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Donna e Uomo Oggi
Domani è la Festa della Donna!
Da quel 8 marzo 1917 ad oggi quanto è cambiato il rapporto tra uomo e donna:
- l'arretramento del maschilismo
- l'avanzamento del femminismo
- la donna sempre più protagonista nel mondo del lavoro
- gli uomini separati ai margini della povertà
- la donna sempre più decisiva (Meyr, Thatcher, Iotti, ...)
- l'uomo sempre più collaborativo casalingo
- ...
E voi cosa vi salta agli occhi della nuova condizione femminile e maschile?
Intanto vi segnalo il film "sorgente d'amore" di Mihaileanu che indaga proprio su questo rapporto riportandoci come problematica ai tempi del 1917.
ciao
marlomb
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Ciao marlomb,
sempre belle discussioni, complimenti
E' vero, è cambiato tanto.
Ma siamo ben lontani, almeno in Italia, a poter essere felici della condizione delle donne. E, come se non bastasse, il cercare di lottare per cose che spetterebbero di diritto le ha portate ad un cambiamento, per colpa nostra.
Secondo me, non stiamo vivendo un bel momento. Lo vedo nei rapporti tra uomo e donna...tra quei conoscenti che mi capita di frequentare.
E' tutta una lotta. Quanti sono i rapporti profondi e di complicità?
Quanti domani regaleranno una mimosa per scusarsi dei comportamenti violenti fisici o psicologici avuti con la propria donna nei 364 giorni passati?
Giorno 9 finisce tutto.
Vorrei uno Stato che si occupasse veramente di questo problema e un supporto più costante e presente per chi ne ha bisogno.
In giro vedo ancora molta superficialità
E questo, per me, sta diventando anche un problema sociale. Sempre più uomini e sempre più donne stanno prendendo le distanze da rapporti di un certo tipo perché oramai non ci crede più nessuno.
Io quando parlo con i miei amici, dicono: e dove la trovi più una così?
E lo stesso immagino accada tra le donne.
E' un discorso complesso, lo so, ho messo giù argomenti con troppa leggerezza...ma tant'è
Tu come la vedi?
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Giorgio sono perfettamente d'accordo, davvero al 100%, sui problemi che hai esposto.
Non la vedo però allo stesso modo su due dei punti sul modo in cui affrontarli:@Giorgiotave said:
Vorrei uno Stato che si occupasse veramente di questo problema
Io no, non voglio che sia lo stato e non penso che sia il suo ruolo.
Non deve essere un entità dall'alto a obbligare noi uomini, pena multe, maggiori tasse o ritorsioni, a considerare le donne con la dignità che dovrebbe essere loro riservata.
Se così fosse non ci sarebbe nessun miglioramento delle condizioni effettive tra i nostri rapporti, e, appena al di fuori dell'influsso che lo stato può esercitare, si formerebbero delle pericolose situazioni di sfogo.Non nego che lo stato abbia delle colpe e le ho anche duramente espresse in altri luoghi, ma penso che siano solo il riflesso del nostro ignobile comportamento collettivo (qui intendo uomini ma anche donne complici di questo modo di ragionare).
Cambiamo effettivamente noi, ognuno di noi singolarmente, e avremo cambiato automaticamente anche lo stato.@Giorgiotave said:
Ma siamo ben lontani, almeno in Italia
Anche qui non sono d'accordo.
Purtroppo la considerazione e l'atteggiamento delle società nei confronti delle donne è deprecabile ovunque.
Certo, ci sono tanti tipi diversi di situazioni socio culturali, ma ogni nazione e cultura ha i propri scheletri che bada a tenere molto ben chiusi negli armadi, Italia compresa per carità.Non dobbiamo soffermarci sugli aspetti esteriori o economici perché anche in nazioni dove apparentemente la donna ha più possibilità di realizzarsi economicamente, più possibilità nella vita politica, più libertà nel poter fare e comportarsi senza essere giudicata, anche in certe nazioni così progredite quindi, si contrappongo dei veri e propri orrori che magari non esistono da altre parti.
@Ansa said:
"Questo tipo di violenze accadono dappertutto - ci tiene a dire Nillson - non solo in Svezia, dove però risulta, secondo una statistica, che ben il 50% delle donne viene picchiata da un proprio familiare almeno una volta nella vita"
V.
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@vnotarfrancesco said:
Io no, non voglio che sia lo stato e non penso che sia il suo ruolo.
