• Super User

    Internet è pericoloso per i bambini?

    Mi è capitato recentemente di vedere alcune immagini di un serial televisivo, (credo) dove ad un bambino di 7-8 anni il fratello maggiore insegnava ad usare i motori di ricerca per un approfondimento scolastico.

    In pochi minuti, lasciato solo, il bambino smanettando è finito alla pagine delle istruzioni per realizzare una bomba con ingredienti reperibili in una normale cucina, con filmato naturalmente.
    In pochi minuti il bambino ha realizzato e fatto esplodere l'ordigno. 😮

    Alla fine la parabola è stata di un papà preoccupatissimo che redarguisce il bambino e si fa promettere di usare internet esclusivamente in sua presenza in quanto "internet è pericoloso".

    A questa frase mi sono passati in rassegna davanti agli occhi tutti i *pericoli *che, noi adulti, dobbiamo affrontare quotidianamente per navigare e quanti adulti, ogni giorno, sappiamo bene cadano nelle grinfie di abili chatter senza scrupoli, senza contare i dialer, i trojan, il phishing e via delinquendo.

    Gestendo il forum sappiamo molto bene quanti individui usino internet, i forum, i blog ed ammiccanti landing page esclusivamente per truffare il prossimo.
    Ogni giorno centinaia di adulti cascano in queste reti; quanto può essere facile convincere un bambino?

    E di conseguenza quanto può essere considerato *pericoloso internet *per i bambini?


  • Super User

    @Andrez said:

    Alla fine la parabola è stata di un papà preoccupatissimo che redarguisce il bambino e si fa promettere di usare internet esclusivamente in sua presenza in quanto "internet è pericoloso".

    Approfondendo la materia, mi sono accorta che il fulcro poggia sempre sulla necessaria presenza di un adulto nell'esplorazione del web da parte dei bambini.
    La pedagogia insiste molto su questo punto, guidando genitori ed educatori a curare particolarmente il posizionamento fisico del computer, sia nelle scuole (dove la scelta di posizionamento è parte della scelta didattica: in aula accanto ai libri o altro o in sale separate e dedicate chiamate laboratori) e soprattutto in casa dove maggiormente i bambini ma soprattutto i ragazzi tendono a isolarsi (il consiglio in questo caso è di posizionare il computer in zone di passaggio e abituare i figli fin da piccoli ad un uso condiviso e collaborativo).

    Il ruolo degli educatori dovrebbe quindi essere o comunque tendere verso quello del regista.

    Queste premesse degli studiosi della materia, più un minimo di esperienza personale mi portano a considerare internet potenzialmente pericoloso specie per i più piccoli. Con pochi click si passa da un gioco ad un altro e ce ne sono moltissimi di spaventosi e violenti. Non serve nemmeno saper gia leggere e scrivere, i colori, le icone i flash ed altre accortezze di marketing guidano la manina del bambino ...
    Ma è successo anche a me, cercando un gioco per mio figlio ne è uscito un altro e ci siamo ritrovati a guidare un omino che con una sega si faceva strada attraverso oggetti e persone, lasciando schizzi di sangue dappertutto (e credetemi, non ricordo con precisione la ricerca ma sono partita certamente da un qualche famoso cartone).

    Il problema, come infatti evidenziato da Andrez, riguarda anche gli adulti e prima di tutto i genitori che hanno secondo me il dovere di approfondire il più possibile questo campo, questi argomenti e l'esperienza negli stessi, specie e proprio perchè la scuola, come ormai accertato, è totalmente o quasi totalmente assente come aiuto e/o guida.


  • User Attivo

    In qualità di mamma, mi sento di dare il mio parere su questo argomento.
    E' vero, in Internet si trova tutto.
    Chiunque può accedere ad ogni tipo di contenuti.
    Bisogna però precisare, che i "ragazzini" di oggi, sono molto svegli e consapevoli "dei pericoli" che vi possono essere.
    Faccio un esempio banale. Mia figlia ha solo 6 anni, ma io la spingo molto ad imparare ad usare il computer (nei suoi limiti ovvio, visto che ancora non sa leggere 😛 ).
    Lei ha imparato ad andare in alcuni siti internet (pensate che brava, non sa leggere ma sa digitare il nome del sito completo :eheh:) dove trova dei giochini online.
    Io le ho insegnato, che se si apre un'altra pagina, lei non si deve fidare in quanto la parta ad altri siti internet.
    E come insegnato, ogni volta che succede (più o meno mille volte al giorno :quote:) lei mi chiama per farmi vedere cosa si è aperto.

    La morale di quello che ho raccontato sopra, è che basta insegnare ai bambini cos'è internet. Quali sono i tranelli, e le precauzioni per "proteggersi".

    Conosco moltissimi ragazzini di fasce d'età dai 10/15 anni, e posso assicurare che, in quanto a sicurezza della loro privacy, ne sanno molto più di me....
    Hanno la loro pagina personale (facebook, netblog e company), ma non mettono un solo dato che sia veritiero!
    Ricevono decine di richieste di amicizia, che però ignorano....

    Insomma, io dico che stare sempre con le "antenne alzate" va bene, ma da qua a lanciare "un'allarme".....
    😉


  • Super User

    @ForumDonne said:

    La morale di quello che ho raccontato sopra, è che basta insegnare ai bambini cos'è internet. Quali sono i tranelli, e le precauzioni per "proteggersi".

    Ciao ForumDonne, sottoscrivo quanto dici chiaramente anche con l'esempio e faccio lo stesso con mio figlio di 5 anni (anche lui non scrive ne legge ma naviga con molta padronanza :)); in ogni cosa ho sempre preferito e trovato il tempo di sperimentare insieme più che vietare.

