• Super User

    Solo un appunto, non critico ma alla ricerca di un'alternativa costruttiva:

    Che alternativa vedreste all'ora di religione, specie per i più piccoli?
    Come potrebbe chiamarsi o cosa potrebbe davvero insegnarsi in alternativa?
    Un'ora di fantasia, pseudofilosofia (intendendo una filosofia semplificata per i più piccoli, sicuramente ci sono termini e insegnamenti più adatti che ora, però, non mi vengono in mente), di fantascienza, anche di solo pensieri, disegni e giochi in libertà .... mi piacerebbe fosse contemplata al posto delle ore di religione.

    Alla materna di mio figlio, l'ora di religione per ora è intesa un po' così. I bimbi non vengono indirizzati ma lasciati liberi di esprimere con disegni e parole, i loro pensieri intorno alla vita ed anche alla religione.
    Non ci sono, nemmeno poi, discussioni sul perchè si è fatto un disegno o si è fatto in quel modo; mi sembra più un modo per lasciarli liberi di esprimere e magari scoprire da soli se hanno domande da fare o qualcosa da dire che li interessa o li spaventa.

    Insomma, credo che qualche ora dedicata al Mistero, al profondo direi in un certo senso, possa essere importante fin dall'inizio della scuola e non quindi da evitare (ma nemmeno da momopolizzare come avete giustamente gia detto e come, invece, fa la Chiesa cattolica).


  • User Attivo

    Ciao,
    secondo me sarebbe utile un'ora aggiuntiva da assegnare alla materia che complessivamente (a livello di classe) risulta essere la meno compresa.

    Questa mi pare una buona soluzione:
    Alla fine della settimana, l'insegnante o gli insegnanti, notano che l'ultimo argomento di matematica affrontato è risultato poco compreso dalla maggior parte degli alunni: bene, quell'ora che avanza (se proprio deve avanzare) la si dedica a rispiegare quell'argomento.

    Che dici?
    Non c'è mistero, ma la volontà di seguire gli alunni cercando di colmare la distanza (che inevitabilmente esiste) tra i migliori e i peggiori della classe,
    evitando che alla fine dell'anno 10/30 della classe non siano pronti a seguire gli argomenti dell'anno successivo.

    Ciao


  • Super User

    Ciao Mirkoagrati,
    la tua è sicuramente un'ottima idea, mi piace, anche se forse un po' difficile da organizzare volta per volta.

    Al Mistero un posticino lo lascerei comunque, nel senso che potrebbe essere un argomento che i ragazzi (in realtà parlavo anche di bimbi più piccoli) potrebbero scegliere di approfondire (magari no ...).

    Fra i tanti argomenti in cui mi trovo in difficoltà, come genitore, c'è appunto il capitolo "oltre la vita". I bimbi chiedono e -in questa generazione di anziani, vengono spesso precocemente a contatto con la perdita di qualche affetto e le conseguenti domande impossibili.

    Alcuni argomenti, come il dolore, sono a mio parere fondamentali tanto quanto il resto. Mi sembrava, appunto, che al posto dell'ora di religione si potesse trovare il tempo per approcciare al meglio anche tali aspetti. Capisco, però, che per molte persone questi sono argomenti quasi tabù, su cui si preferisce sorvolare o come fa la chiesa- inquadrare in precise regolette e dogmi.
    :ciauz:


  • Super User

    Buonasera,

    cherryblossom la tua idea è senz'altro interessante e da prendere in considerazione. Si potrebbe iniziare alla materna con un'ora di pseudofilosfia come hai sugerito dove invece di venire "insegnata" la religione (eg: "Dio è...") si discuterebbe insieme di vari argomenti religiosi, morali o semplici domande. 🙂

    Nelle classi frequentate da ragazzi più grandi (medie/liceo) si potrebbe iniziare a parlare delle varie religioni esaminandone la storia, le tradizioni, le festività...

    Ciao,
    secondo me sarebbe utile un'ora aggiuntiva da assegnare alla materia che complessivamente (a livello di classe) risulta essere la meno compresa.

    Questa mi pare una buona soluzione:
    Alla fine della settimana, l'insegnante o gli insegnanti, notano che l'ultimo argomento di matematica affrontato è risultato poco compreso dalla maggior parte degli alunni: bene, quell'ora che avanza (se proprio deve avanzare) la si dedica a rispiegare quell'argomento.

    Questo dovrebbe avvenire a ogni lezione ma purtroppo il tempo a disposizione delle insegnanti spesso non è sufficiente neanche per spiegare nuovi argomenti ed è quindi difficile trovare anche il tempo per ripassare quelli già svolti.

    La tua idea è più che buona, si potrebbe organizzare un'ora alla settimana dove i vari professori sono a disposizione di una o più classi dello stesso livello (eg: Prima Media) e ripassano gli argomento svolti in settimana.

    Ciò purtroppo spesso non è possibile visto che gli insegnanti faticano già a seguire le classi all'interno delle lezioni regolari e offrire delle specie di "ripetizioni pubbliche" risulterebbe molto difficile e laborioso, specie se destinate a ripetersi con regolarità. L'idea rimane tuttavia valida e sono convinto che se venisse applicata si ridurrebbero drasticamente il numero di insufficienze/bocciature/debiti.


  • User Attivo

    Ciò purtroppo spesso non è possibile visto che gli insegnanti faticano già a seguire le classi all'interno delle lezioni regolari e offrire delle specie di "ripetizioni pubbliche" risulterebbe molto difficile e laborioso, specie se destinate a ripetersi con regolarità.Ciao, la situazione citata è tristemente veritiera,
    e proprio per questo mi chiedo cosa è che ti rende così
    fiducioso riguardo a:

    Si potrebbe iniziare alla materna con un'ora di pseudofilosfia come hai sugerito dove invece di venire "insegnata" la religione (eg: "Dio è...") si discuterebbe insieme di vari argomenti religiosi, morali o semplici domande. :smile3:

    Nelle classi frequentate da ragazzi più grandi (medie/liceo) si potrebbe iniziare a parlare delle varie religioni esaminandone la storia, le tradizioni, le festività...Stiamo parlando delle stesse maestre/i, professoresse e professori?;)

    Comunque,
    per tornare sul tema,
    io penso che non esista nessun insegnante, in Italia ed indipendentemente dal tempo a disposizione e dagli impegni, che sia in grado di garantire pari insegnamento e 'dignità' ad ogni religione affrontata con gli studenti.

    Il mio prof di Filosofia (tempi del liceo) spese più di un trimestre per spiegare S.Agostino ed invece altri filosofi (Espinosa, Kant) li ha liquidati in 3/4 lezioni.

    Sai perchè?
    La mia classe era una di quelle con la minor presenza di alunni durante l'ora di religione.

    E quindi continuo a sostenere che per me, che sono ateo ed italiano come tutti gli altri italiani, è meglio non vedere nessun simbolo religioso piuttosto che vederli tutti, e che avrei preferito fare più ore di matematica piuttosto che starmene parcheggiato da qualche parte a scuola attendendo che passasse l'ora di religione.

    Ciao


  • Super User

    Ciao Mirkoagrati,

    si potrebbe "rivedere" il programma dell'ora di religione aggiungendo un'analisi (non praticare, analizzare!) delle principali religioni mondiali e magari aggiungendo qualche dibattito/studio filosofico.

    Credo che in questo caso trattandosi non di uno studio mirato a incitare a praticare/convertire il soggetto ma bensì di un'analisi il più possibilmente oggettiva e rispettosa delle varie religioni non ci sarebbe più ragione di sentire i propri diritti o le proprie credenze violate. In questo caso i vari simboli religiosi verrebbero mostrati solo all'interno dello studio della religione a cui appartengono e quindi in un contesto giustificato e più appropriato.

    In una situazione simile credo che nessuno dovrebbe sentire i propri diritti violati visto che comunque non lo si sta spingendo a rinnegare la propria religione a favore di un'altra ma si sta solo venendo a conoscenza del fatto che esistono alle religioni nel mondo e che anche loro hanno i propri riti, costumi, tradizioni... oltretutto la storia delle religioni, indipendentemente dalle proprie credenze sono spesso molto interessanti visto che sono molto legate alla storia "classica" e sono quindi degne di essere studiate a prescindere dalla propria religione.

