• User

    Grazie della risposta. Punto 2 chiaro.

    Quanto alla comunicazione all'agenzia delle entrate, si tratta di CAMBIARE sede fiscale o AGGIUNGERNE una? Tanto per capirci vorrei che l'indirizzo attualmente indicato rimanesse come sede fiscale "primaria" (è casa dei miei genitori). Se per scaricare l'affitto devo comunicarlo all'agenzia delle entrate, è possibile farlo come fosse una "ulteriore sede"? Se si, questa operazione ha dei pro/contro?

    Grazie


  • User Attivo

    Di che tipo di attività parliamo?


  • User

    Sono un libero professionista che lavora in ambito di consulenza per le aziende in materia di formazione e finanziamenti (702209).

    Regime dei minimi da gennaio 2013. La partita iva è stata aperta come ditta individuale (non mi è chiaro perchè, l'ho scoperto poco fa, credevo di essere lavoratore autonomo).

    Grazie


  • User Attivo

    @setz said:

    Sono un libero professionista che lavora in ambito di consulenza per le aziende in materia di formazione e finanziamenti (702209).

    Regime dei minimi da gennaio 2013. La partita iva è stata aperta come ditta individuale (non mi è chiaro perchè, l'ho scoperto poco fa, credevo di essere lavoratore autonomo).

    Grazie

    Il fatto che legge "ditta individuale" sulla ricevuta dell'AdE è normale. Il termine "ditta individuale" sta a significare che si fa riferimento ad un solo titolare (sia esso "singolo" imprenditore che professionista).

    Per quanto riguarda, invece, l'ulteriore sede d'esercizio, onestamente non saprei come giustificare un'altro "ufficio" (a maggior ragione se sono a breve distanza fra di loro).
    Quindi il mio suggerimento è quello di variare la sede in modo da scaricare il canone d'affitto e le utenze (in fin dei conti la variazione all'AdE è gratuita per i liberi professionisti in quanto non essendo iscritti alla CCIAA non saranno dovuti i diritti di segreteria e bolli dovuti a tale Ufficio).

    Saluti


  • User

    Grazie. La domanda nasceva dal volere evitare di cambiare più volte la sede fiscale, se in questi anni cambierò più di un appartamento, privilegiando invece una sede "fissa" come quella dei miei genitori.

    Essendo che nell'appartamento ci entro con la mia compagna, affitto e utenze andranno sempre divise per 2. Qual è il modo migliore di impostare il discorso? Divisione dell'affitto direttamente sul contratto e utenze intestate a me? In quest'ultimo caso però figura che sto pagando tutto io, non è un illecito?

    Inizialmente inoltre credevo che tutto ciò che riguardava casa/ufficio fosse detraibile al 50% e concorresse alla soglia dei 15000 leggendo in un thread di questo stesso forum (che però non posso linkare) capisco che le "spese di gestione" sono detraibili al 50% MA NON concorrono alla soglia dei 15000. E' corretto?
    Cosa rientra nelle spese di gestione? (gas, elettricità, connessioni, manutezioni, etc?)

    Grazie ancora


  • User Attivo

    Non ci sono problemi se dovessi cambiare sede d'esercizio. Basta solo comunicare la variazione all'AdE. Se invece vuoi dichiarare come sede d'esercizio la casa dei tuoi, allora non potrai detrarre affitto e utenze (se resta tutto intestato ai tuoi).

    Ora, se la tua ragazza non ha bisogno di dichiarare in qualche modo la sua presenza in quella casa, potresti intestare il contratto solo a te (in questo modo potrai detrarre il 50% dell'affitto invece del 50% della "metà" dell'affitto).
    Quello che rientra nel limite dei 15000 euro dei beni strumentali è l'affitto. Le utenze invece no.

    Nelle spese di gestione rientrano tutte le spese strettamente inerenti la tua attività (ad esempio, per un consulente sono plausibili spese quali computer, cancelleria, carburante, etc. oltre ad affitto sede d'esercizio e relative utenze).

