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Demandare alle prossime generazioni non va bene.Tave. sei d'accordo a una petizione o no?Inutile rimandare...col tanto non cambia.Mio padre era partigiano e se avesse ragionato in termini simili se ne sarebbe stato al calducccio a casa sua."Tanto non cambia" è il nostro più profondo male. EEEEEEEEEE....facciamoli cambiare, o, almeno, impegnamoci
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@cillik said:
Demandare alle prossime generazioni non va bene....Mio padre era partigiano e se avesse ragionato in termini simili se ne sarebbe stato al calducccio a casa sua."Tanto non cambia" è il nostro più profondo male.
Siamo andati abbastanza OT, ma credo di poter rispondere alle tue giuste osservazioni con altrettanto, ritengo, giuste risposte.
Demandare alle prossime generazioni no, non va bene : potrei essere d'accordo, anzi lo sono di certo.
Ma per adesso, forse per ristrettezza di vedute, non vedo alternative valide.
Non sarà certo una petizione o una raccolta firma via internet, magari usata solo per confezionare una bella mialing list, a spingere il futuro governo a esaminare e risolvere il problema.
Forse non ti è chiaro che mentre non si trovano posti letto in ospedale, mancano perfino le garze in sala operatoria, ci accingiamo a fare un megaprestito ad una banca in cui i manager hanno speculato in lungo e in largo fallendo la loro mission principale, e che un giorno ci verranno restituiti allo stato sotto forma di ...azioni, cioè altra cartaccia.
Cosa vuoi che interessi se qualche giovanotto deve rinunciare ai suoi sogni per un fisco che ti stritola sempre di più e non favorisce certo gli imprenditori che hanno voglia di lavorare, soprattutto se giovani.Tuo padre era partigiano e ha difeso la libertà imbracciando il fucile. Noi se imbracciamo il fucile andiamo dritti in galera.
Siamo in due tempi completamente diversi : li si stava per cambiare tutti e molti seguivano la strada di tuo padre. Operai, ragazzi, braccianti, impiegati, laureati.
Qui hai una piccola parte "interessata" a che una legge cambi e molti che ...non gliene può fregar di meno anche per i tanti altri problemi che li assillano.
Tuo padre ha fatto bene e lo ringrazio anch'io per questo.
Ma era in gioco la libertà con la coscienza che era possibile.
Il nostro male non è "tanto non cambia"...il nostro peggior male è non capire che un problema di alcuni corrisponde ai problemi di un altro.
E ognuno continua a seguire la propria strada. Restando magari al calduccio.P.S. Ti sei mai chiesto perchè mai le odiose slot machine sono collegate via modem affinchè lo stato controlli le giocate e i suoi introiti, e invece non si riesce a collegare con il modem degli stupidi registratori di cassa che permetterebbe ci controllare real time l'emissione degli scontrini e pizzicare eventualmente i furbetti?
Chieditelo e capirai molte cose.
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Ma scusa un attimo cillik, ma tu quanti anni hai?
Perchè se tuo padre faceva il partigiano, adesso dovrebbe avere circa 90 anni, come minimo.
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Sì, ho 57 anni :-((((
Comprendo quello che dice Bluwebmaster, ma, se non facciamo o tentiamo nulla...riceveremo nulla.
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Scusate l'affermazione poco tecnica.
Ma se, invece di aprire la pIva, semplicemente mi limito a comunicare l'estratto dei versamenti compiuti da Google attraverso AdSense al mio commercialista per inserire i dati in dichiarazione, non è più semplice?
Ci sono, in questo caso, limiti minimi a partire dal quale tale comunicazione va fatta?
E poi, esiste un limite massimo oltre il quale i ricavi possono essere considerati reddito d'impresa e, quindi, trovarmi in condizioni di dover obbligatoriamente aprire PIva?
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Invito chi ne sa di più a correggermi, ma il problema è diverso.
In dichiarazione dei redditi si possono segnalare fino a ? 5000 di guadagni da attività occasionali, mentre chiaramente un guadagno AdSense è derivato dalla gestione di un sito che non è occasionale, ma periodica e costante nel tempo.
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@Bobo said:
Invito chi ne sa di più a correggermi, ma il problema è diverso.
In dichiarazione dei redditi si possono segnalare fino a € 5000 di guadagni da attività occasionali, mentre chiaramente un guadagno AdSense è derivato dalla gestione di un sito che non è occasionale, ma periodica e costante nel tempo.Sicché, in base a questo, qualsiasi € incassato sarebbe reddito d'impresa e sarei obbligato ad aprire la PIva?
E se io il mio sito lo utilizzo per finalità non imprenditoriali in quanto l'attività principale, quindi prevalente, non è vendere un bene/servizio?
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Il problema credo che sia che tutti i giorni esporresti uno o più banner: "tutti i giorni" esclude in partenza l'occasionalità del reddito.
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Purtroppo, confermo che l'attività è considerata attività commerciale. Quindi occorre aprire partita iva, iscriversi al registro imprese, pagare i contributi Inps. Non è considerata attività occasionale.
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Devo sopportare il peso dei contributi Inps anche per introiti stimato in 3-400 euro annui al massimo!
Grazie per la sintetica, efficace risposta.
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I contributi INPS non sono tasse, sono soldi che ci verranno restituiti al momento della pensione (in teoria).
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Eh si, molto in teoria:-))) Anche perchè io ne so qualcosa...sono tra gli esodati :-((((.Una cosa volevo chiedere : se io tengo sul sito un banner pubblicitario per non più di 30 giorni può rientrare in attività saltuaria? E se non prendo corrispettivi ma solo prodotti da testare di poco valore è tutto regolare? Lo dico da tempo che dovremmo fare petizioni e iniziative perchè si possa pagare l'Inps in maniera proporzionale