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- Appello a tutti gli articolisti: difendiamoci con una battaglia culturale
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Buongiorno a tutti,
vorrei apportare la mia opinione.
Iniziativa ammirevole, però non bisogna pensare che sia possibile "impostare un prezzo di base al servizio". Questa pratica è vietata dalla legge italiana e sarebbe del tutto inutile percorrere questa direzione.
Ognuno è libero di fare il prezzo che ritiene opportuno, anche gratuito, l'importante è che sia in regola con tutte le leggi, anche quelle fiscali, e che si prenda la responsabilità (e le conseguenze) di quello che scrive.
Bisogna sempre cercare di essere oggettivi e creare delle basi realistiche e non di parte!
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Ragazzi state facendo confusione... un'altra volta con questa cosa dei paid to write.
Il vostro discorso potrebbe essere valido se e solo se l'unica condizione affinchè un sito riceva visite sia l'articolo scritto bene e di qualità..
Ma voi che siete webmaster dovreste saperlo meglio di me: è solo quello il parametro... bhè se fosse così
Allora a cosa servono gli esperti in SEO?
Cerchiamo di non fuorviare il discorso.. qui la questione è molto seria...
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@redsector said:
Buongiorno a tutti,
vorrei apportare la mia opinione.
Iniziativa ammirevole, però non bisogna pensare che sia possibile "impostare un prezzo di base al servizio". Questa pratica è vietata dalla legge italiana e sarebbe del tutto inutile percorrere questa direzione.
Ognuno è libero di fare il prezzo che ritiene opportuno, anche gratuito, l'importante è che sia in regola con tutte le leggi, anche quelle fiscali, e che si prenda la responsabilità (e le conseguenze) di quello che scrive.
Bisogna sempre cercare di essere oggettivi e creare delle basi realistiche e non di parte!La tua opinione è molto gradita, ma qui non stiamo violando nessun accordo antitrust ci stiamo battendo per cambiare una situazione....
Ho parlato di battaglia culturale per un motivo preciso... i termini non sono a caso.. non si vuole costringere nessuno.
Si vuole solo invitare chi scrive e chi chede un servizio a prendere coscienza di una certa situazione....Grazie
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Secondo me il discorso cade per forza di cose sull'aspetto economico..se un webmaster ti paga 5 euro un articolo deve guadagnare almeno 5 euro altrimenti va in perdita..
Il fatto che qualche articolista abbia provato con pessimi risultati i paid to write a che conclusione porta? Forse non è così semplice guadagnare 5 euro e ci vogliono migliaia di visite..
Quindi chi si sente bravo mandi il proprio Cv alle testate importanti e se non verrà preso si dovrà accontentare di 1 o 2 euro ad articolo..Oppure si apre un bel blog e imparerà sulla sua palle (nel 99% dei casi) che i suoi articoli non valgono 5 euro.
Se parliamo di minimi tariffari parliamo anche di soldi per forza di cose.. ieri l'esempio dei calciatori era fuori luogo e oggi parliamo di muratori..
Se un impresario assume un muratore che pagherà 80 euro al giorno pretenderà che il muratore gli renda almeno 100 euro al giorno altrimenti andrà in perdita.
Esempio fuori luogo ma più o meno funziona così..
Mi ripeto, in pochi in Italia possono permettersi di pagare cifre alte e di conseguenza se sparisse chi scrive a 1-2 euro scomparirebbero mmigliaia di siti..che piaccia o no..
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Ripeto che non mi piacciono i paid to write. Inoltre la mia prospettiva è esterna cioè non sono un articolista che scrive per un webmaster ne un webmaster che acquista articoli.
Provo a spiegarmi in un ulteriore modo: la situazione attuale prevede che un webmaster mette in piedi il sito e poi acquista gli articoli dagli articolisti. Non ha nessuna certezza che uno specifico articolo gli porterà un introito. Quindi questà sua attività è rischiosa; lui investe dei soldi e del tempo sapendo che il sito potrà non funzionare e quindi perderà le risorse investite. L'articolista invece si prende la sua commissione e quindi non rischia nulla.
La conseguenza di questo scenario, è che prima che il sito si affermi, il webmaster offrirà sempre un compenso di basso valore; solo dopo l' (eventuale) affermazione del sito, la sua offerta sarà "valida".
Ora il problema posto in questa discussione è l'offerta troppo bassa e su questo problema faccio due osservazioni:
1)Se l'offerta troppo bassa ti viene fatta da un sito affermato allora semplicemente mandalo a quel paese;
2)Se viene fatta da un sito non ancora affermato, beh come biasimarlo, lui rischia mentre gli articolisti no.Alla luce di tutto ciò, la mia domanda è: "Perchè non fare l'opposto? L'articolista che sa di poter e voler produrre contenuti di valore, si rivolge ad un webmaster competente e si fa mettere su un sito e si fa delineare delle linee guida da seguire nella gestione del sito o per dirla in maniera spicciola si fa spiegare come curare gli aspetti SEO". In questo modo il problema è risolto alla radice.
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@dalailama426 said:
Secondo me il discorso cade per forza di cose sull'aspetto economico...
Non sono d'accordo nel paragonare il discorso degli articolisti con quello dei muratori.
Ogni articolista si può creare il proprio sito, non vale lo stesso per ogni muratore.E ripeto che i paid to write non sono una soluzione valida.
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Non era un paragone quello del muratore, intendevo dire che le tariffe degli articolisti devono essere proporzionate al guadagno dei webmaster.. Non è ancora chiaro quanto dovrebbe essere questa tariffa minima ma quello che voglio dire è che anche se un articolo vale 100 euro se tutti ne possono spendere 80 l'articolo per forza di cose varrà 80 o rimarrà in una cartella nel pc dell'articolista.
Il paid to write non sarà una soluzione ma come vi sarete accorti nella sezione degli annunci ci sono sempre più annunci di siti che pagano attraverso il paid to write, qualcosa si sta evolvendo..il web sta cambiando..
Secondo me tra 2 anni gli articolisti verranno retribuiti quasi tutti così..
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@gendif said:
Ripeto che non mi piacciono i paid to write. Inoltre la mia prospettiva è esterna cioè non sono un articolista che scrive per un webmaster ne un webmaster che acquista articoli.
Provo a spiegarmi in un ulteriore modo: la situazione attuale prevede che un webmaster mette in piedi il sito e poi acquista gli articoli dagli articolisti. Non ha nessuna certezza che uno specifico articolo gli porterà un introito. Quindi questà sua attività è rischiosa; lui investe dei soldi e del tempo sapendo che il sito potrà non funzionare e quindi perderà le risorse investite. L'articolista invece si prende la sua commissione e quindi non rischia nulla.
La conseguenza di questo scenario, è che prima che il sito si affermi, il webmaster offrirà sempre un compenso di basso valore; solo dopo l' (eventuale) affermazione del sito, la sua offerta sarà "valida".
Ora il problema posto in questa discussione è l'offerta troppo bassa e su questo problema faccio due osservazioni:
1)Se l'offerta troppo bassa ti viene fatta da un sito affermato allora semplicemente mandalo a quel paese;
2)Se viene fatta da un sito non ancora affermato, beh come biasimarlo, lui rischia mentre gli articolisti no.Alla luce di tutto ciò, la mia domanda è: "Perchè non fare l'opposto? L'articolista che sa di poter e voler produrre contenuti di valore, si rivolge ad un webmaster competente e si fa mettere su un sito e si fa delineare delle linee guida da seguire nella gestione del sito o per dirla in maniera spicciola si fa spiegare come curare gli aspetti SEO". In questo modo il problema è risolto alla radice.
Questa è una bella osservazione secondo me.. io avevo intenzione proprio di fare così... nel senso creare un blog dove poter proporre miei contenuti...
ma al di là di tutto, questo non risolve il problema, perchè ci saranno sempre le persone che (o perchè incapaci o perchè impossibilitate a scrivere su una mole di argomenti) chiederanno di ricevere un servizio...
E' fondamentale dunque che tutti gli articolisti comprendano che è importante regolamentare una situazione fuori controllo.
Siamo noi la nostra stessa forza, dobbiamo creare noi gli strumenti per difendere il nostro valore
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@dalailama426 said:
Secondo me il discorso cade per forza di cose sull'aspetto economico..se un webmaster ti paga 5 euro un articolo deve guadagnare almeno 5 euro altrimenti va in perdita..
Il fatto che qualche articolista abbia provato con pessimi risultati i paid to write a che conclusione porta? Forse non è così semplice guadagnare 5 euro e ci vogliono migliaia di visite..
Quindi chi si sente bravo mandi il proprio Cv alle testate importanti e se non verrà preso si dovrà accontentare di 1 o 2 euro ad articolo..Oppure si apre un bel blog e imparerà sulla sua palle (nel 99% dei casi) che i suoi articoli non valgono 5 euro.
Se parliamo di minimi tariffari parliamo anche di soldi per forza di cose.. ieri l'esempio dei calciatori era fuori luogo e oggi parliamo di muratori..
Se un impresario assume un muratore che pagherà 80 euro al giorno pretenderà che il muratore gli renda almeno 100 euro al giorno altrimenti andrà in perdita.
Esempio fuori luogo ma più o meno funziona così..
Mi ripeto, in pochi in Italia possono permettersi di pagare cifre alte e di conseguenza se sparisse chi scrive a 1-2 euro scomparirebbero mmigliaia di siti..che piaccia o no..
Questa soluzione proposta da te non è efficace per un semplice motivo: se fosse tutto così lineare come tu dici a cosa serve il SEO?
I parametri che rendono popolare un sito e generano click sono tantissimi: la qualità degli articoli è solo una delle condizioni...
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Di sicuro ci sono diverse variabili che portano al guadagno di un sito, ma il problema è che anche se un prodotto vale tanto ma nessuno ha i soldi per acquistarlo il prodotto perde di valore o rimane in magazzino.
Ripeto che non ho idea di quanto ammonti la tariffa minima che hai in mente, magari verrà fuori che è 1 euro e tutte le mie parole le possiamo cancellare
Visto che dubito che la cifra si aggiri su 1 euro mi sento di dirti che ad una cifra di 2-3 euro difficilmente la tua idea potrà andare in porto e ci sarà lavoro solo per pochi.
Ti basta guardare tutti gli annunci che ci sono qui sul forum..quanti superano i 2 euro ad articolo?
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Lo dico col sorriso ma il tuo discorso è molto piccolo...
Vorrei che si capisse bene cosa intendo io quando parlo di tariffa base: io parlo di un modo per difendere questa categoria così bistrattata...
Dobbiamo tutelarci.
e poi le grandi battaglie si combattono dalle cose piccole anche risvchiando di andare controcorrente.
Tu rovesci le cose... è proprio leggendo i messaggi del forum di 5o centsimi per post di 300 parole che ho deciso di lanciare questa proposta volta al cambiamento delle coscienze.
Volta a sensibilizzare gli addetti ai lavori, come diceva acnhe Leonov... battaglia che sia culturale nel senso di diffusione di una mentalità diversa... la cultura è conoscenza, la conoscenza genera il cambiamento...
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Io lavoro in un quotidiano e so per certo quanto prendono le persone che scrivono i contenuti del quotidiano (e non sono i giornalisti!), così come so per certo quanto "tira" e quanto guadagna il quotidiano.
La distorsione sta nel fatto che un quotidiano paga i giornalisti, la stampa e la carta con quello che incassa dalla vendita, mentre la pubblicità sta un un canale a parte (è un'altra società che incassa e guadagna).
Non si può fare i conti in tasca sulla pubblicità, perché è un discorso a parte.
L'abilità di attirare pubblicità è diversa da quella di essere un bravo editore e non sono due cose correlate, in nessun modo!
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Sono contento di essere riuscito a chiarire il mio pensiero.
Riguardo il discorso di generare un cambio di mentalità, non so, in quanto ci sono gli articolisti che scrivono solo per i soldi, quindi realizzano contenuti di basso vaolre, scopiazzando e traducendo altri contenuti e webmaster che allo stesso modo vogliono solo vedere creascere il loro credito AdSense. A tutti questi il tuo discorso non interessa.
Ecco perchè dico che il cambiamento dovrebbe venire da chi scrive contenuti di valore. Questi dovrebbero scrivere su un sito proprio rivolgendosi ad un webmaster per la parte tecnica. In questo modo spazzerebbero via tutti quelli a cui ho fatto riferimento sopra.
La conseguenza sarebbe molta meno spazzatura sul web.
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Faccio i miei complimenti a chi ha aperto questo thread, perchè riguarda un argomento molto importante.
Per me il cambiamento avviene con un semplice gesto: non accettare determinati lavori.
Ormai la normalità è richiedere articoli di 250-300 parole per 0,50€.
Mi sembra inaccettabile. Un articolo del genere richiede almeno 30 minuti, e credo che pagare un'ora del tempo di qualcuno 1 euro sia da terzo mondo.
Basterebbe non accettare lavori per quelle cifre e, come insegnano ai corsi base di economia, salirebbe la domanda, e quindi il prezzo per articolo.
Non faccio riferimento a qualcuno in particolare, perchè, come ho detto all'inizio, 50 cent per articoli di 250-300 parole, sono ormai la normalità. Mi fa specie che le persone accettino questo tipo di compenso.Non tutti forniscono articoli della stessa qualità, mi sembra evidente. Non viene assolutamente chiesto di venire assunti a tempo indeterminato, con tanto di ferie pagate. Credo debba operare il buonsenso prima di tutto. E quindi, anche chi offre determinati lavori, dovrebbe rendersi conto di questo. Preferirei scrivere gratis per ampliare il mio curriculum, però senza avere pretese sul numero di parole.
Perchè non siamo noi articolisti a richiedere l'aiuto di un web master e a mettere su siti per conto nostro?
Perchè, chi scrive gli articoli, non ne scrive più di 2-3 al giorno. Un sito web per andare bene, ne richiede almeno il doppio.
Ecco perchè, da sempre, gli articolisti fanno gli articolisti, ed i web master, che hanno non uno, ma 3-4 siti, si occupano dei loro siti, sotto altri punti di vista.Ovviamente ho detto il MIO punto di vista, quindi magari tantissime persone ritengono che 50 cent sia una cifra adeguata al proprio lavoro.
Però se quelli che la pensano come me, e che svolgono seriamente il proprio lavoro, iniziassero a dire NO, sono sicura che le cose cambierebbero.
E faccio un passo indietro: Fino a 3 mesi fa, il prezzo era standard, 100 parole=1€. La tutela per il web master era semplice:al primo contenuto palesemente insufficiente, avrebbe potuto comunque mandare una mail e far presente la carenza dell'articolo. Non ho idea di cosa sia successo dopo..
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Finalmente.. ecco ciò che aspettavo... è proprio questa la mia idea.. creare un movimento di idee affinchè tutti gli artcolisti capiscano che è deleterio per tutti accettare un prezzo del genere...
Ecco cosa si deve fare: creare un movimento di opinione spingendo tutti a prendere coscienza che le cose così non vanno bene.
Creare un minimo di regole affinchè si ponga fine ad un mercato selvaggio...
Elisace il problema è questo non basta dire che non biosgna accettare, ma biosogna puntare l'attenzione sul valore della figura professionale.
QUi non è solo in gioco il guadagno, ma il valore di un' intera categoria di persone che svolgono il loro lavoro con passione e serietà..
Spero tu voglia prendere in considerazione l'idea di sviluppare qualche proposta concreta per modificare le cose...Grazie
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Di nuovo io, ho pensato ad un profilo per ognuno degli articolisti con link che propongono un esempio di lavori di ogni singolo autore.
I webmaster lasceranno un feedback delle persone con le quali hanno avuto a che fare, in questo modo ogni autore avrà delle referenze che potranno far lievitare il suo "ingaggio".
Ripeto che spesso il webmaster non sa con chi ha a che fare, di conseguenza la prima volta che collabora con una persona non si fida a pagare troppo. Quando avrà visto che altri webmaster, che magari sono anche molto conosciuti sul forum, hanno dato l'ok su un determinato autore sono sicuro che i compensi torneranno a rendere felici tutti.
Voi avete ragione e io vi assicuro che rispetto il lavoro delle persone ma vi dovete mettere anche dall'altra parte, è brutto dar fiducia ad una persona, pagarla e dopo qualche mese accorgersi a ricopiato fedelmente un giornale..
Il sistema del feedback secondo me può aiutare, cosa ne pensi maeva?
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Io credo che quella dei feedback possa essere una buona idea..
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Io maeva sono d'accordo con te, probabilmente bisogna fare qualcosa di concreto.
In passato ho preso un'ammonizione su un altro forum perchè facevo notare la cifra irrisoria che veniva pagata per l'articolo.
La cosa che mi fece arrabbiare, comunque, fu la risposta di una ragazza, immediatamente dopo il mio post, in cui scriveva qualcosa tipo "per me 50 cent sono la cifra giusta a differenza di altri, quindi sono disponibile. Le lascio la mia mail....".
Credo che ormai l'idea del "morte tua, vita mia", sia entrata anche in questo mondo, una volta così libero e di condivisione.
Sono sicura che saremo in pochi, ma quando si tratta di fare qualcosa per migliorare "il mondo", seppur solo virtuale, io cerco sempre di essere disponibile.
L'idea del feedback è ottima. Probabilmente dovrebbe essere utilizzata su tutti i siti come questo.
Però come ci si orienterebbe con gli articoli non firmati?
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Credo però che si tratti di un passo successivo... Se prima non abbiamo neppure coscienza di essere una categoria professionale..
Io pensavo proprio ad una serie di proposte comuni che possano aiutare nel raggiungimento di questi obiettivi:
- Definizione del problema (capire bene di cosa si sta discutendo)
- Mettere a punto delle strategie per arrivare a coinvolgere il maggior numero di persone possibile. Insomma diventare un punto di riferimento per quanti si rispecchiano in questo problema..
Cosa ne dite? Si potrebbe partire da qui?
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@elisace said:
Io maeva sono d'accordo con te, probabilmente bisogna fare qualcosa di concreto.
In passato ho preso un'ammonizione su un altro forum perchè facevo notare la cifra irrisoria che veniva pagata per l'articolo.
La cosa che mi fece arrabbiare, comunque, fu la risposta di una ragazza, immediatamente dopo il mio post, in cui scriveva qualcosa tipo "per me 50 cent sono la cifra giusta a differenza di altri, quindi sono disponibile. Le lascio la mia mail....".
Credo che ormai l'idea del "morte tua, vita mia", sia entrata anche in questo mondo, una volta così libero e di condivisione.
Sono sicura che saremo in pochi, ma quando si tratta di fare qualcosa per migliorare "il mondo", seppur solo virtuale, io cerco sempre di essere disponibile.
L'idea del feedback è ottima. Probabilmente dovrebbe essere utilizzata su tutti i siti come questo.
Però come ci si orienterebbe con gli articoli non firmati?
Probabilmente chi ti ha risposto così non starà più facendo l'articolista.. perchè non si può continuare a lungo con quella cifra.
Ecco perchè mi appello a chi questo lavoro lo fa sul serio e lo ama davvero e vuole farlo con serietà: sono queste le persone che hanno il valore giusto per cambiare le cose, perchè sanno quanti sacrifici costa scrivere un buon articolo. Perchè vogliono riempire i siti su cui scrivono di contenuti interessanti e nuovi.
E' proprio questa la battaglia culturale a cui mi riferisco, qualle di cambiare la mentalità di chi pensa solo al proprio interesse.
Anche perchè chi accetta queste cifre non pensa al proprio interesse, perchè è sicuro che non durerà molto come articolista.Questo è un vero cambiamento, non solo virtuale, ma di vita reale: si tratta di dare dignità ad un'intera categoria che è reale.. eccome.
Pensate solo una cosa: se domani tutti gli articolisti decidessero di non scrivere più.. di cosa si nutrirebbe il Web?