• User Attivo

    Ma le modifiche di Google a chi giovano?

    Buonasera a tutti, dopo tutte le novità di questi ultimi 18 mesi direi, non mi ci raccapezzo più e non riesco a capire se Google stia cercando di migliorare i risultati delle ricerche o se invece stia facendo qualcosa che obbliga i vari siti a comprare pubblicità per visibilità o chiudere.

    Quello che non mi spiego in particolare e come sia possibile che aggregatori di basso livello (cioè siti non popolari come altri magari), possano uscire al primo o secondo posto nelle ricerche che faccio come test.

    In pratica ho preso alcuni articoli di alcuni siti, ho preso articoli dei quali ho ovviamente la certezza che siano originali. Li ho inseri nella ricerca di Google e magicamente ho trovato al primo o secondo posto un aggregatore mentre l'articolo originale, è in seconda o terza pagina.

    Non credo si tratti di penalizzazione, perchè altrimenti non dovrebbe nemmeno uscire l'articolo originale, e poi parlo di siti che magari facendo site:nomesito mi restituiscono 70.000 risultati, quindi comunque presenti in modo interessante nell'indice di google.

    Cosa conviene fare? Mettere ogni volta in htaccess un deny all'ip di questi aggregatori?
    Se Google ha veramente a cuore la qualità, come è possibile che succedano ancora queste cose?


  • User

    Onestamente anche io sono dubbioso: ultimamente non vedo molto quel rapporto qualita/contenuti che c'era tempo fa. Indubbiamente Google non fa le cose a casaccio, questo è garantito; con la futura introduzione di visibilità a pagamento per Google shopping e - in genere - del cambiamento di politica di visibilità/pagamento di Google (che fino a poco tempo fa era esplicitamente escluso negli organici), mi è venuto molto da pensare.

    Nel tuo caso comunqe, impedirei l'accesso agli aggregatori, che sono la cosa più inutile che ci sia, imho.


  • User Attivo

    Ottima l'idea di impedire l'accesso agli aggregatori, il problema è che ti accorgi di questi solo quando fai un controllo, e il nostro lavoro è quello di pubblicare contenuti, non di fare la guardia su google. La cosa buffa è che ogni volta che succede qualcosa ci mettiamo a tavolino e decidiamo di "difenderci", ed ecco che dei redattori di colpo diventano i capitan america del sito, cercando i copioni, cercando cosa non va nel sito, stando attendi al titolo (deve essere google compliant....ma va la!!!!), stando attendi al riassunto, al testo, a non ripetere troppe volte uno stesso termine perchè vai di keyword stuffing (si dice così vero?), e tante altre amenità simili.

    Insomma...facciamo peggio il nostro lavoro per farlo sembrare meglio agli occhi del monopolista google...


  • User

    @fabiogentile said:

    Ottima l'idea di impedire l'accesso agli aggregatori, il problema è che ti accorgi di questi solo quando fai un controllo

    Potresti provare a impedire l'accesso agli aggregatori con htaccess e filtraggio IP, escludendo tutti quelli al di fuori dell'Italia e ovviamente, permettendo i vari crawler di Google e dei principali motori di ricerca. Non sono sicuro se la cosa possa essere neutra a livello SEO (teoricamente e sempre imho, si) ma vale la pena di fare dei test. Che ne pensi?


  • User Attivo

    Interessante discussione, dico la mia: Google è un'azienda ed è quotata in borsa, l'unico suo scopo è quello (giustamente) di guadagnare, Google non è un benefattore (per quanto molti siano convinti che lo sia), a mio avviso a Google della qualità non importa un fico secco (le importava all'inizio, quando doveva emergere, ora che è emersa è l'ora di sfruttare quanto fatto in precedenza) e tutto ciò che fa (lo ha sempre fatto ma forse ultimamente si percepisce di più) lo fa per guadagnare (giustamente). Fin quando avrà il dominio assoluto del web ogni cosa che fa, la fa per i propri interessi sfruttando naturalmente tutti i servizi che offre agli utenti (primo fra tutti il motore di ricerca).


