• User Attivo

    @dirioz: ho detto che io lo trovo impensabile. Che lo trovi impensabile anche Google è tutt'altra cosa.

    Del resto la sempre maggiore integrazione dei social nelle serp non va in quella direzione? E il + 1?

    Forse sostituiremo la link popularity con la social popularity.

    Il tempo di permanenza su un sito mi pare un dato troppo variabile dal tipo di sito, ed avere una basso tempo di permanenza, così come un'alta frequanza di rimbalzo, non può essere il fattore discriminante tra un sito di qualità/utilità e un sito non di qualità.

    @pacoweb: sono d'accordo con la tua ultima frase, ma rimane da capire con quali metodi il motore potrebbe valutare le "preferenze degli utenti".


  • User Attivo

    Il problema è che google non è così tanto intelligente da capire la qualità di un testo/pagina, quindi oltre a considerare la tematizzazione generale del sito, si dovrà per forza appoggiare alla link popularity per dare peso ad una pagina piuttosto che ad un'altra.


  • Super User

    @Marcomail said:

    [...]

    Questo forse era vero fino all'avvento di Panda : credi che Google non sappia che spesso si comprano link o si va alla ricerca dei dofollow per piazzare numerosi link?

    Credo cha abbia perso molta importanza il fattore link popularity, perlomeno i criteri di valutazione saranno ben altri.

    Per anni si è speso il tempo a cercare la link popularity o a utilizzare keyword altisonanti per scalare la serp : ora tutto questo sembra ( e sottolineo sembra ) finito .

    Vedi spesso leggendo i vari post mi accorgo che pur spendendo tante parole a favore della originalità dei contenuti, poi alla fine molti ( e lo capisci quando visiti i siti ) usano "trucchetti" , salvo poi lamentarsi che questi trucchetti non rendono più.
    E non a caso alcuni siti che ho esaminato e che usavano queste ( vogliamo dire ?) tecniche sono proprio quelli che Panda ha decimato.

    Non metto in dubbio che la link popularity abbia ancora la sua importanza, ma certamente molto ma molto meno di quello che ne aveva prima del ...Pande...monio.


  • User Attivo

    @bluwebmaster said:

    [...]

    Sì può essere, però secondo me è ancor presto per dare delle conclusioni. Certo che con panda Google è diventato più intelligente nello studio dei backlinks, quindi bisognerà cercare di fare il tutto in maniera ancora più scaltra rispetto a quanto facevamo prima


  • Super User

    @Marcomail said:

    google è diventato più intelligente nello studio dei backlinks, quindi bisognerà cercare di fare il tutto in maniera ancora più scaltra rispetto a quanto facevamo prima

    Ecco, perdona, è proprio quel "scaltra" che mi preoccupa.
    Non dovremmo studiare come "aggirare" Google quanto piuttosto di "piacere" ai nostri visitatori.
    Messa così sembra qualcosa che riguarda noi e Google, mentre invece, almeno nello spirito, dovrebbe essere una questione tra noi e i visitatori.


  • Super User

    Ciao a tutti,

    Quello che mi sento di dire è che dei backlink in ingresso può creare problemi solo nel caso in cui i link "non naturali" siano in quantità maggiore rispetto ai backlink naturali.
    Se il vostro sito ha una buona link building naturale non dovete temere di essere penalizzati a causa di link in ingresso.


  • User Attivo

    Buon pomeriggio a voi,

    anch'io penso che il problema sia quando i link "innaturali" (per non dire comprati) siano di più di quelli naturali. Tempo fa ho fatto un piccolo test con un mio vecchio blog a comprare dei link, in numero pari a quelli che avevo acquisito nel tempo in modo naturale e non mi è mai arrivata alcuna notifica nè penalizzazione... del resto mai stato d'accordo con chi demonizza la compravendita di link, visto l'andazzo attuale dei vari siti.

    il brutto è che quei link esterni verso il sito non sono necessariamente controllabili, ma credo pure che si tratti di una misura estrema da applicare in casi altrettanto particolari. diversamente, del resto, sarebbe guerra aperta tra competitor a spammarsi a vicenda... e per quanto criticabili a Google non sono fessi. Almeno, si spera... 😄


  • Super User

    @salvatore79 said:

    Tempo fa ho fatto un piccolo test con un mio vecchio blog a comprare dei link, in numero pari a quelli che avevo acquisito nel tempo in modo naturale e non mi è mai arrivata alcuna notifica nè penalizzazione... del resto mai stato d'accordo con chi demonizza la compravendita di link, visto l'andazzo attuale dei vari siti.

