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- Affitto regime dei minimi e spese
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Buonasera Setz e benvenuto nel forum,
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Si, per poter scaricare l’affitto dovrai comunicare all’Ade (e, se dovuto, anche alla CCIAA) la tua sede d’esercizio;
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Nel contratto di fitto risultano entrambi gli inquilini? In tal caso il costo che potrai detrarre, visto che la casa immagino sia ad uso promiscuo (abitazione + attività), sarà pari al 50% della metà del canone annuo. Quindi siccome il canone annuo è pari a 7200, la metà sarà 3600 e il costo annuo da detrarre sarà pari a 1800.
Saluti
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Grazie della risposta. Punto 2 chiaro.
Quanto alla comunicazione all'agenzia delle entrate, si tratta di CAMBIARE sede fiscale o AGGIUNGERNE una? Tanto per capirci vorrei che l'indirizzo attualmente indicato rimanesse come sede fiscale "primaria" (è casa dei miei genitori). Se per scaricare l'affitto devo comunicarlo all'agenzia delle entrate, è possibile farlo come fosse una "ulteriore sede"? Se si, questa operazione ha dei pro/contro?
Grazie
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Di che tipo di attività parliamo?
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Sono un libero professionista che lavora in ambito di consulenza per le aziende in materia di formazione e finanziamenti (702209).
Regime dei minimi da gennaio 2013. La partita iva è stata aperta come ditta individuale (non mi è chiaro perchè, l'ho scoperto poco fa, credevo di essere lavoratore autonomo).
Grazie
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@setz said:
Sono un libero professionista che lavora in ambito di consulenza per le aziende in materia di formazione e finanziamenti (702209).
Regime dei minimi da gennaio 2013. La partita iva è stata aperta come ditta individuale (non mi è chiaro perchè, l'ho scoperto poco fa, credevo di essere lavoratore autonomo).
Grazie
Il fatto che legge "ditta individuale" sulla ricevuta dell'AdE è normale. Il termine "ditta individuale" sta a significare che si fa riferimento ad un solo titolare (sia esso "singolo" imprenditore che professionista).
Per quanto riguarda, invece, l'ulteriore sede d'esercizio, onestamente non saprei come giustificare un'altro "ufficio" (a maggior ragione se sono a breve distanza fra di loro).
Quindi il mio suggerimento è quello di variare la sede in modo da scaricare il canone d'affitto e le utenze (in fin dei conti la variazione all'AdE è gratuita per i liberi professionisti in quanto non essendo iscritti alla CCIAA non saranno dovuti i diritti di segreteria e bolli dovuti a tale Ufficio).Saluti
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Grazie. La domanda nasceva dal volere evitare di cambiare più volte la sede fiscale, se in questi anni cambierò più di un appartamento, privilegiando invece una sede "fissa" come quella dei miei genitori.
Essendo che nell'appartamento ci entro con la mia compagna, affitto e utenze andranno sempre divise per 2. Qual è il modo migliore di impostare il discorso? Divisione dell'affitto direttamente sul contratto e utenze intestate a me? In quest'ultimo caso però figura che sto pagando tutto io, non è un illecito?
Inizialmente inoltre credevo che tutto ciò che riguardava casa/ufficio fosse detraibile al 50% e concorresse alla soglia dei 15000 leggendo in un thread di questo stesso forum (che però non posso linkare) capisco che le "spese di gestione" sono detraibili al 50% MA NON concorrono alla soglia dei 15000. E' corretto?
Cosa rientra nelle spese di gestione? (gas, elettricità, connessioni, manutezioni, etc?)Grazie ancora
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Non ci sono problemi se dovessi cambiare sede d'esercizio. Basta solo comunicare la variazione all'AdE. Se invece vuoi dichiarare come sede d'esercizio la casa dei tuoi, allora non potrai detrarre affitto e utenze (se resta tutto intestato ai tuoi).
Ora, se la tua ragazza non ha bisogno di dichiarare in qualche modo la sua presenza in quella casa, potresti intestare il contratto solo a te (in questo modo potrai detrarre il 50% dell'affitto invece del 50% della "metà" dell'affitto).
Quello che rientra nel limite dei 15000 euro dei beni strumentali è l'affitto. Le utenze invece no.Nelle spese di gestione rientrano tutte le spese strettamente inerenti la tua attività (ad esempio, per un consulente sono plausibili spese quali computer, cancelleria, carburante, etc. oltre ad affitto sede d'esercizio e relative utenze).
