• User Attivo

    Per Francesca V.
    Correggo quanto ho scritto nella precedente risposta in merito ai contributi INPS.
    I contributi INPS sono pari al 17% di cui un terzo a tuo carico (5,67%) e due terzi a carico del committente (11,33%) in quanto hai già una copertura contributiva obbligatoria.
    Infatti nel caso di superamento del limite di € 5000 i contributi sono applicati con le stesse modalità dei co.co.pro.
    Cordiali saluti.


  • User

    Buongiorno a tutti,
    torno a chiedere una delucidazione, in quanto continua ad essere un po' ostico per me questo argomento, essendo alla mia prima eventuale dichiarazione. Vogliate scusarmi..

    Per l'anno 2010 ho percepito al lordo 5400 euro tramite collaborazioni occasionali, di cui 20% trattenuto tramite ritenuta d'acconto (circa 1040 euro) effettuata man mano sui singoli lavori.

    Poichè all'Agenzia delle Entrate mi avevan detto che per un eccesso di così pochi euro rientravo nei 5000 (mi avevano detto "fino ai 5500 euro sei tranquilla, sfori di molto poco") non mi ero più fatta grossi problemi. In realtà mi sono rivolta poi al Nidil (il sindacato che si occupa di contratti atipici) e mi ha detto che anche per quei 400 euro in più devo rivolgermi all'INPS.

    Ora..

    1. io non ho ricevuto nessun tipo di CUD dall'azienda per cui ho lavorato
    2. Non ho alcun tipo di contratto (essendo in collaborazione occasionale) il CUD devo riceverlo ugualmente? Leggevo che il termine era il 1 marzo 2011... Devo chiederlo io direttamente all'azienda?
    3. Non vi sono stati versamenti di 1/3 a mio carico e 2/3 a carico del datore su quei 400 euro in eccesso. Cosa dovrei fare?
    4. Dovrei ricevere qualche certificazione che riassume i lavori effettuati nel 2010 o sono sufficienti le notule emesse che io di volta in volta stampavo da casa?

    Grazie davvero per l'aiuto!
    Chiara


  • User Attivo

    Buonasera chiarabio
    Rispondo alla tue domande.
    Ai fini della Gestione separata INPS i contributi si pagano solo sull’eccedenza di € 5000.
    Quindi, se nessuno dei committenti lo ha fatto, a mio avviso, dovrai versare il 26,72% su € 400 in sede di dichiarazione senza poter recuperare la parte a carico del committente (2/3 del 26,72%) a meno che tu non riesca a coinvolgerlo nel versamento.
    L’obbligo di comunicare al committente il superamento di € 5000 è a tuo carico.
    Dal punto di vista fiscale, in teoria, non esiste limite e basta che sia rispettata la caratteristica della non abitualità. E’ ovvio che importi rilevanti di “occasionali”, oltre € 5000, possono far sorgere qualche dubbio.
    -Non devi ricevere i CUD dalle aziende per cui hai lavorato ma solo una dichiarazione, in forma libera entro il 28/2, in cui il datore di lavoro attesta il versamento delle ritenute d’acconto unitamente all’imponibile, la data, ecc.
    -Non c’è obbligo di contratto ma è sufficiente la tua dichiarazione di occasionale sulla ricevuta.
    -Come sopra detto i committenti ti devono rilasciare una dichiarazione per le ritenute effettuate e versate. Comunque l’agenzia delle entrate, con riferimento ai professionisti, ha dichiarato che, in mancanza di attestazione dei committenti, è valido l’utilizzo in UNICO delle ritenute d’acconto se è possibile risalire all’importo effettivamente incassato al netto delle ritenuta. E’ evidente che questo può essere dimostrato solo con pagamenti tracciabili (bonifici, ecc.).
    Spero di essere stato chiaro.
    Saluti


  • User

    @mariovannini said:

    [..]dovrai versare il 26,72% su € 400 in sede di dichiarazione senza poter recuperare la parte a carico del committente (2/3 del 26,72%) a meno che tu non riesca a coinvolgerlo nel versamento.
    L’obbligo di comunicare al committente il superamento di € 5000 è a tuo carico. [..]

    E' stato molto chiaro, grazie davvero.

    L'unico dubbio che mi resta è il seguente:

    oltre a quel 26,72% che dovrò versare all'INPS a completo mio carico (dato non ho avvisato per tempo del superamento della soglia) sui 400 Euro (sarebbe un piccolo inizio di contributi per la pensione, ho capito bene?) mi verrà trattenuto altro per le tasse? Intendo, oltre al 20% derivante dalle ritenute d'acconto che quindi non ho mai ricevuto concretamente sul mio conto (viene tutto versato tramite bonifico bancario).

    In un suo precedente messaggio aveva scritto:

    Il 20% è un acconto di imposta che si versa all’Erario e non ha limiti minimi. La trattenuta viene effettuata da committenti Iva e mai dai privati. Si tratta di un acconto che si deve portare in sottrazione delle imposte da pagare a saldo in base alla dichiarazione dei redditi.

    In parole semplici, quel che io devo pagare attualmente in sede di dichiarazione è solo il 26,72% (un centinaio d'euro) e nient'altro, giusto? Il committente Iva sarebbe l'azienda per cui collaboro, immagino.

    Grazie ancora!
    Chiara


  • User Attivo

    Buonasera Chiarabio
    Se hai avuto redditi per € 5400 devi fare la dichiarazione dei redditi e recuperare le ritenute d’acconto che ti sono state detratte. Infatti se puoi documentare, tramite bonifico bancario, l’effettuazione delle ritenute ti trovi in questa situazione.
    Reddito lordo € 5400
    Irpef € 151 (1242-1091)
    Addizionale Regionale (es. Lombardia) € 49
    Addizionale comunale (es. Milano) € zero
    Reddito netto € 5200 (5400-151-49)
    Imposte da pagare € 200
    Ritenute d’acconto subite € 1080 (20% di 5400) meno imposte a debito € 200 = 880
    Importo da riportare a credito all’anno successivo o da chiedere a rimborso € 880.
    Se risiedi in altra regione o altro comune ci saranno delle differenze sull’importo delle addizionali.
    I contributi che verserai quest’anno su € 400 non sono sufficienti per avere neanche un mese di anzianità contributiva. Comunque i contributi pagati verranno sommati agli altri che verserai in futuro. L’importo è deducibile dal reddito del 2011.
    Ricordati di aprire la posizione contributiva all’Inps gestione separata.
    Sì il committente è il datore di lavoro.
    Se hai dubbi riscrivi
    Saluti


  • User

    @mariovannini said:

    Buonasera andreaferrigno
    Il calcolo per le ritenute Irpef e d'acconto è il seguente tenendo conto che il compenso viene erogato da unico committente.
    Ricevuta.
    -Compenso ? 6400
    -meno ritenuta Inps 8,91% su e 1400 (6400-5000 esenti) ? 124,74
    -meno ritenuta d?acconto su netto 6,275,26 (6400-124,74) ? 1255
    -netto da incassare ? 5520,26 (6400-124,74-1255).
    Alcuni (molti) committenti applicano le ritenute del 8,91% e del 20% sull?imponibile senza detrarre il contributo Inps. Comunque non è un problema in quanto la piccola parte di ritenuta d?acconto pagata in più verrà recuperata in fase di dichiarazione UNICO o 730.
    Cordiali saluti
    Egregio Dott. Vannini buongiorno.
    Mi riallaccio a una sua risposta ad un post per chiederle 2 cose.
    La prima: il calcolo della ritenuta d'acconto si effettua quindi sull'imponibile al netto degli eventuali contributi Inps dovuti (come da esempio sopra)?
    La seconda: sono già iscritto alla gestione separata Inps per un contratto a Co.Co.Pro. avuto quest'anno e terminato a fine marzo. Devo effettuare una ricevuta per prestazione occasionale verso un nuovo committente. Per la mia situazione, vale sempre la regola dei 5000 ? come "franchigia" Inps, o nel mio caso devo tenere conto dei redditi percepiti come Co.Co.Pro.?
    Grazie per l'attenzione, attendo risposta.
    Cordiali Saluti


  • User Newbie

    Buongiorno, sono un'operatrice culturale, per la natura stessa del mio lavoro mi capita spesso di dover stringere delle collaborazioni di tipo occasionale, fino all'anno scorso ero però a carico dei miei genitori quindi non ho mai dovuto confrontarmi direttamente con la dichiarazione dei redditi.

    Sull'anno 2010 per la mia dichiarazione dei redditi ho un contratto a tempo determinato con relativo cud e due notule, tre contratti con tre diversi interlocutori. Per quanto riguarda le notule in ritenuta d'acconto arrivo complessivamente a 5900 euro. Come mi devo comportare? premesso che dichiarerò tutto, cosa succede per questo extra sulle ritenute?

    Ringrazio in anticipo e mi scuso per la scarsa proprietà di linguaggio ma è un mondo che mi è ancora troppo spesso oscuro.

    a presto


  • User Attivo

    @smart82

    In che senso "fino all'anno scorso ero però a carico dei miei genitori quindi non ho mai dovuto confrontarmi direttamente con la dichiarazione dei redditi"?

    Se hai avuto collaborazioni occasionali negli anni passati avresti comunque dovuto verificare la necessità o la convenienza di presentare denuncia dei redditi. 😉

    In ogni caso tornando in tema, ti conviene - se vuoi regolarizzarti - sentire direttamente all'INPS cosa fare per autodenunciarsi e per pagare quanto dovuto e non versato. Unico piccolo problema, dovrai necessariamente pagarti anche la quota a carico committente in quanto non avendo - l'obbligo è tuo - comunicato al committente con cui hai superato i 5.000? questa circostanza sarà ben difficile che lui sia disposto a sborsare un centesimo.


  • User Newbie

    Salve a tutti, volevo sapere dagli esperti un informazione riguardante la mia situazione contrattuale:

    Ho firmato un contratto di collaborazione occasionale ai primi di Maggio, della canonica durata di 30 giorni. Ora penso d'aver superato la durata di 30 giorni(anche se non ho ancora ricevuto alcuno stipendio, mi dicono che verrò pagato a 45 giorni fine mese). In questo mese di Giugno, l'azienda per la quale collaboro, arbitrariamente non mi ha erogato appuntamenti(sono un consulente energetico) per un totale di 5 giorni. L'azienda predente(pur non citandolo nel contratto) un orario di lavoro molto ampio, ovvero dalle 9 del mattino alle 20-20.30; chi non dovesse "sottostare" a questo orario viene "ricattato" col discorso che erogano un fisso(di 1000 euro). Ora chiedo a voi, superati i 30 giorni, l'eccedenza è da considerarsi lavoro nero?. Ho dei diritti che posso far valere?, se si a chi rivolgersi?


  • User

    il 3d è vecchio ma spero di poter ricevere un aiuto comunque da voi.

    il superamento dei 5000,00 ? annui è relativo all'anno di fatturazione o all'anno di incasso.

    Provo a spiegarmi.

    Se nel 2010 ho fatturato 4950,00 e incassato 1000,00 ?
    e nel 2011 ho fatturato 5000,00 e incassato i 3950,00 fatturati ma ancora non incassati nel 2010 più i 5000,00 del 2011
    devo pagare l'inps perchè nel 2011 ho incassato 8950 o sono apposto perchè ho fatturato non più di 5000,00 per anno.

    Riepilogando.

    Fatture 2010 = 4950 ( di cui incassati 1000 nel 2010 e 3950 nel 2011)
    Fatture 2011 = 5000 ( di cui incassati 5000 nel 2011 )
    Incassi 2010 = 1000 ( relativi alle prime fatture 2010 )
    Incassi 2011 = 8950 ( relativi alle ultime fatture 2010 e a quelle 2011 )

    In che situazione sono?


  • User

    *Il compenso per lavoro occasionale ha il limite di € 5000 (unico committente e un mese di lavoro nell’anno) ai fini contributivi Inps.

    *Ciao mariovannini,

    mi innesco in questa discussione che mi interessa personalmente.

    Ho scitto in alto una tua *frase.....
    Non ben capito ...i 5000 euro devono essere effettuate presso unico committente???

    In sintesi se emetto ricevuta fiscale di 400 euro a 10 clienti diversi, è possibile avvalersi dell'astensione alla gestione separata dell'inps??

    Grazie
    *


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Salvo722 e benvenuto nel Forum GT.
    Fare 10 ricevute in un anno fanno pensare più ad un'attività continuativa, che occasionale. In questo caso l'apertura della partita iva è necessaria.

    Ps: mi raccomando, come da regolamento, scrivi i post correttamente con maiuscole e punteggiatura, grazie. 🙂


  • User Newbie

    Salve,
    attualmente ho un assegno di ricerca all'università e nel frattempo ho altre collaborazioni occasionali sia con l'università che con altri enti (pubblici e privati).
    Attualmente sono arrivata a quota 4400 euro lordi per collaborazioni occasionali esterne all'università. Ora dovrei firmare un contratto di collaborazione con l'università (per prestazioni già svolte) di 3300 che mi farebbe superare la soglia dei 5000 euro. In questo contratto è previsto che TUTTI i contributi INPS per la quota eccedente i 5000 euro (1/3 più 2/3) li paghi io.
    Le mie domande sono:

    1. E' possibile (legale) che facciano pagare a me tutti i contributi, anche quelli che spetterebbero al datore di lavoro?
    2. Essendo io già iscritta all'INPS per l'assegno di ricerca, la percentuale da versare sugli importi delle collaborazioni occasionali rimane la stessa?

    La ringrazio molto per l'assistenza.


  • User Newbie

    Buongiorno. Con il nuovo anno mi trovo in una situazione nuova riguardo ai lavori che svolgo ed ai relativi rapporti di lavoro.

    Ho la P.IVA per la categoria Traduttore/Interprete e fino a fine 2011 ho lavorato in questo settore come Libero Professionista, emettendo regolare Fattura. Inoltre, lavoravo (e lavoro) anche come Insegnante di Inglese presso una scuola privata. Anche qui, da circa 3 anni, ho sempre emesso regolare Fattura, ma solo fino ad agosto 2011.

    Fino ad agosto 2011 ho fatturato sia i lavori come Traduttore sia quelli come Insegnate. Poi, la scuola privata mi ha detto che la mia posizione presso la scuola sarebbe cambiata in un rapporto di Co.Co.Pro; mi hanno detto che avendo la P.IVA per la categoria Traduttore/Interprete potevo fare il contratto Co.Co.Pro e probabilmente, per essere precisi, avrei dovuto fare cosi' - cioe', non fatturando il lavoro presso la scuola con la P.IVA legata ad un altro settore. Cosi' da settembre 2011 lavoro con la scuola privata con un rapporto del tipo Co.Co.Pro. Comunque anche a me va bene questo tipo di rapporto; ho poche spese da detrarre per la P.IVA e ora che non posso piu' stare nei Regimi dei Minimi, in piu' dovendo essere soggetto agli Studi di Settore, non vedo i vantaggi della P.IVA.

    Le offerte di lavoro sono ridotte sensibilmente nel settore delle Traduzioni, mentre ho un lavoro abbastanza continuativo con la scuola privata. Col rapporto Co.Co.Pro., poi, il datore di lavoro paga i 2/3 dei contributi INPS, mentre io pago 1/3, molto meno del 27% che pagavo con P.IVA.

    Stavo pensando di chiudere la P.IVA con effetto il 31 dicembre 2011. Ho letto al sito dell'Agenzia che ho 30 giorni per comunicare la chiusura. E cosi' per i lavori di Traduzione che ho effettuato fino a quella data, dovrei rimediare in qualche modo. Chiedo: posso fatturare i lavori di Traduzione in gennaio 2012 e poi chiudere la P.IVA a fine gennaio? Cioe' avere la P.IVA per un solo mese nell'anno 2012? Crea qualche problema?

    Oppure e' meglio emettere Nota per prestazioni occasionali, con data 31 gennaio 2012? Gli importi sono sotto i 5.000 euro, ma ovviamente non potrei lavoro ancora molto nel 2012 con le prestazioni occasionali.
    A proposito delle prestazioni occasionali, il limite di 5.000 sono lordi oppure netti? E se qualcuno supera tale limite, come fa per lavori successivi? Bisogna riaprire la P.IVA?

    Vorrei anche sentire i datori di lavoro di Traduzione, se potremmo collaborare come Co.Co.Co o Co.Co.Pro, oppure con un altro tipo di rapporto lavorativo. Si potrebbe fare contratti a progetto della durata di poche settimane? C'e' un limite per i redditi?

    Come si puo' vedere, le cose si sono un po' complicate. Sono tempi duri e le entrate sono diminuite sensibilmente. E non vorrei rinunciare a lavori offerti, ma mi preoccupa anche il discorso della fine del Regime di Minimi e gli Studi di Settore, percio' se possibile e consigliabile, vorrei chiudere la P.IVA.

    So che sono tante domande, ma se mi potete aiutare sarebbe di un grandissimo aiuto.


  • User Attivo

    Buonasera sig. Matteodante
    Rispondo alle tue domande.
    1-Se chiudi la partita Iva al 31.12.11 non puoi emettere fatture nel 2012.
    Se vuoi emettere le fatture nel 2012 devi chiudere la partita Iva nel corso del 2012 e non sei obbligato a presentare gli studi di settore nel 2013 (anno d’imposta 2012), e non vedo quale problema potresti avere. Se nel 2011 sei nel regime dei minimi non hai il problema degli Studi.
    2-I compensi occasionali sono da intendere come tali. Se emetti diverse note per compensi occasionali, anche di importi non rilevanti, è evidente che la tua è una attività con carattere di continuità e quindi professionale e soggetta a partita Iva.
    Il limite di € 5000 è di carattere contributivo in quanto oltre questo importo (solo sull’eccedenza) sei soggetto alla contribuzione Inps gestione separata (devi avvertire il tuo committente del superamento del limite e a partire da questo momento egli sarà gravato degli adempimenti Inps come se si trattasse di un rapporto di collaborazione).
    In teoria non esiste un limite fiscale perché, per essere soggetta ad Iva, l’attività deve essere abituale.
    3-Possono coesistere più rapporti di collaborazione a progetto e attività di lavoro occasionale, ovviamente con soggetti diversi, ed ognuno di loro avrà il proprio regime fiscale. Non ci sono limiti temporali per la durata dei rapporti di collaborazione, sempreché sia rispettata la normativa di base.
    Ho cercato di dare alcune risposte alle tue domande, se hai altri dubbi riscrivi.
    Saluti


  • User Newbie

    Salve io avrei da chiedere un chiarimento sul contratto di prestazione occasionale.
    Con l'associazione di cui sono presidente organizziamo dei corsi di musica per i nostri soci e ci avvaliamo di alcuni musicisti che coordinano l'attività musicale degli stessi. I miei quesiti sono:

    • Possiamo inquadrare queste persone con un contratto di prestazione occasionale? ad es. facciamo un contratto che và dal 1 gennaio 2012 al 30 marzo 2012, ma in questo arco temporale loro faranno soltanto 10 incontri e quindi hanno collaborato solo 10 g. (ovviamente decideranno loro insieme ai soci quando incontrarsi e per quanto tempo, escludendo così il vincolo della subordinazione).

    • se si, possiamo ripetere tale contratto ogni 3 mesi senza superare i 30 giorni all'anno e la soglia dei 5000 euro?

    Grazie dell'attenzione.


  • User Newbie

    Salve a tutti, ho un quesito per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi che devo presentare.

    Fino al novembre 2010 percepivo una pensione di reversibilità (con relativo cud), inoltre avendo un immobile in affitto tutti gli anni presentavo il 730.

    Ora nel 2011 ho iniziato a lavorare con un contratto co.co.co presso uno studio percependo un compenso per l'anno 2011, inferiore ai 5000 euro, di cui mi è stata data la certificazione con le relative ritenute pagate.
    Inoltre per tutto l'anno 2011 non ho più percepito la pensione di reversibilità.
    Non avendo più un cud non posso più fare il 730, ma avendo oltre al compenso occasionale l'affitto sono obbligata a presentare quale modello 770 o Unico?
    In questo modo riesco a recuperare la ritenuta d'acconto?

    Grazie

    Sara


  • User Attivo

    @Riky25

    10gg per 4 collaborazioni annue fanno 40gg, quindi decade il concetto di occasionalità sia per quanto riguarda i giorni complessivi, sia per il numero di contratti ricorrenti. Molto meglio stipulare un accordo unico annuale con cui si stabilisce che nel corso dell'anno X si terranno y (inferiore a 30) incontri.

    @Sara Refra

    Un co.co.co. prevede l'emissione di un CUD... non certo la semplice certificazione di versamento ritenuta. Inoltre col co.co.co. si può presentare il modello 730, mentre con la semplice prestazione occasionale dovrai presentare il modello Unico.
    Per il recupero della ritenuta versata, occorrerebbe sapere per filo e per segno la tua situazione, se fossimo in grado di dirti a priori se recupererai qualcosa staremmo tutti a giocare al SuperEnalotto 😄


  • User Attivo

    @riky25 said:

    Salve io avrei da chiedere un chiarimento sul contratto di prestazione occasionale.
    Con l'associazione di cui sono presidente organizziamo dei corsi di musica per i nostri soci e ci avvaliamo di alcuni musicisti che coordinano l'attività musicale degli stessi. I miei quesiti sono:

    • Possiamo inquadrare queste persone con un contratto di prestazione occasionale? ad es. facciamo un contratto che và dal 1 gennaio 2012 al 30 marzo 2012, ma in questo arco temporale loro faranno soltanto 10 incontri e quindi hanno collaborato solo 10 g. (ovviamente decideranno loro insieme ai soci quando incontrarsi e per quanto tempo, escludendo così il vincolo della subordinazione).

    • se si, possiamo ripetere tale contratto ogni 3 mesi senza superare i 30 giorni all'anno e la soglia dei 5000 euro?

    Grazie dell'attenzione.

    Chiariamo una cosa:
    le collaborazioni occasionali ai sensi dell'art. 2222 del codice civile NON sono soggette al limite dei 30 giorni ma solo a quello dei 5.000 Euro.
    Detto ciò, mi pare poco credibile definire OCCASIONALE un corso organizzato!


  • User Newbie

    Salve mariogiovanni,
    vedo che lei è molto preparato e disponiblie ad aiutarci!
    Dovrei iniziare un lavoro con Contratto a Progetto, la durata è di pochi mesi (2), dopo si parla di altri contratti ma non sò la durata.
    Il compenso netto che vorrei chiedere è di 4,5K?/mese.
    Vorrei avere indicazioni di qunato lordo dovrei chiedere, supponendo un contratto di 2 mesi ed eventuale altro contratto di 6 mesi il tutto nel 2012.
    Le trasferte come possono essere regolate?
    Grazie 1000!
    Tony03 (Roma)