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- I parametri "invisibili" del SEO: la qualità del contenuto
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Io sto testando Orkut, famosissimo in Brazil, ti dà la possibilità di inserire video immettendo il link di condivisione del video stesso, tipo quello che genera Youtube, mi piacerebbe capire se è nofollow o meno....qialcuno lo sà?
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Mi chiedo: ma se uno non vuole usare Facebook e Twitter e disabilita i commenti per non passare la vita a moderare che fa, la prende in saccoccia? Deve per forza di cose essere costretto? Oppure il contenuto è valido in sé e per sé?
Io con il mio sito mi ritrovo tra le prime 3 pagine su oltre 100 query di ricerca e praticamente ho ancora 0 commenti (strano ma vero), pochissimi retweet e pochissimi like: eppure ci sono ugualmente là sopra, con chiavi che non avevo mai calcolato prima. Secondo analytics ho generato impressioni su 188 queries diverse, alcune delle quali che non c'entravano manco nulla con l'articolo che ha generato l'impressione (ovviamente stavano molto basse, ma chi mi spiega perché ugualmente?).Il merito è quasi interamente delle strategie che ho dedotto dal libro SEOPower di Giorgio, sto preparando una mini-relazione sul mio operato da sottoporre al vostro giudizio, se può interessarvi (non sono un SEO ed è tutto self-made leggendo voi). In buona sostanza: titolo azzeccato, meta descrizione precisa, contenuto ben scritto.
E poi aggiungo: noi (almeno noi newbies) siamo abituati a quei 3-4 social famosi in Italia, ma in altri Paesi del mondo ce ne sono altri: è stato citato Orkut per il Brasile, ma ce n'è uno in Russia che conta decine di milioni di persone. Se faccio contenuti per un sito russo dovrò anche confrontarmi con quella realtà, ma un motore di ricerca come si interfaccia con un sistema altamente geolocalizzato e non internazionale come FB e TT?
Il 2011 sarà pure l'anno dei social, ma 'sta storia ancora non mi convince: siamo sicuri che l'incapacità della gente ad usarli nel modo giusto non finisca poi per alterare le ricerche di google? Quanto dovranno essere complessi gli algoritmi per restituire un risultato democratico (cioè che privilegia i contenuti buoni) nelle ricerche? Se non c'è un "unlike" e non si tiene conto della cultura di ogni singolo visitatore, in che modo un social può diventare determinante in una ricerca? Sappiamo tutti quanto sia facile alterare i sondaggi online, come si può sapere se i "like" e gli "unlike" siano premuti davvero per il senso che hanno e non perché quello mi sta simpatico/antipatico? Spero di non aver posto una domanda astrusa...
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Ciao Simone,
io la vedo così: si possono anche lasciar perdere, ma usandoli bene possono migliorare il nostro lavoro.
Tutto qui.
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Ecco mi sembra giusto: che per raggiungere il 100% si debba creare un network con i principali strumenti a disposizione, questo non lo mettevo in dubbio. Però spero che gli altri non ricevano penalizzazioni: magari non avranno il boost, ma non hanno neanche penalizzazioni. E spero che siano nella posizione di poter comunque essere sopra a chi usa questi strumenti se la qualità dei loro contenuti è superiore. Più che altro dubitavo del fatto che il 2011 sarà la definitiva esplosione dei social negli algoritmi dei motori di ricerca. Questo mio dubbio deriva soprattutto dalla lettura del tuo capitolo in SEOPower dove a mio avviso spieghi fin troppo bene quanto dovrebbero essere complessi gli algoritmi affinché un motore come google restituisca i risultati con la stessa precisione con la quale li restituisce ora, dopo anni e anni di sviluppo su canoni piuttosto standard, da web 1.0.
L'altra cosa che vorrei valutare è la seguente: qualità della piattaforma e autorità degli autori. Anche qui non riesco bene a comprendere quale sia la strategia migliore da adottare. Se è stato fatto un buon lavoro lo si può valutare solo dopo molti mesi di dura applicazione, ma l'autorità di autori e commentatori mi pare un concetto un poco complesso da applicare: cioè, se il mio sito è commentato da professori universitari google come li considera? E se invece è commentato da autori di blog molto popolari in rete quali dei due contano di più? Lo chiedo sempre tenendo ben presente che se ho un sito sulla pizza, autori e commentatori devono appartenene al medesimo campo.
