• User Attivo

    Se ha chiesto la fattura direttamente alla compagnia telefonica dovrebbe avere l'iva esposta (non esente art.74 quindi). Ma dal momento che ne ho visto di tutti i colori nella telefonia non mi stupirebbe il contrario. E' corretto comunque chiedere la fattura dalla quale deve risultare anche il numero telefonico caricato, altirmenti è inutilizzabile, come la fattura del gommista che non riporti il tipo e la targa dell'automobile. Poi nella prassi hoi visto scaricare le ricevuta del bancomat e persino quelle del totobit, ma non è esattamente regolare. Se la fattura è datata 2011 (chissà perché - rientra in quello che dicevo prima dei gestori) io per non avere problemi la rileverei in quella data, anche perchè suppongo abbia pagato in contanti. Saluti


  • User Attivo

    Mi hai anticipato mentre rispondevo. Le fatture dirette dei gestori hanno l'iva esposta come dicevo. Ciao


  • Bannato User Attivo

    Si ma scusate come potete scaricare l'iva sulla ricarica? Anche se è esposta?
    Trattandosi di ricarica (quinid non abbonamento) non è sempre indeducibile visto che l'operatore la versa e l'utilizzatore non la scarica per effetto dell'art.74?
    Secondo me a nulla conta l'esposizione o meno in fatture, dipende dalla prestazione.

    Poi nella prassi hoi visto scaricare le ricevuta del bancomat e persino quelle del totobit, ma non è esattamente regolare
    Perchè irregolare? Se riporta la dicitura che l'iva è stata assolta dall'operatore è perfettamente deducibile, anche l'AE lo ha candidamente ammesso.


  • User Attivo

    Ciao Conte, con un esempio pratico. Se la fattura è emessa direttamente da telecom, perchè richiesta direttamente a loro come possibile o perchè acquistata in un negozio sociale (quindi diretto) l'iva è ordinaria ed esposta. Non si rientra quindi nel caso previsto dall'art.74 con tutto ciò che ne consegue. Se invece è emessa da un negoziante (es centro vodafone privato) si applica la normativa dell'art 74 e quindi si segue la via che dici tu. Cio non toglie che la fattura o ricevuta rilascaita del negoziante sia regolare.
    Totalmente irregolare invece è utilizzare, come vedo fare, le ricevute della ricarica rilasciate dai vari circuiti totobit o lottomatica e gli altri. Quelle non sono ricevute fiscali o scontrini ma solo una ricevuta che conferma il buon esito della ricarica. Non a caso i negozianti in questi casi si fanno pagare solo in contanti in questi casi e non emettono alcuno scontrino. A loro volta i circuiti menzionati emettono fattura solo a richiesta del loro cliente al quale danno la macchinetta simile al pos per vendere le ricariche. Avendo però in mano un pezzo di carta simile ad uno scontrino nessuno ha da obiettare. In pratica è un mondo che opera in nero, ma alla luce del giorno! Non a caso da sempre la telefonia, insieme al settore delle auto e dei pc, è il regno dell'evasione fiscale. Saluti


  • Bannato User Attivo

    Questo non la sapevo, quinid io posso fare la ricarica ed es. online e farmi rilasciare la fattura e scaricare l'IVA?

    Per la ricevuta non concordo, se nello scontrino è evidenziata che l'iva è assolta art. 74 tale pezzo di carta è di per se idoneo alla deducibilità del costo dato che gli esercenti non sono obbligati a rilasciare nessun scontrino.
    Altra cosa non reale è il pagamento solo in contanti, io per es. faccio le ricariche al tabacchino e pago con il bancomat.


  • User Attivo

    Ciao Conte, in genere nella ricevuta nulla viene evidenziato circa l'iva. Comunque se il tabaccaio ti fa pagare la ricarica con il bancomat è un caso rarissimo tienitelo stretto perchè difficlmente ne troverai un altro. Mi ero anche dimenticato delle ricariche cartacee. Anche per quelle i gestori a richiesta fanno fattura, basta inviare tramite fax la copia della stessa e anche per quelle vale lo stesso discorso già fatto circa il modo di operare di chi le vende. Saluti


  • User Attivo

    Costo documentato senza fattura per ricariche:

    circolari dell' a.d.e. dicono invece che le ricariche fatte tramite home banking o sportello o bancomat abbisognano per essere costi deducibili solo della ricevuta di addebito che si può peraltro rilevare anche solo dall'estratto conto della banca.

    Sono costi deducibili documentati, quindi non è errato portarli in deduzione.


  • Consiglio Direttivo

    Salve colleghi,

    ecco mi sembrava di ricordare così anche a me e, a dirla tutta, mi stavo un po' perdendo nei vostri ragionamenti. Prima valeva anche il discorso della tassa di concessione business ma, una volta sdoganate le ricariche, non dovrebbe valere più nemmeno questo discorso.


  • Bannato User Attivo

    della ricevuta di addebito che si può peraltro rilevare anche solo dall'estratto conto della banca
    Non concordo in quanto l'AE prevede la deduzione del costo solamente se il documento riporta o è accompagnato da una ricevuta che riporta l'art.74 per l'iva versata dall'operatore.


  • Consiglio Direttivo

    Anche se qui non si fa cenno alla cosa? Adesso non riesco a trovare la circolare/ risoluzione, quel che era...