    Non sono tra quelli che "demonizza" l'acquisto di link ma consentimi un osservazione : se per Google valessero tanto quanto quelli "naturali" ( che è tutto da dimostrare il contrario ) mi chiedo come si fa poi a sostenere la necessità di "qualità dei contenuti".

    Leggo ovunque ( qui come altrove ) che ci si lamenta di "botte" da orbi subite in serp : molti poi finiscono per confessare che hanno acquistato dei link, oppure hanno sfruttato impropriamente keyword e così via.
    Mi chiedo ( non è il caso tuo intendiamoci ) come si fa a sostenere che i propri siti non meritano cotanto "declassamento" se poi si è pronti ad ammettere di aver utilizzato tecniche ( o trucchi ) che io non demonizzo, ma reputo contraria ad ogni buon regola SEO, perlomeno moralmente.

    Un po come i forum cosidetti dofollow : ma secondo voi Google che sa bene come funzionano che peso darà mai alle centinaia di commenti quasi spam che alcuni siti fanno su questi forum?

    Insomma, parafrasando una nota pubblicità di "gratta e vinci" oserei dire ..."piace vincere facile?"..."gioca moderatamente" . 😄

    Poi mii piacerebbe sapere come Google fa ad interpretare se un lik è "naturale" o "innaturale", ma questa è...un'altra questione.
    :mmm:


  • User Attivo

    C'è un fatto un po' spiacevole alla base di tutto: se vivi in una realtà sportiva in cui tutti si dopano e rischi di arrivare sempre in coda, per capirci, molti potrebbero essere tentati dal fare uso di doping, dove per doping intendo black hat. Del resto Google non è un mago e non potrà in tempi brevi trovare un modo per rilevare lo spam con precisione 100%...

    Le tecniche malevole sono usatissime, è un dato di fatto, basta guardare che razza di spazzatura mi arriva a volte negli alert di google ... non tutti hanno la testardaggine di rimanere onesti, in questi casi, e la mia riflessione era rivolta a questo. Il fatto è che la maggioranza cerca il successo facile, non conosce realmente il web e per fare consulenze SEO sarebbe disposta a usare le tecniche più "malvage" pur di dare il "contentino" al cliente...

    @bluwebmaster said:

    se per Google valessero tanto quanto quelli "naturali" ( che è tutto da dimostrare il contrario ) mi chiedo come si fa poi a sostenere la necessità di "qualità dei contenuti".

    Google semplicemente (e come tutti) va dove la porta il mercato: se ci pensi la qualità dei contenuti è richiesta primariamente dai suoi inserzionisti, stufi di comparire nei siti pieni di torrent pirata e simili... 🙂

    Sulla qualità dei link è difficile o impossibile dare una risposta, secondo me, e alla fine chi fa link building a pagamento prenderà le sue contromisure per non farsi scoprire facendo il solito reverse-engineering. Nel caso di quel blog di prova, un sito abbandonato che non era nè monetizzato nè nulla, ho notato che i backlink sono arrivati ma al tempo stesso non ho rilevato il boost che mi sarei atteso, tanto che conclusi che fosse una bufala il servizio usato 😄


  • Super User

    @salvatore79 said:

    Le tecniche malevole sono usatissime, è un dato di fatto ... non tutti hanno la testardaggine di rimanere onesti

    Hai centrato perfettamente il problema e di questo te ne sono grato in quanto lo hai esposto in maniera migliore del mio tentativo di dire che alla base c'è un "fatto morale".
    E se, come giustamente sostieni tu, non vogliamo restare onesti, quelli che lo hanno deciso , perlomeno, non dovrebbero lamentarsi quando sono pizzicati con le mani nella marmellata...ovvero quando nella serp precipitano.:():