- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Consulenza Fiscale
- Professionisti e fatture da ricevere
-
Ciao Conte, con un esempio pratico. Se la fattura è emessa direttamente da telecom, perchè richiesta direttamente a loro come possibile o perchè acquistata in un negozio sociale (quindi diretto) l'iva è ordinaria ed esposta. Non si rientra quindi nel caso previsto dall'art.74 con tutto ciò che ne consegue. Se invece è emessa da un negoziante (es centro vodafone privato) si applica la normativa dell'art 74 e quindi si segue la via che dici tu. Cio non toglie che la fattura o ricevuta rilascaita del negoziante sia regolare.
Totalmente irregolare invece è utilizzare, come vedo fare, le ricevute della ricarica rilasciate dai vari circuiti totobit o lottomatica e gli altri. Quelle non sono ricevute fiscali o scontrini ma solo una ricevuta che conferma il buon esito della ricarica. Non a caso i negozianti in questi casi si fanno pagare solo in contanti in questi casi e non emettono alcuno scontrino. A loro volta i circuiti menzionati emettono fattura solo a richiesta del loro cliente al quale danno la macchinetta simile al pos per vendere le ricariche. Avendo però in mano un pezzo di carta simile ad uno scontrino nessuno ha da obiettare. In pratica è un mondo che opera in nero, ma alla luce del giorno! Non a caso da sempre la telefonia, insieme al settore delle auto e dei pc, è il regno dell'evasione fiscale. Saluti
-
Questo non la sapevo, quinid io posso fare la ricarica ed es. online e farmi rilasciare la fattura e scaricare l'IVA?
Per la ricevuta non concordo, se nello scontrino è evidenziata che l'iva è assolta art. 74 tale pezzo di carta è di per se idoneo alla deducibilità del costo dato che gli esercenti non sono obbligati a rilasciare nessun scontrino.
Altra cosa non reale è il pagamento solo in contanti, io per es. faccio le ricariche al tabacchino e pago con il bancomat.
-
Ciao Conte, in genere nella ricevuta nulla viene evidenziato circa l'iva. Comunque se il tabaccaio ti fa pagare la ricarica con il bancomat è un caso rarissimo tienitelo stretto perchè difficlmente ne troverai un altro. Mi ero anche dimenticato delle ricariche cartacee. Anche per quelle i gestori a richiesta fanno fattura, basta inviare tramite fax la copia della stessa e anche per quelle vale lo stesso discorso già fatto circa il modo di operare di chi le vende. Saluti
-
Costo documentato senza fattura per ricariche:
circolari dell' a.d.e. dicono invece che le ricariche fatte tramite home banking o sportello o bancomat abbisognano per essere costi deducibili solo della ricevuta di addebito che si può peraltro rilevare anche solo dall'estratto conto della banca.
Sono costi deducibili documentati, quindi non è errato portarli in deduzione.
-
Salve colleghi,
ecco mi sembrava di ricordare così anche a me e, a dirla tutta, mi stavo un po' perdendo nei vostri ragionamenti. Prima valeva anche il discorso della tassa di concessione business ma, una volta sdoganate le ricariche, non dovrebbe valere più nemmeno questo discorso.
-
della ricevuta di addebito che si può peraltro rilevare anche solo dall'estratto conto della banca
Non concordo in quanto l'AE prevede la deduzione del costo solamente se il documento riporta o è accompagnato da una ricevuta che riporta l'art.74 per l'iva versata dall'operatore.
-
Anche se qui non si fa cenno alla cosa? Adesso non riesco a trovare la circolare/ risoluzione, quel che era...
-
Ho rispolverato una fattura della Vodafone del 2010, richeista da un mio cliente avvocato nel quale sono riepilogate le ricariche fatte:
la fattura riporta l'imponibile e l'iva è esposta al 20% e precisamente imponibil ? 216,67, iva 43,33 totale fattura ? 260.
In piccolo è scritto che l'IVA è assolta ai sensi dell'art. 74, comma 1 , lettera d quindi nel regime Monofase che non consente la detrazione IVA sull'operazione.Per la dicitura che il titolo deve riportare vedete frizzera "testo unco iva" par. 452 nel commento dove vengono citate le circolari.
Altro Frizzera I.I. 1/A pagina 162 sull'obbligatorietà della dicitura di chi ha assolto l'IVA e sulle snzioni in caso di omessa indicazione.
-
@CONTE77 said:
Per la dicitura che il titolo deve riportare vedete frizzera "testo unco iva" par. 452 nel commento dove vengono citate le circolari.
Altro Frizzera I.I. 1/A pagina 162 sull'obbligatorietà della dicitura di chi ha assolto l'IVA e sulle snzioni in caso di omessa indicazione.Conte, ti do io i riferimenti giusti se permetti...difatti mi ricordavo una circolare... e non potevo aver sbagliato tutto !!!
circolare 25/E del 25 marzo 2008: A PAG 7 E' ESPRESSAMENTE INDICATO CHE LE RICARICHE VIA CANALI BANCARI O SIMILARI NNON ABBISOGNANO DI QUELLA DICITURA/ADEMPIMENTO.
