• User

    attività di vendita in ritenuta d'acconto

    Salve a tutti

    Credo di avere in cantiere una buona idea ,un prodotto innovativo sul mercato da piazzare (per cui sarò vago sull'oggetto).

    La questione è che ho alcuni dubbi che vorrei che mi chiariste.

    -Non ho abbastanza soldi per aprire partita IVA, soprattutto da quanto ho sentito dire i contributi INPS annui si aggirino sui 2000 € .
    Inoltre non vorrei caricarmi di costi senza almeno aver compreso se questa attività possa andare avanti fruttuosamente o meno.

    Per cui avevo letto che si può operare in ritenuta d'acconto per prestazioni occasionali fino a raggiungere 5000 € di fatturato dopodichè sia necessario aprire p.iva.

    A me andrebbe anche bene, solo che non so bene come funzioni.
    Per vendere in ritenuta d'acconto dovrei rilasciare un modulo al committente(?) ?

    Potreste linkarmi un modulo di esempio per questi casi da cui trarre spunto?

    Che altro dovrei sapere? Avete per caso il testo della legge che contempli tale ipotesi? Con prestazione occasionale cosa si intende ? Vendere anche a più attività?

    E inoltre io ho lavorato per un mese in ritenuta d'acconto quindi avrei già esaurito parte di quella quota dei 5000 € col mio stipendio (comunque bassino) ?

    Inoltre qualcuno sa se ad esempio in ritenuta d'acconto si possano piazzare merci in contovendita ?
    Scusate l'ignoranza ma sono proprio alle prime armi.

    Avrei un altra domanda:
    per vendere c'è bisogno di un inquadramento obbligatoriamente? Cioè io per ora per non essere scavalcato avevo un accordo verbale con questa ditta cinese da cui dovrei rifornirmi.

    Il diritto di esclusiva sarebbe utile senz'altro averlo per iscritto per me e l'ho chiesto e mi hanno risposto che se avvio l'attività probabile che si faccia.

    Però ora mi chiedevo l'inquadramento, tipo procacciatore di affari, agente, è una necessità legale per operare? Che tipo di inquadramento potrei organizzare con una ditta estera e senza p.iva per ora (e poi con p.iva) ? E' vero che per la collaborazione con ditte estere non è necessario iscriveri all'Enasarco?


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Hermes_ e Benvenuto nel Forum GT.
    Innanzitutto ti invito a leggere con attenzione il regolamento del forum, e nello specifico di scrivere correttamente, con maiuscole, punteggiatura e spaziature corrette.
    In merito alla tua domanda, leggendo tutto il post mi sento di dire che far passare questa attività come occasionale costituisca un'enorme forzatura.
    Un'attività occasionale è OCCASIONALE, sporadica, ma qui si legge con chiarezza che già è prevista una certa organizzazione, con tanto di richiesta di operare con l'esclusiva sul mercato italiano.
    Ricorderei inoltre che i 5000 euro annui non rappresentano il limite per poter effettuare vendite occasionali. Paradossalmente è possibile fare una vendita una tantum di 100000 euro e farla passare come occasionale, e al contrario fare 10 vendite da 1 euro, che cominciano a far pensare ad un'attività continuativa.
    Quindi ritengo che l'attività debba essere intrapresa mediante apertura di partita iva.


  • User

    @lorenzo-74 said:


    Ciao grazie per la risposta innazitutto
    capisco ma non credo di poter farmi carico delle spese di apertura di p.iva
    e poi se l'attività non avesse più seguito dovrei comunque continuare a pagare l'INPS ?
    la mia idea era quella di iniziare così e non appena avessi i soldi necessari aprire p.iva
    tu dici che sia una forzatura ,io ho sentito parlare di 30 giorni che la renda continuativa
    in ogni caso piuttosto che non iniziare niente e starmene a casa penso che potrei rischiare una sanzione (amministrativa?) e quale sarebbe nel caso?

    non mi hai detto nulla su che tipo di inquadramento sia necessario per operare e quale potrei riuscire a organizzare con una ditta estera

    fammi sapere ciao


  • Consiglio Direttivo

    Ciao,
    purtroppo si parla spesso di "rischio di impresa".
    Le sanzioni possono essere anche forti, anche in ragione dell'iva e tasse evase, che possono essere stabilite anche a discrezione dell'agenzia dell'entrate in via presuntiva.
    Attendi magari la risposta di un esperto.
    Ti invito, come già ti ho accennato, a scrivere i post in italiano corretto. Dopo un punto di regola si usa la lettera maiuscola. Grazie.


