• Super User

    Creatività e Autorità nel sistema educativo. Una questione di equilibrio?

    Vi propongo -attraverso un video e un libro- due approcci diversi al problema della scuola e del sistema educativo in generale, che mi sono piaciuti molto (e che ho potuto conoscere esplorando il web e soprattutto -mia ultima scoperta- attraverso twitter) , ciascuno per gli interessanti spunti di riflessione che propone ma soprattutto nel loro insieme, per quanto sembrano e/o sono opposti ....

    Il web è -oramai- una fonte inesauribile di risorse, specie (in questo campo) se si allarga la ricerca ai canali in lingua inglese. I poveri genitori si trovano spesso di fronte a fatti ed opinioni contrastanti. Cosa scegliere? In cosa credere, cosa approfondire?
    L'unica cosa che mi balza agli occhi e mi sento di dire (da genitore) è che rivolgendo sempre a se stessi le cose, le nozioni, gli approfondimenti, i punti di vista con cui veniamo a contatto, ci possiamo accogere subito quali punti di riferimento ci mancano. Ed attraverso l'educazione, trovare un equilibrio per noi e per tutto (ognuno nella sua specificità della sua reale situazione).

    : [Ken Robinson](http://en.wikipedia.org/wiki/Ken_Robinson_(British_author) Do Schools Kill Creativity? viene evidenziata la necessità di dare risalto e pari valore nell'educazione e nella scuola a tutte le varie forme di espressione possibili, senza ritenerne, quindi, alcune più importanti delle altre in vista della preparazione futura dei nostri figli ad un mondo del lavoro che non esiste più o comunque e molto probabilmente non esisterà più. Il monito è quindi per non sottovalutare la creatività nell'educazione...

    *> *non abbiamo la minima idea di cosa succederà in futuro e tutti abbiamo interesse enorme per l'educazione (una di quelle cose che toccano le persone nel profondo, come la religione o il denaro) un po' perchè è l'educazione che ha il compito di portarci in quel futuro che non riusciamo a comprendere... Se ci pensate, i bambini che iniziano la scuola in questo anno, andranno in pensione nel 2065. Nessuno ha un'idea ... come sarà il mondo fra 5 anni? ... eppure saremmo noi a doverli preparare a questo....**>
    Tutti i bambini hanno talenti straordinari e noi li sprechiamo! ... La mia convinzione è che oggi la creatività sia importante nell'istruzione quanto ... la letteratura e dovremmo trattarla con lo stesso riguardo...

    Il Professore Frank Ferudi, nel libro Wasted: Why Education isn't Educating? mette invece l'accento sull'Autorità, sostenendo che le polemiche che si sono scatenate intorno al mondo della scuola, accendendo dispute su ogni aspetto della questione, sono sintomi di un problema più di fondo: la confusione circa l'autorità degli adulti.
    L'istruzione richiede l'istituzione consapevole e regolare di tale autorità. L'insegnamento comporta inevitabilmente un rapporto di disparità tra adulti e bambini. Essa presuppone che la generazione più anziana ha qualcosa di importante da comunicare. E per imparare, i bambini devono accettare l'autorità del maestro che incarna la conoscenza di un soggetto. Ma oggi, insegnanti e genitori spesso cercano di evitare di agire autorevolmente perché si sentono a disagio con questo ruolo gerarchico.

    Anche se questa tendenza si presenta come progressista e illuminata, Furedi sostiene che rappresenta un'evasione della responsabilità che gli adulti hanno nei confronti della generazione più giovane. Gli educatori hanno bisogno di assumere l'autorità pedagogica, spesso imponendo richieste per i giovani che vanno contro l'inclinazione del bambino, come ad esempio insistendo sul fatto che i bambini studino un argomento in cui essi non hanno alcun interesse, ma che tuttavia è di fondamentale importanza per il loro sviluppo. Allo stesso modo, gli insegnanti sentono la necessità di fissare dei limiti per aiutare i bambini ad acquisire l'abitudine di auto-disciplina e concentrazione, e di frenare la loro tendenza a distrarsi.

    Qui l'intervista completa (in Inglese) rilasciata dal Prof. Furedi, sulla politicizzazione dell'istruzione e la crisi di autorità degli adulti: Perchè la Pedagogia è in pericolo.