Non deve essere un entità dall'alto a obbligare noi uomini, pena multe, maggiori tasse o ritorsioni, a considerare le donne con la dignità che dovrebbe essere loro riservata.Valerio, su questo punto, tu hai ragione in teoria. E dovrei concordare anche io.
Purtroppo però l'ignoranza è troppo diffusa...sarebbe solo utopistico un cambio dei singoli
@vnotarfrancesco said:
Anche qui non sono d'accordo.
Purtroppo la considerazione e l'atteggiamento delle società nei confronti delle donne è deprecabile ovunque.
Certo, ci sono tanti tipi diversi di situazioni socio culturali, ma ogni nazione e cultura ha i propri scheletri che bada a tenere molto ben chiusi negli armadi, Italia compresa per carità.La mia esperienza all'estero è limitata, nonostante ho avuto modo di conoscere persone provenienti da molte nazionalità diverse.
Comunque quelle che viaggiano non fanno testo, quindi potresti aver ragione.
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@Giorgiotave said:
Purtroppo però l'ignoranza è troppo diffusa...sarebbe solo utopistico un cambio dei singoli
Caspita, lo sai che è proprio così che la pensavo fino a poco tempo fa?
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@vnotarfrancesco said:
Caspita, lo sai che è proprio così che la pensavo fino a poco tempo fa?
Anche io come te poco tempo fa
AHahahaha ... giuro!
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@Giorgiotave said:
Purtroppo però l'ignoranza è troppo diffusa...sarebbe solo utopistico un cambio dei singoli
Un giorno un giornalista intervistò Madre Teresa di Calcutta mentre aiutava i poveri in India in una specie di Lazzaretto, alla fine dell'intervista il giornalista era rimasto talmente impressionato dall'opera di Madre Teresa, convinto che fosse giusta ma limitata a poche persone le chiese:
"Ma Madre cosa possiamo fare per cambiare il mondo?"
Lei rispose:** "Iniziamo cambiando me e lei!"**
Ritornando sui rapporti donna - uomo di oggi mi domando:
il matrimonio è un'esperienza unica o transitoria?
Oggi le generazioni giovanissime (diciamo under 40) mi sembra vedano il matrimonio come una bella opportunità di stabilire un rapporto unico con la persona amata ma temporaneo, ovvero legato al continuare di certe condizioni: la sicurezza (p.e.: ricchezza del coniuge), la passione (p.e.: bellezza fisica del coniuge), l'affinità (p.e.: comunanza d'interessi nel tempo libero) ...
Le generazioni meno giovani (diciamo over 40) si lamentano che non ci sia più il vincolo del matrimonio, quell'affrontare il matrimonio come unico nella tua vita, anche se appena si separano sfoggiano il calendario mensile delle conquiste apprezzando la libertà (sessuale?)
Io dico che** il matrimonio è un'esperienza unica** nel momento in cui due metà uniscono i loro corpi, le loro menti e le loro anime, quando c'è questo separarsi diventa impossibile, si può perdere la bellezza, la ricchezza e tutto quello che eri prima di sposarti, ma come puoi rinunciare al mondo che costruisci in due. E' come quello che si taglia i testicoli per non fare sesso con la moglie, ma l'orgasmo che hai vissuto, il figlio che hai concepito, la famiglia che hai generato non la distruggi.
ciao
marlomb
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Il sistema culturale ed economico ha sempre segnato e controllato le modalità dei rapporti fra uomini e donne. Siamo in un'epoca di grande transizione e trasformazione.
Il matrimonio ha perso la sua centralità: ci si sposa piu' per convenzione che per convinzione (per convenienza in qualche caso) considerato l'altissimo numero di separazioni e divorzi.
La gestione dei conflitti all'interno della coppia sembra arrivata ad un punto di non ritorno: ma il problema credo sia piu' complesso e sfaccettato.Non viviamo un'epoca di amore (ammesso che sia mai esistita), ma di rappresentazioni drammaturgiche:
ci sono tanti uomini e tante donne, che simulano tutti i sentimenti ed emozioni possibili, senza viverne profondamente nessuno.
E su queste basi, non c'è rapporto, nè dialogo che può reggere.
L'atteggiamento relazionale tanto dell'uomo che della donna sta diventando situazionista, ondivago e provvisorio.
Un nomadismo dei sentimenti e dei rapporti, che porterà ad una configurazione sociale e relazionale inedita, ancor lontana dal poter essere definita e di cui oggi osserviamo l'estrema caoticità.