• User Newbie

    rimborso spese auto per libero professionista

    Salve a tutti e complimenti per il forum!
    Attualmente sono lavoratore dipendente di una piccola azienda ed il titolare per riuscire a darmi un sostanzioso aumento, mi ha fatto la proposta di diventare libero professionista.
    Ho letto in altri post che è possibile, per prestazioni occasionali, farsi rimborsare secondo le tabelle ACI le spese sostenute per l'utilizzo della propria autovettura ( soggette a ritenuta d'acconto); le tasse pagate in forma di ritenuta d'acconto vengono poi in buona parte recuperate deducendo il rimborso spese come "costo" dall'imponibile IRE, quindi alla fine rimane "pulito o quasi" il rimborso spese esentasse.
    Potrei fare la stessa cosa anche come libero professionista? In altre parole potrei mettere in fattura una voce "rimborso spese sostenute di tot Km secondo tariffe ACI..." su cui pagare la ritenuta d'acconto (sarei soggetto a ritenuta, vero?) e poi dedurre lo stesso rimborso dall'imponibile IRE in sede di dichiarazione dei redditi?
    Ringrazio anticipatamente!


  • Super User

    Ciao e benvenuto,

    da libero professionista il rimborso spese auto che forfettizzeresti in base alle tariffe aci sarebbe compenso e lo assoggetteresti a ritenuta.... parallelamente dedurresti dal reddito le spese specifiche auto come ad esempio benzina, manutenzioni, assicurazione, ammortamenti ecc. ... le limitazioni alla deduzione di questi costi di autovettura (spesso deducibili solo al 50%) porterebbero un certo svantaggio per te.
    Il rimborso andrebbe modulato in modo tale da compensare tale svantaggio.

    Paolo


  • User Newbie

    Grazie per la risposta!
    Quindi, se ho ben capito, non è possibile dedurre dal reddito direttamente le voci "rimborso spese" indicate nelle varie fatture emesse, ma solo i costi "vivi" sostenuti quali carburante, assicurazione, bollo, manutenzione, ammortamenti al 50%?
    Se fosse così, allora non mi conviene metterlo in fattura ma solo dedurre le spese dal reddito! Giusto?


  • User Newbie

    non saprei come comportarmi per l'anticipo di spese sostenute dal professionista che presta il suo lavoro in brasile ma il committente è italiano, alla luce delle novità introdotte dalla manovra bis.
    In dettaglio:
    il professionista italiano dovrebbe lavorare in brasile per un certo periodo di tempo sostenendo delle spese di viaggio(aereo), vitto e alloggio, che il committente italiano restituirebbe(pari a 1000? mensili).
    Per evitare che queste spese rientrino nel volume d'affari, esisterebbe soluzione?
    Oppure dovrebbe emettere fattura(peraltro non obbligatoria per la territorialità)comprensiva di spese e quindi soggetta a ritenuta, iva andano a generare volume d'affari e quindi poi tassabile secondo le norma relative al lavoro autonomo(deducendo le spese)?
    Per evitare la soglia del 2% di deducibilità, l'iter da compiere è elaborato per il prefessionista.
    Pensavo ad una carta di credito fornita dal committente con la quale pagare tutte le spese sostenute dal professionista, in questo caso si eviterebbe di fatturare anche le spese ma solo la reale prestazione.
    Grazie in anticipo delle possibili soluzioni al caso.
    Saluti
    GN


  • Super User

    Purtroppo preferisco non pronunciarmi sulla questione..... attendo, da quando hanno cambiato la norma, CONVINCENTI istruzioni ministeriali sulla esatta procedura da seguire.
    A mio giudizio esiste un buco che che impossibilità il professionista a dedurre il costo (in quanto non da lui pagato) a fronte del quale contabilizza il compenso (rimborso spese). Non mi capacito di come superarlo.
    Inoltre, seguire la nuova procedura porterebbe negli studi di settore eventuali nefaste conseguenze (compensi più elevati e costi più elevati nel rapporto 1:1, ma con gli studi tarati a identificare una marginalità su tutto, che qui non vi sarebbe).

    Preferisco attendere.

    Paolo