manuali sono peggio ancora di quelli algoritmici. Forse l'uomo andrebbe eliminato da questo tipo di attività. Ci sono casi anche italiani e casi di ricezioni assurde di notifiche link.Questa cosa ovviamente apre lo scenario quantomai orribile del danno collaterale dove se non sei conosciuto e forte rimarrai per sempre inascoltato con la tua penalty ingiusta.
Non voglio discutere su cosa sia giusto o sbagliato, ma di certo non è possibile che un sito reputato di buon livello dalle "PERSONE" possa essere stroncato da un giorno all'altro senza un apparente motivo.
Possono entrare dei competitor, possono esserci alcuni contenuti rivalutati, ma questo non può giustificare un crollo mostruoso senza un minimo segnale e senza possibilità di appello (non tutti sono necessariamente dei malfattori fino a prova contraria).Spero che il futuro sia sempre meno Google centrico.
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Aggiungo anche questo post dove si pesca un Tweet di Cutts che sembra essersi messo in contatto con il tipo di MegaFilter http://www.seroundtable.com/google-metafilter-penalty-18588.html
Voglio proprio vedere come andrà.
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Google è un colosso economico e basta spostare una qualsiasi percentuale dello 0,01% per lui poter guadagnare o perdere soldi. A fine anno i conti in google devono tornare e probabilmente, con la crisi, i conti da quelle parti non tornano.
Mi ricordo che l'anno scorso dovevo sborsare, ad esempio 50 centesimi per una determinata keyword con adsense. In questi giorni le stesse keyword me le aggiudicavo con 15 centesimi e anche meno.
Altra cosa che pochi sanno è la nebulosità delle entrate di Adsense. Posso dimostrare, con statistiche alla mano, che i guadagni non corrispondono ai click.
Ho un sito di aeroporto che, nei giorni ventosi o di nebbia, registra il quadruplo delle visite (ovviamente di gente che cerca di capire se il tal volo parte o meno). Ebbene, al quadruplicare delle visite, gli entroiti adsense rimangono invariati, anzi, in alcuni casi sono perfino calati rispetto al giorno prima.Sono abbastanza convinto che san Google non esiste.
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Il problema di cui si tiene troppo poco conto secondo me è che Google dal punto di vista dell'esposizione dei risultati organici può fare quello che vuole ed è normale/giusto che sia così.
Lui offre un motore che da dei risultati, e li da come preferisce.
Si è liberi di usarlo o non usarlo ma non di pretendere un certo tipo di comportamento da parte sua.Non è google che pretende di decidere come bisogna lavorare sul sito.
Ognuno può fare come preferisce poi google si comporterà di conseguenza.Il problema è che oggi tutti vogliono (forse sarebbe meglio dire devono) essere nei primi risultati di google perchè è quasi l'unico mezzo che garantisce una visibilità in rete.
Quindi tutti vogliono piacere a google e in questo modo delegano a google la decisione di cosa sia giusto o no.
Ma non si può pretendere che google sia come lo si vuole.
Questo vale per i risultati organici ovviamente.
Per i servizi a pagamento il discorso cambia ovviamente.Poi certo sentirsi presi in giro non è piacevole, ma questo è un altro discorso.
Google non è di tutti noi.
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Non sono d'accordissimo, sai?
Google è di fatto un monopolista in uno dei settori primari dell'economia mondiale. Legalmente si parla di posizione dominante e l'abuso di tale posizione è di norma sanzionata.
Un altro fattore da tenere in conto è che con questi spostamenti repentini, Google causa dei danni economici alle aziende.Basti pensare a tutte le aziende che vedono dall'oggi al domani calare il fatturato perchè le loro vendite si basano esclusivamente sull'online ... per esempio il sito di un B&B o un e-commerce che fino a ieri era in prima pagina e aveva fatto investimenti basandosi su previsioni di crescita e dall'oggi al domani si ritrova in 4° pagina e si trova costretto ... guarda caso a dover investire in pubblicità online.
Se tale danno deriva da abuso di posizione dominante, la cosa si inizia a fare seria.
Secondo me esiste la ragionevole pretesa, in termini legali, che gli aggiornamenti dell'algoritmo non debbano causare oscillazioni troppo pesanti.
Dall 5° all'8° posizione ci può stare. Ma dalla 5° alla 50° soprattutto su parole chiavi pesanti significa spaccare le gambe alle aziende.
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In linea teorica diciamo che andrebbe regolato qualcosa secondo me.
Ovviamente il web è in continua crescita e quindi anche la quantità di siti (che competono in SERP) aumenta giorno per giorno. Questo è sicuramente un motivo per cui i siti nel lungo periodo tenderanno tutti a spartirsi traffico culminando in un calo generalizzato per tutti e questo è normale.
Diverso poi il caso di chi non rispetta le linee guida. In quel caso è giusto essere colpiti, ma entro dei limiti che non può sancire Google unilateralmente cambiando le carte in tavola quando più gli fa comodo.
Diverso ancora è il caso dove chi ha rigato sempre dritto e che viene bastonato in questo modo. Se è vero infatti che sia giusto fluttuare e aggiornare gli algoritmi è anche vero che un sito valido non possa perdere da un giorno all'altro 30.000 unici o simile soprattutto se UAC con migliaia di contenuti e dunque un campo di Key enorme. Posso capire se ci si basa solo su 1 parola chiave e dunque mantenendo un rischio alto, ma non su un progetto ampio con tanti tanti contenuti soprattutto se poi vediamo in SERP siti che posizionano pagine schifose come risultati di ricerca solo grazie alla loro popolarità.
Di recente io faccio davvero fatica a cercare informazioni su Google. Trovo poco e niente. Davvero.
Secondo me hanno perso un po' la bussola e cercano di rimediare senza trovare ancora una strada. La mossa di andare verso un motore Entity Based porta con se un periodo devastante per forza di cose e mi aspetto che nel lungo periodo (6-8 mesi) tutto questo sarà solo un brutto ricordo.La cosa che più mi preoccupa però è che spesso un Webmaster non sappia realmente cosa possa essere successo e ricordiamo che non tutti sono SEO. Questa situazione paradossalmente porta un vantaggio a noi SEO perché ci sarà sempre più richiesta, ma non porta sicuramente vantaggio all'economia reale di queste realtà che non hanno consapevolezza dei motivi anche se concentrano tutti i loro sforzi sulla qualità dei contenuti.
Un'altra cosa preoccupante è che non può esserci giustizia se Google stesso compete direttamente in SERP con sue proprietà su svariati verticali. Questa è la parte più preoccupante nel lungo periodo perché anche l'aumento degli ADS sempre più simili all'organico e sempre in maggior quantità sposta per forza di cose il vantaggio verso le proprietà di Google che ovviamente non pagano gli ADS. Se non è un vantaggio enorme questo ditemi voi...
Secondo me Google deve cambiare atteggiamento. Sono molto abili a raccontare storie e ammaliare le persone come sono altrettanto bravi a livello legale.
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Scusate se insisto però il servizio di ricerca organica di google non è a pagamento, quindi è difficle pretendere determinate cose
Ci si può lamentare della qualità del servizio, smettere di utilizzare il motore di ricerca o decidere di organizzare un boicottaggio
ma rimane il fatto che Google è libero di organizzare il servizio che offre come meglio credeQuestio come principio, poi dal punto di vista legale (e come dice Juanin credo siano molto preparati a riguardo) bisognerebbe vedere bene le normative ma a quel punto diventa molto complesso
Ricordiamoci che se alcuni siti scendono altri salgono, quindi se qualcuno si lamenta qualcun'altro è contento
Google vuole essere il punto di riferimento per gli utenti non per i webmasters/seo etc etc questi vengono di conseguenza
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Hai ragione. La ricerca organica non è a pagamento, ma è anche vero che Google ad oggi compete con sue proprietà direttamente nell'organico e dunque non è proprio lapalissiana la situazione.