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- Testamento biologico, che ne pensate?
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Intervento al volo, che sono a lavoro.
Leonov io non sono assolutamente un esperto, mi occupo di tutt'altro nella vita, ma so che i testimoni di geova, non possono avere le trasfusioni e so che anche in casi di estrema necessità non le hanno.
Forse sarà possibile anche per altre procedure. Ciao.
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@ Andreatop: Sì, conosco la condizione dei Testimoni di Geova; non so però in che termini essi siano tutelati, cioè se in quanto minoranza religiosa o se in quanto semplici persone singole che decidono di non sottoporsi a trattamenti sanitari ben determinati.
Di passaggio: non vorrei proprio dovermi convertire ad una religione per vedere riconosciuti dei diritti che hanno a che fare con il corpo e non con lo spirito: voglio sperare con tutte le mie forze che non siamo così indietro, in questo nostro Paese...
Ogni opinione tecnica è la benvenuta.
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Ipotizzo e spero anche io non dipenda dal credo religioso. Uno stato laico non dovrebbe essere sensibile a certi dettagli.
Io so che loro girano con la dichiarazione nel portafoglio che esibiscono nell'eventulità.
Ma aspettiamo fonti migliori.
Ciao.
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Fine del discorso di Gaetanuzza:
Comunque, per semplificare: il testamento biologico permetterebbe a me di decidere della mia vita; la mancata possibilità del testamento biologico permetterebbe a coloro che sono contrari di dicidere della loro vita e anche della mia.
Credo che questo basti per capire quale delle due posizioni rispetta la nozione di libertà personale e quale invece vi si scontra pesantemente.Cara Gaetanuzza, questa ultima frase del tuo bel discorso, riassume pienamente anche quelle che sono le mie idee sul Testamento Biologico del quale tema ho parlato anche io in questo Forum.
Credo che solo in Italia, e l'Italia, sia l'unico paese tra quelli "EMANCIPATI" che sta ancora discutendo questo tema e penso che dovremmo vergognarci dei nostri Governanti che ancora non hanno applicato la Costituzione con una legge, come invece in tanti altri paesi, anche meno "EMANCIPATI", hanno gia fatto.
Ho avuto gia modo di dire che purtroppo queta legge sarà anticostituzionale e che dovremo andare al referendum e risolvere il problema ancora una volta noi cittadini come facemmo per il Divorzio e l'Aborto.
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Ho avuto gia modo di dire che purtroppo queta legge sarà anticostituzionale... Temo che non vi siano dubbi:
[CENTER]Art. 2.[/CENTER]
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.[CENTER]Art. 32.[/CENTER]
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
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Grazie Andrez per aver pubblicato i due importanti articoli della Costituzione che fanno riferimento ai nostri diritti che qualcuno oggi vuole stravolgere con una legge, a dir poco, truffaldina.
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@Vampiretta said:
Lo trovate pericoloso o inutile?
Lo trovo semplicemente degno di una società che voglia definirsi rispettosa della libertà di un individuo di disporre della propria vita, allorquando riscontrasse in essa l'assenza di una sopportabilità del dolore derivante non tanto dalla sofferenza fisica (che oggi si può lenire in svariati modi) bensì dalla perdita della propria dignità come persona.
Pertanto, sono assolutamente favorevole al testamento biologico.
Non ho, da non credente quale sono (per quanto alla ricerca della fede) il culto della sofferenza.
Per me non c'è nulla di eroico o di dignitoso in un uomo che, in preda a mille dolori fisici e mille disagi psicologici, si dirige verso una morte certa e ineluttabile.
Non riesco a credere in un Dio che per me vuole la sofferenza, in qualsiasi forma, per qualsiasi motivo, senza al tempo stesso concedermi la speranza di una guarigione.
