• User Attivo

    Costo documentato senza fattura per ricariche:

    circolari dell' a.d.e. dicono invece che le ricariche fatte tramite home banking o sportello o bancomat abbisognano per essere costi deducibili solo della ricevuta di addebito che si può peraltro rilevare anche solo dall'estratto conto della banca.

    Sono costi deducibili documentati, quindi non è errato portarli in deduzione.


  • Consiglio Direttivo

    Salve colleghi,

    ecco mi sembrava di ricordare così anche a me e, a dirla tutta, mi stavo un po' perdendo nei vostri ragionamenti. Prima valeva anche il discorso della tassa di concessione business ma, una volta sdoganate le ricariche, non dovrebbe valere più nemmeno questo discorso.


  • Bannato User Attivo

    della ricevuta di addebito che si può peraltro rilevare anche solo dall'estratto conto della banca
    Non concordo in quanto l'AE prevede la deduzione del costo solamente se il documento riporta o è accompagnato da una ricevuta che riporta l'art.74 per l'iva versata dall'operatore.


  • Consiglio Direttivo

    Anche se qui non si fa cenno alla cosa? Adesso non riesco a trovare la circolare/ risoluzione, quel che era...


  • Bannato User Attivo

    Ho rispolverato una fattura della Vodafone del 2010, richeista da un mio cliente avvocato nel quale sono riepilogate le ricariche fatte:
    la fattura riporta l'imponibile e l'iva è esposta al 20% e precisamente imponibil ? 216,67, iva 43,33 totale fattura ? 260.
    In piccolo è scritto che l'IVA è assolta ai sensi dell'art. 74, comma 1 , lettera d quindi nel regime Monofase che non consente la detrazione IVA sull'operazione.

    Per la dicitura che il titolo deve riportare vedete frizzera "testo unco iva" par. 452 nel commento dove vengono citate le circolari.
    Altro Frizzera I.I. 1/A pagina 162 sull'obbligatorietà della dicitura di chi ha assolto l'IVA e sulle snzioni in caso di omessa indicazione.


  • User Attivo

    @CONTE77 said:

    Per la dicitura che il titolo deve riportare vedete frizzera "testo unco iva" par. 452 nel commento dove vengono citate le circolari.
    Altro Frizzera I.I. 1/A pagina 162 sull'obbligatorietà della dicitura di chi ha assolto l'IVA e sulle snzioni in caso di omessa indicazione.

    Conte, ti do io i riferimenti giusti se permetti...difatti mi ricordavo una circolare... e non potevo aver sbagliato tutto !!!

    circolare 25/E del 25 marzo 2008: A PAG 7 E' ESPRESSAMENTE INDICATO CHE LE RICARICHE VIA CANALI BANCARI O SIMILARI NNON ABBISOGNANO DI QUELLA DICITURA/ADEMPIMENTO.
    Puoi darmi conferma anche tu dopo che te la recuperi sul sito dell'A.d.e. ?

    ciao


  • User Attivo

    Credo anche io che ci voglia un documento che riporti il versamento dell'iva se articolo 74. Per questo non credo sia corretto il documento che spesso viene rilasciato in occasione delle ricariche. Inoltre deve anche comparire in numero caricato. Tra l'altro nei giornali economici di qualche settimana fa davano notizia che anche la tassa di concessione governativa doveva ritenersi implicitamente abrogata, ma non ho ancora approfondito la questione.


  • User Attivo

    invito a leggere la circolare da me indicata nel precedente post... da risposte inequivocabili a tutti.


  • Bannato User Attivo

    Si ma si riferisce al cd. "abbonamento prepagato" qundi da quello che leggo l'esclusione è solo per quel tipo di "abbonamento prepagato" e non per tutte le ricariche fatte al bancomat.

    Per l'IVA voi come vi muovete?
    Anche se esposta io non la scarico in quanto rientra nel monofase.
    Altri punti di vista?


  • User Attivo

    @CONTE77 said:


    A) io sarei più elastico...quando la circolare parla di abbonamento prepagato secondo me intende tutti i prepagati e non solo quelli in abbonamento, e infatti poi ne spiega il motivo nel fatto che utilizzando canali diretti bancari il pagamento è fatto verso un soggetto ben indicato (vodafone, wind etc. in fase di effettuazione) ragion per cui non ha nessun senso l'adempimento...la cui ratio sta nell'evitare le frodi iva a favore soprattutto degli operatori telefonici internazionali (vedi ricariche telefoniche per chiamate verso sri lanka/filippine etc...). In pratica nel momento che utilizzi la banca, è la banca stessa che assicura la sicurezza del monofase operando SOLO con operatori ben definiti (vodafone, wind, tim, h3g) . Comunque nel 2008 lessi talmente tanta normativa a riguardo che ne ho certezza piena.

    B) io non detrarrei l'iva benchè indicata, visto che comunque è specificato che rientra nel monofase per le ricariche.
    Continuo a pensare che l'iva è detraibile solo nei contratti abbonamento


  • Riporto il brano topico dalla circolare in questione:

    etc*…), non sussistono gli obblighi di documentazione sopra indicati, trattandosi di operazioni per le quali l’utente usa i predetti sistemi al solo fine di effettuare il pagamento per la ricarica a beneficio di un gestore telefonico (o titolare dell’autorizzazione ad esercitare il servizio telefonico) ben identificato, che agisce in regime di monofase. Resta inteso che gli istituti creditizi e gli altri soggetti che intervengono nei pagamenti devono dare evidenza contabile delle somme incassate con riferimento a ciascun soggetto che opera in regime di monofase. *

    Io utilizzo in contabilità la mail di ricevuta della banca. Tale ricevuta identifica il gestore ed il numero ricaricato quindi identifica in modo univoco le parti.


  • User Attivo

    Esattamente quello che intendevo !! E anche io faccio così per chi non ha contratti in abbonamento. 😉


  • Bannato User Attivo

    Personalmente, per precauzione, se il documento che rilascia la banca (in qualsiasi forma (dalla ricevuta bankomat alla mail di conferma ricarica) NON CONTIENE la dicitura dell'art 74 recante chi ha assolto l'iva non lo ritengo idoneo alla deduzione del costo (e difficilmente sul semplice E/C viene riportata tale dicitura anche perchè raramente ho visto E/C che riportassero anche il numero di telefono ricaricato).

    Le sanzioni sono chiare e la circolare , se si continua la lettura, non è esplicita ma parla di "abbonamento prepagato" (e parliamo di una circolare del 2008 emessa per il periodo di transizione del nuovo regime, non certo di una circolare degli anni '90 quando il telefonino era una rarità e allora si poteva in modo "elastico" supporre che si riferisse a tutte le ricaricabili).

    Ritengo che "abbonamento prepagato" rientri nella categoria dei contratti che addebitavano a cadenza regolare (mi sembra mensile) una ricarica indipendentemente dal bisogno o meno del cliente (una sorta di abbonamento ibridio).


  • User Attivo

    Io farei la dovuta attenzione in assenza di una ricevuta corretta. Poi il problema comunque si pone anche per gli altri esercenti, tipo tabaccai o bar, che effettuano ricariche con i più svariati sistemi o vendono ricariche cartacee. Perchè complicarsi la vita quando è comunque possibile richiedere una fattura rivolgendosi in un negozio specializzato o direttamente ai gestori tramite fax?


  • Vorrei far notare che le sim "ricaricabili" sono appunto contratti prepagati.
    Quando vengono richieste si compila uno scartafaccio che è a tutti gli effetti un contratto indicante chiaramente il codice fiscale e le generalità di entrambe le parti.
    Notare che tale contratto prevede anche la durata dello stesso, stabilendo che in assenza di manifestazione della volontà di usufruirne (mediante ricarica almeno una volta al''anno) tale contratto cesserà la sua validità.
    Notare anche che durante la durata contrattuale il servizio (di ricezione) mantiene la sua operatività a prescindere dalle ricariche effettuate o meno .... se questo non è un contratto ....
    Naturalmente per evitare noie si può sempre dire al proprio cliente "non è deducibile, vuolsi così la dove si puote quel che si vuole .. e più non dimandare!!" e lavarsene le zampette (sono un sorcetto).


  • Bannato User Attivo

    ...Naturalmente per evitare noie si può sempre dire al proprio cliente "non è deducibile...
    Non è per "evitarie noie" è per dare al ciente una informazione corretta per evitare problemi o semplicemente perchè professionalmente non è corretto "...lavarsene le zampette". 😉


  • User Attivo

    Mi dispiace contraddirti, ma la sim ricaricabile è un contratto equiparato a quello che dici tu e che presuppone l'obbligo di ricarica mensile....solo che in questo caso l'obbligo è di ricarica annuale.
    Son perfettamente deducibili e basta la ricevuta di addebito su c/c dove è specificato l'operatore, l'importo ed il numero che è associato ad un codice fiscale all'atto del rilascio.

    Per queste ricariche non serve altro per dedursele (la risoluzione è chiara e l'a.d.e. non contesta minimamente siffatto comportamento)!!! Quindi in questo caso, riallacciandomi a ciò che scrivi nel post precedente, sei tu che dai un'informazione non corretta al cliente...

    per ciò che concerne le ricariche fatte invece nei tabacchini mediante acquisto di carta ricaricabile, ovviamente ci vuole la ricevuta che indichi p.iva e nome dell'operatore che assolve l'imposta all'origine.

    Se poi ritieni di essere nel giusto segui pure il tuo comportamento, ma non dire che l'informazione data è non corretta se così non è !! 😉


  • Bannato User Attivo

    @ Studio/Def

    ...ma non dire che l'informazione data è non corretta se così non è !! 😉

    Ti sarei grato se prima di scrivere tali cose rileggessi i miei post, non ho mai affermato quanto scirvi o utilizzato solo "non concordo" o "personalmente" e ho riportato quanto scritto nel frizzera.

    ... sei tu che dai un'informazione non corretta al cliente...
    Sinceramente non mi sneto di dare un consiglio ai mie clienti se io stesso ho un dubbio.


  • User Attivo

    Ciao conte77,

    ti sarei grato io se rileggessi quello che hai scritto, io prima di scrivere una cosa come quella che ti ho scritto ho proprio riletto il tuo ultimo post......e hai detto ciò rispondendo a "criceto" che ribadiva quanto da me scritto:

    Non è per "evitarie noie" è per dare al ciente una informazione corretta per evitare problemi o semplicemente perchè professionalmente non è corretto "...lavarsene le zampette"

    se rileggi capirai bene che possa dare fastidio che tu sostenga che quello che sosteniamo noi è un informazione non corretta (se dici che tu dai un'informazione corretta e dici il contrario rispetto a me...).

    Poi sulla questione in oggetto io continuo a pensarla nel modo che ho scritto, avendo peraltro dei riferimenti normativi a riguardo, libero di sostenere la tua teoria....è una materia per cui non si smette mai di imparare. (Peraltro ho trovato un articoletto non certo ufficiale dell' o.d.c.e.c. MI che ribadisce la mia teoria per cui aggiunge sicurezza a quel che penso).

    spero di averti fatto capire che personalmente mi son sentito chiamato in causa, e solo per quello ti ho fatto quell'appunto.

    ciao


  • Consiglio Direttivo

    Credo che abbiate chiarito sufficientemente le vostre posizioni anche perché, per quanto nella nostra professione ci debba generalmente essere una certa oggettività, verifico che nella pratica nei vari studi vige una certa discrezionalità, legata ai punti di forza delle proprie conoscenze e alle esperienze e, ancora di più, ai limiti con i quali quotidianamente ci confrontiamo quando ci sediamo alla scrivania.

    Ritengo che si possa, dunque, proseguire eventualmente l'analisi senza farsi toccare oltre dal bisogno di fare appunti.

    In caso contrario dovrei valutare la possibilità di chiudere il thread e mi dispiacerebbe perché l'ho trovato e lo trovo davvero utile. 😉