  • Bannato User Attivo

    Ho rispolverato una fattura della Vodafone del 2010, richeista da un mio cliente avvocato nel quale sono riepilogate le ricariche fatte:
    la fattura riporta l'imponibile e l'iva è esposta al 20% e precisamente imponibil ? 216,67, iva 43,33 totale fattura ? 260.
    In piccolo è scritto che l'IVA è assolta ai sensi dell'art. 74, comma 1 , lettera d quindi nel regime Monofase che non consente la detrazione IVA sull'operazione.

    Per la dicitura che il titolo deve riportare vedete frizzera "testo unco iva" par. 452 nel commento dove vengono citate le circolari.
    Altro Frizzera I.I. 1/A pagina 162 sull'obbligatorietà della dicitura di chi ha assolto l'IVA e sulle snzioni in caso di omessa indicazione.


  • User Attivo

    @CONTE77 said:

    Per la dicitura che il titolo deve riportare vedete frizzera "testo unco iva" par. 452 nel commento dove vengono citate le circolari.
    Altro Frizzera I.I. 1/A pagina 162 sull'obbligatorietà della dicitura di chi ha assolto l'IVA e sulle snzioni in caso di omessa indicazione.

    Conte, ti do io i riferimenti giusti se permetti...difatti mi ricordavo una circolare... e non potevo aver sbagliato tutto !!!

    circolare 25/E del 25 marzo 2008: A PAG 7 E' ESPRESSAMENTE INDICATO CHE LE RICARICHE VIA CANALI BANCARI O SIMILARI NNON ABBISOGNANO DI QUELLA DICITURA/ADEMPIMENTO.
    Puoi darmi conferma anche tu dopo che te la recuperi sul sito dell'A.d.e. ?

    ciao


  • User Attivo

    Credo anche io che ci voglia un documento che riporti il versamento dell'iva se articolo 74. Per questo non credo sia corretto il documento che spesso viene rilasciato in occasione delle ricariche. Inoltre deve anche comparire in numero caricato. Tra l'altro nei giornali economici di qualche settimana fa davano notizia che anche la tassa di concessione governativa doveva ritenersi implicitamente abrogata, ma non ho ancora approfondito la questione.


  • User Attivo

    invito a leggere la circolare da me indicata nel precedente post... da risposte inequivocabili a tutti.


  • Bannato User Attivo

    Si ma si riferisce al cd. "abbonamento prepagato" qundi da quello che leggo l'esclusione è solo per quel tipo di "abbonamento prepagato" e non per tutte le ricariche fatte al bancomat.

    Per l'IVA voi come vi muovete?
    Anche se esposta io non la scarico in quanto rientra nel monofase.
    Altri punti di vista?


  • User Attivo

    @CONTE77 said:


    A) io sarei più elastico...quando la circolare parla di abbonamento prepagato secondo me intende tutti i prepagati e non solo quelli in abbonamento, e infatti poi ne spiega il motivo nel fatto che utilizzando canali diretti bancari il pagamento è fatto verso un soggetto ben indicato (vodafone, wind etc. in fase di effettuazione) ragion per cui non ha nessun senso l'adempimento...la cui ratio sta nell'evitare le frodi iva a favore soprattutto degli operatori telefonici internazionali (vedi ricariche telefoniche per chiamate verso sri lanka/filippine etc...). In pratica nel momento che utilizzi la banca, è la banca stessa che assicura la sicurezza del monofase operando SOLO con operatori ben definiti (vodafone, wind, tim, h3g) . Comunque nel 2008 lessi talmente tanta normativa a riguardo che ne ho certezza piena.

    B) io non detrarrei l'iva benchè indicata, visto che comunque è specificato che rientra nel monofase per le ricariche.
    Continuo a pensare che l'iva è detraibile solo nei contratti abbonamento


  • User Attivo

    Esattamente quello che intendevo !! E anche io faccio così per chi non ha contratti in abbonamento. 😉


  • Bannato User Attivo

    Personalmente, per precauzione, se il documento che rilascia la banca (in qualsiasi forma (dalla ricevuta bankomat alla mail di conferma ricarica) NON CONTIENE la dicitura dell'art 74 recante chi ha assolto l'iva non lo ritengo idoneo alla deduzione del costo (e difficilmente sul semplice E/C viene riportata tale dicitura anche perchè raramente ho visto E/C che riportassero anche il numero di telefono ricaricato).

    Le sanzioni sono chiare e la circolare , se si continua la lettura, non è esplicita ma parla di "abbonamento prepagato" (e parliamo di una circolare del 2008 emessa per il periodo di transizione del nuovo regime, non certo di una circolare degli anni '90 quando il telefonino era una rarità e allora si poteva in modo "elastico" supporre che si riferisse a tutte le ricaricabili).

    Ritengo che "abbonamento prepagato" rientri nella categoria dei contratti che addebitavano a cadenza regolare (mi sembra mensile) una ricarica indipendentemente dal bisogno o meno del cliente (una sorta di abbonamento ibridio).


  • User Attivo

    Io farei la dovuta attenzione in assenza di una ricevuta corretta. Poi il problema comunque si pone anche per gli altri esercenti, tipo tabaccai o bar, che effettuano ricariche con i più svariati sistemi o vendono ricariche cartacee. Perchè complicarsi la vita quando è comunque possibile richiedere una fattura rivolgendosi in un negozio specializzato o direttamente ai gestori tramite fax?