    Però non si può negare ne che non sia facile (anche trovare tempo e forze), ne e soprattutto che non tutte le mamme hanno l'esperienza che serve.
    In questo senso mi interessano gli approfondimenti, le discussioni, i confronti .... proprio per non denigrare ma aiutarci a vicenda in senso opposto.
    :ciauz:


  • User Attivo

    Certo, su quello che dici sono d'accordissimo.
    Infatti dipende anche dal carattere del bambino. Ci sono quelli più "avventurosi", e quelli che (per fortuna mia figlia è così per ora! :lol:) ascoltano i consigli dei genitori.

    Sicuramente non tutti i bambini sono così, soprattutto quelli più grandicelli, che hanno maggiore "curiosità" verso determinati temi (nudità e company).


  • Consiglio Direttivo

    Io credo che il pericolo esista comunque.
    Certo, si possono educare i bambini ad utilizzare al meglio lo strumento di internet; ma sono sempre e comunque bambini.
    Il filmato descritto da Andrez, che ho visto anche io, è emblematico di come siano curiosi i bambini e di quello che potrebbe accadere lasciandoli anche un attimo soli con uno strumento pieno di insidie qual è internet.
    Io ho una nipotina di tre anni che ogni volta che mi viene a trovare vuole accedere ad internet per andare su un gioco di Facebook, oppure vuole vedere filmati di aerei, treni, ecc su youtube. Specialmente su youtube, cliccando ogni volta sui filmati suggeriti, capita spesso di accedere a contenuti non proprio adatti a bambini (soprattutto quelli molto piccoli).
    Io internet già lo trovo pericoloso per gli utenti poco esperti (basti pensare ai phishing nelle e-mail e alle truffaldine composizioni ai numeri 144 quando c'era ancora il 56K o certi siti truffa di suonerie); per i bambini poi lo trovo estremamente pericoloso.


  • User Newbie

    Ciao a tutti!

    Concordo con quanto già scritto da tutti voi.
    Desidero però precisare che bimbi di 3, 5 anni come i vostri figli o nipoti, sono abbastanza facilmente controllabili. Il problema della pericolosità di internet (che esiste) si accentua intorno ai 10 anni (ed oltre) quando i ragazzi iniziano a sentire il bisogno di sperimentare autonomia ed indipendenza. Concordo che il posizonamento del PC nella casa sia importante (in un luogo dove sia visibile) e che la presenza dell'adulto sia importante, ma inevitabilmente il ragazzo (o la ragazza) prima o poi avrà accesso alla rete senza "supervisione". Qui non vi è software di parental control che tenga: i pericoli si chiamano: sw indesiderato installato con un clic, pedopornografia, adescamento, phishing, spyware ecc...
    Anche le innocenti ricerche su google portano ad argomenti e contenuti non adatti: provate semplicente a cercare su google "patatina"...
    La soluzione più attuabile rimane quindi l'educazione alla navigazione consapevole. E' bene che i ragazzi sappiano che i pericoli esistono, sappiano come si presentano e come si possono riconoscere; sappiano infine che possono evitarli. Naturalmente: la famiglia (si spera e ci si augura) e la scuola (qui c'è un MUST) dovrebbero possedere queste competenze da trasmettere ai più piccoli. L'insegnante o il genitore non competente perde inevitabilmente autorità sull'argomento.
    Un saluto!
    Enzo.


  • Super User

    @clip said:

    La soluzione più attuabile rimane quindi l'educazione alla navigazione consapevole. E' bene che i ragazzi sappiano che i pericoli esistono, sappiano come si presentano e come si possono riconoscere; sappiano infine che possono evitarli. Naturalmente: la famiglia (si spera e ci si augura) e la scuola (qui c'è un MUST) dovrebbero possedere queste competenze da trasmettere ai più piccoli. L'insegnante o il genitore non competente perde inevitabilmente autorità sull'argomento.
    Un saluto!
    Enzo.

    Ciao Enzo,
    hai perfettamente sintetizzato anche il mio pensiero e così le conclusioni su cui si muovono gli studi in questo settore.
    Nei confronti dei ragazzi di quell'età il controllo si basa principalmente su quello che hanno assorbito nella crescita ed è diventato ormai parte di loro. Ed è per questo che si insiste su un avvicinamento guidato alle tecnologie fin dalla tenera età, per dargli modo di conoscere ed interagire -prima in modo guidato e controllato, successivamente con maggiore autonomia- sia alle potenzialità che alla pericolosità delle stesse.

    Da li in poi, come dice bene anche Lorenzo, i pericoli ci sono e lo sappiamo (come sappiamo sono anche fuori casa/computer).

    A mio figlio, bambino estremamente curioso ed autonomo che ha ora 5 anni, ho gia parlato del bello e del brutto del web e sperimentato insieme a lui e spesso questa pericolosità (prima anche con la televisione e consolle). E' anche un modo per approfondire giocando e in modo leggero discorsi sulle sue e mie paure, sulle persone, sul mondo e sulla natura;
    a volte temo di fargli perdere -in questo modo- il suo diritto di bambino di non sapere 🙂 ma i fatti mi dimostrano il contrario; lui vuole sapere, certo parlando e traducendo nel linguaggio e modo della sua età e questo non limita la sua immensa fantasia.
    Lasciato libero di fare sul computer, gia ora va esattamente dove vuole e sa quello che non vuole trovare (giochi violenti o troppo stressanti o difficili per la sua età).

    Se prima gli stavo seduta accanto ora, insomma, posso stargli dietro a un passo :). Ben consapevole che i passi e la distanza dovranno aumentare e non sarà sempre facile.
    :ciauz: