• Super User

    La Pastorale di Beethoven su Twitter

    Forse l'argomento è un po' al limite della Pedagogia informatica ma credo che, specie se guardato in prospettiva, ben s'inserisca nella panoramica del futuro digitale, sempre più digitale dei "più giovani" di oggi (e che gli adulti non possono e non devono sottovalutare o trascurare).

    Un Ansa di ieri riporta l'esperimento della National Symphony Orchestra di Washington, con la Pastorale di Beethoven diretta da Emile de Cou: 50 messaggi in due ore, scritti in anticipo dal maestro in persona, per spiegare il contenuto dei vari movimenti al pubblico in sala e a chi segue il concerto dal web.

    Mentre fin'ora erano gli spettatori ad inviare messaggini, per vederli magari pubblicati su un megaschermo durante il concerto, si cerca ora di avvicinare i giovani a Beethoven, facendo il percorso inverso ed utilizzando gli strumenti a loro più familiari: Normalissimi messaggi di testo, lunghi al massimo 140 caratteri, che qualsiasi cellulare può ricevere, anche se ovviamente si leggono meglio con un iPhone o altri telefonini intelligenti, dotati di schermi più ampi e software specifici per Twitter (precedentemente, sempre in Usa, era stata fatta una prova con dei palmari ma gli stessi si rivelarono troppo ingombranti e oggetto di facili furti).

    Si comincia pochi minuti prima del concerto con note biografiche sul compositore e cenni sulla storia dell?opera. I vari tweet descrivono poi i paesaggi e i suoni che ispirarono il compositore tedesco ...

    L'iniziativa è sicuramente interessante, soprattutto perchè l'esperimento fa i suoi primi passi in un ambito inaspettato, quello della musica classica, considerato lontano e restio alle innovazioni.

    Però ... abituata -come sono- a leggere tutto sul concerto fino a pochi minuti prima dell'inizio e ad entrare poi in uno stato di silenzio e di attesa per ascoltare rapita e distante ... gia mi vedo, terribilmente distratta e infastidita da questa valanga di notizie precise e dalle persone accanto e intorno che si agitano sui cellulari :mmm:

    Che ne pensate?


  • Super User

    Ciao Cherry, colgo l'occasione di questo argomento per venire a trovarti nella tua sezione. E scusa se non l'ho fatto prima. :smile5:
    Penso che la musica classica vada riscoperta anche dalle nuove generazioni che la ritengono spesso noiosa e superata. Io personalmente l'adoro. Quando io e mio fratello eravamo bimbi mia mamma ci ha comprato le favole su musicassetta della Pastorale di Beethoven e dello Schiaccianoci di Čajkovskij ed è stato molto bello imparare ad apprezzare queste opere meravigliose divertendoci grazie alla loro associazione con le fiabe. Lo stesso è avvenuto anche con il film Disney Fantasia, dove le immagini valorizzano la musica e viceversa in esempio di meraviglioso connubio fra il cartone animato e la musica classica.
    Ebbene, questa iniziativa la trovo molto interessante e formativa, uno strumento accattivante, forse il modo giusto per avvicinare i più giovani alla musica classica, sperando però ch, una volta apprese le informazioni riescano anche a godersi lo spettacolo...:?


  • User Attivo

    Durante l'opera lirica "la Norma" di Bellini al teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria uno schermo in alto sul palcoscenico proiettava le parole delle arie dette in quel momento dai cantanti, anche qui una tecnologia molto semplice ed usufruibile online ha permesso di superare il problema dei neofiti della lirica che non riescono a capire le parole delle canzoni.

    Se consideriamo che alla musica lirica e classica attingono tutte le colonne sonore dei film ed anche la musica leggera ne fa largo uso (pensate ad autori come Battiato o Zero o Venditti o ...), qualsiasi tecnologia permetta di riapprezzare l'ampiezza delle note e dei ritmi, l'apertura della mente e la conseguente attivazione dell'emozioni attraverso l'orecchie e l'udito non può che essere positiva.

    ciao:ciauz:
    marlomb


  • Super User

    Ciao Pretty e ciao Marlomb,
    grazie per la visita, sempre molto gradita e per le vostre considerazioni che condivido pienamente.

    La tecnologia ed il gioco attraverso la tecnologia -specie per i più piccoli- si stanno rivelando come il veicolo più efficace per la trasmissione di nozioni ed emozioni.
    Insieme alla musica anche la storia, la geografia, l'avvicinamento alla lettura, i primi rudimenti di scienza e così la matematica possono divertire e quindi attirare i più giovani, che imparano ascoltando e interagendo.

    Sono convinta che, specie con la musica e soprattutto la musica classica, un approccio immediato fin dalla prima infanzia (o addirittura durante la gestazione) faciliti una loro familiarizzazione successiva e possa essere -inoltre- un ottimo veicolo di condivisione (unione) per la famiglia stessa.
    :ciauz: