- Home
- Categorie
- Digital Marketing
- Google Adsense
- Considerazioni sul cpc di Adsense
-
Però Google ci vuole bene e oggi ha mandato una mail a tutti gli inserzionisti AdWords (o almeno...a me è arrivata) promuovendo la rete di contenuti di Google (cioè noi publisher).
L'oggetto della mail era "Aumenta le vendite e i contatti con la Rete di contenuti di Google e Adwords".
Grazie Google, troppo buono...
-
Un'altra cosa che influisce negativamente sul valore dei clic degli annunci sulla rete di contenuti è la percentuale bassa delle conversioni (per la mia esperienza).
Da cliente di Adword, nel mio settore, vedo una grande differenza tra gli annunci che passano sul motore di ricerca rispetto a quelli che vengono visualizzati sui siti.
Nel settore aziendale un clic non è sempre un clic utile. Chi clicca mentre cerca su google ha un bisogno immediato e ha un quindi un grande valore per me. Chi clicca su un annuncio su un sito ha probabilmente un interesse ma non così forte ed impellente.
Pensate a un'inserzione di un hotel di roma. Se io ci clicco mentre guardo un sito di viaggi non è la stessa cosa se clicco mentre cerco "hotel roma" su google.
Questo Google lo sa. Infatti permette di differenziare l'offerta tra i due sistemi, a sfavore della rete di contenuti, e inoltre fa campagne come quella segnalata da Phate.
Non voglio sparare su Adsense, che io uso con soddisfazione, ma raccontare a chi non conosce adwords come funzionano gli annunci.
Come dicevo nel mio primo post non è sempre "colpa" di google se il cpc è basso. Esistono anche dei validi motivi di "mercato".
-
Quello che dice Archeoita l'ho pensato anch'io spesso.
Però, forse perchè ho la mentalità da "controllo di gestione" io aggiungerei due considerazioni.
Per alcune parole chiavi, come ben diceva lo stesso Archeoita, per essere tra i primi risultati occorrono cifre anche di un euro a click, e magari per il "popolo" dei contenuti invece bastano pochi centesimi. D'accordissimo.
D'accordo anche che noi siamo il "polmone" (il "cestino" mi suona male ) di Google.
Ma ho detto polmone proprio perchè in moltissimi casi è vero il contrario.
Faccio un esempio pratico con la key "auto". Per questa keyword c'è un mare magnum di inserzionisti che comunque, va ricordato, a fronte di un investimento si aspettano un "ritorno" in termini di accessi.
Se ci sono grossi investor , disposti a pagare anche 1 euro per le prime posizioni, probabilmente questi altri inserzionisti dovranno attendere parecchio prima che possano godere dei frutti della loro campagna se non sono disposti a pagare almeno 1 euro.
Dunque i contenuti vengono in aiuto, come ripeigo vero, si paga di meno e si hanno risultati, ma se non ci fosse Google perderebbe di sicuro.
La seconda considerazione è riguardo la qualità dei click.
Escludendo quelli che usano Google per ricerche tipo pagine gialle (ho bisogno di un albergo in Roma e lo cerco su Google anzichè sulle pagine gialle) che non credono siano in tanti ad usarlo in questo modo , da quella che è la mia esperienza, chi fa ricerche su Google lo fa per trovare informazioni utili all'argomento di interesse.
Mi spiego : se cerco informazioni sulla Fiat Punto sarò interessato a quelle specifiche informazioni, magari di tipo tecnico, oppure sulle ultime novità.
Quindi la rete dei contenuti è l'ideale ed è privilegiata, anche perchè so che quegli annunci che compaiono a destra sono commerciali e quasi sempre non mi propongono contenuti. Trovati i contenuti allora è ipotizzabile che io visiti qualche link commerciale magari per conoscere i prezzi, le occasioni, le disponibilità.
E io credo che Google questo lo sa bene: forse dovremmo convincerci, noi publisher prima di tutti, che Google è un veicolo. I contenuti non sono su Google e la gente cerca su Google come arrivare alle informazioni di cui ha bisogno.
E quelle informazioni le fornisce la rete dei contenuti: dico una pazzia adesso.
Proviamo a immaginare se tutti insieme i webmaster decidessero di mettere su tutte le proprie pagine un bel noindex, meglio ancora se una legge federale imponesse a Google (come anche agli altri motori) di dover chiedere l'autorizzazione a ogni singolo webmaster prima di prelevare le loro pagine (ihihihi) : ecco Google si impoverirebbe di colpo in modo traumatico e chi pagherebbe più la pubblicità?
E questo Google lo sa bene.Giusto dice Archeoita quando sottolinea che il publisher non viene assolutamente interpellato, anzi credo che questo abbia sicuramente impatto legale, come , a mio avviso lo hanno i Ban senza che ti venga prodotta una documentazione valida sull'eventuale fraudolenza dei click.
Ma allo stesso modo io direi : scusate ma a Google chi l'ha autorizzato a prelevare le mie pagine e portarle sui suoi server? Noncredo abbia mai chiesto il permesso a nessuno.
Chiedo scusa in anticipo se magari ho detto qualche sciocchezza.
-
Sono d'accordo con archeoita che i publisher dovrebbero essere più tutelati con un importo minimo accettabile garantito per i clic.
Però meno male che non esistono i millesimi altrimenti il minimo attuale sarebbe ancora più basso!
Rimane il fatto che il ritorno dell'investimento sulla rete dei contenuti è molto bassa, troppo bassa. Devo essere sincero, io come cliente adwords, la disattivo.
Il mio scopo è vendere dei prodotti (software) e non aumentare il traffico del sito.
In merito a quanto detto da predire non sono d'accordo su una cosa.
In questo momento, in base alla mia esperienza, Google viene usata tantissimo come "pagine gialle". Negli uffici acquisti delle aziende cercano i nuovi fornitori solo tramite google. Le pagine gialle non le usa più nessuno.
Per questo che gli annunci sul motore di ricerca sono così cari ed ambiti.
-
L'esempio di robj mi consente di fare un altra considerazione: credo che la quasi assoluta maggioranza dei siti commerciali ha come scopo quello della commercializzazione di un prodotto o un servizio.
Cercare di aumentare il trafico sul proprio sito è funzionale alla vendita dei prodotti o dei servizi, ossia è finalizzato a quello.
Che ora si tratti di "ottimizzare" questo traffico in modo che sia un traffico di qualità, questo, a mio modesto avviso, è un altra questione.
Io posso avere traffico, proveniente dalla pubblicità diretta sul motore, che non si monetizza e viceversa avere quello dalla rete dei contenuti che si monetizza.
Credo che molto incida le pagine che io offro ai clienti.
E tuttavia, scusatemi se vi sembrerò di coccio, io credo che un traffico di "qualità" per chi vogia fare veramente business sul web provenga proprio dalla rete dei contenuti.
L'esempio del software calza a pennello : se sono su dei siti che parlano di software perchè cerco la soluzione a un mio problema sono tenato di valutare le offerte comemrciali, ma fondamentalmente sono uan persona già "preparata", che mira diretto a quello che voglio.
Se invece cerco la parola software sul motore, noto la pubblicità e clicco il primo (che paga parecchio per essere in quella posizione!) niente mi assicura che io trovi quello che cerco e inoltre ci arrivo impreparato perchè magari sto facendo solo un giro per farmi un idea.
Quante volte ho cercato ad esempio dei template per wordpress e cliccando la pubblicita su Google mi sono trovato su siti che offrivano al 95 % template pe runa marea di cose e solo 7 o 8 per Wordpress.
Mica li ho presi o comprati su quel sito, inoltre ho accumulato l'esperienza che quella pubblicità sta li perchè il fornitore ha pagato di più rispetto a un altro per avere quella posizione e non perchè ha la soluzione al mio problema.Rigaurdo il problema del'uso di Gogle a mo di pagine gialle non ho nessuna statistica sotto mano ma solo esperienza personale e di colleghi.
E penso alle milioni di query che riguardano donna, moda, bellezza, calcio, auto, news, gossip, cartomanzia, oroscopo, ecc. ecc.
