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@lorenzo-74 said: 
 Ciao grazie per la risposta innazitutto 
 capisco ma non credo di poter farmi carico delle spese di apertura di p.iva
 e poi se l'attività non avesse più seguito dovrei comunque continuare a pagare l'INPS ?
 la mia idea era quella di iniziare così e non appena avessi i soldi necessari aprire p.iva
 tu dici che sia una forzatura ,io ho sentito parlare di 30 giorni che la renda continuativa
 in ogni caso piuttosto che non iniziare niente e starmene a casa penso che potrei rischiare una sanzione (amministrativa?) e quale sarebbe nel caso?non mi hai detto nulla su che tipo di inquadramento sia necessario per operare e quale potrei riuscire a organizzare con una ditta estera fammi sapere ciao 
 
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							Ciao, 
 purtroppo si parla spesso di "rischio di impresa".
 Le sanzioni possono essere anche forti, anche in ragione dell'iva e tasse evase, che possono essere stabilite anche a discrezione dell'agenzia dell'entrate in via presuntiva.
 Attendi magari la risposta di un esperto.
 Ti invito, come già ti ho accennato, a scrivere i post in italiano corretto. Dopo un punto di regola si usa la lettera maiuscola. Grazie.
 
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@lorenzo-74 said: Ciao, 
 purtroppo si parla spesso di "rischio di impresa".
 Le sanzioni possono essere anche forti, anche in ragione dell'iva e tasse evase, che possono essere stabilite anche a discrezione dell'agenzia dell'entrate in via presuntiva.
 Attendi magari la risposta di un esperto.
 Ti invito, come già ti ho accennato, a scrivere i post in italiano corretto. Dopo un punto di regola si usa la lettera maiuscola. Grazie.Si scusa per l'italiano.Ci starò più attento. 
 Attendo qualche altro consiglio soprattutto sull'inquadramento di cui non so quasi nulla.
 Qualche anima pia che passa di qua potrebbe illuminarmi?
 
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@Hermes_ said: Si scusa per l'italiano.Ci starò più attento. 
 Attendo qualche altro consiglio soprattutto sull'inquadramento di cui non so quasi nulla.
 Qualche anima pia che passa di qua potrebbe illuminarmi?Che inquadramento potrei avere e che necessità vi sarebbe di averne uno (legale ,di opportunità e tutela personale ) ; tenendo conto che: - questa ditta cinese praticamente richiede che io compri la merce e la rivenda;
 -non ho p.iva per ora e pensavo di agire con ritenuta d'acconto; Comunque scusate le domande banali ma potreste chiarirmi questi dubbi. Un agente di vendita come agisce? Va in un negozio/store cerca il titolare o un addetto agli acquisti no? Poi propone e espone la merce, poi stipula un ordine di acquisto immagino,ma questo modulo con l'ordine di acquisto è a titolo suo o della ditta ? Ci devono essere i loghi della ditta? C'entra il fatto che sia agente con e senza rappresentanza? Poi emette fattura ? Solo se rischiesta? 
 Dovendo consegnare io la merce avrei bisogno di un inquadramento specifico come agente con deposito?Ditemi di più. Io in pratica dovrei agire come una specie di rivenditore ,quindi ho necessità di un inquadramento? Avrei comunque necessità di farmi firmare una lettera di incarico da questa ditta per avere il diritto di esclusiva su un certo territorio. Cosa mi consigliate?Scusate le domande magari banali ma sono davvero alle prime armi. 
 
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forse comprando e rivendendo la merce sarei da inquadrare più nel ruolo di distributore e dovrei cercare di stipulare un contratto simile a questo, http ://w ww .diritto.it/materiali/commerciale/fiore.html# non capisco se sia necessario aprire una ditta individuale , e se si possa agire in ritenuta d'acconto, qui dice <i> 
 ** *? Provvigioni inerenti a rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento d'affari ? art. 25 bis D.P.R. 600 /73 ****Per le ritenute sulle provvigioni vale quanto detto finora riguardo i sostituti d'imposta (escluse le imprese agricole). * * 
 Cambia invece il sistema di calcolo: è commisurato al 50% dell'ammontare delle provvigioni e l'aliquota della ritenuta applicata è quella fissata annualmente dalla finanziaria per il primo scaglione (art. 11 del TUIR). Ad oggi è il 23%.
 Se i percipienti dichiarano ai loro committenti, preponenti o mandanti che nell'esercizio della loro attività si avvalgano in via continuativa dell'opera di dipendenti o di terzi, la ritenuta e' commisurata al 20% dell'ammontare delle stesse provvigioni.
 Quindi prendo il 50% della provvigione e poi calcolo il 23% di questo importo; la ritenuta viene versata con il codice tributo 1038.*</i>La ritenuta d'acconto dice che va calcolata sul 50% delle provvigioni ,ma quel sovrapprezzo che un distributore farebbe non mi sembrerebbero propriamente definibili provvigioni ,le provvigioni sono un qualcosa che è determinato dalla ditta preponente ..no? Quindi ? Che dovrei fare? Vi prego aiutatemi  
 
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più leggo più penso che il mio inquadramento debba essere.. 
 **un contratto di distribuzione per concessione di vendita in esclusiva
 **
 ht tp ://w ww .jus.unitn.it/cardozo/trash/italian-code/plattner-1996/1322.htm
 ht tp :// w ww .101professionisti.it/guide/contratti/concessione_vendita.aspx*3 - Contratto di distribuzione per concessione di vendita in esclusiva Il contratto di distribuzione per concessione esclusiva è un contratto atipico, per cui il 
 proponente vende i suoi prodotti non al cliente finale procacciato dall?agente, ma allo
 stesso distributore che avrà l'onere ed il rischio d?impresa, di rivenderli al cliente finale
 locale.In sostanza l?azienda proponente la posto di creare una rete de agenti, vende il suo 
 prodotto ad uno o più distributori, divisi per zone, ai quali concede, in esclusiva, il diritto
 di vendere i suoi prodotti in quel mercatoQuesto tipo di contratto, è un contratto atipico, ovvero non esiste, in Portogallo, una 
 legislazione che regoli specificatamente questa relazione contrattuale di distribuzione per
 concessione di vendita.Questo significa che in caso di conflitto dovremo soccorrerci delle norme generali dei 
 contratti e delle norme previste per contratti analoghi, le quali potranno essere estese
 ?mutatis mutandi? al contratto di distribuzione per concessione di vendita.Già da diversi anni la dottrina e giurisprudenza portoghese ritiene estensibile al contratto 
 di concessione commerciale la legislazione sul contratto di agenzia. Tale estensione non è
 per equivalenza diretta, ma dovrà essere adattata al caso concreto (mutatis mutandi), per
 cui evidenziamo le seguenti specificità essenziali rispetto al contratto di agenzia:Preavviso Relativamente al termine preavviso da rispettare, nel caso di cessazione per denuncia del 
 contratto di distribuzione per concessione a tempo indeterminato, è da evidenziare che la
 giurisprudenza ha in alcuni casi inteso che i termini di denuncia legali previsti nel
 contratto di agenzia non sono applicabili al contratto di distribuzione in concessione.
 Alcuna giurisprudenza ritiene che l'investimento del distributore in concessione di vendita
 è sostanzialmente maggiore di quello del mero agente procacciatore, per questa ragione i
 termini di preavviso devono erre più lunghi, e quindi idonei ad ammortizzare o riconvertire
 l?investimento del distribuire.Non esistendo una legislazione specifica per il contratto di concessione di vendita, non è 
 possibile indicare dei termini precisi, rinviando caso a caso in base alla buona fede e al
 buon senso delle parti, sopratutto per contratti di lunga durata (20 o più anni).Tuttavia in termini generici, e puramente indicativi, la giurisprudenza portoghese ha 
 indicato il criterio di un mese per ogni anno sino al limite di 6 mesi, esistono tuttavia
 sentenze isolate nei quali è stato ritenuto idoneo un preavviso di 8 o 10 mesi.Nel caso in cui il termine sia contrattualmente previsto e se non inferiore ai termini legali 
 stabiliti per il contratto di agenzia, è da intendersi come termini validi, giacché, in questo
 caso vige la libertà contrattuale.È da evidenziare che è molto importante rispettare i termini di preavviso, al fine di evitare 
 possibili imputazioni di danni, giacché, nel caso di un distributore in concessione di vendita
 con una dipendenza molto grande verso il prodotto del proponente, i danni (lucro cessante
 e danno emergente) potranno assumere il volumi molto elevatiCalcolo indennizzo clientela. La giurisprudenza riconosce al distributore in concessione di vendita, l'estensione del 
 diritto di ricevere un indennizzo della clientela per il volume di affari procacciato, e che
 rimane come plusvalenza del proponente dopo la fine del contratto.Le regole e le condizioni sono sostanzialmente uguali a quelle del contratto di agenzia, 
 tuttavia non esistendo una commissione remuneratoria, come nel caso dell?agente, in caso
 di cessazione del contratto di distribuzione, il calcolo dell'indennizzo della clientela si
 baserà sul margine di guadagno liquido annuale del distributore calcolato sulla media degli
 ultimi 5 anni.*
 
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potrei proporgli un contratto simile a questo ht tp: // webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:PbntWzXePB0J:ww w.americanfinancing.net/Legal-Forms/Business%20Agreements/Distributor%20Agreement,%20Exclusive.rtf+distributorship+contract&cd=5&hl=it&ct=clnk&gl=it 
 
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utile questo riepilogo https ://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:c3T4HqnIi7YJ:w ww.consultabo.it/LinkClick.aspx?fileticket%3DiQOH1K9qmQ8%3D%26tabid%3D167%26mid%3D523%26language%3Dit-IT+un+contratto+di+distribuzione+per+concessione+di+vendita+in+esclusiva&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEEShFgn5EkUXo_moXPKzMD-OpA4hfndpQFdycgMzw-R2XwEPTz2CW8vJjP8FlhKzgSJD-W50xwid-Eq-5jbDWTjBrHiOJhjKuG9U8IadPh7ruxlnYQm9w5JsKudAhC-J3VXsXYHIA&sig=AHIEtbSYUuwOemfMEKt2H_d1wpGAqE9WTA parla anche del contratto estimatorio che non conoscevo ,se riuscissi ad organizzarlo sarebbe senza dubbio vantaggioso 
 
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si tecnicamente dovrei inquadrarmi come concessionario di vendita qui lo spiega bene https ://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:wbT-2IBabosJ:martinez-novebaci.it/area_riservata/file/Contratti%2520di%2520Distribuzione.pdf+contratto+di+distribuzione&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESiR0xSB91hhy6EbtQvV3RMgL4LQNQK9omWR74lcknVuSIv9MWwd3PaVm0v0YqkNnXZbpWwQ7VkinpZAWcOTsG4j4xtTSo3VLVuwrzxkL4j02WpGVs-FbK_s_bA_5j-c9uMF3jj1&sig=AHIEtbTE5ntoeGi5TiS44G-r-XV1iYRvBQ 
 
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ora che ho capito che inquadramento dovrei ottenere vorrei sapere se sia compatibile con ritenuta d'acconto (ne dubito fortemente) e se sia necessario registrarsi come ditta individuale per avere una concessione di vendita qui dice " 
 I soggettiSia il cedente che il cessionario sono imprenditori."http ://ww w.101professionisti.it/guide/contratti/concessione_vendita.aspx 
 
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Sei a tutti gli effeti un commerciante e devi iscriverti alla Agenzie delle Entrate, alla Camera di Commercio e all'INPS come tale 
 pagando le relative imposte e contributi.Tutto il resto è semplicemente evasione  
 
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Il tuo lavoro è inquadrabile, come lavoro d'impresa che prevede iscrizione alla camera di commercio ed il pagamento dell'inps commercianti. 
 
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Grazie per i consigli. 
 Ma fintanto che non ho contratto di concessione di vendita in esclusiva (come ora) non è che ricada in una condizione diversa? E magari possa ancora ricorrere alla ritenuta d'acconto?Comunque avete consigli su che fare per aprire p.iva? C'è qualcosa che dovrei sapere in anticipo di cui magari poi potrei pentirmi di non aver saputo? E poi scusate la domanda molto banale ,ma quando venderò dovrò fare un ordine di acquisto (/vendita)e una fattura ,poi un pagamento alla consegna e una quietanza? Che formalità devono avere gli ordini di acquisto(/vendita) e le fatture ,avete dei fac simile da copiare? Ciao grazie 
 
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@Hermes_ said: Grazie per i consigli. 
 Ma fintanto che non ho contratto di concessione di vendita in esclusiva (come ora) non è che ricada in una condizione diversa? E magari possa ancora ricorrere alla ritenuta d'acconto?Comunque avete consigli su che fare per aprire p.iva? C'è qualcosa che dovrei sapere in anticipo di cui magari poi potrei pentirmi di non aver saputo? **E poi scusate la domanda molto banale ,ma quando venderò dovrò fare un ordine di acquisto (/vendita)e una fattura ,poi un pagamento alla consegna e una quietanza? Che formalità devono avere gli ordini di acquisto(/vendita) e le fatture ,avete dei fac simile da copiare?** ** Ciao grazie** Scusate l'insistenza ma qualcuno mi potrebbe aiutare su questo punto ,dovrei organizzarmi al più presto e non saprei dove reperire tali informazioni help  
 
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@ANDREA25 said: Il tuo lavoro è inquadrabile, come lavoro d'impresa che prevede iscrizione alla camera di commercio ed il pagamento dell'inps commercianti. quindi aprire p.iva no? ma volevo chiederti ,nel caso andasse male l'attività ..la p.iva si può chiudere prima dell'anno e salvare qualcosa di quei costi fissi ,INPS etc 
 
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							Ciao Hermes. 
 Innanzitutto ti richiedo di essere meno insistente; uppare in continuazione la discussione richiedendo con urgenza risposte non fa che sortire l'effetto contrario.La risposta tra l'altro ti è già stata data, ossia: - aprire partita iva (senza se e senza ma)
- iscriverti alla camera di commercio
- iscriverti alla gestione commercianti INPS (con circa 3200 annui di contributi minimi)
- fare le dichiarazioni e pagare le tasse.
 Ti consiglio, qualora tu decidessi di aprire l'attività, di contattare un commercialista, visto che ti vedo a digiuno in ambito fiscale, ed in ambito fiscale gli errori si pagano cari. Questa è l'unica trafila e non esistono scappatoie o ritenute d'acconto che tengano. Ps: devo ricordarti nuovamente che da regolamento del forum i post devono essere scritti in italiano corretto. Ad inizio frase è consuetudine utilizzare la lettera maiuscola, come dopo la punteggiatura è consuetudine lasciare uno spazio. Scrivere in maniera approssimativa denota poco rispetto per chi legge. Tale avvertimento non sarà ripetuto. 
 
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Ciao grazie per la risposta,scusa ho cercato di farci caso alla forma ma me ne devo essere dimenticato una volta. Mi rimane da capire come si gestiscano ordini e fatture nella forma ,hai mica qualche fonte che mi possa essere utile? Ciao 