  • User

    Artistic: hai espresso il dubbio che mi sta assalendo in questo periodo. Anche se il dominio assoluto lo si mantiene con un giusto equilibrio tra bene e male (e troppo male rischia di creare effetti collaterali), non so con quale faccia spiegare la situazione ai miei clienti che ho sempre letteralmente massacrato con "Google non venderà mai posizionamento organico" e "Google punisce chi si comporta male"... ora me ne dovrei uscire con "Buongiorno! Google ha fatto il ribaltone. Adesso che comanda definitivamente il mercato venderà risultati organici e posizionamento, al contrario di quanto ti ho sempre detto, non punirà chi si comporta male - sempre contro ogni mio avviso - e sopratutto tutto il lavoro fatto di cura dei particolari, unicità degli articoli, keyword, eccetera puoi anche pensarlo come un investimento che adesso non viene più ripagato - nuovamente l'opposto di quello che ti ho spiegato fino ad oggi - Buona giornata!" :bho:


  • User Attivo

    Credo che mcinque abbia colto in pieno. Artistic hai ragione, ma c'è una differenza tra vendere un prodotto e camuffare un servizio per venderlo come se fosse un prodotto. Mi spiego. Innanzi tutto la migliore espressione economica per un utente è la concorrenza e non il monopolio, perchè permette il miglior rapporto qualità/prezzo. Nel web c'è una situazione direi di monopolio naturale, anche se a ben vedere è più coercitivo, non perchè Google utilizzi metodi illegali per creare un monopolio, semmai perchè usa il suo prodotto in modo innaturale.
    Se la tua azienda crea un motore di ricerca, la funzione di quel motore di ricerca deve essere quella di dare dei risultati attinenti a quello che la gente si aspetta, altrimenti è come se tu avessi una tabaccheria però essendo l'unica nel raggio di X km decidessi di vendere solo una marca di sigarette. La gente si dovrebbe adeguare, vero, fino a che non si renderebbe conto dell'insostenibilità del tuo metodo di agire e smetterebbe di fumare, o potrebbe decidere che per fumare una sigaretta diversa val la pena di andare a fare scorta al paese vicino.

    Riassumendo, quello che dico, è che Google credo stia danneggiando un po' tutti perchè il suo unico intento è vendere un servizio come se fosse un prodotto, cioè vende il posizionamento di siti web (in svariati modi, leciti e meno leciti) senza una logica che non sia economica, quindi i risultati che tu ottieni, sono "artefatti" dalla possibilità economica dei player in un dato segmento (o ricerca).

    Questo porta inevitabilmente, a mio avviso, ad una compressione negativa del mercato dove l'unico a guadagnarci è proprio Google, mentre l'utente ci perde e ci perdono naturalmente i "siti" che non hanno grosse potenzialità economiche.

    Insomma, chi ci perde siamo noi tutti, cioè noi persone normali, dai quali escludo i grossi investitori e quelli che fino ad oggi hanno avuto la fortuna di non finire nelle penalizzazioni/gabole di google.

    Ci perde la società che fa SEO (non tutte ovvio, ma molte), perchè dopo aver preso soldi ai clienti per fare un lavoro di SEO si trovano a dover rispondere delle bizze di Google, e non credo che su 100 clienti SEO ce ne siano più di 5-6 che possono permettersi di continuare ad investire un minimo di 5-10.000 euro annui per mantenere un consulente SEO (magari con risultati altalenante), perchè pagare per pagare, fanno prima a pagare Google.

    Ci perde la società che fa contenuti, perchè dopo aver speso migliaia di euro capisce che non è servito a nulla, e quindi smette semplicemente di investire, e sopravvive (finchè può) con quello che rimane dalle ricerche (google e altri motori), fino a morte naturale, cioè quando i costi fissi (stipendi, affitti, ecc), saranno troppo alti per essere sostenuti dagli introiti derivanti dal sito.

    Ci perde l'utente, perchè quando fa una ricerca trova tutto, ma trova quello che Google vuole fargli trovare, quindi non è detto che trovi il giusto.

    Ci perde anche il piccolo blogger o gestore di sito web, perchè quando si rende conto che predica nel deserto...semplicemente perde entusiasmo e magari smette di scrivere.

    In sostanza, nessuno (io per primo) dice che Google o una qualsiasi azienda, debba lavorare per non guadagnare, ma semplicemente che ci dovrebbe essere una misura che garantisca utili all'azienda e servizi di qualità al consumatore.

    Oggi non è così. Semplicemente. Mi auguro che Facebook arrivi al più presto ad un dunque sul suo progetto di search engine, ed anche se sarà un mondo (forse) ristretto al suo interno, di certo darà una zappata non indifferente sui piedi di Google. Per lo meno forse avremo un duopolio, che non è il meglio del mercato ma è sicuramente meglio del monopolio.

    Mi scuso se sono andato un po' lungo, però credo che in questi ultimi 2 anni Google meriti attenzione per le sue politiche economiche, poichè sta influenzando (negativamente) il modo di fare web di tutti.


  • User

    quoto


  • User Attivo

    @fabiogentile said:

    Credo che mcinque abbia colto in pieno. Artistic hai ragione, ma c'è una differenza tra vendere un prodotto e camuffare un servizio per venderlo come se fosse un prodotto. Mi spiego. Innanzi tutto la migliore espressione economica per un utente è la concorrenza e non il monopolio, perchè permette il miglior rapporto qualità/prezzo. Nel web c'è una situazione direi di monopolio naturale, anche se a ben vedere è più coercitivo, non perchè Google utilizzi metodi illegali per creare un monopolio, semmai perchè usa il suo prodotto in modo innaturale.
    Se la tua azienda crea un motore di ricerca, la funzione di quel motore di ricerca deve essere quella di dare dei risultati attinenti a quello che la gente si aspetta, altrimenti è come se tu avessi una tabaccheria però essendo l'unica nel raggio di X km decidessi di vendere solo una marca di sigarette. La gente si dovrebbe adeguare, vero, fino a che non si renderebbe conto dell'insostenibilità del tuo metodo di agire e smetterebbe di fumare, o potrebbe decidere che per fumare una sigaretta diversa val la pena di andare a fare scorta al paese vicino.

    Riassumendo, quello che dico, è che Google credo stia danneggiando un po' tutti perchè il suo unico intento è vendere un servizio come se fosse un prodotto, cioè vende il posizionamento di siti web (in svariati modi, leciti e meno leciti) senza una logica che non sia economica, quindi i risultati che tu ottieni, sono "artefatti" dalla possibilità economica dei player in un dato segmento (o ricerca).

    Questo porta inevitabilmente, a mio avviso, ad una compressione negativa del mercato dove l'unico a guadagnarci è proprio Google, mentre l'utente ci perde e ci perdono naturalmente i "siti" che non hanno grosse potenzialità economiche.

    Insomma, chi ci perde siamo noi tutti, cioè noi persone normali, dai quali escludo i grossi investitori e quelli che fino ad oggi hanno avuto la fortuna di non finire nelle penalizzazioni/gabole di google.

    Ci perde la società che fa SEO (non tutte ovvio, ma molte), perchè dopo aver preso soldi ai clienti per fare un lavoro di SEO si trovano a dover rispondere delle bizze di Google, e non credo che su 100 clienti SEO ce ne siano più di 5-6 che possono permettersi di continuare ad investire un minimo di 5-10.000 euro annui per mantenere un consulente SEO (magari con risultati altalenante), perchè pagare per pagare, fanno prima a pagare Google.

    Ci perde la società che fa contenuti, perchè dopo aver speso migliaia di euro capisce che non è servito a nulla, e quindi smette semplicemente di investire, e sopravvive (finchè può) con quello che rimane dalle ricerche (google e altri motori), fino a morte naturale, cioè quando i costi fissi (stipendi, affitti, ecc), saranno troppo alti per essere sostenuti dagli introiti derivanti dal sito.

