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Ingegnere dipendente e lavori libero professionali
Buongiorno,
ho una domanda molto semplice che si avvicina ad altre fatte ma di cui credo non sia stata data ancora una risposta.
Dopo diversi anni di lavoro dipendente mi sono sono "messo in proprio" come ingegnere libero professionista da 1,5 anni e sfruttando il regime agevolato per le nuove attività (valida per i primi tre anni).
Attualmente pero' "costretto" da un buon contratto rientrerei in azienda con un contratto a tempo indeterminato.
Volendo tenere aperto P.IVA (per eventuali lavori xtra) e volendo sfruttare le agevolazioni cosa succede se fatturo niente? devo pagare delle tasse? sono soggetto agli studi di settore?
Posso come ingegnere usufruire della ritenuta d'acconto?Nelle altre forme di regimi agevolato dove ci sono dei tetti massimi di fatturazione di 10/15000 euro anno si è soggetti agli studi di settore?
Inoltre l'anno e mezzo versato ad inarcassa verrà perso?
Grazie anticipatamente per le molteplici risposte!
Mauro
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Ciao e benvenuto,
potrai tenere la p.iva.
Avrai reddito professionale = 0 o superiore solo in caso di fatturazione attiva/incasso.
Sarai soggetto agli studi di settore... pobabilmente ne uscirai "non congruo", ma il fatto che tu abbia un lavoro dipendente a tempo pieno dovrebbe essere ritenuta "scusa" valida dall'Agenzia delle entrate.
Anche gli altri regimi hanno gli studi.
Per inarcassa penso la posizione si congeli, ma chiederei a loro.
Nel tuo contratto di lavoro dipendente farei inserire libertà di avere quella p.iva parallela.
Paolo
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Grazie per la pronta risposta!
..un'ultima domanda: come ingegnere professionista posso fatturare semplicemente con ritenuta d'acconto e senza IVA?; in questo modo non dovrei pagare per es IRPEF, IRAP ecc. ma solo verserò 20%...
...ed inoltre, se considero che potrò avere differenti clienti potrò per per esempio fatturare per ognuno di loro un massimo di 5000 euro (lordi)? questo significa che se ho 5 clienti fatturero' in ritenuta d'acconto 25.000 euro?
scusa se sto' martellando sullo stesso punto, ma sto' cercando la formula economicamente piu' vantaggiosa...
saluti
mauro
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scusate l'intromissione...
non essere congrui significa che il reddito è basso in rapporto alle ore lavorate nell'anno?per quanto riguarda inarcassa, credo che ti "disiscrivano" d'ufficio in quanto il datore di lavoro, assumendoti, ti iscrive all'inps... se i versamenti non sono di almeno tot anni, inoltre, temo vadano persi.
ciao
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Non esistono limiti di 5000 euro per la posizione da professionista con IVA.
L'addebito in fattura conterrà l'iva, il riaddebito cassa previdenziale (se resterai iscritto, ma ho i miei dubbi) e non la ritenuta d'acconto in quanto ne sarai esonerato finchè permarrai nel regime agevolato art. 13 L. 388/00 (nuove iniziative produttive).
Con quel regime agevolato pagherai, su quel reddito professionale, l'imposta sostitutiva del 10% e l'irap.
Gli studi di settore possono richiedere i giorni di lavoro annui (alcuni lo fanno).... ma io parlavo, per il futuro, già della fase di "giustificazione" del contribuente una volta chiamato dall'Agenzia a dare spiegazioni perchè non congruo.
Paolo
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salve e grazie per l'ottimo servizio che ci offre.
sono un ingegnere dipendente come il mio collega di cui ho letto sopra.
lavoro da 6 anni in una ditta di carpenteria metallica con contratto a tempo indeterminato.
nel corso degli anni ho aperto partita iva per fatturare il lavoro di redazione di pratiche edilizie all'interno della ditta stessa e fatte da me come autonomo.
pertanto avendo l'inps come cassa previdenziale, mi sono iscritto alla gestione separata per la dichiarazione del reddito professionale.
fino a quest'anno sono stato iscrtitto al regime dei minimi con conseguente esclusione dei registri contabili e studi di settore.
non rientrando più in questa categoria sarò soggetto a studi di settore.
ma avendo cambiato ditta la possibilità di fatturazione per il momento è minima. ci potrebbero essere anni in cui non fatturo nulla.
non vorrei però chiudere partita iva, in quanto dovesse capitare un lavoro al di fuori dell'orario lavorativo potrei farlo con l'accordo che ho.
con il nuovo regime pertanto sarò soggetto a studi di settore e quant'altro ne deriva ma sicuramente anche chiamato dall'agenzia delle entrate per giustificare il tutto.
mi chiedo quindi: è compatibile l'attività da dipendente privato lasciando le ramusaglie di ore della giornata all'attività da autonomo, pertanto con minime spese e senza dipendenti?
avevo letto che per imponibili annui al di sotto di una certa somma non si è soggetti a studi di settore. E' una notizia infondata?
grazie e saluti