• Community Manager

    @Sifro said:

    Qual è quindi la bufala cosmica riguardante la keyword density?

    Che incide nel ranking del sito 🙂


  • User Attivo

    Ma se io ho una pagina con scritto "pippo pluto" 1 volta, e la ottimizzo scrivendocelo 10 volte (con le opportune variazioni e senza spammare), come è possibile che non abbia un aumento del posizionamento per la chiave "pippo pluto"?


  • ModSenior

    Ciao Sifro, capisco i tuoi dubbi, ma Google è solo un insieme numeroso di algoritmi e quello che calcola la keyword density non l'hanno mai usato.
    Ecco perché non incide.

    Il motivo per cui questa leggenda seo metropolitana esiste ancora è che era vera nell'era pre Google, ti parlo quindi prima del 1998.
    Quando si lavorava con Altavista, con Arianna, con Hot Bot, Lycos ecc, ecc, allora si che bisogna inventarsi dei testi improponibili ripetendo il maggior numero di volte le parole chiave.

    Leggerli oggi ti sicuro che ci potremmo fare delle grasse risate oltre a vergognarci di aver scritto certe cose.
    Per fortuna che Google non hai mai usato la percentuale di parole chiave.

    Valerio Notarfrancesco


  • User Attivo

    Ciao, certamente i testi spammosi che andavano di moda un tempo, adesso fanno ridere, ma l'idea che 5 ripetizioni sensate della kw non influiscano per niente, è così difficile da accettare. Praticamente era uno dei primissimi fattori onpage esistenti... c'è qualche link con test ed approfondimenti?


  • Community Manager

    @Sifro said:

    Ma se io ho una pagina con scritto "pippo pluto" 1 volta, e la ottimizzo scrivendocelo 10 volte (con le opportune variazioni e senza spammare), come è possibile che non abbia un aumento del posizionamento per la chiave "pippo pluto"?

    Ma infatti potrebbe salire, ma sarebbe come dire che ha piovuto perché hai lavato la macchina 🙂

    Ed è ovvio che non ci sono test e approfondimenti sulla relazione tra "pioggia" e "lavaggio auto".

    Qui Altavilla

    Chiunque si ponga questa domanda andrebbe esorcizzato. Ripetutamente e prescindendo dal risultato ottenuto.

    La keyword density non è mai stata usata dai motori di ricerca moderni per stabilire quanto un documento è attinente ad una query. L’ultimo utilizzo pratico che io conosco risale ad alcuni vecchi algoritmi in voga in ambito universitario negli anni settanta!

    Non è mai stato un fattore di ranking 🙂


  • User Attivo

    Grazie per il link, molto interessante.

    Fra i commenti, c'è tale Sabino che spiega, forse meglio, quello che è anche il mio pensiero:

    A mio modestissimo parere la questione della “keyword density”, o non l’ho capita o è dura da mandar giu. Un “algoritmo” (per definizione povero/nullo semanticamente) che abbia la pretesa di capire di cosa parli un testo (Goedel, Turing … ed altri si rivoltino nella tomba) quantomeno fa di conto di quante volte “occorre” una frase in un testo, salvo poi valutarne la patologicità. A meno che il senso della bocciatura sia per livelli di KD che vanno oltre una misura fisiologica, direi che il principio ci sta. In fondo anche un prete nel dire messa ripete spesso i concetti, premesso che non ripete all’infinito “non peccate…”.

    Al quale arriva la risposta di Altavilla:

    Il concetto di fondo sul calcolo delle occorrenze di una parola è corretto. Non che esso coincida con quanto fa un motore per calcolare l’inerenza di un testo con una query, ma può essere una sua parte.

    Ad essere errata è quella specifica implementazione di quel concetto che viene chiamata “keyword density”, che da un lato è troppo semplice e dall’altro ha il grave difetto di essere stata usata per fornire indicazioni in termini assoluti, per esempio: “è meglio mantenere la keyword density tra X e Y” o affermazioni simili.

    Riguardo la semplicità, il danno creato con la diffusione del concetto di KD è stato quello di far credere a molti SEO che i motori di ricerca valutassero l’inerenza di una query con un testo usando proprio la formula della KD. Questo è falso, in quanto i motori hanno da sempre usato ben altre formule (e più complesse) per effettuare quelle valutazioni.

    Ora, io sono stra-d'accordo col dire che le formule "magiche" sono assurde, e che non ci sarà mai una keyword density ottimale (ma questo lo pensavo anche prima di leggere questo topic).
    Tuttavia, la presenza di parole chiave è, per forza di cose, un forte segnale dell'argomento di una pagina.

    Se il motore deve valutare la pertinenza dei risultati con la chiave "scacchi", e ci sono questi due scenari:

    a) pagina che parla del gioco degli scacchi, con regolamento completo e parola ripetuta 5-6 volte.

    b) pagina che parla di un conflitto politico ed usa una metafora scacchistica 1 volta in tutta la pagina.

    Google dovrà pure dare maggior rilievo allo scenario a), no?


  • Moderatore

    Ciao Sifro,
    la risposta per quelle due occasioni specifiche è che nel caso a la parola è contestualizzata nel caso b invece no.

    Ciao
    Enea


  • User Attivo

    Interessante.

    E allora rilancio: trovare una ripetizione della keyword, non potrebbe aiutare nella contestualizzazione più di quanto non aiutino le parole semanticamente collegate a quel contesto?


  • ModSenior

    Si Sifro, potrebbe aiutare, ma Google fin dall'inizio della sua fondazione ha deciso, per nostra fortuna, di non usare il numero di parole presenti nella pagina per calcolare la rilevanza del contenuto rispetto alla ricerca.

    Valerio Notarfrancesco


  • User Attivo

    mamma mia, che mito che mi crolla... devo andare a rivedere un paio di testi 🙂

    Grazie


  • User Attivo

    Il principio è che per posizionare un sito per la parola "tazza" non conta solo quante volte è stata ripetuta quella parole, ma anche quante volte si parla di porcellana, latte, cioccolato, tè etc. Ovviamente solo per quanto riguarda l'analisi del testo, poi ci sono i soliti 1000 altri fattori.