Scusate le domande banali da newbies, mi dispiace sfruttare questo post quando troverei risposte altrove, ma visto che è un post di riepologo ne approfitto brutalmente...
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@Simone82 said:
. Se è stato fatto un buon lavoro lo si può valutare solo dopo molti mesi di dura applicazione, ma l'autorità di autori e commentatori mi pare un concetto un poco complesso da applicare: cioè, se il mio sito è commentato da professori universitari google come li considera? E se invece è commentato da autori di blog molto popolari in rete quali dei due contano di più? Lo chiedo sempre tenendo ben presente che se ho un sito sulla pizza, autori e commentatori devono appartenene al medesimo campo.
Ne ho parlato durante i gt study days nel 2010.
Ti condivido appositamente le slide della relazione:
blog-forum-110112100432-phpapp01[/sl]
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@Giorgiotave said:
Ti condivido appositamente le slide della relazione:
Preeeeeeeesa e condivisa su TT e FB... Un grande grazie come al solito: siti realizzati con Joomla+K2 in che categoria li inserisco? Nei blog la parte con K2 ma quella del core?
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Preso singolarmente, fuori dal contento dove si trova, sono daccorso su tali parametri "nascosti" (che in realtà non sono tali) è validissimo.
Ne parlavo un po' di tempo fa con Deborah, facendo questo ragionamento: "Come si comporta uno spammer? Cerchiamo di entrare nella sua logica e facciamo il contrario". In questo modo potrebbe ragionare anche google.
E infatti gli spammer non dedicano troppo tempo alla qualità del contenuto, ne alla grafica, non si mettono certo a fare slide o documenti PDF, i video sono penosi, non usano immagini e non fanno commenti di qualità ...
Quindi la presenza di tutte quelle cose aiuta la qualità percepita da google di un documento.Io personalmente tempo fa ho fatto degli esperimenti su articoli con commenti e senza. In media gli articoli con commenti raggiungevano migliori posizioni.
Ma dobbiamo considerare un'altra cosa però.
Possiamo fare migliaia di articoli al top, con tutte le cose che hai detto te e le mettiamo su di un sito più o meno a casaccio.
Poi arriva ad esempio un bel Mayday update e te ne sega una buona parte....
E qualcuno che ha partecipato a questa discussione ne sa qualcosaIl contenuto in questo momento NON Basta. Dobbiamo avere una infrastruttura tecnologica strutturata appositamente per esaltare opportunamente i contenuti. Mi sento di dire che in questo momento, per alcune tipologie di GROSSI siti è più importante l'aspetto tecnico, la facilità di far** indicizzare i contenuti velocemente e prima degli altri**, far si che il server risponda in tempi brevissimi, che l'architettura dell'informazione sia fatta a regola d'arte.
Senza queste cose, tutto il lavoro sui contenuti accennato prima rimane vano.
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@luca said:
[...]
Ciao Luca,
il tuo intervento non fa una piega anche se, come rappresentate dei contenuti avrei preferito che "the content is the king". A questo punto mi chiedo: come deve essere un sito perfetto da un punto di vista infrastrutturale? Ci sono in Rete ebook, book e siti informativi in tal senso?Anna
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@FullPress said:
A questo punto mi chiedo: come deve essere un sito perfetto da un punto di vista infrastrutturale? Ci sono in Rete ebook, book e siti informativi in tal senso?
Ci vuole un buon ingegnere informatico
che studi la situazione perchè l'architettura informativa dipende da quello che si tratta e dai propri obiettivi di marketing.Non credo ci siano ebook in tal senso, non lo so francamente, occorre applicare semplicemente i buoni principi su casi pratici.
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@luca said:
Il contenuto in questo momento NON Basta. Dobbiamo avere una infrastruttura tecnologica strutturata appositamente per esaltare opportunamente i contenuti. Mi sento di dire che in questo momento, per alcune tipologie di GROSSI siti è più importante l'aspetto tecnico, la facilità di far** indicizzare i contenuti velocemente e prima degli altri**, far si che il server risponda in tempi brevissimi, che l'architettura dell'informazione sia fatta a regola d'arte.
Senza queste cose, tutto il lavoro sui contenuti accennato prima rimane vano.Concordo