Puoi darmi conferma anche tu dopo che te la recuperi sul sito dell'A.d.e. ?ciao
-
Credo anche io che ci voglia un documento che riporti il versamento dell'iva se articolo 74. Per questo non credo sia corretto il documento che spesso viene rilasciato in occasione delle ricariche. Inoltre deve anche comparire in numero caricato. Tra l'altro nei giornali economici di qualche settimana fa davano notizia che anche la tassa di concessione governativa doveva ritenersi implicitamente abrogata, ma non ho ancora approfondito la questione.
-
invito a leggere la circolare da me indicata nel precedente post... da risposte inequivocabili a tutti.
-
Si ma si riferisce al cd. "abbonamento prepagato" qundi da quello che leggo l'esclusione è solo per quel tipo di "abbonamento prepagato" e non per tutte le ricariche fatte al bancomat.
Per l'IVA voi come vi muovete?
Anche se esposta io non la scarico in quanto rientra nel monofase.
Altri punti di vista?
-
@CONTE77 said:
A) io sarei più elastico...quando la circolare parla di abbonamento prepagato secondo me intende tutti i prepagati e non solo quelli in abbonamento, e infatti poi ne spiega il motivo nel fatto che utilizzando canali diretti bancari il pagamento è fatto verso un soggetto ben indicato (vodafone, wind etc. in fase di effettuazione) ragion per cui non ha nessun senso l'adempimento...la cui ratio sta nell'evitare le frodi iva a favore soprattutto degli operatori telefonici internazionali (vedi ricariche telefoniche per chiamate verso sri lanka/filippine etc...). In pratica nel momento che utilizzi la banca, è la banca stessa che assicura la sicurezza del monofase operando SOLO con operatori ben definiti (vodafone, wind, tim, h3g) . Comunque nel 2008 lessi talmente tanta normativa a riguardo che ne ho certezza piena.
B) io non detrarrei l'iva benchè indicata, visto che comunque è specificato che rientra nel monofase per le ricariche.
Continuo a pensare che l'iva è detraibile solo nei contratti abbonamento
-
Esattamente quello che intendevo !! E anche io faccio così per chi non ha contratti in abbonamento.
-
Personalmente, per precauzione, se il documento che rilascia la banca (in qualsiasi forma (dalla ricevuta bankomat alla mail di conferma ricarica) NON CONTIENE la dicitura dell'art 74 recante chi ha assolto l'iva non lo ritengo idoneo alla deduzione del costo (e difficilmente sul semplice E/C viene riportata tale dicitura anche perchè raramente ho visto E/C che riportassero anche il numero di telefono ricaricato).
Le sanzioni sono chiare e la circolare , se si continua la lettura, non è esplicita ma parla di "abbonamento prepagato" (e parliamo di una circolare del 2008 emessa per il periodo di transizione del nuovo regime, non certo di una circolare degli anni '90 quando il telefonino era una rarità e allora si poteva in modo "elastico" supporre che si riferisse a tutte le ricaricabili).
Ritengo che "abbonamento prepagato" rientri nella categoria dei contratti che addebitavano a cadenza regolare (mi sembra mensile) una ricarica indipendentemente dal bisogno o meno del cliente (una sorta di abbonamento ibridio).
-
Io farei la dovuta attenzione in assenza di una ricevuta corretta. Poi il problema comunque si pone anche per gli altri esercenti, tipo tabaccai o bar, che effettuano ricariche con i più svariati sistemi o vendono ricariche cartacee. Perchè complicarsi la vita quando è comunque possibile richiedere una fattura rivolgendosi in un negozio specializzato o direttamente ai gestori tramite fax?
-
...Naturalmente per evitare noie si può sempre dire al proprio cliente "non è deducibile...
Non è per "evitarie noie" è per dare al ciente una informazione corretta per evitare problemi o semplicemente perchè professionalmente non è corretto "...lavarsene le zampette".
-
Mi dispiace contraddirti, ma la sim ricaricabile è un contratto equiparato a quello che dici tu e che presuppone l'obbligo di ricarica mensile....solo che in questo caso l'obbligo è di ricarica annuale.
Son perfettamente deducibili e basta la ricevuta di addebito su c/c dove è specificato l'operatore, l'importo ed il numero che è associato ad un codice fiscale all'atto del rilascio.Per queste ricariche non serve altro per dedursele (la risoluzione è chiara e l'a.d.e. non contesta minimamente siffatto comportamento)!!! Quindi in questo caso, riallacciandomi a ciò che scrivi nel post precedente, sei tu che dai un'informazione non corretta al cliente...
per ciò che concerne le ricariche fatte invece nei tabacchini mediante acquisto di carta ricaricabile, ovviamente ci vuole la ricevuta che indichi p.iva e nome dell'operatore che assolve l'imposta all'origine.
Se poi ritieni di essere nel giusto segui pure il tuo comportamento, ma non dire che l'informazione data è non corretta se così non è !!