  • User

    @lorenzo-74 said:

    Ciao,
    purtroppo si parla spesso di "rischio di impresa".
    Le sanzioni possono essere anche forti, anche in ragione dell'iva e tasse evase, che possono essere stabilite anche a discrezione dell'agenzia dell'entrate in via presuntiva.
    Attendi magari la risposta di un esperto.
    Ti invito, come già ti ho accennato, a scrivere i post in italiano corretto. Dopo un punto di regola si usa la lettera maiuscola. Grazie.

    Si scusa per l'italiano.Ci starò più attento.
    Attendo qualche altro consiglio soprattutto sull'inquadramento di cui non so quasi nulla.
    Qualche anima pia che passa di qua potrebbe illuminarmi?


  • User

    @Hermes_ said:

    Si scusa per l'italiano.Ci starò più attento.
    Attendo qualche altro consiglio soprattutto sull'inquadramento di cui non so quasi nulla.
    Qualche anima pia che passa di qua potrebbe illuminarmi?

    Che inquadramento potrei avere e che necessità vi sarebbe di averne uno (legale ,di opportunità e tutela personale ) ;

    tenendo conto che:

    • questa ditta cinese praticamente richiede che io compri la merce e la rivenda;

    -non ho p.iva per ora e pensavo di agire con ritenuta d'acconto;

    Comunque scusate le domande banali ma potreste chiarirmi questi dubbi.

    Un agente di vendita come agisce?

    Va in un negozio/store cerca il titolare o un addetto agli acquisti no?

    Poi propone e espone la merce,

    poi stipula un ordine di acquisto immagino,ma questo modulo con l'ordine di acquisto è a titolo suo o della ditta ? Ci devono essere i loghi della ditta?

    C'entra il fatto che sia agente con e senza rappresentanza?

    Poi emette fattura ? Solo se rischiesta?
    Dovendo consegnare io la merce avrei bisogno di un inquadramento specifico come agente con deposito?

    Ditemi di più.

    Io in pratica dovrei agire come una specie di rivenditore ,quindi ho necessità di un inquadramento? Avrei comunque necessità di farmi firmare una lettera di incarico da questa ditta per avere il diritto di esclusiva su un certo territorio.

    Cosa mi consigliate?Scusate le domande magari banali ma sono davvero alle prime armi.


  • User

    forse comprando e rivendendo la merce sarei da inquadrare più nel ruolo di distributore e dovrei cercare di stipulare un contratto simile a questo,

    http ://w ww .diritto.it/materiali/commerciale/fiore.html#

    non capisco se sia necessario aprire una ditta individuale ,

    e se si possa agire in ritenuta d'acconto,

    qui dice

    <i>
    ** *? Provvigioni inerenti a rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento d'affari ? art. 25 bis D.P.R. 600 /73 ****

    Per le ritenute sulle provvigioni vale quanto detto finora riguardo i sostituti d'imposta (escluse le imprese agricole). * *
    Cambia invece il sistema di calcolo: è commisurato al 50% dell'ammontare delle provvigioni e l'aliquota della ritenuta applicata è quella fissata annualmente dalla finanziaria per il primo scaglione (art. 11 del TUIR). Ad oggi è il 23%.
    Se i percipienti dichiarano ai loro committenti, preponenti o mandanti che nell'esercizio della loro attività si avvalgano in via continuativa dell'opera di dipendenti o di terzi, la ritenuta e' commisurata al 20% dell'ammontare delle stesse provvigioni.
    Quindi prendo il 50% della provvigione e poi calcolo il 23% di questo importo; la ritenuta viene versata con il codice tributo 1038.*</i>

    La ritenuta d'acconto dice che va calcolata sul 50% delle provvigioni ,ma quel sovrapprezzo che un distributore farebbe non mi sembrerebbero propriamente definibili provvigioni ,le provvigioni sono un qualcosa che è determinato dalla ditta preponente ..no?

    Quindi ? Che dovrei fare? Vi prego aiutatemi :arrabbiato:


  • User

    più leggo più penso che il mio inquadramento debba essere..
    **un contratto di distribuzione per concessione di vendita in esclusiva
    **
    ht tp ://w ww .jus.unitn.it/cardozo/trash/italian-code/plattner-1996/1322.htm
    ht tp :// w ww .101professionisti.it/guide/contratti/concessione_vendita.aspx

    *3 - Contratto di distribuzione per concessione di vendita in esclusiva

    Il contratto di distribuzione per concessione esclusiva è un contratto atipico, per cui il
    proponente vende i suoi prodotti non al cliente finale procacciato dall?agente, ma allo
    stesso distributore che avrà l'onere ed il rischio d?impresa, di rivenderli al cliente finale
    locale.

    In sostanza l?azienda proponente la posto di creare una rete de agenti, vende il suo
    prodotto ad uno o più distributori, divisi per zone, ai quali concede, in esclusiva, il diritto
    di vendere i suoi prodotti in quel mercato

    Questo tipo di contratto, è un contratto atipico, ovvero non esiste, in Portogallo, una
    legislazione che regoli specificatamente questa relazione contrattuale di distribuzione per
    concessione di vendita.

    Questo significa che in caso di conflitto dovremo soccorrerci delle norme generali dei
    contratti e delle norme previste per contratti analoghi, le quali potranno essere estese
    ?mutatis mutandi? al contratto di distribuzione per concessione di vendita.

    Già da diversi anni la dottrina e giurisprudenza portoghese ritiene estensibile al contratto
    di concessione commerciale la legislazione sul contratto di agenzia. Tale estensione non è
    per equivalenza diretta, ma dovrà essere adattata al caso concreto (mutatis mutandi), per
    cui evidenziamo le seguenti specificità essenziali rispetto al contratto di agenzia:

    Preavviso

    Relativamente al termine preavviso da rispettare, nel caso di cessazione per denuncia del
    contratto di distribuzione per concessione a tempo indeterminato, è da evidenziare che la
    giurisprudenza ha in alcuni casi inteso che i termini di denuncia legali previsti nel
    contratto di agenzia non sono applicabili al contratto di distribuzione in concessione.
    Alcuna giurisprudenza ritiene che l'investimento del distributore in concessione di vendita
    è sostanzialmente maggiore di quello del mero agente procacciatore, per questa ragione i
    termini di preavviso devono erre più lunghi, e quindi idonei ad ammortizzare o riconvertire
    l?investimento del distribuire.

    Non esistendo una legislazione specifica per il contratto di concessione di vendita, non è
    possibile indicare dei termini precisi, rinviando caso a caso in base alla buona fede e al
    buon senso delle parti, sopratutto per contratti di lunga durata (20 o più anni).

    Tuttavia in termini generici, e puramente indicativi, la giurisprudenza portoghese ha
    indicato il criterio di un mese per ogni anno sino al limite di 6 mesi, esistono tuttavia
    sentenze isolate nei quali è stato ritenuto idoneo un preavviso di 8 o 10 mesi.

    Nel caso in cui il termine sia contrattualmente previsto e se non inferiore ai termini legali
    stabiliti per il contratto di agenzia, è da intendersi come termini validi, giacché, in questo
    caso vige la libertà contrattuale.

    È da evidenziare che è molto importante rispettare i termini di preavviso, al fine di evitare
    possibili imputazioni di danni, giacché, nel caso di un distributore in concessione di vendita
    con una dipendenza molto grande verso il prodotto del proponente, i danni (lucro cessante
    e danno emergente) potranno assumere il volumi molto elevati

    Calcolo indennizzo clientela.

    La giurisprudenza riconosce al distributore in concessione di vendita, l'estensione del
    diritto di ricevere un indennizzo della clientela per il volume di affari procacciato, e che
    rimane come plusvalenza del proponente dopo la fine del contratto.

    Le regole e le condizioni sono sostanzialmente uguali a quelle del contratto di agenzia,
    tuttavia non esistendo una commissione remuneratoria, come nel caso dell?agente, in caso
    di cessazione del contratto di distribuzione, il calcolo dell'indennizzo della clientela si
    baserà sul margine di guadagno liquido annuale del distributore calcolato sulla media degli
    ultimi 5 anni.*


  • User

  • User

  • User

    si tecnicamente dovrei inquadrarmi come concessionario di vendita qui lo spiega bene

    https ://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:wbT-2IBabosJ:martinez-novebaci.it/area_riservata/file/Contratti%2520di%2520Distribuzione.pdf+contratto+di+distribuzione&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESiR0xSB91hhy6EbtQvV3RMgL4LQNQK9omWR74lcknVuSIv9MWwd3PaVm0v0YqkNnXZbpWwQ7VkinpZAWcOTsG4j4xtTSo3VLVuwrzxkL4j02WpGVs-FbK_s_bA_5j-c9uMF3jj1&sig=AHIEtbTE5ntoeGi5TiS44G-r-XV1iYRvBQ


  • User

    ora che ho capito che inquadramento dovrei ottenere

    vorrei sapere se sia compatibile con ritenuta d'acconto (ne dubito fortemente)

    e se sia necessario registrarsi come ditta individuale per avere una concessione di vendita

    qui dice

    "
    I soggetti

                             Sia il cedente che il cessionario sono imprenditori."
    

    http ://ww w.101professionisti.it/guide/contratti/concessione_vendita.aspx


  • User Attivo

    Sei a tutti gli effeti un commerciante e devi iscriverti alla Agenzie delle Entrate, alla Camera di Commercio e all'INPS come tale
    pagando le relative imposte e contributi.

    Tutto il resto è semplicemente evasione 😉


  • User Attivo

    Il tuo lavoro è inquadrabile, come lavoro d'impresa che prevede iscrizione alla camera di commercio ed il pagamento dell'inps commercianti.


  • User

    Grazie per i consigli.
    Ma fintanto che non ho contratto di concessione di vendita in esclusiva (come ora) non è che ricada in una condizione diversa? E magari possa ancora ricorrere alla ritenuta d'acconto?

    Comunque avete consigli su che fare per aprire p.iva? C'è qualcosa che dovrei sapere in anticipo di cui magari poi potrei pentirmi di non aver saputo?

    E poi scusate la domanda molto banale ,ma quando venderò dovrò fare un ordine di acquisto (/vendita)e una fattura ,poi un pagamento alla consegna e una quietanza?

    Che formalità devono avere gli ordini di acquisto(/vendita) e le fatture ,avete dei fac simile da copiare?

    Ciao grazie


  • User

    @Hermes_ said:

    Grazie per i consigli.
    Ma fintanto che non ho contratto di concessione di vendita in esclusiva (come ora) non è che ricada in una condizione diversa? E magari possa ancora ricorrere alla ritenuta d'acconto?

    Comunque avete consigli su che fare per aprire p.iva? C'è qualcosa che dovrei sapere in anticipo di cui magari poi potrei pentirmi di non aver saputo?

    **E poi scusate la domanda molto banale ,ma quando venderò dovrò fare un ordine di acquisto (/vendita)e una fattura ,poi un pagamento alla consegna e una quietanza?

    Che formalità devono avere gli ordini di acquisto(/vendita) e le fatture ,avete dei fac simile da copiare?** **

    Ciao grazie**

    Scusate l'insistenza ma qualcuno mi potrebbe aiutare su questo punto ,dovrei organizzarmi al più presto e non saprei dove reperire tali informazioni

    help 🙂


  • User

    @ANDREA25 said:

    Il tuo lavoro è inquadrabile, come lavoro d'impresa che prevede iscrizione alla camera di commercio ed il pagamento dell'inps commercianti.

    quindi aprire p.iva no?

    ma volevo chiederti ,nel caso andasse male l'attività ..la p.iva si può chiudere prima dell'anno e salvare qualcosa di quei costi fissi ,INPS etc


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Hermes.
    Innanzitutto ti richiedo di essere meno insistente; uppare in continuazione la discussione richiedendo con urgenza risposte non fa che sortire l'effetto contrario.

    La risposta tra l'altro ti è già stata data, ossia:

    • aprire partita iva (senza se e senza ma)
    • iscriverti alla camera di commercio
    • iscriverti alla gestione commercianti INPS (con circa 3200 annui di contributi minimi)
    • fare le dichiarazioni e pagare le tasse.

    Ti consiglio, qualora tu decidessi di aprire l'attività, di contattare un commercialista, visto che ti vedo a digiuno in ambito fiscale, ed in ambito fiscale gli errori si pagano cari.

    Questa è l'unica trafila e non esistono scappatoie o ritenute d'acconto che tengano.

    Ps: devo ricordarti nuovamente che da regolamento del forum i post devono essere scritti in italiano corretto. Ad inizio frase è consuetudine utilizzare la lettera maiuscola, come dopo la punteggiatura è consuetudine lasciare uno spazio. Scrivere in maniera approssimativa denota poco rispetto per chi legge. Tale avvertimento non sarà ripetuto.


  • User

    Ciao grazie per la risposta,scusa ho cercato di farci caso alla forma ma me ne devo essere dimenticato una volta.

    Mi rimane da capire come si gestiscano ordini e fatture nella forma ,hai mica qualche fonte che mi possa essere utile?

    Ciao :ciauz: