• User Attivo

    Ciao Elisace,

    in casi come questo, è bene non accettare retribuzioni simili.
    Ripeto, 0,30 centesimi non è nemmeno il costo di una caramella, figuriamoci se può esserlo di un pezzo scritto off/on line 😉


  • User Newbie

    Ciao a tutti, mi sono appena registrato e avrei una cosa da chiedervi! Ho seguito con interesse la discussione, ma l'ho letta solo fino alla terza pagina perché era lunghissima 🙂
    La mia domanda è questa: mi hanno appena proposto di scrivere degli articoli per un blog di circa 300 parole e me li pagherebbero 2,5 euro l'uno. Quindi 300 parole/2,5 euro. Voi che ne dite?


  • User Attivo

    Ciao Enri_copy!

    Sicuramente è un prezzo migliore rispetto a quelli che girano sugli annunci, ma dipende anche dalla tipologia di articoli e dalla tua esperienza.

    Se sei agli inizi, come introduzione al lavoro può anche andare, anche se consiglio sempre di non scendere mai sotto 0,01 cent a parola!


  • User

    Ciao a tutti,
    trovo questa discussione davvero interessante e stimolante. Per questo ho deciso di riaprirla dando il mio contenuto.

    Sono una copy freelance ed anch'io mi trovo costretta a confrontarmi con una realtà spiazzante. Il mercato è ormai saturo di figure improvvisate, di cui non si comprende la natura, che accettano commissioni davvero impensabili. Come avete già detto voi, alcuni editori (la maggior parte a dire il vero!) propongono remunerazioni ben al di sotto di 0,01 cent/parola e credo che questo abbatta chiunque intenda svolgere la professione con passione.
    Diversa è la situazione per i copy che collaborano con agenzie di comunicazione o aziende esterne al mondo del web, che hanno proprio la necessità di presentarsi per la prima volta in rete.
    Sono convinta che sia davvero impossibile ideare un listino anche solo indicativo per le prestazioni di un copy, che credo debbano essere valutate per ogni singolo cliente.

    Ad ogni modo, colgo l'occasione per lanciare qui una provocazione che, spero, sarà accettata o quantomeno condivisa da qualcuno di voi.
    Partiamo da un dato certo: i professionisti iscritti ad albi (come avvocati, commercialisti, e così via) hanno la fortuna di vedere riconosciuto il loro lavoro intellettuale, potendo quindi applicare tariffe importanti ed in linea con la professionalità messa in campo. Quindi, sono portata a credere che se anche noi copy ci dotassimo di una sorta di albo professionale potremmo tutelarci maggiormente.

    Allora, cosa aspettiamo? Perché non pensiamo di creare il consorzio del copywriter freelance professionista, che si doti di un listino e che fornisca supporto attivo ai suoi membri, così che possano perfino condividere progetti e commissioni?

    Insomma, siccome sono davvero convinta che per noi creativi il segreto del successo stia nel saper fare squadra, perché non pensare di abbandonare l'isolamento in cui noi freelance ci siamo cristallizzati ed unirci, per offrire servizi ancor più di qualità?

    Cosa ne pensate? Spero abbiate voglia di condividere qui le vostre idee in merito.
    A presto!


  • User

    Scusate... forse non ho inteso bene... si cercano blogger PROFESSIONISTI e li si paga 20 euro al mese, un euro a post? Boh... io ho appena preso un contratto con l'agenzia per cui lavoro per seguire un blog aziendale, due post alla settimana e la pagina FB. Non so cosa pretenda l'azienda che ti ha fatto quella proposta, ma io per seguire il blog devo fare costante ricerca, andare a caccia di vecchi articoli e info sull'argomento, tenere contatti con le aziende sui prodotti utilizzati e pubblicizzarlo nei forum per renderlo visibile, perché ovviamente il mio lavoro sarà giudicato sul numero di accessi che porterò al blog. E questo per 20 euro?


  • User

    Ari-ecco un altro UP a questa interessantissima discussione.
    L'ho letta e riletta un bel po' di volte in questi ultimi mesi, senza purtroppo aver trovato ancora risposte convincenti. Pur non essendomi ancora occupato personalmente di copywriting, nonostante ami molto la scrittura (ho qualche articolo da pubblicista alle spalle), me ne sto interessando per necessità, in quanto tra poco avrò bisogno di bravi copywriters e vorrei capire esattamente "quanto" chiedere in termini di quantità/impegno, onde non inficiare la qualità e farmi massacrare il portafoglio.
    Comunque, andando contro gli interessi economici dell'azienda per cui sto seguendo un progetto web-based, vorrei esprimere un'idea assolutamente personale, che non mancherà (spero) di alimentare il dibattito.
    Ritengo che il copywriting, o meglio, in italiano e più in generale, il "saper scrivere", sia un'arte. Come tale, mi piace pensare che non sia così ben misurabile. E' pur vero che, nel caso del copywriter di professione, è necessario che l'articolo contribuisca a generare profitto per chi lo acquista, ma è proprio qui che casca l'asino: l'arte diventa schiava del profitto.
    Senza entrare in merito alle condizioni attuali del mercato, della svalutazione del lavoro, ecc. vorrei semplicemente capire se, escludendo la remunerazione monetaria, possa esserci spazio per altre forme di remunerazione e in quali termini. Per intenderci: leggere di remunerazioni basate su pochi centesimi a parola è davvero triste. Non è dissimile dall'imprenditore che sfrutta il clandestino, o le multinazionali che fanno dumping salariale. Ci dev'essere sempre equità nello scambio, altrimenti qualcosa prima o poi si rompe...(si chiama "etica"). Nel nostro caso, dunque, chi è in grado di quantificare davvero "quanto" vale un'opera dell'ingegno?


  • User Attivo

    Ciao SuperM, non so se la mia risposta possa chiarirti in qualche modo le idee, il punto è che nessuna azienda mi dice "Ti pago tot. per questo contenuto", bensì "Puoi realizzarmi un preventivo per questo contenuto?".

    Nel mio caso, cioè quello di una persona che lavora nella comunicazione da più di cinque anni, con P.I., esperienza comprovata ecc., sono io che faccio il prezzo, poi tu, azienda, puoi accettare o meno. Nel mio lavoro non ragiono a centesimi e neanche in ore, ma a lavoro. Ogni lavoro è diverso e in base all'analisi preliminare, creo un preventivo.

    La domanda, però, spesse viene rivolta da chi è alle prime armi, allora mi sento semplicemente di dire che se si è agli inizi (e non si ha modo di capire ancora come valutare economicamente il proprio lavoro) è meglio ragionare su quantità basiche da cui partire, per esempio 0,01 cent a parola. Questo topic ha un solo intento: trovare una ragione alla difficoltà di molti di creare un prezzo per il proprio lavoro.


  • Moderatrice

    C'è qualcuno di voi che oltre ad informarsi bene sull'argomento e scrivere un buon italiano ha queste competenze?

    • saper scrivere un testo in chiave SEO
    • conoscere le tecniche di persuasione
    • saper condurre il lettore a compiere una azione.

  • User

    Tutte e tre insieme? 🙂 A me ne manca una: la prima. Sto studiandone gli aspetti, ma ci vuole tempo...


  • User Attivo

    @valentina83 said:

    Ciao Afanta, benvenuto.
    Ho aperto questo post proprio per dare un contributo ma, come hai ben detto anche tu, sembra che tutti vogliano sapere le tariffe ma nessuno sia il primo a definirne le linee guida.

    Mi pare giusto quindi sia io ad "aprire le danze".

    • article marketing da 500 parole: dai 20 euro in su
    • comunicato stampa da 350 parole: dai 20 euro in su
    • inserimento 1 articolo in 10 directory: dai 2 euro in su
    • brand name: min. 250 euro
    • pay-off_ min. 250 euro
    • **testo pagina sito web: **dai 20 euro in su
    • **testo home page sito web: **dai 30 euro in su
      ** - white paper: **dai 30 euro (per cartella da 1.800 battute)
    • testo brochure: da 25 euro (per cartella da 1.800 battute)
    • ** landing page**: da 25 euro in su
    • **newsletter: **da 30? in su (per cartella da 1.800 battute)

    Credo di aver inserito i "minimi sindacali" (o quasi) per iniziare a fare questi lavori. Poi l'esperienza acquisita, la professionalità del copywriter senior (che non è la medesima di un copy junior), i plus aggiunti e tutta un'altra serie di voci vanno a definire il prezzo finale.

    Mi piacerebbe però sentire altre campane. Ho aperto questo post come piazza di incontro/scambio. Vorrei davvero vedere l'intervento di altri copy. Tra l'altro, Afanta, conto molto sul tuo ritorno, magari puoi aiutarmi con il tuo contributo.

    Un saluto

    Grazie Valentina... ogni tanto qualcuno prende una posizione precisa in merito alle tariffe. Ieri ho risposto ad un post su GT sul problema delle tariffe che tanti accettano. Vi riporto il testo.. ditemi voi se si può andare avanti con centinaia di persone che accettano cifre ridicole da colossi italiani.

    I moderatori mi perdonino se successivamente faccio nomi. Il settore del writer è molto inflazionato e la colpa non è solo di chi accetta di scrivere a prezzi stracciati ma anche dei grandi giornali e network che fanno dei contenuti acquistati carne da macello. Non esistono regole, e tutti fanno tutto. Ovviamente i grandi player in questo mercato delle vacche grasse ci sguazzano.

    Date un occhio al nuovo network del colosso italiano BANZ.(BIP).... Utilizzano una piattaforma che si chiama o2o.it; i writer si iscrivono e vengono pagati per gli articoli richiesti... 2/3 euro in media - i dati sono pubblici, come potete vedere - 40 mila utenti attivi e oltre 120 mila articoli pubblicati. 120 mila articoli possono generare visite minime per 10 milioni di utenti al mese e un fatturato pubblicitario non da poco.... faccio un esempio stupido ma che rende l'idea (su network simili e nel settore del turismo..)...: acquistare un link o un piccolo banner su un singolo sito del genere (sito del network), all'interno di un articolo di 3 euro, costa 600 euro al mese... a fronte di pochi soldi spesi... dite la vostra in merito...


  • Super User

    Ciao Spidertruman. È vero: quando si parla di tariffe sono tutti pronti a chiedere "E tu che prezzi fai?" e mai nessuno che si espone un minimo con delle cifre realistiche e concrete. Diciamo che questo è il "dark side" del nostro lavoro 🙂

    Per quello che concerne la faccenda che porti alla luce, be' sai... di siti come quello ce ne sono tanti. E tante, ma tante tante eh, sono le persone che accettano di lavorare per 0,50 cent ad articolo. Che dire? Io spero che i ragazzi piano piano imparino a dar maggior valore al loro lavoro. Provate a dare 0,50 cent al meccanico che vi ha cambiato il filtro dell'olio e vedete cosa succede.


  • User Attivo

    Per quello che mi riguarda, secondo me un centesimo a parola è il prezzo giusto per articoli "normali". Poi ovviamente posso fare sconti per pacchetti. Ma in generale la mia tariffa è quella, che ritengo il giusto compromesso tra quello che un "editore" può pagare" e non finire nel lavoro schiavizzato! 😄
    In generale sotto i 7-8 euro l'ora non credo si possa lavorare.. ho visto che alcuni accettano di scrivere articoli da 300-400 parole a 50 centesimi.. Forse sono lenta io, ma un articolo decente da 300 parole non può richiedere meno di una ventina di minuti di tempo o anche più, si finisce con il lavorare per meno di due euro l'ora.. non so se per voi non è schiavismo! Ovviamente il problema non è tanto di chi li offre, perché se lo standard è questo, è normale che un datore di lavoro offra quella cifra. Il problema è chi si degrada e degrada il proprio lavoro e tempo per pochi spiccioli.. Nemmeno la corrente.


  • User Attivo

    @elisace said:

    ho visto che alcuni accettano di scrivere articoli da 300-400 parole a 50 centesimi

    I risultati per chi li scrive e chi se li fa scrivere saranno pari a 50 centesimi. Il problema, il vero problema, è che questa gente rovina il mercato.


  • User

    @elisace said:

    Per quello che mi riguarda, secondo me un centesimo a parola è il prezzo giusto per articoli "normali". Poi ovviamente posso fare sconti per pacchetti. Ma in generale la mia tariffa è quella, che ritengo il giusto compromesso tra quello che un "editore" può pagare" e non finire nel lavoro schiavizzato!

    A me sembra un prezzo basso... io con il giornale on line con cui collaboro prendo più soldi. E non è un giornale che paghi chissà quanto...


  • User Attivo

    Infatti, è un prezzo basso. Troppo basso. Un centesimo a parola vuol dire scrivere senza approfondire, mettendo le parole in fila.


  • Moderatore

    Il mercato non lo rovina nessuno, da quando esiste il commercio c'è sempre stato chi si è svenduto per pochi denari e allo stesso tempo chi ha saputo valorizzare il proprio operato e guadagnare abbastanza per vivere una vita dignitosa (e a volte anche di più), voi da che parte state? Oppure da quale vorreste stare?

    Ora vi sottopongo un'altro metodo per valutare il proprio valore:

    Quanto vorreste guadagnare al netto al mese? (Obbiettivo)
    Mettiamo che la cifra sia 1000 (è un numero a caso potrebbe essere anche 2000 o di più o di meno).

    Prendiamo una partita iva normale, circa i 3/4 del guadagno se ne va in tasse e spese varie (circa, non sono qui a fare conteggi che non mi competono).

    Quindi per avere 1000 bisogna guadagnare 4000.

    Quante ore vorreste lavorare in totale?

    8 al giorno? Oppure 4?

    Facciamo i conti sia con 4 che con 8.

    Mettiamo che al mese vogliate lavorare da lunedì a venerdì (un po' di riposo ci vuole), per 4 settimane, quindi 5x4=20 giorni.

    20x4ore=80ore
    20x8ore=160ore

    Torniamo al conto precedente, 4000 al mese e vediamo la tariffa oraria:

    4000/80=50euro/ora
    4000/160=25euro/ora

    Bene, ora sappiamo quanto dovrebbe essere la tariffa oraria quindi lo step successivo è...

    Beh, a quello ci pensate poi voi 😄

    PS: Ricordate che quello che sapete fare voi non lo sa fare nessuno 😄


  • User Attivo

    Il fatto che "il mercato non lo rovina nessuno" non è assolutamente vero. Purtroppo una delle maggiori cause di disoccupazione in IItalia è il lavoro a basso costo che sta facendo dislocare gran parte delle aziende all'estero. Ma comunque non voglio entrare in discorsi politici, anche se è sotto l'occhio di tutti.

    Io ho parlato di un centesimo a parola per "articoli normali", poi è ovvio che particolari approfondimenti devono avere un costo.


  • User

    @overclokk said:

    Il mercato non lo rovina nessuno, da quando esiste il commercio c'è sempre stato chi si è svenduto per pochi denari e allo stesso tempo chi ha saputo valorizzare il proprio operato e guadagnare abbastanza per vivere una vita dignitosa (e a volte anche di più), voi da che parte state? Oppure da quale vorreste stare?

    Ora vi sottopongo un'altro metodo per valutare il proprio valore:

    Quanto vorreste guadagnare al netto al mese? (Obbiettivo)
    Mettiamo che la cifra sia 1000 (è un numero a caso potrebbe essere anche 2000 o di più o di meno).

    Prendiamo una partita iva normale, circa i 3/4 del guadagno se ne va in tasse e spese varie (circa, non sono qui a fare conteggi che non mi competono).

    Quindi per avere 1000 bisogna guadagnare 4000.

    Quante ore vorreste lavorare in totale?

    8 al giorno? Oppure 4?

    Facciamo i conti sia con 4 che con 8.

    Mettiamo che al mese vogliate lavorare da lunedì a venerdì (un po' di riposo ci vuole), per 4 settimane, quindi 5x4=20 giorni.

    20x4ore=80ore
    20x8ore=160ore

    Torniamo al conto precedente, 4000 al mese e vediamo la tariffa oraria:

    4000/80=50euro/ora
    4000/160=25euro/ora

    Bene, ora sappiamo quanto dovrebbe essere la tariffa oraria quindi lo step successivo è...

    Beh, a quello ci pensate poi voi 😄

    PS: Ricordate che quello che sapete fare voi non lo sa fare nessuno 😄

    Non offenderti... ma sembra un po' la presa in giro di un problema che invece è reale. Il problema non è solo farsi pagare, ma anche trovare persone che ti affidino il lavoro. Penso ci sia poco da scherzare su questa cosa, visto che il mercato si sta dirigendo sempre più verso il non professionista che costa poco piuttosto che il professionista che costa normale...

    Non concordo neanche sul discorso dello svenduto... internet ha diffuso la conoscenza - bene! - semplificato il lavoro di molti - benissimo! - ma anche il pressapochismo e la non professionalità. Un tempo ti servivano esperienza e CV, oggi basta andare su un sito on line e compilare articoli a 1 cent a parola che qualcuno ritiene addirittura un prezzo giusto. Se a questo aggiungiamo la crisi, le aziende che chiudono e non fanno pubblicità... il mercato crolla e così anche le possibilità di lavoro.

    Non hai bisogno di ricordare a noi che quello che sappiamo fare non lo sa fare nessuno... io conosco le mie competenze e ci lavoro tutti i giorni per migliorarle informandomi e leggendo libri sull'argomento. Questo discorso devi farlo a chi offre lavoro, che lascia scrivere i testi alla segretaria nel tempo libero... e lo stesso si può dire per chi dà i siti in mano al nipotino 15enne, le brochure allo studente di grafica 14enne... e via così.


  • User

    @elisace said:

    Io ho parlato di un centesimo a parola per "articoli normali", poi è ovvio che particolari approfondimenti devono avere un costo.

    Cosa sarebbero gli articoli normali? A mio modo di vedere tutti gli articoli hanno bisogno di un approfondimento... se mi commissionassero un articolo sull'accoppiamento dei pinguini - tema assurdo, ma potrebbe essere... - o sono un esperto del settore, e quindi l'approfondimento me lo sono creato negli anni, o non ne capisco nulla e devo informarmi prima di scrivere. Ovviamente anche il tempo che io spendo a cercare informazioni va pagato, così come la mia esperienza sull'argomento.

    Poi ovviamente bisogna vedere anche perché scrivi... ci sono alcuni clienti che mi pagano poco - a mio modo di vedere - ma a me va bene perché ho altre fonti di reddito e quello che mi commissionano loro mi piace e lo faccio con piacere.


  • User Attivo

    Insomma non sto qui a scrivere le mie esperienze. Ma dipende ovviamente da sito a sito, ogni articolo richiede una diversa tipologia di approfondimento e un diverso grado di esperienza. È normale che scrivere un articolo da 150 parole su una semplice notizia calcistica alla portata di chiunque guardi un telegiornale, è una cosa. Altra è scrivere una scheda relativamente a un giovane talento sconosciuto, il chè presuppone una ricerca online, aver visto un certo numero di partite del giocatore ecc ecc. Non so se sono stata chiara.