    Saluti


  • User

    Affitto e utenze posso scegliere se intestarmele come persona o come libero professionista con p.iva... Penso che essendo per uso promiscuo sia indipendente una delle due forme, essendo al 50% per uso personale e al 50% professionale, giusto? Cosa si consiglia in questi casi?

    Grazie


  • User Attivo

    Ad uso professionale è più caro. Siccome non dovrai nemmeno detrarre l’iva(in quanto sarai in regime dei minimi), la intesterei come “privato”.


  • User Newbie

    una ditta individuale nel regime dei minimi che stipula un contratto di affitto per il locale commerciale, deve rilevare in contabilità il deposito cauzionale?


  • User Newbie

    Ciao a tutti.
    Volevo chiedervi, inerentemente al topic: se un contribuente nel regime della p. iva dei minimi ha indicato come sede legale della propria attività la propria residenza e il contratto di locazione dell'immobile ove è residente non indica l'uso promiscuo (ma semplicemente l'uso come abitazione), è comunque possibile detrarre il 50% del canone? O è necessario effettuare una novazione del contratto di locazione con il locatore per indicare l'uso promiscuo?

    Inoltre, nei 15.000 ? rientrano sia il canone che gli oneri condominiali? O solamente il canone?

    Grazie a chiunque vorrà rispondermi.


  • User Newbie

    up


  • User Attivo

    Per dedurre le la spesa del canone va bene anche un contratto di locazione ad uso abitativo. In sede di apertura della partita iva dovrà dichiarare che la sua sede d'esercizio è la sua abitazione.
    Nel limite dei beni strumentali rientra solo il canone di locazione.

    Saluti.


  • User Newbie

    Salve a tutti,
    dal 01/01/2015 dovrei aprire una partita iva, una parte del mio lavoro la svolgerò anche da casa, dovrei rientrare nel regime dei minimi, vorrei avere qualche delucidazione sulla possibilità di scaricare l'affitto dell'abitazione se una parte del lavoro la svolgerò anche da casa. Grazie!


  • User Attivo

    @romano23 said:

    Salve a tutti,
    dal 01/01/2015 dovrei aprire una partita iva, una parte del mio lavoro la svolgerò anche da casa, dovrei rientrare nel regime dei minimi, vorrei avere qualche delucidazione sulla possibilità di scaricare l'affitto dell'abitazione se una parte del lavoro la svolgerò anche da casa. Grazie!

    Salve Romano23,

    se intendi aprire l'attività nel 2015 e il nuovo regime forfetario previsto dal DDL Stabilità 2015 andrà in porto, non potrai più aderire al regime dei minimi ma dovrai aderire al nuovo regime forfettario. Quindi le cose cambieranno un pò.
    Ad esempio, se sei un professionista e, nel 2015, avrai incassato 10.000 euro, il tuo reddito imponibile (applicando il coefficiente di redditività del 78%) sarà pari a 7.800 euro e l'aliquota sostitutiva IRPEF sarà pari al 15% (e non più al 5%).
    L?unico costo deducibile resta quello relativo ai contributi dovuti alla cassa di previdenza di appartenenza.

    Quindi, se vuoi aderire al regime dei minimi, ti conviene aprire adesso la partita IVA in quanto la norma non cancellerà dall?anno prossimo il precedente regime agevolato ma ci sarà semplicemente un affiancamento.

    Saluti.


  • User Newbie

    salve e grazie per il chiarimento, era quello che pensavo. Aprendo ipoteticamente la p.iva antecedentemente al 01/01/2015, c è la possibilità di scaricare l'affitto e le spese delle utenze se uno svolge una parte dell'attività anche da casa? sto cercando di capire all'incirca quanto riuscirei effettivamente ad incassare una volta dedotte tutte le spese. consideri che dovrei avere un compenso di 1.400,00 ? per dodici mensilità. per cui al totale di ? 16.800 annui dovrei andare a decurtare il 27.72% di spese inps, l'aliquota del 5% più spese varie da sostenere come ad esempio un commercialista.


  • User Attivo

    Che tipo di attività intenderà svolgere?


