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@m4rc0 said:
A me è capitato. Tutto è derivato dai link in Segnalo.com che google segue.
La pagina viene sostituita completamente nelle SERP.
Non potendo utilizzare il file htaccess ma avendo a disposizione php ho deciso di *crearmi * un backlink
<?php if (strpos(strtoupper(" " . $HTTP_SERVER_VARS['HTTP_USER_AGENT']), strtoupper("CoralWebPrx")) > 0) { echo "<a href=http://www.miosito.it" . $HTTP_SERVER_VARS['REQUEST_URI'] . ">http://www.miosito.it" . $HTTP_SERVER_VARS['REQUEST_URI'] . "</a>" ; exit(); } ?>
Questo codice in testa alla pagina.
In questo modo Google ha rimosso dopo qualche giorno le pagine dall'indice.
Non ho avuto modo di testarla, ma quoto la soluzione di m4rc0..ottima..quella di Stuart (Arkane) è già molto buona, ma questa ha il doppio vantaggio di reinserire la propria pagina nei motori e di inserire contemporaneamente una pagina piena di links propri su nyud (ovviamente qualora fosse ben visto dai motori).
In effetti se la pagina di nyud sostituisce la vostra (nonostante l'età della pagina), significa che è considerata meglio della vostra e un bel link non farà mica male (in my spam opinion)
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Vorrei, con il vostro aiuto, venire alla pratica.
Dato visto e considerato che ad esempio blogspot non da accesso ad htaccess e non è in php.... esiste secondo voi una soluzione specifica ???
Ad esempio il fine può essere raggiunto inserendo un pezzo di codice nella pagina xyz.blogspot.com ???
Grazie.
Paolo
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@i2m4y said:
Vorrei, con il vostro aiuto, venire alla pratica.
Dato visto e considerato che ad esempio blogspot non da accesso ad htaccess e non è in php.... esiste secondo voi una soluzione specifica ???
Ad esempio il fine può essere raggiunto inserendo un pezzo di codice nella pagina xyz.blogspot.com ???
Grazie.
Paolo
non vorrei dire ******** ma non potrebbe funzionare anche col robot? in questo caso il loro sito viene considerato uno spider.
Aggiungo: io sinceramente ho provato ad aprire una pagina du nyud ma non mi si carica..per esempio www.giorgiotave.it.nyud.net:8090
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Ciao kerouac3001,
con il robot.txt ????
Non penso di avere accesso a quel file su blogspot.com.
Posso solo accedere al codice della pagina del blog... nulla più.
Segnalarlo a Google come sito copiato ?????
Ps il tuo link a me si apre normalmente.
Grazie.
Paolo
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@i2m4y said:
Ciao kerouac3001,
con il robot.txt ????
Non penso di avere accesso a quel file su blogspot.com.
Posso solo accedere al codice della pagina del blog... nulla più.
Segnalarlo a Google come sito copiato ?????
Ps il tuo link a me si apre normalmente.
Grazie.
Paolo
dubito che ci siano altre soluzioni
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Come modificare il file robots.txt per inibire l'accesso a quello spider?
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Purtroppo se non hai il controllo lato server non puoi impedire che la pagina venga scaricata.
Io la pagina l'ho segnalata a Google ma credo che l'uscita dall'indice sia dovuta al codice php che ho messo dopo.
Tentar non nuoce.
Bisognerebbe far bannare il sito nuyd.net questa sì che sarebbe la soluzione.Facciamo una petizione?
Di fatto è spam perchè duplica i contenuti, non capisco come ancora sia negli indici dei motori di ricerca
http://www.google.it/search?hl=it&q=site%3Anyud.net&btnG=Cerca&meta=
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Fatta oggi segnalazione di spam a Google!
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@Stuart said:
[url=http://www.giorgiotave.it/forum/profile.php?mode=viewprofile&u=2314]ArkaneFactors , che mi ha avvisato dell'esistenza di questo proxy, di quante noie può potenzialmente causare, e come stare tranquilli (il comando nell'htaccess è opera sua).
Alcune precisazioni: ho suggerito un banning dello user-agent trattandosi di un proxy distribuito (peer-to-peer) che non rispetta robots.txt, ma perlomeno ha il buongusto di usare sempre lo stesso U-A ("CoralWebPrx", appunto).Confermo che ho avuto alcune pagine di un sito "spodestate" nelle SERP di Google dalle loro copie cache (stessi URL, con ".nyud.net:8090" appeso al dominio nell'URL, es. "www.example.com.nyud.net:8090/etc/etc.html").
E' successo, presumibilmente, che qualcuno, da qualche parte, per qualche motivo, ha messo un link alla copia cache della home page del mio sito su nyud.net, e Googlebot l'ha crawlata e indicizzata. Inoltre, poiché il proxy riscrive tutti i collegamenti appendendo ".nyud.net:8090" al dominio, Googlebot ha seguito quei collegamenti e indicizzato le copie cache di quelle pagine.
Risultato: nell'indice di Google ci sono ancora adesso alcune decine di pagine del mio sito cachate da nyud.net e archiviate da Google due settimane fa...
Mi consola parzialmente il fatto di non essere il solo ad avere questo problema: vedi http://www.google.com/search?q=site%3Anyud.net%3A8090
La mia opinione è che il problema non sia imputabile a nyud.net (loro forniscono un servizio utile), ma a Google, che a mio avviso non dovrebbe indicizzare le pagine cachate da un proxy, per di più distribuito e P2P (!).
Adesso succede che quando CoralWebPrx prova a fare un fetch delle pagine del mio sito si becca un 403 (Forbidden), perciò il problema dovrebbe risolversi al prossimo accesso di Googlebot a miosito.nyud.net:8090 (il che, tuttavia, non è detto accada in tempi brevi).
Nel frattempo provo a segnalare la cosa a Google e sento cosa mi dicono.
Miss you man....
Dai, non dire così, che poi sembra che mi sia successo qualcosa di brutto... (AF tocca ferro)
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E' successo, presumibilmente, che qualcuno, da qualche parte, per qualche motivo, ha messo un link alla copia cache della home page del mio sito su nyud.net, e Googlebot l'ha crawlata e indicizzata. Inoltre, poiché il proxy riscrive tutti i collegamenti appendendo ".nyud.net:8090" al dominio, Googlebot ha seguito quei collegamenti e indicizzato le copie cache di quelle pagine.
A me è capitato con questo
http://segnalo.alice.it/
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Ciao.
Scusate, ma non sarà che dietro c'è una punta di malafede?
Vedete, il mio è un sito di annunci e gli utenti devono iscriversi.
Mi sono domandato se, quando un utente accede al mio sito dal link .nyud.net:8090 e digita username e password, in realtà i dati di accesso vengano memorizzati dal sito nyud.net.
So che può sembrare esagerato, ma secondo me non è una ipotesi che possa essere esclusa, anzi... Il tipo di link somiglia un pò a quelli che ci arrivano di tanto in tanto via mail in cui poste italiane e banche ci chiedono di accedere al nostro account per motivi di verifica, che sappiamo bene essere in realtà operazioni di phishing operate da terzi soggetti.