Saluti
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Affitto e utenze posso scegliere se intestarmele come persona o come libero professionista con p.iva... Penso che essendo per uso promiscuo sia indipendente una delle due forme, essendo al 50% per uso personale e al 50% professionale, giusto? Cosa si consiglia in questi casi?
Grazie
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Ad uso professionale è più caro. Siccome non dovrai nemmeno detrarre l’iva(in quanto sarai in regime dei minimi), la intesterei come “privato”.
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una ditta individuale nel regime dei minimi che stipula un contratto di affitto per il locale commerciale, deve rilevare in contabilità il deposito cauzionale?
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Ciao a tutti.
Volevo chiedervi, inerentemente al topic: se un contribuente nel regime della p. iva dei minimi ha indicato come sede legale della propria attività la propria residenza e il contratto di locazione dell'immobile ove è residente non indica l'uso promiscuo (ma semplicemente l'uso come abitazione), è comunque possibile detrarre il 50% del canone? O è necessario effettuare una novazione del contratto di locazione con il locatore per indicare l'uso promiscuo?Inoltre, nei 15.000 ? rientrano sia il canone che gli oneri condominiali? O solamente il canone?
Grazie a chiunque vorrà rispondermi.
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up
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Per dedurre le la spesa del canone va bene anche un contratto di locazione ad uso abitativo. In sede di apertura della partita iva dovrà dichiarare che la sua sede d'esercizio è la sua abitazione.
Nel limite dei beni strumentali rientra solo il canone di locazione.Saluti.
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Salve a tutti,
dal 01/01/2015 dovrei aprire una partita iva, una parte del mio lavoro la svolgerò anche da casa, dovrei rientrare nel regime dei minimi, vorrei avere qualche delucidazione sulla possibilità di scaricare l'affitto dell'abitazione se una parte del lavoro la svolgerò anche da casa. Grazie!
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@romano23 said:
Salve a tutti,
dal 01/01/2015 dovrei aprire una partita iva, una parte del mio lavoro la svolgerò anche da casa, dovrei rientrare nel regime dei minimi, vorrei avere qualche delucidazione sulla possibilità di scaricare l'affitto dell'abitazione se una parte del lavoro la svolgerò anche da casa. Grazie!Salve Romano23,
se intendi aprire l'attività nel 2015 e il nuovo regime forfetario previsto dal DDL Stabilità 2015 andrà in porto, non potrai più aderire al regime dei minimi ma dovrai aderire al nuovo regime forfettario. Quindi le cose cambieranno un pò.
Ad esempio, se sei un professionista e, nel 2015, avrai incassato 10.000 euro, il tuo reddito imponibile (applicando il coefficiente di redditività del 78%) sarà pari a 7.800 euro e l'aliquota sostitutiva IRPEF sarà pari al 15% (e non più al 5%).
L?unico costo deducibile resta quello relativo ai contributi dovuti alla cassa di previdenza di appartenenza.Quindi, se vuoi aderire al regime dei minimi, ti conviene aprire adesso la partita IVA in quanto la norma non cancellerà dall?anno prossimo il precedente regime agevolato ma ci sarà semplicemente un affiancamento.
Saluti.
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salve e grazie per il chiarimento, era quello che pensavo. Aprendo ipoteticamente la p.iva antecedentemente al 01/01/2015, c è la possibilità di scaricare l'affitto e le spese delle utenze se uno svolge una parte dell'attività anche da casa? sto cercando di capire all'incirca quanto riuscirei effettivamente ad incassare una volta dedotte tutte le spese. consideri che dovrei avere un compenso di 1.400,00 ? per dodici mensilità. per cui al totale di ? 16.800 annui dovrei andare a decurtare il 27.72% di spese inps, l'aliquota del 5% più spese varie da sostenere come ad esempio un commercialista.
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Che tipo di attività intenderà svolgere?
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sarei un rappresentante e in più svolgerei una serie di lavori da sia sul p.c. (raccolta dati, stesura documenti, ricerche di mercato ecc.) che telefonici (rapporti con clienti fuori sede, recupero crediti ecc.)
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Quindi il suo coefficiente di redditività sarà pari al 62%.
Per i primi 3 anni avrà un'aliquota ridotta dell'imposta sostitutiva IRPEF pari al 10% e successivamente sarà pari al 15%.Le conviene farsi un pò di conti.
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"Piccolo" particolare da tener presente.
Con il nuovo regime forfettario il limite dei ricavi annui, per il suo tipo di attività, è pari ad euro 15.000.
Quindi con i suoi ricavi presunti, se non cambieranno le cose, non potrà rientrare nel nuovo regime.