  • User Newbie

    sarei un rappresentante e in più svolgerei una serie di lavori da sia sul p.c. (raccolta dati, stesura documenti, ricerche di mercato ecc.) che telefonici (rapporti con clienti fuori sede, recupero crediti ecc.)


  • User Attivo

    Quindi il suo coefficiente di redditività sarà pari al 62%.
    Per i primi 3 anni avrà un'aliquota ridotta dell'imposta sostitutiva IRPEF pari al 10% e successivamente sarà pari al 15%.

    Le conviene farsi un pò di conti.


  • User Attivo

    "Piccolo" particolare da tener presente.
    Con il nuovo regime forfettario il limite dei ricavi annui, per il suo tipo di attività, è pari ad euro 15.000.
    Quindi con i suoi ricavi presunti, se non cambieranno le cose, non potrà rientrare nel nuovo regime.


  • User Newbie

    Buongiorno, riporto in auge questa conversazione...
    Mi sono appena iscritto al forum perchè ho visto ci sono molte persone competenti e spero quindi di ruscire a trovare una risposta ai miei questiti...
    Ho 27 anni, lavoro come grafico/web developer e sono in procinto di firmare un nuovo contratto d'affitto.
    Nel posto di lavoro dove sto lavorando ora mi è stato chiesto di aprire la partita iva, percepisco attualmente 1000? lordi al mese.
    Aprendo la partita iva, lavorando per loro e trovandomi qualche lavoretto extra durante l'anno vorrei arrivare a fatturare almeno 16.000? alla fine del 2015.

    I miei questiti sono due...
    Mi conviene aspettare ad aprire la partita iva nel 2015 oppure affrettarmi ad aprirla ora aderendo all'attuale regime dei minimi 2014?

    Secondo quesito...Dal momento che il nuovo contratto di locazione sarà intestato a me volevo sapere se fosse possibile detrarre le spese del canone.
    Nel contratto di locazione è presente questa frase:

    ***I locali si concedono per il solo uso di abitazione civile del Conduttore e delle persone attualmente conviventi.A tutti gli effetti del presente contratto, compresa la notifica degli atti esecutivi, e ai fini della competenza a giudicare, il Conduttore elegge domicilio nei locali a lui locati. ***

    Ho chiesto al proprietario di casa se questa clausula potrebbe essere cambiata indicando, in previsione della mia apertura della partita iva di cambiare la destinazione d'uso al 50% Abitazione e 50% uso ufficio, il quale alla mia richiesta è andato su tutte le furie, dicendo che il contratto non può essere alterato.

    Leggendo nel forum questo:
    @info_tributi said:

    Per dedurre le la spesa del canone va bene anche un contratto di locazione ad uso abitativo. In sede di apertura della partita iva dovrà dichiarare che la sua sede d'esercizio è la sua abitazione.
    Nel limite dei beni strumentali rientra solo il canone di locazione.

    Saluti.

    Mi sono chiesto se posso lasciare quella clausula del contratto inalterata o devo insistere affiche possa nel momento in cui firmerò il contratto detrarre le spese di locazione.

    A questo punto mi sorge un'altra domanda, cosa vuol dire effettivamente detrarre le spese di locazione?
    Facciamo un esempio:
    **IPOTESI SENZA AFFITTO : **16000? di Reddito all'anno, il 27.72% di spese inps, l'aliquota del 5% mi rimangono ---> 10764,8?
    IPOTESI CON AFFITTO:
    16000? di Reddito all'anno ----> 16000?
    9600? di canone affitto del quale detraggo il 50% quindi ----> 4800?

    Faccio 16000 meno 4800 e poi applico il , il 27.72% di spese inps, l'aliquota del 5% per un totale in cassa di ---> 7535,36? (( Totale lordo, al quale poi dovrò togliere anche gli altri 4800? però calcolando che vado a vivere con la mia fidanzata a me non cambiarebbe nulla sul mio conto)))

    Spero qualcuno mi possa aiutare a risolvere i miei quesiti,
    Purtroppo non ho un commercialista al quale rivolgere tutte le mie perplessità, di conseguenza èccomi qui a chiedere aiuto!!

    Un grazie a tutti!!
    Michele