• User Attivo

    ok, diciamo che con il cliente chiarisci quali sono gli obiettivi che lui vuole raggiungere, mettete insieme il "cosa tu puoi fargli raggiungere" e ottenete una lista di obiettivi.

    Gli obiettivi per essere dei buoni obiettivi devono essere innanzitutto:
    Specifici: cioè devono chiarire esattamente sotto quali condizioni un obiettivo potrà dirsi raggiunto
    Misurabili: deve essere possibile verificare oggettivamente quando si è raggiunto un obiettivo (e per quanto sembri stupido il dimenticarsi questo particolare porta spesso a problemi)
    Realistici: inutile prefiggersi obiettivi che si ritengono non raggiungibili...
    Motivanti: deve essere una sfida, ma attenzione a non esagerare, non deve essere una battaglia contro i mulini a vento

    Aggiungerei una cosa che dicono in pochi e fanno ancora in meno.
    Scritti!!! E scrivi tutto nel dettaglio, perché in ogni momento deve esserti possibile rileggere quello che vuoi ottenere, per non perdere il senso generale del lavoro che stai svolgendo (e credimi ne avrai occasione 😄 ).

    A questo punto hai tutto ciò che ti serve per lavorare:
    sarà sufficiente prendere ogni obiettivo e dividerlo in micro-obiettivi, ponendoti la domanda "come faccio a raggiungerlo? di cosa ho bisogno? che azioni devo compiere?"

    Il resto è gestione del tempo... E in gran parte cosa fare prima o dopo dipende da come sei più comodo tu! 😉

    Se volevi sapere qualcosa più in particolare chiedi...


  • User

    Benissimo! Fin qui direi che i consigli sono molto utili.
    A questo punto inizia il lavoro vero e proprio e quindi il primo step (considerando la definizione degli obbiettivi come uno step "zero").
    Al primo step direi che si piazza l'analisi del sito in questione e qui si apre già un bell'interrogativo. Analizzare tutto assieme? Dividere in macro-gruppi (codice, usabilità, contenuti, ecc...)? Quali dati presentare al cliente?

    Gli step successivi direi che dipendono molto dai risultati dell'analisi e dagli obbiettivi concordati in precedenza.


  • User Attivo

    dipende se ti occupi solo dell'ottimizzazione di un sito web già fatto oppure fai tutto da zero.
    l'analisi di un sito già fatto non porta via molto tempo, soprattutto quando si acquisisce una certa esperienza. In questo caso preferisco presentare al cliente la sua situazione attuale, con i pro e i contro (attenzione a non screditare il lavoro di chi ti ha preceduto), e gli faccio un quadro di ciò che in questo momento non ottiene ma potrebbe ottenere. Preferisco non riempire la testa del cliente con spiegazioni tecniche e cerco di comunicare sul suo stesso livello, mostrandogli le cose dal suo punto di vista.

    Per l'ottimizzazione:

    Dal punto di vista seo io inizio da un'accurata analisi del settore nel quale mi muovo e studio la concorrenza. Faccio poi una selezione delle iniziative "buone" della concorrenza e prendo le cose che funzionano. Poi aggiungo qualcosa che sia davvero originale e caratteristico dell'azienda per la quale sto lavorando e studio un sistema per dargli molto valore.

    In questa fase è fondamentale più che nelle altre il dialogo con il cliente, perché nessuno meglio di lui può dirti chi sono i principali concorrenti e in cosa la sua l'azienda è migliore delle altre. Oltretutto il cliente può dare informazioni utilissime sulla propria clientela.

    Quando si ha una buona idea di tutto ciò si può passare a definire la strategia: contenuti, parole chiave. L'analisi delle parole chiave è molto utile e fa parte sia della definizione del target, sia del lavoro di promozione in senso tecnico. Anche qui una lista aiuta a mantenere il focus sugli obiettivi.

    Hai nominato anche l'usabilità e il codice:
    Il codice è il "come" e arriva solo dopo il "cosa". prima decidi cosa vuoi fare, come farlo sarà un passo abbastanza successivo.
    Se si nomina l'usabilità invece si fa già riferimento ad un concetto di interfaccia, che come di certo saprai è un aspetto della presentazione, che bisognerebbe mirare a tenere separata dai contenuti. per questo credo che a parte una mezza idea di base non ci sia bisogno di pensare all'usabilità fino a quasi all fine (nel caso in cui ci si occupi solo di ottimizzazione, altrimenti è molto diverso).

    I dati da presentare al cliente dipendono dal tipo di rapporto che instaurate e dal suo grado di competenza in materia.
    Io ad esempio tendo ad informare il cliente di ciò che sto facendo, ma poiché in genere instauraro un rapporto di professionalità e fiducia, lasciano a me il compito di prendere le decisioni che ritengo migliori per loro. così, dopo la fase iniziale di definizione degli obiettivi e raccolta delle informazioni, tutto quello che faccio è poco più di una cronaca settimanale.

    Altre domande? 😉


  • User

    Al momento sono interessato all'analisi di un sito già esistente. Ho bene in mente l'obbiettivo che è quello di pubblicizzare un servizio che viene offerto. Quindi la strada su cui muoversi si divide in:

    -definizione delle keywords: dipendono molto dall'obbiettivo e dallo stato del sito

    • analisi del sito: qui ho verificato l'attuale posizionamento di massima per l'argomento, lo stato di ottimizzazione del sito per le keywords selezionate (meta tag, tag intestazione, title, densità, prossimità).

    A questo punto verifico la struttura del sito ed è per questo che ho incluso la voce usabilità. Nel caso specifico il sito si trova con le sezioni che, a mio giudizio, sono mal organizzate. Per l'utente è così più difficile arrivare ai contenuti e questo con il posizionamento c'entra poco e, come hai detto tu, è una fase successiva che riguarda più che altro la conversione. Però se ho una struttura del sito mal organizzata posso incorrere in alcune difficoltà nell'ottimizzazione a causa dei contenuti mischiati e mal distribuiti sul sito. Sbaglio?

    Quindi ricapitolando:

    • dialogo con il cliente: definizione degli obbiettivi (specifici, misurabili, realistici, motivanti e scritti).

    • definizione delle keywords: queste dipendono ovviamente da molti fattori, ma sopratutto dal punto precedente.

    • analisi della concorrenza: chi c'è in testa per le keywords? Perchè?

    • analisi del sito: posizionamento attuale (come base di partenza per poter misurare gli avanzamenti nel tempo), stato del sito per le keywords selezionate (e quindi rispetto agli obbiettivi prefissati).

    Ok, sto pensando a voce alta fino ad ora, ma essendo un novizio mi serve per capire se mi sto muovendo nella direzione corretta o meno.. 🙂

    Fin qui è corretto?


  • User

    Mi permetto di sbagliare (:) ) dicendo che la definizione delle keyword va fatta ad un livello successivo anche all'analisi del sito.

    quindi, direi:

    • dialogo con il cliente: definizione degli obbiettivi (specifici, misurabili, realistici, motivanti e scritti).

    • analisi della concorrenza: chi c'è in testa per le keywords? Perchè?

    • analisi del sito: posizionamento attuale (come base di partenza per poter misurare gli avanzamenti nel tempo), stato del sito per le keywords selezionate (e quindi rispetto agli obbiettivi prefissati).

    • analisi delle nuove soluzioni di marketing da adottare.

    • definizione delle keywords per quel o quei dati obbiettivi/strategie.

    Mi spiego meglio, gli obbiettivi come avete detto sono appunto la promozione di un servizio o altro, ma il come farlo è una cosa, secondo me, diversa e che va considerata e scelta tra mille soluzioni di marketing differenti. E solo dopo tale scelta si definiranno le key pertinenti.

    credo...


  • User

    Si concordo sul fatto che le soluzioni di web marketing possano essere molte e aggiungo che a tutte andrebbe poi affiancato un discorso di analisi dei dati e delle conversioni.

    Supponendo che l'ottimizzazione sia la strada che si decide di seguire, come posso analizzare la concorrenza su determinate keywords, se prima non le definisco? A meno che di non effettuare delle analisi di massima su keywords "ovvie", per poi passare in un secondo momento all'utilizzo di keywords più specifiche.

    Anche se, ragionandoci bene, analisi del sito (alla ricerca di keywords per lo meno), della conorrenza e la definizione delle keywords sul quale lavorare, sono attività abbastanza complementari, che si svolgono quasi allo stesso tempo. Per lo meno la mia impressione è quella...:)


  • User Attivo

    oh cavolo, tante cose a cui rispondere! 😄

    L'analisi della concorrenza conviene farla in primo approccio sulle parole chiave che sono state posizionate per ciascun sito concorrente e non sulle tue parole chiave.
    Io in genere faccio così:

    1. sul keyword tool inserisco il nome del sito concorrente e ottengo una lista di parole chiave e faccio stimare al tool il volume di ricerca (parametro 1) di tutte le parole chiave.
    2. in serp verifico il posizionamento del sito concorrente per ciascuna parola chiave e annoto le più rilevanti (lista 1)
    3. per ogni chiave rilevante faccio un "site:sitoconcorrente chiave", per capire quali sono le pagine più rilevanti per ciascuna parola chiave e prendo nota delle strategie utilizzate (parametro 2)
    4. mi scrivo una tabellina con una chiave (lista 1) per riga e ad ognuna associo il volume di ricerca (parametro 1) e la strategia (parametro 2)... questa tabellina poi la uso per fare elaborazioni varie e per accertarmi di fare un lavoro adeguato.

    Per quanto riguarda l'usabilità vista in quel modo hai ragione a pensarci subito... la struttura del sito è molto importante anche dal punto di vista seo.

    @Reprobo: ovviamente hai ragione, io avevo dato per scontato che si parlasse solo dell'ottimizzazione e che fosse stata esclusa qualsiasi attività da studiare a parte... ma hai fatto benissimo a dirlo...


  • User

    Perfetto! Ecco dove volevo arrivare, ad una bella sequenza di azioni.
    Direi che così inizia ad essere molto più chiaro!

    Proseguendo il discorso che hai appena fatto ed escludendo per il momento altre strategie di marketing, volevo puntualizzare alcune cose: punto primo la concorrenza fa parte del dialogo con il cliente, corretto? Credo sia proprio il cliente a doverti segnalare i suoi diretti concorrenti.
    Punto secondo, una delle possibili azioni conseguenti la stesura delle liste e tabelle che hai descritto è che si decida di optare per parole chiave più specifiche magari. Mi spiego. Dall'analisi potrebbe risultare che i siti concorrenti risultino maggiormente ottimizzati per parole chiave poco pertinenti (non è detto che siano ottimizzati in fondo) e che per il nostro cliente la soluzione migliore siano parole chiavi differenti o più specifiche.


  • User Attivo

    Bravissimo, una delle applicazioni è proprio quella!

    Per la concorrenza: in parte.
    Mi spiego meglio... il punto di partenza è certamente il dialogo con il cliente, ma è molto probabile che ci siano dei concorrenti dei quali il cliente non è neanche a conoscenza, che scoprirai durante la tua analisi. Capire cosa fa di un'altra azienda un'azienda concorrente secondo me è un'ottima base per valutare i "nuovi" concorrenti che scoprirai.

    Soprattutto, l'obiettivo di espandersi su internet in genere è quello di ampliare il proprio bacino d'utenza. Non necessariamente perché ci si espande, ma perché i clienti non saranno più solo quelli che passano davanti all'azienda o che sono stati mandati da altre persone. Nuovi clienti significa anche nuovi concorrenti in molti casi.

    A questo punto sarà compito del seo inserire il proprio cliente nella giusta fascia di mercato, facendo in modo che rispecchi il bacino d'utenza che l'azienda può soddisfare. Importantissimo conoscere i punti di forza dell'azienda per la quale si sta lavorando, perché alla fine il valore aggiunto è l'unico vero motivo per il quale scegliamo il prodotto di un'azienda piuttosto che di un'altra.


  • User

    Bene! Sono contento di aver capito qualcosa allora.. 😄

    Quindi abbiamo stabilito:

    1. Dialogo con il cliente: definizione degli obbiettivi.
    2. Analisi della concorrenza: creazione lista di keywords, definizione dei competitor, analisi delle strategie adottate.
    3. Analisi del sito da ottimizzare: posizionamento per le keywords dei concorrenti, analisi delle keywords presenti nel sito
    4. Definizione delle keywords: una, due o più keywords emerse dalle analisi precedenti e che risultano maggiormente utili al cliente.

    Se non ho sbagliato nulla e dando per scontato il continuo dialogo con il cliente in questa prima fase (che immagino possa durare anche 2 o 3 giorni), a questo punto arriviamo all'analisi del sito.
    A riguardo credo che prima ancora di andare a vedere link, meta tag e codice, la prima cosa da guardare sia la sua struttura: organizzazione delle pagine e degli argomenti (utile anche nel caso in cui si voglia avviare parallelamente una campagna PPC, ma questo è un altro discorso). Fatto questo la strada si divide in due, ovvero il controllo del lato tecnico (velocità di caricamento, codice, ecc...) e contenuti.


  • User Attivo

    direi di aggiungere nel dialogo con il cliente "lista di partenza dei competitors e punti di forza", per il resto direi che in grandi linee c'è tutto...

    Come vedi abbiamo fatto il percorso inverso di quello che farai tu "in ufficio".
    Avevamo detto "scomporre,scomporre,scomporre", ora invece siamo partiti dalla scomposizione di ogni punto per poi ricomporre in definizioni più generali... Indice del fatto che ti sei addentrato a sufficienza nell'argomento 😉

    Quando inizi?


  • User

    Vero, adesso le cose hanno iniziato ad avere un senso e ti ringrazio!

    Devo dire che questo forum è davvero una risorsa insostituibile... 🙂

    Inizierò subito! Anzi, a dire il vero ho già iniziato e volevo vedere se mi sto muovendo nella direzione giusta, anche se in questo caso posso abbandonare i formalismi, perchè il sito di cui mi sto occupando è quello della web agency con cui collaboro.. 🙂
    Settimana prossima dovrei avere l'appuntamento con il primo cliente ufficiale e allora si che vedremo se ho capito!


  • User Attivo

    facci ovviamente sapere com'è andata! 😉 in bocca al lupo!


  • User

    Certamente! Ho finito la fase di definizione dell'obbiettivo e l'analisi della concorrenza e delle keywords da utilizzare.

    Adesso sto analizzando il sito in questione. Ho trovato molte cose da sistemare, ma mi viene una domanda: cosa succede nel caso i contenuti vengano aggiornati poco? Non tutti i siti hanno aggiornamenti frequenti, perchè magari non ce ne sono, non ci sono particolari news o altro. Se escludiamo eventuali ritocchi ai testi per l'ottimizzazione, un sito aggiornato poco non corre il rischio di veder calare la propria posizione dopo un po'? Magari faccio un ottimo lavoro di ottimizzazione, che nell'immediato da buoni frutti, ma a causa di una mancanza di aggiornamenti la posizione nella serp arretra...


  • User Attivo

    certo, l'ideale sarebbe avere dei contenuti aggiornati spesso, in alternativa puoi fare un buon posizionamento iniziale e poi mantenere una buona posizione aumentando costantemente i link in entrata alle tue pagine...
    se google vede una crescita costante dei link in entrata non ti cataloga come "vecchio".

    in serp molto competitive certamente è più difficile mantenere una buona posizione, dato che i seo in competizione diventano di più e i siti con contenuti interessanti e aggiornati spesso vengono linkati spesso e spontaneamente dagli utenti nella rete.

    Comunque mantenere un buon posizionamento implica un lavoro costante da parte tua, questo fallo presente al cliente 😉

    Se qualcuno ha idee più interessanti per mantenere il posizionamento di pagine che non vengono aggiornate sono felice di ascoltare anch'io! 🙂


  • User

    Ok, è come immaginavo.. 🙂

    Direi che a livello di semplicità di aggiornamento è utile suggerire ai clienti, qualora ne fossero sprovvisti, l'apertura di un blog aziendale. Oltre che per il posizionamento un blog offrirebbe diversi altri vantaggi all'azienda. A questo proposito però non sono sicuro dell'indirizzo che offrirebbe migliori possibilità di posizionamento, se un classico blog.nomeazienda.it oppure un nomeazienda.it/blog

    Pensavo inoltre, riallacciandomi a quanto detto da Reprobo, che per un sito piccolo o comunque aggiornato poco, la soluzione che potrebbe offrire più benefici potrebbe essere una campagna PPC, invece che un lavoro di ottimizzazione. Sbaglio?


  • User Attivo

    il ppc è una buona fonte di visite, ma su key molto competitive può essere economicamente oneroso...

    per parole chiave competitive vale la pena quando le conversioni utente_sito->cliente_azienda sono alte oppure quando c'è un margine di guadagno molto alto su ogni cliente, allora è certamente giustificata la spesa.

    In altri casi bisogna valutare bene...

    Quanto al blog, blog.nomeazienda.it e nomeazienda.it/blog sono assolutamente equivalenti 😉


  • User

    Ciriciao gente.

    Torno a dire la mia anche se probabilmente non se ne sentiva il bisogno.

    Torno perchè è veramente interessante il quesito. Si fa presto a parlare di un buon posizionamento ecc quando l'azienda produce contenuto; ma quando gli aggiornamenti non ci sono o sono pochi come conviene muoversi?
    Interessante domanda.

    Da un lato direi che l'azienda si attacca. Questo perchè credo molto... anzi diciamo crederei molto, in un posizionamento naturale dove senza forzature se sei in prima pagina è perchè stai veramente dando del contenuto di qualità utile alla richiesta che quel determinato utente ha fatto per quella determianta ricerca.

    Ma se cosi fosse il marketing non esisterebbe 😄

    Quindi guardiamo al cosa da un altro punto di vista, diciamo meno ideologico e fantascientifico.

    Troppo spesso, credo, si pensa esclusivamente al web marketing per la promozione di un sito, tramite ppc od altro, senza ricordarsi che il web marketing è, appunto, una parte del marketing e non una cosa che vive di vita propria.

    Per quanto mi riguarda se una azienda non ha molti aggiornamenti e quindi per sua stessa natura più di tanto (ecco che comunque ritorna il posizonamento naturale) non è "adatta" ad internet allora forse conviene "abbandonare*" il web marketing per passare ad altre soluzioni e strategie del marketing.

    Quali?
    Direi dipende caso per caso. Alle volte un guerrilla marketing (come dicevo in altre discussioni) potrebbe essere interessante, in altri casi ancora potrebbe essere una campagna affissioni.

    Alla fine, tanto per divagare, anche nel marketing mix le P sono più di una(se ben ricordo 4 e in alcuni casi 5).

    Quindi, per tornare in tema direi che alle volte, ma personalmente questa regola la uso spesso se non sempre, un sito internet al pari di qualunque altra cosa può essere supportato anche da strategie marketing esterne al web favorendo, tra le altre cose, l'interazione tra i differenti mezzi di comunicazione che a mio avviso è sempre la cosa migliore.

    Spero di essermi capito 😄

    *Con questo non voglio dire che il sito internet non deve essere realizzato, o che in assoluto non vi sia bisogno di una campagna banner, di uno scambio link, di dare sempre buoni link verso il sito od altro.


  • User

    Questo conferma quello che immaginavo. Alla fine per risultare competitivi è necessaria un'offerta di servizi variegata, il che non è una novità.
    A questo proposito mi viene in mente una questione legata proprio all'offerta di servizi SEO (principalmente). Ho visto molte agenzie offrire servizi SEO a pacchetto, contenenti ad esempio analisi, ottimizzazione on-site, ottimizzazione off-site, report più o meno frequenti, copywriting, analisi conversioni, ecc...
    Mi viene difficile ragionare in questo modo. Ogni sito è una realtà a se stante e avere delle offerte che vadano bene per tutti mi sembra un po' una forzatura. Anche se credo che con l'esperienza si possano ridurre le variabili in cui racchiudere le diverse tipologie di siti, credo che l'approccio corretto sia quello di proporre un'analisi (magari anche a costo fisso) e a seguire un'offerta personalizzata in base ai risultati e agli obbiettivi.
    Sbaglio?


  • User

    Vediamo se riesco, per una volta nella vita, a semplificare...

    Un poco è come per i negozi... Ci sono le grandi catente di distribuzione e ci sono i negozi di provincia.

    Nei primi si va a stock, nei secondi si conosce il cliente per nome.

    Personalmente non credo serva specificare dove uno si possa trovare meglio, ma qui conta un qualcosa di molto simile al gusto, e come per esso è solo questione di allenamento.