Chi usa Google come pagine gialle posso solo ipotizzare che sia una nicchia talemente piccola da essere trascurabile rispetto alla mole di query che Google riceve ogni giorno.
-
Concordo con archeoita. Nei clienti aziendali tutto passa attraverso a google e difficilmente usano siti con le pubblicità anche per motivi di tempo.
Se uno cerca, esempio a caso, "carrelli elevatori torino" google è l'ideale.
Ho provato adesso per curiosità e da risultati molto pertinenti e numerosi annunci a pagamento.
Non nascondo che anche io uso google per tutto. Se devo andare su questo forum scrivo "tave" su google e faccio prima.
Come dicevo prima, come cliente adwords, la differenza fondamentale tra motore di ricerca e rete di contenuti è il "bisogno" di acquisto in quel momento. Nell'esempio che ho fatto se cerco i carrelli su google vuol dire che devo contattare un nuovo fornitore, subito!Tutti i discorsi che fai, predire, sono corretti ma riferiti a tutti gli utenti di internet compresi gli utenti casalinghi. I navigatori delle aziende si comportano in maniera diversa anche perchè non dovrebbero passare troppo tempo a navigare!
-
L'osservazione di Robj ha sintetizzato in parte quello che dicevo io.
Io mi riferisco alla navigazione totale di internet da dove, un abile manager può trarre "traffico" utile da converire in ordini o quantomeno contatti.
Per sfruttare i bisogni "urgenti" io credo sia molto più renumerativo e miglio ROI la pubblicità mirata su riviste e siti del settore.
Certo chi vende carrelli elevatori avrà quasi nessuna possibilità di ricavare un ordine da un traffico "generico" di visitatori e quindi ovvio che debba investire sulle parole chiavi specifiche che però , guarda caso, si trova anche sulla rete dei contenuti.
Il problema, a mio avviso, sta nel fatto che Google sa che è più conveniente prendere , ad esempio, per un click 0,50 cent con la promessa di posizionarlo tra i primi 3 nei risultati, piuttosto che prenderne 20 e dover pagare una provvigione al publisher .Faccio una domanda: ma se per la medesima keyword 30 concorrenti offrono la stessa cifra a click per figurare tra i primi tre risultati cosa succede?
Io ipotizzo, ma non ne sono sicuro, che google li alternerà sulle varie query, la qual cosa si traduce immediatamente nella riduzione a un decimo di vedere il proprio annuncio tra i primi tre risultati (negli altri 27 dovrebbero ruotare i concorrenti) e quindi in "perdita" di occasioni.Mi sbaglierò ma io sono convinto che sia Google a spingere sull'idea che avere gli annunci sul motore anziche sulla rete di contenuti sia più renumerativo per l'investitore, per il solo fatto che così ci guadagna molto ma molto di più.
L'altro aspetto è che la rete di contenuti spesso è fatto da una serie di siti a scarso o nessuno valore aggiunto, con poche visite , spesso con contenuti replicati e usati "per arrotondare" che offrono scarsa "specializzazione".
Insomma per parafrase archeoita una sorte di "cestino"...ma non è tutta colpa di Google se viene ad essere "cestino".Dove invece mi si trova del tutto d'accordo è la poltica egemonica di Google e la mancanza di regolamentazione e leggi specifiche.
Ho conosciuto alcune persone bannate da Google ad esempio senza una spiegazione o senza produrre un minimo di documentazione.
Oppure nessuna pattuizione preventiva in merito ai compensi e alle regole.
Credo che tanti casi messi insieme potrebbero reclamare un giudizio legale e promuovere opportune azioni che con il tempo, ne sono sicuro, porterebbero a più miti consigli Google.
-
Complimenti a questa discussione: ci trovo molte cose interessanti.
Vorrei aggiungere qualche spunto e considerazione personale.@robj said:
Rimane il fatto che il ritorno dell'investimento sulla rete dei contenuti è molto bassa, troppo bassa. Devo essere sincero, io come cliente adwords, la disattivo.
La rete di contenuto per certi tipi di campagne AdWords, credimi, è una manna dal cielo.
Ecco 2 esempi banali:
a) Non dimentichiamo che il motore di ricerca per certe nicchie è strapieno di inserzionisti. Pagheresti tu 1,30? a click per avere un curioso in più nel tuo sito che non converte ? Io no.
Inoltre in rete dei contenuti arrivi a un bacino di utenti molto stretto o molto ampio a seconda di come setti le tue campagne. E' uno strumento molto potente.
b) Ci sono prodotti o servizi non cercati sul motore di ricerca che invece sono cliccabilissimi se compaiono in siti ad hoc.
@robj said:
Google viene usata tantissimo come "pagine gialle". [...]
Per questo che gli annunci sul motore di ricerca sono così cari ed ambiti.
@predire said:Riguardo il problema del'uso di Google a mo di pagine gialle non ho nessuna statistica sotto mano ma solo esperienza personale e di colleghi.
E penso alle milioni di query che riguardano donna, moda, bellezza, calcio, auto, news, gossip, cartomanzia, oroscopo, ecc. ecc.
Chi usa Google come pagine gialle posso solo ipotizzare che sia una nicchia talemente piccola da essere trascurabile rispetto alla mole di query che Google riceve ogni giorno.
@archeoita said:La maggior parte dei miei clienti [...] sanno a mala pena accendere un PC, e quando utilizzano internet, usano Google per tutto [...] sono proprio convinti che bisogna fare così!.
Quindi riepiloghiamo... Utenza privata e business non fa differenza. Il punto è un altro secondo me: voglia di sapere e conoscere gli strumenti giusti sempre più limitata e sempre più "massificata".
E' un pò il paragone tra la Internet di 15 anni fa dove si usavano gopher, telnet e altri protocolli e quella era Internet. Oggi pensi a Internet come navigazione (www) e posta elettronica (pop, smtp). Poi per carità social, feed rss e tutto quello che volete... però sempre riducibile a un www o un qualcosa via mail.[/OT]
Ritornando in tema gli stessi motori di ricerca distinguono tipi diversi di query (di informazione, transazionali ...). Quante volte avete visto una persona digitare su google la keyword yahoo per trovare il sito di yahoo.com o simili ?
@predire said:
Cercare di aumentare il traffico sul proprio sito è funzionale alla vendita dei prodotti o dei servizi
[...]
io credo che un traffico di "qualità" per chi voglia fare veramente business sul web provenga proprio dalla rete dei contenuti.Darei un 50 e 50. La rete di contenuti può portare davvero "un botto in più" di traffico. Traffico che può essere realmente interessato o traffico incuriosito verso le tue pagine. Ma questo dipende da altre variabili che mi sembra più adeguato discutere nella sezione dedicata a AdWords o al webmarketing.
@predire said:
Se invece cerco la parola software sul motore, noto la pubblicità e clicco il primo (che paga parecchio per essere in quella posizione!) niente mi assicura che io trovi quello che cerco e inoltre ci arrivo impreparato perchè magari sto facendo solo un giro per farmi un idea.
Anche qui dipende dal livello di preparazione e "educazione allo strumento AdWords" che ha l'inserzionista.
@archeoita said:
Però da publisher, ripeto, non mi sta bene che Google possa vendere sul mio sito cpc a 1-2-3 centesimi, spesso usando come pretesto lo smart pricing, dato che la trasparenza da questo punto di vista non esiste proprio (si alza il traffico perché qualcuno ha parlato di te, ed ecco arrivare per settimane come per magia cpc a 1-2-3 centesimi... altro che smart pricing!).
Io la penso in parte diversamente.
Partiamo dal punto di vista di chi fa AdWords. Ci sono almeno 6 tecniche diverse tra loro più e meno note per fare una campagna in rete di contenuto.Ogni tecnica ha i suoi pro e i suoi contro, comprese certe considerazioni sul modello di pricing (CPC o CPM).
Questo ha inevitabilmente ripercussioni sui guadagni dei publisher.
Ad esempio ce n'è una "cattivissima" con cui puoi arrivare a pagare (guarda caso) i tuoi click 0,02? cent.@predire said:
Faccio una domanda: ma se per la medesima keyword 30 concorrenti offrono la stessa cifra a click per figurare tra i primi tre risultati cosa succede?
Per questo esiste il quality score di AdWords
@predire said:
Mi sbaglierò ma io sono convinto che sia Google a spingere sull'idea che avere gli annunci sul motore anziche sulla rete di contenuti sia più renumerativo per l'investitore, per il solo fatto che così ci guadagna molto ma molto di più.
Sorry ma la pertinenza nel motore di ricerca è fortissima. E il fattore "urgenza" (cerco una cosa ora, e la voglio subito) non è da sottovalutare per niente.
@predire said:
L'altro aspetto è che la rete di contenuti spesso è fatto da una serie di siti a scarso o nessuno valore aggiunto, con poche visite , spesso con contenuti replicati e usati "per arrotondare" che offrono scarsa "specializzazione".
Insomma per parafrase archeoita una sorte di "cestino"...ma non è tutta colpa di Google se viene ad essere "cestino".- siti generalisti
- siti per arrotondare
- siti con contenuti replicati
... Lo vogliamo approfondire questo discorso ?
-
@archeoita said:
Se io vendo un prodotto specifico estremamente targetizzato, dove anche solo poche vendite (di prodotti o servizi) possono fare la differenza, per quella che è la mia esperienza, non c'è nulla di meglio degli ads in SERP, anche se ad un costo molto alto, l'alternativa può essere in alcuni casi il CPM su determinati domini.
L'utente medio, che non possiede una reale cultura informatica, spesso non è nemmeno in grado di distinguere nelle SERP gli annunci dai siti veri e propri, e poiché spesso gli annunci sono perfettamente in target con le keywords, vengono cliccati quelli.
Parole sante archeoita, hai descritto benissimo la situazione degli ads nel settore aziendale! Comincia a venirmi il dubbio che vendi dei prodotti dei miei concorrenti! Per confermare il discorso delle serp, io nonostante abbia i siti molto ben posizionati (dalla 1 alla 3 pos.) ricevo meno clic rispetto agli ads! Tanti non distinguono gli annunci dai risultati della ricerca. Per quanto riguarda il costo a clic degli annunci, vendendo prodotti "cari" preferisco pagare un pò di più a costo di qualche curioso.
Come dicevo a predire, queste considerazioni però valgono maggiormente nel settore aziendale di basso profilo informatico ma considero importante che un publisher adsense conosca queste situazioni.
Tornando al discorso di adsense e del cpc, volevo fare alcune considerazioni in base alla mia esperienza.
A mio parere Google non riesce a valorizzare nella giusta maniera i siti di qualità e targettizzati in cui merita mettere gli annunci. Ci sono migliaia di siti senza contenuti ed è giusto che prendano pochissimo a clic.
Il guaio è che anche i siti che meritano finiscono in questo grosso calderone e usati come contenitore di "spazzatura".Anche il tipo degli annunci è spesso sbagliato e non totalmente a tema. Io ho avuto grossi problemi per ads di siti di incontri (e peggio) sul mio sito per genitori e bambini!!
Dovrebbe esistere un indice di qualità del sito e un sistema di catalogazione, dettagliato e affidabile, per categoria dei contenuti. Tutti indicatori "manuali" (qualcuno in google dovrà pur lavorare!) e non automatici, con una revisione periodica. Inoltre dovrebbe essere più difficile entrare nel circuito adsense.
In questa maniera i clienti adwords potrebbero con maggiore sicurezza investire sulla rete dei contenuti anche con un cpc più alto.
Come controparte si deve anche catalogare i siti di adwords con categorie ben definite per permettere agli utendi adsense di rifiutare alcuni tipi di annunci.
Io non ho fatto il sito per soldi e allo scopo di speculare sui miei utenti. Non voglio assolutamente, visto il mio target, ads di incontri, suonerie ed affini. Chiedo troppo? Secondo l'assistenza adsense pare di si!