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Ecco proprio su questi tuoi dubbi girano le varie interpretazioni della regolamentazione del garante a mio avviso. E proprio perchè alcuni sostengono che si possa fare in un modo piuttosto che in un altro significa che la legge non è ancora del tutto chiara, perlomeno ai diretti interessati.
E' vero la gran parte mette in pratica la formula di richiesta preventiva di consenso tramite mail non commerciale e poi invio di materiale pubblicitario se il destinatario ha dato l'opt-in.
Poi riflettevo appunto su una cosa e ditemi se sbaglio: ammettiamo per assurdo che si riesca ad acquisire un database con l'opt-in, in ogni caso il destinatario ha dato il consenso non a noi ma a chi ci ha venduto gli indirizzi e quindi saremmo punto e a capo. O sbaglio?
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Durante l'opt-in deve essere fornita la policy sulla privacy che deve essere accettata per usufruire del servizio che si sta proponendo. Innanzitutto chi ha ottenuto un consenso, quindi, deve aver comunicato cosa avrebbe fatto con quei dati e chi li avrebbe trattati.
Non esiste il "diritto di farli trattare a chiunque" e quindi se anche ha dichiarato che avrebbe potuto cedere i dati a terzi chiunque venga in possesso di quei dati dovrà procedere a comunicare l'avvenuta "comunicazione di dati personali", chi sia il responsabile del trattamento e in che modo vengano trattati. La mia interpretazione è che questo debba avvenire con una email di richiesta di opt-in, e queste sono le parole del Garante:
@Garante Privacy said:
chi acquisisce la banca dati deve accertare che ciascun interessato abbia validamente acconsentito alla comunicazione del proprio indirizzo di posta elettronica ed al suo successivo utilizzo ai fini di invio di materiale pubblicitario; al momento in cui registra i dati deve poi inviare in ogni caso, a tutti gli interessati, un messaggio di informativa che precisi gli elementi indicati nell'art. 10 della legge n. 675, comprensivi di un riferimento di luogo -e non solo di posta elettronica- presso cui l'interessato possa esercitare i diritti riconosciuti dalla legge.
approfondimenti e link alle risorse citate qui:
emailmarketingblog.it/blog/2009/03/11/elenchi-categorici-per-email-marketing-b2b
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@Esisto said:
A dire il vero credo siano molto più vantaggiose le soluzioni a pacchetto, dove il database lo gestisce un'altra agenzia, come la tua ad esempio.
Devo precisare che noi non vendiamo soluzioni a pacchetto, dem, liste di indirizzi o affitti di liste. Diamo solo visibilità a nostri clienti che usano MailUp per spedire e offrono quei servizi. MailUp è unicamente una piattaforma web per gestire in modo professionale l'invio di email, newsletter e sms.
Di sicuro comunque rivolgersi ad operatori che fanno dem su propri database è il modo più sicuro di fare direct email marketing, anche se ovviamente più caro.
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Più caro ma sicuramente più concreto. Anche se con le dem dubito che si possano trovare validi clienti.
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Ciao! Qualcuno di voi ha mai utilizzato Yello Pages Spider?
Cosa ne pensate?
Prima di acquistare la versione a pagamento vorrei essere certa che i dati vengano raccolti in maniera completa e soprattutto ordinata su un foglio di lavoro excel.
Se non conoscete questo, potreste indicarmi un altro software in grado di catturare gli elenchi delle pagine gialle ed esportarli su fogli di lavoro excel?
Grazie in anticipo
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forum di pedofili, il Sig. Giorgio Taverniti proprietario del forum giorgiotave.it è un pedofilo
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@emimail said:
...
Non male, ma riesci a ricavare poche email, tantissime estrazione con le cose che non ai bisogno, e senza email. Comunque ricevi le email in questo formatto:
"Nome Azienda","Email"ecc...
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L'azienda SpazioDati (con il prodotto Atoka.io) fornisce nominativi aziendali profilati molto bene completamente verificati, i dati provengono dal registro delle imprese e elenchi pubblici ufficiali.
Trattandosi di nominativi pubblici è totalmente legale perché se vai su un sito web e li tiri giu a manina è la stessa cosa.
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L'azienda SpazioDati (con il prodotto Atoka.io) fornisce nominativi aziendali profilati molto bene completamente verificati, i dati provengono dal registro delle imprese e elenchi pubblici ufficiali.
Trattandosi di nominativi pubblici è totalmente legale perché se vai su un sito web e li tiri giu a manina è la stessa cosa.Come sorgente dati mi sembra ottima!!
Marco
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IMPORTANTE precisare che il fatto che loro possano venderteli non significa che tu possa poi usarli per fare degli invii email: ciò che è legale vendere non sempre è legare utilizzare come si vuole.
Tra l'altro questa era una discussione del 2009 già riuppata per pubblicizzare un servizio di elenchi aziendali nel 2013 e ora un'altra volta.
Secondo me chi compra un elenco B2B (ovunque lo faccia) e poi fa mailing massivo verso di esso commette un GRAVE ERRORE: il danno di reputazione (sui filtri antispam) si ripercuoterà probabilmente anche sulle email transazionali di conferma d'ordine e il grosso delle email verrà comunque bloccato da molti dei fitlri antispam: quei DB al massimo sono buoni per trovare qualche potenziale interessato al quale TELEFONARE uno ad uno per chiedere se sono interessati a ricevere le tue novità via email.
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+1 su quanto scritto da bago.
Il servizio sembra fatto bene, e al pari di altri (tipo Bancomail.it) sembra ben gestito, non so se con la stessa attenzione alla privacy (il solo fatto di disporre di un elenco di email presuppone che ogni destinatario riceva un'informativa ad esempio).
Per evitare grane con il Garante Privacy, se proprio si vuole usare quei dati per spedire email senza consenso preventivo in modo massivo (cioè fare spam), il suggerimento è di:
1- farlo da una società non italiana, basata in un paese dove la normativa antispam è meno rigida (tipicamente non EU)
2- attivare contratti con più fornitori o avere comunque diverse alternative per gestire l'invio (è quasi matematico essere blacklistati già dopo il primo invio se i volumi sono significativi). Evitare di provarci con MailUp, che nel migliore dei casi bloccherà il contratto all'istante senza nessun refund, nel peggiore dei casi non permetterà neppure di attivare il servizio.
3- prepararsi a tassi di conversione molto bassi. Lo spam funziona, ma occorre essere professionisti e lavorare sui **grandi **numeri per trarne qualcosa di significativo.
Le attività di permission marketing, in cui invio una prima email non pubblicitaria con informativa + richiesta di consenso, magari ad un indirizzo generico e non personale, è una strada che era stata intrapresa da diverse aziende anni fa, poi interrotta appunto dal Garante.
A mio avviso ci sono modi più efficaci, semplici e legali per trovare clienti.
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Noi sconsigliamo nel modo più assoluto di usare queste tecniche che reputiamo stupide e mettiamo un mi piace virtuale a Bago e Nazzareno (quando avremo la nuova piattaforma, sarà possibile farlo davvero).
Il nostro Forum non approva la compravendita selvaggia di email ed è contro questa pratica così come è contro la vendita di like di Facebook, Follower di Twitter, Traffico automatico e via dicendo che sono solo un modo stupido per aumentare i numeri che non contano.
Può sembrare una presa di posizione dura ma ci teniamo a mantenere questa linea anche perché, dal nostro punto di vista, è così che si fa educazione.
Ringraziamo Bago e Nazzareno per tenere alta l'attenzione su questi temi e offrire la strada corretta di fare marketing. Anche grazie a questi gesti possiamo portare una crescita del settore