    Ci perde l'utente, perchè quando fa una ricerca trova tutto, ma trova quello che Google vuole fargli trovare, quindi non è detto che trovi il giusto.

    Ci perde anche il piccolo blogger o gestore di sito web, perchè quando si rende conto che predica nel deserto...semplicemente perde entusiasmo e magari smette di scrivere.

    In sostanza, nessuno (io per primo) dice che Google o una qualsiasi azienda, debba lavorare per non guadagnare, ma semplicemente che ci dovrebbe essere una misura che garantisca utili all'azienda e servizi di qualità al consumatore.

    Oggi non è così. Semplicemente. Mi auguro che Facebook arrivi al più presto ad un dunque sul suo progetto di search engine, ed anche se sarà un mondo (forse) ristretto al suo interno, di certo darà una zappata non indifferente sui piedi di Google. Per lo meno forse avremo un duopolio, che non è il meglio del mercato ma è sicuramente meglio del monopolio.

    Mi scuso se sono andato un po' lungo, però credo che in questi ultimi 2 anni Google meriti attenzione per le sue politiche economiche, poichè sta influenzando (negativamente) il modo di fare web di tutti.

    Ti quoto in pieno, il tuo intervento è decisamente illuminante e chiarificatore, se non hai nulla in contrario lo citerei nei miei profili social, mi piacerebbe che gli utenti cominciassero ad aprire gli occhi su questi aspetti.


  • Super User

    @fabiogentile said:

    Oggi non è così. Semplicemente. Mi auguro che Facebook arrivi al più presto ad un dunque sul suo progetto di search engine, ed anche se sarà un mondo (forse) ristretto al suo interno, di certo darà una zappata non indifferente sui piedi di Google. Per lo meno forse avremo un duopolio, che non è il meglio del mercato ma è sicuramente meglio del monopolio.

    Mi scuso se sono andato un po' lungo, però credo che in questi ultimi 2 anni Google meriti attenzione per le sue politiche economiche, poichè sta influenzando (negativamente) il modo di fare web di tutti.

    Condivido quello che hai scritto, ma dissento nell'ultima parte dove ti auguri che facebook entri come vero concorrente di Google. Purtroppo facebook è molto peggio di Google, si appropria dei contenuti postati e crea un mondo suo, in pratica tende ad inglobare tutto come un gigantesco Blob (ve lo ricordate il film? oppure dovrei citare "L'invasione degli ultracorpi"?). Oltretutto, cosa ancora più grave, non redistribuisce gli utili che fa perchè non ha un sistema di tipo Adsense.
    Quindi ben vengano gli altri motori di ricerca stile Bing piuttosto, ma mai e poi mai Facebook.

    P.S. Tanto per tornare alla fantascienza, io Facebook l'ho più volte soprannominato Faceborg, ma questa mia felice intuizione è stata cassata più volte in vari ambiti, non so se per paura o altro. :wink3:


  • User Attivo

    Artistic, ti ringrazio per i complimenti e fai pure quello che ritieni utile del mio scritto.
    Bmastro, hai ragione, però oggi l'unico player in grado di smontare il monopolio di Google è proprio facebook, non a caso Google ha affrettato i tempi per uscire con il suo "social".

    Facebook non sarà la nostra salvezza probabilmente, ma se riuscirà a minare il monopolio attuale, permetterà a Bing di inserirsi meglio nel mercato ed obbligherà Google a migliorare il suo prodotto.

    Un esempio di picconata che riceve Google è il fatto che in una ricerca "organica" su Facebook, dopo i risultati interni ci sono quelli proposti da BING, è un piccolissimo passo, vero, ma pensa se i risultati invece che di bing fossero stati forniti da Google?

    Questo ci permetterà, quando FB avrà ultimato il tutto, di ottenere più visibilità anche tramite Bing grazie proprio a FB, e non è poca cosa.

    Poi su FB ti dirò...meglio spendere i soldi e creare una buona community, che ti fa da zoccolo duro, che spendere in Adwords dove ottieni solo il click e non ti rimane nulla.