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Non posso essere d'aiuto per il settore del car audio, tuttavia penso che alcune considerazioni tratte dal mio settore possono valere anche per il car audio.
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Trovare distributori o grossisti a volte è difficile perché una ricerca con Google non aiuta a trovare i veri attori del mercato.
Ad esempio i più grandi distributori italiani di informatica non sono riuscito a trovarli su Google; magari è colpa mia.
Avendo lavorato nel settore da tanti anni conoscevo già i loro nomi, altre realtà le scopro grazie allo spam. -
Acquistando dai distributori ufficiali spesso i margini sono bassissimi, Io su un Macbook Pro ho un margine lordo di 27 Euro, un Apple Reseller Ufficiale non molto di più.
Qui ci sarebbe da discutere per ore ore sui pro e contro di acquistare dai distributori o da altri canali, dipende dalla propria clientela, dal tipo di attività e da tante altre cose. -
Tutti i servizi che offrono sono a pagamento, l'ultima volta che li ho usati è stato nel 2006; non ricordo e non trovo adesso i costi, ma non ricordo che fossero molto alti.
Soprattutto vanno valutati in confronto al minor costo di non avere un magazzino, una persona che aspetti la consegna, costi di spedizione (da me al cliente).
Un ultimo aspetto da considerare è che si è legati troppo con il distributore, se questi ha problemi di approvvigionamento, consegna, dirotta gli stock da qualche altra parte, si riflettono sulla propria attività.
Alla fine si è solo una vetrina colorata in modo diverso del loro e-commerce.Valerio Notarfrancesco
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Purtroppo è vero, trovare distributori nel proprio settore non è facile. Nei Forum molto utenti iniziano discussioni chiedendo; Mi dite qualche distributore? Ne esistono veramente a bizzeffe, in un certo senso non hanno neanche tutti i torti, ma è chiaro che nessuno gli darà mai una risposta, salvaguardando i propri interessi, ci si limita a dirgli; "fai una ricerca su Google e vedrai quanti risultati!" Posso dire che questa suona un po come presa in giro. Conosco ottimi distributori nel settore Hardware, su Google neanche si trovano, eppure sono (come fatturato e non solo), nei primi posti in Europa ed oltre. Bisogna avere le giuste conoscenze.
Saluti, Fabio.
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Sono assolutamente d'accordo con tutti!
L'approvvigionamento non si basa su una semplice ricerca in google ma va fatta con degli strumenti ad hoc e i relativi risultati vanno incrociati per comprendere qual è esattamente il produttore che può fornire i suoi prodotti a condizioni eccelse di servizio e ad un buon prezzo.
Per arrivare a questi risultati si effettua un'attività denominata stakeholder engagement che individua appunto gli stakeholder, li mappa attraverso processi dedicati e inizia un'attività di comunicazione (simmetrica a due vie) che valorizza tutti gli attori interessati nel processo.
Google è uno degli strumenti ma non dobbiamo dimenticarci di yahoo che copre il 27% (e oltre) degli utenti che fanno ricerca online o il neo nato Bing o ancora ask etc. Certo questo solitamente è il primo passo: raccogliere tutto e il più possibile per poter passare alla cernita.Come giustamente evidenziate però da questa raccolta vengono tagliati fuori produttori/fornitori che non operano online e riguardano maggiormente coloro che non hanno molto attinenza con internet. Sicuramente esistono spazi virtuali in cui l'argomento viene trattato ma la grossa fetta della catena di fornitura è fuori dal world wide web.
Porto un esempio concreto: un nostro rivenditore vuole inserirsi nel mercato dei pezzi di ricambi per distributori automatici e ci ha chiesto di fornirgli i prodotti.
La ricerca online non può essere l'unica visto la categoria merceologica altamente settoriale!
Al contrario si opera con la partecipazione a fiere di settore, con la ricerca direttamente nel registro imprese attraverso la cciaa, con la creazione di tavole rotonde (o altri eventi) utili a riunire i soggetti interessati e lo strumento imo più indicato sono le relazioni pubbliche pure e l'ascolto organizzativo il processo più importante.Fabio la trasparenza è un valore che deve essere insito nell'organizzazione da subito (e vedi immediatamente se manca in un'azienda)e la fiducia si prende giorno dopo giorno, transazione dopo transazione, instaurando un rapporto che punta ad andare oltre a quello professionale.
Analizziamo il problema: tu vuoi un dropshipper che oltre a occuparsi della spedizione ti metta in contatto con il produttore/fornitore?
La cosa non è impossibile, anzi, ma puoi ben capire che il tuo potere d'acquisto da solo è inferiore a quello del dropshipper che solitamente (almeno chi è professionale) contrattualizza il produttore (la formula viene denominata BAR ed è utilizzata maggiormente nel campo turistico) al fine di avere i prezzi di mercato migliori a fronte di un numero sempre più consistente di rivenditori che si affidano al dropshipper stesso per il reperimento dei prodotti.
Molti produttori, inoltre, per far gestire i propri cataloghi richiedono un fee per avere almeno uno stock e qui sta il punto forza del dropshipper: attraverso il suo network può far fronte a questa esigenza, cosa che tu da solo difficilmente puoi fare senza aggravare la cosa sul tuo bilancio. Insomma "l'unione fa la forza".Certo non è facile: da esperienza personale ti posso assicurare che creare i contratti con tutti (rivenditori, produttori), eseguire attività di marketing di approvvigionamento, realizzare uno strumento informatico che possa darti esattamente le informazioni che vuoi etc. i costi lievitano non solo per i beni strumentali ma soprattutto in termini di tempo e pensare che il dropshipper non si faccia commissionare nulla per questo servizio è assurdo perché allora verrebbe meno la definizione numero 1 di azienda: realizzare profitti in economicità (durata dell'azienda e senza gravare troppo su risorse finanziarie fornite da terzi).
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Grazie, risposta molto interessante. Purtroppo per chi come me non è ancora entrato in questo settore, ovvero quello del commercio elettronico, non può capire immediatamente quali siano gli aspetti negativi del Drop Shipping, apparentemente è tutto così semplice ed economico (sempre in confronto ad un magazzino fisico). Sto valutando varie ipotesi, vedremo.
Saluti, Fabio.
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In ogni caso un minimo di magazzino ti rimarrà sempre anche se deciderai di lavorare col sistema dropship perché avrai i resi, gli oggetti non conformi, i campioni etc.
Per il resto come per ogni modello economico o sistema ci sono i pro e contro. All'inizio come è stato detto può essere interessante adottare un sistema di questo tipo ma comunque devi prevedere nel medio e lungo termine la possibilità di prendere piccoli stock proprio per far leva sul prezzo.
Anche qui comunque puoi utilizzare il dropship mantenendo lo stock dal dropshipper e dividendo la spesa per l'acquisto con gli altri rivenditori o col dropshipper stesso. Sono operazioni che normalmente si fanno.Ripeto che il dropshipper conosce bene quali sono i vantaggi ma soprattutto i contro!
Un'azienda professionale individua i contro e riduce il gap esistente mentre gli altri (e sono la maggior parte) ti vendono fumo pompando solo i pro.
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Ma per esempio; è possibile che contattando direttamente il commerciale dell'azienda di cui si vuole diventare rivenditori, ti metta in contatto con un suo Drop Shipper, diciamo di fiducia? O più in generale, può essere una buona idea contattarli direttamente, senza usare come mezzo esterno un Drop Shipper o fornitori in generale?
Saluti, Fabio.
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Quali sono i distributori italiani, che si occupano anche di dropshipping, se è lecito chiederlo
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E' una ricerca un po generica, di quale settore?
Inizia ad effettuare una ricerca, non sarà facile, ma provaci.
Saluti, Fabio.
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Settore tecnologico, elettronica
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Non ne conosco, ma penso non avrai grosse difficoltà a trovarli.
E' un settore piuttosto ampio, certo, guardati bene intorno perchè non è oro tutto ciò che luccica, però con un po di buona volontà...
Buona ricerca!
Saluti, Fabio.