    Qui di seguito alcuni passi dell'intervista sopracitata (mi scuso in anticipo, in quanto la traduzione maccheronica è della sottoscritta ... spero sia apprezzabile lo sforzo più del risultato :giggle:)

    L'istruzione formale è il processo mediante il quale la società trasmette i suoi valori e l'eredità intellettuale alle giovani generazioni
    *Tutti i grandi dibattiti sulla pedagogia - come i bambini imparano a leggere, se la letteratura inglese è superiore allo studio dei media, se nell'insegnamento della storia ci si dovrebbe concentrare sulle guerre napoleoniche o sull'Olocausto - tutte queste sono in realtà questioni secondarie', dice Furedi. 'Sì, queste domande sono importanti, ma quanto bene qualsiasi metodo di insegnamento funziona dipende dal riconoscimento che l'istruzione è una dinamica intergenerazionale, che si basa sul presupposto di autorità degli adulti. Oggi, abbiamo l'incapacità di dare un senso alla istruzione perché lottiamo per dare un senso alla vita adulta. *
    ...............
    Una tendenza connessa è quella che Furedi chiama 'la socializzazione al contrario'. Socializzazione, egli osserva, 'è il processo attraverso il quale i bambini sono preparati per il mondo davanti a loro'. Questa è una responsabilità che 'viene portata avanti dagli adulti in casa e nelle loro comunità, e nella definizione formale della scuola'. Oggi, però, questa responsabilità intergenerazionale è stato usurpata da una nuova generazione di professionisti, i cosiddetti esperti 'che trasmettono i valori rivolgendosi direttamente ai bambini'. I genitori saranno fin troppo distanti dal modo in cui i bambini ora tornano a casa armati di consulenza per i genitori su come mangiare in modo sano e riciclare i rifiuti correttamente, mentre gli insegnanti troveranno la propria autorità su questo fronte, surclassata da intrusi specialisti che si paracadutano nelle scuole ad insegnare agli alunni di sesso, droga e 'abilità per la vita'.
    ..............
    *L'istruzione formale è il processo mediante il quale la società trasmette i suoi valori e la sua eredità intellettuale alle generazioni più giovani. *
    Sulla base del lavoro della filosofa Hannah Arendt, Furedi sostiene che 'è attraverso l'istruzione che la società conserva e rinnova se stessa' ....

    .... La funzione conservativa dell'istruzione non è un tentativo di indottrinare i bambini al conservatorismo - Si tratta di dare loro le risorse per creare un nuovo mondo', spiega Furedi. Solo quando ai bambini viene insegnato il mondo così com'è, da una fonte autorevole, loro possono sviluppare le conoscenze e capacità critiche necessarie per elaborare il loro mondo come adulti. In questo senso, una formazione conservatrice potrebbe essere intesa come il fondamento necessario per una generazione che sia in grado sia di trasformare la società che tenerla insieme [CENTER]*"Se l'apprendimento è qualcosa che la gente può fare in qualsiasi momento della sua vita, cosa c'è di così speciale in ciò che fanno gli insegnanti?" ***[/CENTER]

    .... Quando l'educazione è intesa come un processo attraverso il quale i valori e l'eredità intellettuale della società sono trasmessi ai suoi giovani, l'importanza del programma scolastico di base diventa più profonda. Se l'insegnamento della letteratura viene sostituito dalla capacità di alfabetizzazione, o l'insegnamento della scienza diventa un veicolo per le discussioni etiche piuttosto che per esperimenti pratici o per l'acquisizione del metodo scientifico, ai bambini non viene soltanto insegnata la stessa cosa con altri mezzi. La frammentazione e la politicizzazione del programma di studi rappresenta un atteggiamento difensivo per le conquiste culturali del passato, e la riluttanza a trasmettere anche la consapevolezza del patrimonio intellettuale della società nei confronti dei suoi figli.

    Se avete avuto la pazienza di seguirmi ... sarei felice di sapere cosa ne pensate.
    Soprattutto se ritenete i due approcci incompatibili o come me ne notate la complementarietà: La creatività non ha bisogno di stanze sicure (paletti) per poter essere esplorata?

    :ciauz:


  • User Attivo

    Ottimo articolo ti risponderò dopo attenta riflessione.

    Intanto alcune definizioni:

    • creatività: è una combinazione di elasticità, originalità e capacità di accettare con prontezza idee che permettono di abbandonare gli schemi di ragionamento abituali per schemi diversi e produttivi, tali da consentire all'individuo di soddisfare le proprie esigenze e, in qualche caso, anche quelle degli altri [T.D.Jones]
    • autoritario: individuo che possiede l'autorità per nascita o per funzione gerarchica, ha un comportamento comunicativo che va dall'alto al basso
    • autorevole: individuo che possiede l'autorità per fama, ha un comportamento comunicativo cooperativo di reciproco scambio.
      ciao:ciauz:
      marlomb

  • Super User

    Ciao marlomb,
    grazie.
    Lo spunto l'ho preso proprio dal tuo ultimo post della discussione relativa ad adolescenti e facebook; ti cito:

    Morale della favola/realtà nostra figlia tra prevenzione e punizione sta comprendendo quello che secondo noi è il comportamento corretto ovvero il fine dell'educazione: insegnare i comportamenti per affrontare la vita sociale; ma non è facile con un ambiente ed una società che ti contrastano.:x

    ... tra prevenzione e punizione ... nella realtà quotidiana, per un genitore, è sempre difficile ma necessario contattare questo spazio.
    :ciauz:


  • Super User

    Buonasera!

    Si, sono d'accordo sul fatto che nell'educazione serva una certa autorità. Non sto parlando dei professori che credendosi l'Autorità e la Conoscenza incarnate trattano tutti gli studenti come "esseri inferiori", che secondo me sbagliano completamente approccio, ne di professori troppo "buoni" che danno carta bianca agli studenti. Credo che ci voglia equilibrio, come in tutte le cose.

    Come in certe circostanze è possibile una battuta simpatica, o una frase amichevole, in altre è necessario (far) rispettare l'autorità dei maestri.

    :ciauz:


  • User Attivo

    Oggi si parla molto di creatività, probabilmente perchè questo aspetto trascurato educativamente nei secoli passati è diventato ora sinonimo di sopravvivenza, mi spiego:

    • la globalizzazione implica continuo arrivo di stimoli da contesti vicini e lontani
    • era dell'informazione implica avere continuamente a disposizione un numero d'informazioni superiori alle nostre capacità mnemoniche
    • flessibilità implica organizzazioni, mestieri, mercati in continuo dinamismo
      in questo contesto si reputa la creatività elemento determinante per affrontare la realtà.:sun:

    La scuola passata è stata per lungo tempo basata su una didattica autoritaria, in quanto il contesto consentiva che una ricetta del docente basata su trasmissione di nozioni e consolidamento tramite esercizio pratico o sperimentale, fosse idonea a istruire cittadini autosufficienti.

    La scuola degli ultimi 50 anni diventa invece attiva, pone attenzione al saper fare, ossia non si accontenta di trasmissioni di sapere, in cui il metodo autoritario è senz'altro efficiente, ma vuole le competenze (organizzare, classificare, associare, ...) sempre più complesse, per far questo apre all'alunno sfruttando le nuove conoscenze psicologiche, vedi la motivazione, i livelli cognitivi, ... piuttosto che il comportamento causa-effetto, inoltre apre all'ambiente familiare ed alla società (decreti delegati, consigli d'Istituto, ...), spingendo dall'esterno e dall'interno l'alunno alla conoscenza.

    Gli ultimi anni della scuola pongono ora l'attenzione anche al saper essere, in particolare studi sulla creatività asseriscono che un clima democratico nella scuola e nella famiglia, un apertura al diverso proposto dall'alunno rispetto ad una bocciatura perchè non normale, determina l'humus in cui cresce la piantina della creatività. Molti poi gli studi sulle intelligenze, passando dalla vecchia intelligenza razionale alle intelligenze (emotiva, linguistica, artistica, ..., v.Goleman).

    La mia opinione è che tutto va mantenuto e rielaborato in funzione del contesto, ovvero il modello autoritario la classica lezione cattedratica rimane il miglior modo per trasmettere nozioni di base utili a creare nell'alunno le basi su cui farsi una opinione sua; a questo deve seguire il modello cooperativo che incentiva l'alunno ad esprimere le sue opinioni da elaborare insieme a quelle del maestro, in un processo di osmosi cooperativa. :quote:

    Il tutto può funzionare solo nel rispetto, ossia nella convizione del discente che il docente è autorevole (non sa tutto, ma sa come cercare le soluzioni, non la soluzione), e nella convinzione del docente che l'alunno è creativo ossia può tra cognizioni ricevute e vissuto elaborare nuove soluzioni.

    ciao:ciauz:
    marlomb