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Da Repubblica sul Testamento biologico: Il Tar del Lazio - accogliendo un ricorso del Movimento difesa dei Cittadini all'ordinanza Sacconi, emanata lo scorso anno, nei giorni del caso Eluana, afferma:
"che non è possibile imporre l'alimentazione e l'idratazione artificiale a un paziente, nemmeno nel caso si trovi in stato vegetativo permanente".La sentenza fonda le sue motivazioni sull'art. 13 della Costituizione per il quale la libertà personale è inviolabile.
Immediate le reazioni del Ministro Sacconi e di chi vuole sia una Legge -e non quindi la fantasia della giurisdizione amministrativa (frase di Maurizio Gasparri) a decidere su un tema così delicato.
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Credo che se il paziente riesce ad esprimere la propria volontà, o si riesce comunque a risalire ad essa, le sue decisioni vadano comunque rispettate (sempre che il paziente sia in uno stato che gli permetta di prendere decisioni lucidamente). In ogni caso penso che rispetto ad un'argomento così delicato, la legge non possa decretare una "regola specifica universale" ma debba limitarsi a decidere delle "norme generali di base" lasciando poi i singoli casi alle persone vicine al paziente e ai medici che l'hanno seguito.
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All'interessante dibattito aggiungo un tassello di non poco conto.
Il Tar del Lazio qualche giorno fa ha depositato una decisione dalla quale si ricava chiaramente che idratazione ed alimentazione non possono essere imposte a nessuno, che sia persona cosciente od incosciente, lucida o in stato vegetativo, il suo diritto non muta.
Tutti devono vedere rispettate le proprie volontà in merito all'interruzione di terapie. Obbligarli è una violazione della Costituzione italiana.
In questo modo parrebbe proprio una sonora bocciatura alla legge sul testamento biologico presentata dal governo al Parlamento, approvata alla Camera e ora al vaglio del Senato.
Dai giornali leggo che la decisione del Tar sarebbe proprio conseguenza di un ricorso contro il provvimento del ministro Sacconi, ministro della Salute, che all'epoca del caso Englaro inviò un provvedimento alle Regioni per impedire l'interruzione di alimentazione ed idratazione. Da cui il ricorso al Tar e la decisione che perviene in questi giorni.
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Ricordiamoci che la legge è già passata alla Camera e speriamo che al Senato vi pongano quelle modofiche che facciano sì che venga rispettato l'art. 13 della Costituzione.
Continuiamo a sperare anche se non ho molta fiducia in questi governanti:o
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@bsaett said:
All'interessante dibattito aggiungo un tassello di non poco conto.
Il Tar del Lazio qualche giorno fa ha depositato una decisione dalla quale si ricava chiaramente che idratazione ed alimentazione non possono essere imposte a nessuno, che sia persona cosciente od incosciente, lucida o in stato vegetativo, il suo diritto non muta.
Tutti devono vedere rispettate le proprie volontà in merito all'interruzione di terapie. Obbligarli è una violazione della Costituzione italiana.Una domanda: se una persona non è in condizione di esprimere la propria volontà (incosciente o "delirante") come si procede? Ho letto molte volte di persone "salvate" solo perché facessero causa agli ospedali (eg: Testimoni di Geova in caso di trasfusione di sangue) o "salvate" sotto pressione di persone vicine (genitori in caso di figli maggiorenni, amici, compagni...). In questi casi la legge cosa dice?
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***La sentenza. **"I pazienti in stato vegetativo permanente che non sono in grado di esprimere la propria volontà sulle cure loro praticate o da praticare e non devono in ogni caso essere discriminati rispetto agli altri pazienti in grado di esprimere il proprio consenso, possono, nel caso in cui loro volontà sia stata ricostruita, evitare la pratica di determinate cure mediche nei loro confronti". *
E ancora: il paziente "vanta una pretesa costituzionalmente qualificata di essere curato nei termini in cui egli stesso desideri, spettando solo a lui decidere a quale terapia sottoporsi". Il Tar, nella sentenza n. 8560/09.
Questo è ciò che della sentenza è stato riportato da Repubblica (il link è sopra).
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Innanzitutto chiedo scusa a CherryBlossom, non avevo visto che già aveva inserito il riferimento alla sentenza (ho problemi di connessione in questi giorni).
Per rispondere a Max, nel caso in cui la persona non sia in grado di esprimere la propria volontà si procede con una verifica della volontà presunta. In genere lo fa un tribunale, che sente testimoni e stabilisce, quindi, quale probabilmente sarebbe stata la volontà della persona nel caso in cui fosse stata in grado di esprimerla. Molto importante è il ruolo dei rappresentanti della persona (tutori, genitori).
Praticamente quello che accadde per Eluana, dove il tribunale stabilì per presunzioni quale sarebbe stata la volontà della ragazza. Nel caso specifico la questione fu facilmente (si fa per dire, visto che ci sono stati almeno 4 gradi di giudizio per le opposizioni anche di politici) risolta in quanto Eluana qualche tempo prima dell'incidente, davanti ad un amico che era in coma vegetativo, disse che non avrebbe mai voluto vivere in quel modo, e che avrebbe preferito gli fossero staccati gli strumenti che la tenevano artificialmente in vita.Concordo con quanto detto sopra. Per me la scelta deve rimanere sempre al paziente, od eventualmente ai suoi rappresentanti, genitori in primo luogo. Nel caso non ce ne fossero il tribunale dovrebbe nominare dei curatori con l'incarico di indagare sulla volontà presunta. Per me è assurdo che si facciano leggi che risolvano questi casi ad un tanto al chilo, con pericolosissime generalizzazioni. Credo che la dignità di vita, e il dolore provato, sono cose estremamente soggettive, e solo il singolo individuo può decidere per se stesso, quando quel limite di dignità è stato superato. Non certo uno Stato che nulla sa dei sentimenti e delle emozioni del singolo. Ingabbiare sentimenti ed emozioni, dolore e dignità, è non solo anticostituzionale, ma è un modo evidente per negare l'importanza delle individualità.
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@bsaett said:
Innanzitutto chiedo scusa a CherryBlossom, non avevo visto che già aveva inserito il riferimento alla sentenza (ho problemi di connessione in questi giorni).
.Grazie della delicatezza.
Intendevo solo dare una traccia alla domand di Max in attesa del tuo arrivo e della tua risposta competente.Condivido pienamente la tua analisi.
Auspico -come mi pare di aver gia detto- solo ad avere maggiori informazioni.
Per decidere della mia eventuale vita futura, sperando che lo Stato appunto me ne dia la possibilità- vorrei avere delle informazioni serene, non inficiate da casi singoli e urgenti (come le notizie avute in concomintanza del caso Englaro; dove i sentimenti esposti e partecipati, coprivano la possibilità di restare lucidi ed obiettivi).Quando i fatti diventano strumenti politici, si perde spesso il contatto con la realtà e le informazioni (la possibilità di analisi) ne pagano le conseguenze.
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@bsaett said:
Concordo con quanto detto sopra. Per me la scelta deve rimanere sempre al paziente, od eventualmente ai suoi rappresentanti, genitori in primo luogo. Nel caso non ce ne fossero il tribunale dovrebbe nominare dei curatori con l'incarico di indagare sulla volontà presunta. Per me è assurdo che si facciano leggi che risolvano questi casi ad un tanto al chilo, con pericolosissime generalizzazioni. Credo che la dignità di vita, e il dolore provato, sono cose estremamente soggettive, e solo il singolo individuo può decidere per se stesso, quando quel limite di dignità è stato superato. Non certo uno Stato che nulla sa dei sentimenti e delle emozioni del singolo. Ingabbiare sentimenti ed emozioni, dolore e dignità, è non solo anticostituzionale, ma è un modo evidente per negare l'importanza delle individualità.
Pienamente daccordo con te caro bsaett.
Ad esempio, se io non sarò in grado di decidere se togliere la spina, i miei figli sanno già quali sono le mie volontà e se ci fosse una legge che mi desse la possibilità di metterlo per iscritto prima, i problemi sarebbero risolti definitivamente.
Affermo che queste decisioni devono essere prese dai diretti interesati e non da leggi che, come dice bene bsaett, nulla sanno dei sentimenti e delle emozioni di chi strova di fronte a tali scelte.
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Ciao Zeitgeist_gt,
credo che una legge generale debba esserci per evitare dei litigi lunghi mesi fra le varie "fazioni" che chiedono l'alimentazione/idratazione artificiale e quelli che vorrebbero "staccare la spina" ma questa legge dovrebbe solo stabile delle "regole generali" lasciando poi valutare i singoli casi alle persone vicine e allo staff di medici che hanno seguito il paziente.
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Ciao Max,
una legge generale già c'è. C'è l?articolo 32, comma 2, della Costituzione, l?articolo 3 della carta dei diritti fondamentali dell?Unione Europea e l?articolo 1 della legge n. 180 del 1978 che prevedono tutti che ogni individuo ha il diritto di non essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario (se non per disposizione di legge, secondo la nostra carta costituzionale), e quindi vi è un generale diritto di rifiutare i trattamenti sanitari, fondato sulla disponibilità del bene salute da parte del diretto interessato. Sulla base di queste norme si è deciso il caso Englaro.
Poi vi era un disegno di legge che mirava a precisare le modalità dell'estrinsecazione della volontò, disegno di legge accontonato e mai più ripreso, in seguito alla vicenda di Eluana.
A questo punto la mia personale opinione è che sia meglio non fare nulla, visto che si peggiorano le cose quando si fanno leggi strumentali. Meglio lasciare le cose come stanno.
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Ciao bsaett,
visto come stanno le cose forse è davvero meglio lasciare le cose come stanno o, al limite, creare una legge "anti-legge" ovvero che indichi di valutare ogni singolo caso individualmente lasciando le decisioni alle persone che sono vicino al paziente e ai medici.
Una domanda, pubblicizzare così tanto un singolo caso di un paziente (come nel caso di Eluana dove i notiziari ne hanno parlato per diversi giorni se non settimane) non è una violazione del diritto alla Privacy? Se io fossi nella posizione di chi si trova vicino al paziente non vorrei avere l'attenzione di tutto il paese puntata sul caso...
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Ciao Max,
discutere di privacy in relazione ad un caso che è andato dinanzi ad un tribunale è abbastanza complicato. Tieni presente che ad un certo punto, per quello che è stato detto, fu lo stesso Beppino Englaro a voler continuare la battaglia legale in nome e per conto dei tanti che si trovavano nella stessa posizione della figlia, quindi il caso assurse a paradigma e simbolo.
La sentenza conclusiva è stata infatti, per quello che mi costa, l'unica in quella materia, in Italia. Forse per questo è stata violentemente contestata, perchè finalmente poneva un punto fermo.
Quindi discutere di privacy in questa situazione è oltremodo complicato. Certo è che le foto di Eluana non sono state pubblicate proprio perchè sarebbe stata una grave violazione del diritto alla privacy. Solo il padre avrebbe potuto autorizzare. So che foto della ragazza furono scattate di nascosto.
Comunque, quel che è certo in quella vicenda ci sono state molti comportamenti illeciti. Nei mesi successivi all'epilogo, i legali di Beppino Englaro hanno avuto molto da fare, proponendo querele e denunce contro tutti coloro che, a loro dire, hanno violato la privacy di Eluana, hanno diffamato Beppino, e per altri reati configurabili.
Alcune sentenze a favore di Beppino si sono già avute. Alcuni noti giornalisti sono stati infatti condannati per diffamazione, per aver scritto di Beppino come fosse un "assassino". Ma credo che stiamo andanro OT.