    Riguardo al fatto della "parzialità" di alcuni professori, credo che ciò sia inevitabile. Anche con le migliori intenzioni e molti sforzi rimaniamo esseri umani e non (per fortuna) robot o computer. Un minimo di "parzialità" è quindi giustificato ciònonostante credo sia comunque possibile insegnare e discutere di molti argomenti "delicati" nel rispetto delle credenze di tutti. 🙂


  • User Attivo

    OK Max0005,
    quello che proponi può essere pensato e realizzato,
    ma permettimi di continuare a ritenere tali insegnamenti utili al di fuori dell'orario scolastico regolare, e non obbligatori.

    A riguardo ho due obiezioni da porti che argomentano la mia posizione.

    La prima obiezione che sollevo è di fattibilità:
    per fare una lezione dove solo in quel momento siano esposti tutti i simboli religiosi richiederebbe probabilmente un laboratorio o uno spazio che non sia la stessa classe nella quale si seguono le lezioni perchè, te lo puoi immaginare, quei simboli finirebbero per rimanere sempre appesi.
    Spesso mancano i laboratori di lingue e le palestre (si perchè esistono scuole che non hanno palestre, spesso private) figurati uno spazio del genere.

    La seconda obiezione è di carattere sensibile, e per argomentarla ti porto il mio caso:
    io non sono battezzato, non ho mai seguito lezioni di religione ne di catechismo: sono ateo.

    Nonostante questo (o forse proprio per questo) sono a conoscenza dell'esistenza di altre religioni (non ci è voluto nessuno che me lo insegnasse), le rispetto tutte e rispetto tutti i loro credenti.

    Ho dei bellissimi rapporti con musulmani, cristiani, ortodossi e anche induisti.
    Tutta gente che frequento in ambito lavorativo o che conosco e frequento dai tempi del liceo e addirittura delle medie.

    Non abbiamo mai avuto scazzi per motivi religiosi, io sono neutro: prendo nota, a volte mi sono stupito di cose che manco mi sognerei di provare a fare (tipo il ramadan) ma questo non è mai stato percepito come mancanza di rispetto. E questo perchè la mia posizione di ateo non è giudicata come forma di antagonismo, e neanche di totale negazione.

    Quello che però secondo me fa la differenza è il modo con cui ci si pone
    con le persone e questo non rientra nell'ambito religioso, ma nella sfera educativa.

    I miei genitori mi hanno sempre educato al rispetto delle persone (siamo tutti uguali con li stessi diritti e doveri, con pari dignità) e sottolineo la parola persone perchè se si andasse oltre al problema della convivenza tra le religioni e si affrontasse il problema della convivenza e del rispetto tra le persone cose che ora appaiono importanti di colpo sembrano non esserlo più.

    Quindi, andando oltre e avendo in mente ciò che per me significa la parola 'persona',
    la tua proposta rimarrebbe sempre un valore aggiunto, ma continuerei a non considerarla ne importante ne fondamentale.

    Ciao


  • Super User

    Quindi, andando oltre e avendo in mente ciò che per me significa la parola 'persona',
    la tua proposta rimarrebbe sempre un valore aggiunto, ma continuerei a non considerarla ne importante ne fondamentale.

    Non stiamo parlando un'insegnamento religioso che spinge le persone ad "abbracciare" una determinata fede, ma piuttosto di un'approccio teologico/filosofico per discutere di certi argomenti sotto un'altro punto di vista oltre che presentare agli studenti altre religioni e le loro tradizioni. Sotto questo punto di vista la materia potrebbe "aumentare di valore" fino a poter essere considerata una materia vera e propria... una sorte di estensione a Filosofia e Storia. 🙂


  • Consiglio Direttivo

    Una breve osservazione sull'argomento.

    Della proposta di Max - o di Cherry - ispirata a sincero desiderio di integrazione e crescita degli studenti potremmo dire che è fondata sulla situazione attuale, ovvero sul fatto che, in una vasta maggioranza di casi, ai ragazzi la religione è insegnata comunque e l'alternativa (ciondolare per la scuola che non ha potuto organizzare attività equipollenti) non è il massimo.

    Se allora le cose stanno così in ogni caso, meglio sfruttare quell'occasione per lasciare ai ragazzi un messaggio di pace, apertura e sereno rispetto delle fedi di tutti.

    In un mondo ideale - o semplicemente in uno Stato laico come dicono sia il nostro - vedrei invece francamente meglio la proposta di Mirko: simboli religiosi solo nei luoghi di culto o addosso alle singole persone (rosari, ciondoli, tao etc.) e insegnamento della religione impartito solo negli oratori, nelle scuole coraniche o nelle sinagoghe.

    Poi si può parlare di inserimento della Storia della Religione - in termini eminentemente storico-socio-culturali - nei vari programmi di alcune materie (Storia, Filosofia, Italiano, Lingue straniere, Storia dell'Arte), dove però non si usi l'occasione per fare proselitismo, ma solo per proporre teorie equivalenti, proprio come si presentano i vari stili architettonici e poi ogni studente sceglie il suo preferito.

    Sarebbe molto bello, ma temo non avverrà così presto... 😞


  • Super User

    Ciao Leonov,

    la religione ha influenzato moltissimo lo sviluppo della storia umana e continua a farlo. Volenti o nolenti le religioni hanno ancora una grandissima importanza e coinvolgono la maggior parte della popolazione mondiale. "Chiudere" l'insegnamento (come ho detto prima in modo oggettivo e nel rispetto di tutte le religioni) e la spiegazione delle varie religioni e i dibattiti che potrebbero nascerne all'interno di altre materie e classificarli come "materiali addizionali" mi sembra una misura un po' drastica.

    Ovviamente sono d'accordo in un'insegnamento nel rispetto delle credenze di tutti (togliere i vari simboli, illustrare senza spingere a praticare...) tuttavia, come ho già detto, eliminare quasi del tutto l'argomento rischia, a mio parere, di farci passare da un'estremo all'altro. Al di fuori delle religioni stesse, esse (scusate il gioco di parole... spero riusciate a capirmi) hanno influenzato moltissimo la storia umana e le decisioni più importanti. Inoltre uno studio, o anche solo un'"infarinatura" delle varie credenze aiuterebbe a comprendere meglio la società contemporanea. 🙂


  • Super User

    La mia non voleva tanto essere una proposta astratta, come ha ben sottolineato Leonov, quanto una ricerca -o solo piccola provocazione-costruttiva di un'alternativa valida ed aderente alla realtà.

    Il fatto che ancora non esista o che siano difficili da reperire le figure chiave di un qualche insegnamento di questo genere non toglie bontà alla direzione della ricerca.
    Forse dovrebbe sempre trattarsi di ore facoltative, in modo da rispettare chi non ha interesse a condividere domande o tentativi di risposte che non lo riguardano ma -dal canto mio- non sarei così sicura che non avrebbero un buon seguito, specie se si guardasse più alle fondamenta sia della ricerca religiosa che dei tentativi di risposta.

    La molteplicità delle risposte possibili non implica che siano da sottovalutare le domande; sono daccordo con Max quando sottolinea di non poter prescindere da una valutazione/considerazione religiosa o pseudotale, quando si parla di uomo, di persona, di animale sociale in generale.


  • Super User

    Forse dovrebbe sempre trattarsi di ore facoltative, in modo da rispettare chi non ha interesse a condividere domande o tentativi di risposte che non lo riguardano ma -dal canto mio- non sarei così sicura che non avrebbero un buon seguito, specie se si guardasse più alle fondamenta sia della ricerca religiosa che dei tentativi di risposta.

    Non sono d'accordo... visto che non stiamo più parlando di lezioni durante le quali si pratica una determinata religione ma bensì corsi dove vengono studiate le religioni (storia, tradizioni, cultura...), vengono analizzate e vengono discussi vari argomenti non credo che ci sia più ragione per renderle facoltative.

    Per fare un'esempio, se la mia scuola decidesse di dedicare un'anno allo studio della storia spagnola e io non fossi interessato, la scuola non mi permetterebbe di non frequentare il corso semplicemente perché non sono interessato agli argomenti trattati. Credo che l'esonero da un corso possa essere concesso solo quando c'è una reale necessità ma in questo caso non riesco a vederne. 🙂


  • User Attivo

    Ciao Max0005,
    visto che non si tratterebbe più di lezioni di religione ma bensì di storia,
    allora non si espongono i simboli religiosi di nessuno.

    Esattamente come solitamente non ci si veste da fenici o non
    si appendono soli, coccodrilli e mummie quando si studiano gli egizi.

    Per evitare poi di parlare dei tempi più bui: medioevo e nazi-fascismo.

    Oppure,
    quando si studierà il medioevo si potrebbero appendere brandelli di vestiti e di ossa bruciate di donne e uomini considerati eretici.


  • Super User

    Ciao Mirkoagrati,

    Storia e "pseudofilosofia" (così possiamo chiamare questa nuova materia che stiamo discutendo) hanno qualche differenza. Mentre la prima è supportata da prove che ne attestano la veridicità, la seconda lascia molto più spazio alle interpretazioni personali essendo costituita in gran parte di metafore, parabole e simboli. E' bene, a mio parere, tenere le due materie separate visto che necessitano di un'approccio completamente diverso.

    Riguardo ai simboli, anche qui c'è una differenza. Come nelle lezioni di storia non esponiamo resti di esseri umani uccisi in battaglia, nelle lezioni di pseudofilosofia non si esporrebbero resti di persone morte durante le "guerre sante". Tuttavia, così come all'interno dello studio di una religione si potrebbero analizzare i vari simboli (l'anno la scorso la nostra insegnate di matematica ci ha fatto notare come molti simboli religiosi siano legati alla geometria e a vari teoremi) se fosse possibile all'interno dello studio del medioevo sarebbe bello poter vedere una vera armatura medievale, o dei dipinti raffiguranti le giostre, la vita nei castelli etc...

    Credo che finchè tutti i simboli hanno la stessa importanza e lo stesso scopo, ovvero sono tutti mostrati all'interno di un percorso di studi ben preciso e nessuno è "dominante" non ci dovrebbero essere troppi problemi.


  • User Attivo

    Ciao,
    non mi è chiaro se questa nuova materia, la pseudofilosofia,
    affronterà anche i lati negativi e quindi guerre e morti, trame di palazzo, tensioni internazionali che le religioni hanno causato e che tutt'ora causano (Palestina-Israele, occidente-medio oriente) oppure metterà in luce solo gli aspetti positivi che il motto 'volemose bene' riesce bene a riassumere lasciando che gli altri siano trattati separatamente in altra materia?
    Sarà fine a se stessa o effettivamente potrebbe intrecciarsi con materie come la storia e la storia delle lingue?

    Non vorrei che una materia simile mandasse in confusione mia figlia che
    per esempio, di per se, ha già notato che il simbolo della croce appare sia in chiesa, come rappresentazione della sofferenza di Gesù, sia sulle armature dei crociati che poi pace e rispetto non sapevano proprio dove erano di casa e che nonostante questo ad oggi non appare confusa.


  • Super User

    La materia di per se non vuole ne elogiare ne discriminare nessuna religione. Verrebbero messe in evidenza sia le azioni "buone" (donazioni, aiuti umanitari...) che quelle "cattive" (guerre, uccisioni, trame e intrighi...). La materia però andrebbe oltre la religione e spingerebbe gli studenti a riflettere sui vari aspetti delle religioni fino a decidere di praticare una religione, o nessuna o ancora scegliere i punti che più lo convincono di più religioni e rispettarli. La pseudofilosofia sarebbe sostituita all'ora di religione attuale con l'intendo di offrire una visione imparziale e completa delle religioni e offrire agli studenti la possibilità di discuterne i vari punti dopo averne appreso le "basi".

    Ribadisco che lo scopo della lezione non sarebbe quello di spingere lo studente a scegliere una religione ma bensì quello di offrirgli più "materiale" su cui basare le sue scelte e, possibilmente, indurlo a riflettere più a lungo sulle cose e cercare di vederle sotto punti di vista differenti.

    Capisco che certe famiglie potrebbero non essere d'accordo con il fatto che il loro figlio venga a contatto con altre religioni, ma non sarebbe giusto obbligare le persone che praticano una religione differente da quella cattolica a frequentare "lezioni cattoliche", come non credo sarebbe giusto escludere completamente le religioni dall'insegnamento visto il grosso ruolo che hanno avuto e stanno avendo nella storia umana.


  • Consiglio Direttivo

    Leggo con piacere lo scambio, molto rapido e dinamico.

    Una sola precisazione, però, poiché temo che stiamo confondendo un po' le cose.

    Se non ho capito male - e Cherry potrà confermare o smentire - la sua proposta di didattica innovativa era destinata a bambini molto piccoli, ai quali insegnare il rispetto delle credenze altrui tramite una resa per così dire "giocosa" di alcuni aspetti delle religioni (e dell'assenza di esse).

    Altro è sostituire l'insegnamento della religione cattolica con quello della Storia delle Religioni, per ragazzi di scuole medie e superiori ai quali può essere benissimo spiegata la differenza tra bene e male e l'impatto avuto dai culti sulla Storia.

    Altro ancora è spingere i ragazzi di qualsiasi età a interrogarsi sul problema spirituale - non religioso - con incoraggiamento a fare domande come "chi siamo?", "da dove veniamo?", etc.

    Ora, credo sia più costruttivo separare i vari aspetti, fermo restando il rispetto per le opinioni di tutti, evitando però di pensare che ai ragazzi prossimi ai 18 anni si voglia insegnare il "volémose bbène" e ai bambini in età prescolare le storie dei roghi medievali.

    🙂


  • User Attivo

    Ciao,
    mi sono fatto una domanda:
    come ha affrontato e risolto questa questione la più grande democrazia laica del Mondo, cioè l'India?

    L'India è una nazione nella quale l'aspetto religioso e la presenza di differenti religioni è sempre stato di grande importanza ma nonostante ciò l'India è laica e gli indiani vivono tollerando le differenti scelte religiose.

    Sto provando a cercare in rete qualche documento riguardante i programmi scolastici per vedere se questi prevedono l'insegnamento o l'introduzione alle religioni e se si da che età sono previste queste attività.

    Vi terrò informati.

    Ciao


  • User Attivo

    Ciao,
    per il momento ho trovato solo un articolo all'indirizzo asianews.it/index.php?l=it&art=16188 che non espone nessun programma scolastico ma che, senza entrare nel merito della questione che tratta,
    riporta esplicitamente l'informazione che in India le scuole sono per la maggior parte private e che esistono le scuole cattoliche e protestanti.

    Esplicitamente però non segnala neanche l'esistenza di scuole ad insegnamento religioso 'misto' o 'omni-comprensivo', come se una scuola pubblica potrebbe anche non prevederlo.

    Ciao


  • Super User

    @Leonov said:

    Se non ho capito male - e Cherry potrà confermare o smentire - la sua proposta di didattica innovativa era destinata a bambini molto piccoli, ai quali insegnare il rispetto delle credenze altrui tramite una resa per così dire "giocosa" di alcuni aspetti delle religioni (e dell'assenza di esse).

    Ora, credo sia più costruttivo separare i vari aspetti, fermo restando il rispetto per le opinioni di tutti, evitando però di pensare che ai ragazzi prossimi ai 18 anni si voglia insegnare il "volémose bbène" e ai bambini in età prescolare le storie dei roghi medievali.

    🙂

    🙂 Buongiorno Leonov, confermo.

    Non voleva essere un attacco, una costrizione ne una forzatura. Era un modo per indagare un percorso e chiederci come meglio poterlo interpretare o presentare ai giovani, in un arco che va dalla prima infanzia in su. Indagine non è poi certezza. Aprirsi a un discorso significa non negarlo, dargli una possibilità e vedere se è possibile ;).

    Partendo quindi dalle vostre premesse inziali a cui aderisco e dalle problematiche che si presentano (gia da voi evidenziate) cercavo di vedere se la soluzione potesse essere nel salvare i concetti base e trasformare il loro insegnamento o meglio esposizione in qualcosa di utile e condivisibile anzichè da elemento discriminante.

    Comunque voleva essere un piccolo inciso e una delle tante soluzioni, non LA soluzione; solo mi piace vedere, proporre ed analizzare gli aspetti non considerati delle cose.

    Ci sono però alcuni campi, come questo, in cui -comunque- le scelte in un senso/direzione (anche quando è -più possibile- multidirezionale) vengono vissute come offensive o limitanti dell'altro. E' l'argomento che si presta poichè investe tutto l'essere e tutto il suo modus vivendi. Anche per questo è di difficile soluzione.

    :ciauz: