• Super User

    @archeoita said:

    Su FB come funziona l'advertising? Si inseriscono pubblicità di AdSense o si usano altri sistemi? O gli utenti non guadagnano una cippa e si becca tutto FB?

    Hanno una loro pubblicità per gli inserzionisti. Gli utenti non si beccano niente, prendono tutto loro.


  • User Attivo

    Tempo addietro leggevo che hanno grossi problemi ($$). Con la pubblicità non ce la fanno, e forse diventerà un servizio a pagamento (speriamo)


  • User Attivo

    Facebook come tutti i social network non guadagna una mazza dall'advertising....e infatti sono ancora lì che cercano un modo per fare soldi!

    Leggetevi questo articolo del responsabile dell'adv online di Procter&Gamble (che spende nell'online 300 milioni di dollari solo negli USA!)

    http://www.lucalani.com/company/facebook/il-buyer-di-proctergamble-non-compro-piu-banner-su-facebook

    FB è la moda del momento (soprattutto in TV) ma io gli concedo ancora 12 mesi....e farà la fine di Second Life.

    Detto questo, mi sembra logico che FB non c'entri nulla con il crollo degli introiti di Adsense che sono completamente da imputare alla crisi: come dice Archeoita i prezzi degli annunci su AdWords non calano ma questo vale per gli annunci su Google.it NON sulla rete di contenuti! Hai provato a dare un'occhiata ai prezzi delle keyword sulla rete di contenuti? La prima cosa che taglia ogni inserzionista AdWords è proprio quel budget perchè si sa che la rete di contenuti converte meno.


  • Super User

    @Phate said:

    come dice Archeoita i prezzi degli annunci su AdWords non calano ma questo vale per gli annunci su Google.it NON sulla rete di contenuti! Hai provato a dare un'occhiata ai prezzi delle keyword sulla rete di contenuti? La prima cosa che taglia ogni inserzionista AdWords è proprio quel budget perchè si sa che la rete di contenuti converte meno.

    Guarda, neanche a farlo apposta, io ho proprio eliminato la rete di contenuti di Adwords. (E ho provato la pubblicità su FB).


  • @Phate said:

    Detto questo, mi sembra logico che FB non c'entri nulla con il crollo degli introiti di Adsense che sono completamente da imputare alla crisi: come dice Archeoita i prezzi degli annunci su AdWords non calano ma questo vale per gli annunci su Google.it NON sulla rete di contenuti! Hai provato a dare un'occhiata ai prezzi delle keyword sulla rete di contenuti? La prima cosa che taglia ogni inserzionista AdWords è proprio quel budget perchè si sa che la rete di contenuti converte meno.

    Io sinceramente non ho visto cali nemmeno nella rete di contenuti, i cali ci sono in quella scollegata dalle keywords (quella che io chiamo l'inceneritore), ma sulle keywords io non vedo grandi variazioni.
    E poi, come dicevo, a me non pare che gli inserzionisti stiano scappando dai siti, anzi, mi sembra di notare una certa saturazione della domanda di spazi e un buon ricambio di annunci.
    Ma alla fine... non sarebbe sufficiente permettere all'editore di stabilire il minimo consentito di cpc? Guarda, io preferirei non ricevere nulla piuttosto che avere l'invasività degli ads per un pugno di centesimi a clic.


  • User

    Io vorrei fare una considerazione sul titolo della discussione: "Smart price o crisi del settore"... e se la relazione giusta fosse "Crisi del settore quindi smart price" ? Mi spiego: se gli utenti del web a causa della crisi non avessero molti soldi da spendere (o comunque preferiscono non spenderli ora in cui si parla troppo di crisi), le conversioni (vendite) successive agli eventuali click sugli annunci calerebbero, quindi un anche un sito che di solito porta click "buoni" rischierebbe di convertire poco e di avere quindi un CPC più basso (in base al calcolo fatto dell'algoritmo dello Smart Price che purtroppo non sappiamo che dati analizza). Fanta-web-economia? :fumato:


  • User Attivo

    Posso chiedere a tutti i partecipanti a questa discussione e magari anche ad altri, se usate analytics e magari se avete effettuato l'integrazione con AdSense?


  • ModSenior

    Matrixman in questa discussione gli utenti GT parlando di smartpricing e/o crisi del settore.
    Ti ho già segnalato che la discussione giusta dove porre la tua domanda è questa.


  • User Attivo

    Si, era solo per avere un riferimento incrociato.
    Spesso non tutti gli utenti leggono tutte le discussioni, ma si limitano a poche chiavi per argomento.


  • User Attivo

    mi sembre che si tenda in generale e anche in questo thread a considerare una sola parte di tutto l'amabaradam 🙂

    Per spiegare la full picture viene fatto su webmasterworld un semplice ma effetivo esempio:
    Adsense è come una torta che viene divisa tra tutti i siti. I guadagni dei siti dipendendono da quanto é grossa la torta (e cioé da quanta pubblicitá e dal cpc scelti dagli inserzionisti) e in quante fette la torta viene divisa.

    Tutti ci lamentiamo che all'aumento dei click il cpc diminuisce. Dobbiamo appunto considerare che se la torta vale 100$ questi ce li dobbiamo dividere tra di noi.
    Quindi ogni nuovo sito che si aggiunge ad AdSense ma anche ogni nuova pagina e ogni webmaster che aumenta il proprio CTR hanno il risultato di aumentare il numero totale di click tra cui dividere la torta da100$ e quindi le fette (i click) saranno piú piccoli.

    Se poi consideriamo che un sito non ha accesso alla torta intera ma solo al quarto che rappresenta la propria nicchia il proprio tema allora gli effetti di questo fenomeno sono ancora piú visibili.

    Con questo non voglio dire che é inutile aggiungere pagine e aumentare il ctr. Infatti se siamo in due a spartirci un certo tema e io aumento il numero di click il cpc di tutti e due diminuirá. Il mio avversario-collega guadagnerá meno (stesso numero di clik ma minore cpc) Io guadegneró di piú ma non proporzionalmente all'aumento di click infatti ogni click vale meno. LA somma peró dei guadagni di entrambi rimane invariata.

    esmpio ancora piú concreto:

    • i siti A e B visualizzano solo gli annunci adsense del prodotto Z
    • il prodotto Z investe 120euro al mese in adwords
    • 20 euro sono il margine di Google (basta guardarsi i dati finanziari di G per scoprire che il margine é del 20%)
    • la torta da spartire tra A e B é di 100 euro
    • A e B producono ognuno 50 click al mese quindi hanno un cpc di 1euro e ricavi per 50 euro al mese
    • A aggiunge pagine con argmenti complementari che attirano nuovi visitatori, e aumenta i propri click su adsense da 50 a 60 al mese.
    • B non tocca il proprio sito e quindi continua ad avere 50 click al mese
    • i 100 euro allora vengono divisi su 120 click per un cpc di 0,91
    • A guadagna 60 euro e B 45 euro
    • A ha aumentato il proprio guadagno di 5 euro ma si aspettava un aumento di 10euro e si incavola con G non capendo cosa succede e inizia a pensare che le nuove pagine abbiano scatenato lo smartpricing
    • B guadagna 5 euro in meno e inzia a pensare che sia vittima dello smart pricing perché il suo cpc é diminuito

    🙂


  • @centix said:

    • 20 euro sono il margine di Google (basta guardarsi i dati finanziari di G per scoprire che il margine é del 20%)
    • la torta da spartire tra A e B é di 100 euro
    • A e B producono ognuno 50 click al mese quindi hanno un cpc di 1euro e ricavi per 50 euro al mese
    • A aggiunge pagine con argmenti complementari che attirano nuovi visitatori, e aumenta i propri click su adsense da 50 a 60 al mese.
    • B non tocca il proprio sito e quindi continua ad avere 50 click al mese
    • i 100 euro allora vengono divisi su 120 click per un cpc di 0,91
    • A guadagna 60 euro e B 45 euro
    • A ha aumentato il proprio guadagno di 5 euro ma si aspettava un aumento di 10euro e si incavola con G non capendo cosa succede e inizia a pensare che le nuove pagine abbiano scatenato lo smartpricing
    • B guadagna 5 euro in meno e inzia a pensare che sia vittima dello smart pricing perché il suo cpc é diminuito

    Quel 20% che tu citi è il dato aggregato di TUTTO il traffico pubblicitario (non conosco i dati, quindi do per scontato che quello che hai riportato è corretto) che passa su AdSense.
    Questi dati però non distinguono tra paese e paese, settori e soprattutto tra publisher e publisher.
    Ecco, noi non sappiamo questo. Conoscere un dato aggregato per noi è irrilevante, poiché Google potrebbe benissimo pagare di più un determinato mercato, o un determinato settore, o cosa che sappiamo, un determinato account (esistono gli account Premier, che probabilmente messi assieme costituiscono una fetta rilevantissima di tutto il traffico).
    Quindi può benissimo essere che ai Premier del paese X venga garantito un 85% e ad alcuni publisher del paese Y un 30-40-50-60%, questo non lo puoi sapere.

    La cosa che non va giù è che probabilmente al traffico del circuito AdSense (e non con tutti i publisher) è stata assegnata la spazzatura, ovvero le offerte di minor portata, mentre il grosso, come è stato già detto si sta spostando sul motore di ricerca.

    Google dovrebbe poter permettere ad un publisher di FILTRARE le offerte che sono indirizzate al suo sito, anche dal punto di vista del CPC. Se un inserzionista può impostare la sua rete di contenuti a 0,01 o 0,02 ... 0,05... quanto rimarrà al publisher? Perché un publisher deve svendere in questo modo i suoi spazi?
    Certo poi c'è il targeting di posizionamento che risolleva le sorti, ma sembra che ultimamente passi solo la spazzatura.

    In questo modo Google guadagna "facile" verrebbe da dire, perché ha una miriade di account medio-piccoli sui quali distribuire questo traffico (publisher che probabilmente non si lamenteranno mai fino al punto di lasciare per quel 0,03 0,04) che spesso ha un ROI bassissimo, ma anche un costo irrisorio, cosa che invoglia un certo tipo di inserzionisti, mentre può spostare il traffico rilevante sul SUO motore di ricerca e tenere altissimo (come è ora) il CPC medio.
    Google può anche guadagnare 0,01-0,02 a clic, perché messi assieme milioni di accounts ogni giorno alla fine sono bei soldoni, mentre ai publisher vanno le briciole... è la politica dei grandi numeri.


  • ModSenior

    @archeoita said:

    Ecco, noi non sappiamo questo. Conoscere un dato aggregato per noi è irrilevante, poiché Google potrebbe benissimo pagare di più un determinato mercato, o un determinato settore, o cosa che sappiamo, un determinato account (esistono gli account Premier, che probabilmente messi assieme costituiscono una fetta rilevantissima di tutto il traffico).

    Obiezioni vere e condivisibili questi.

    @archeoita said:

    La cosa che non va giù è che probabilmente al traffico del circuito AdSense (e non con tutti i publisher) è stata assegnata la spazzatura, ovvero le offerte di minor portata, mentre il grosso, come è stato già detto si sta spostando sul motore di ricerca.

    A mio avviso da rivedere questo concetto. Anzi... molti inserzionisti AdWords in certi settori dove è proibitivo il costo per click sul motore di ricerca si sono buttati e si stanno buttando sempre di più nella rete dei contenuti.

    @archeoita said:

    Certo poi c'è il targeting di posizionamento che risolleva le sorti, ma sembra che ultimamente passi solo la spazzatura.

    Anche qui, dipende dal settore.

    @archeoita said:

    Google può anche guadagnare 0,01-0,02 a clic.

    Chiudo per riaprire il dibattito: e se Google guadagnasse molto di più ?


  • @mister.jinx said:

    Chiudo per riaprire il dibattito: e se Google guadagnasse molto di più ?
    Intendevo che può permettere agli inserzionisti di acquistare visibilità per 0,02 0,03 e guadagnare anche soltanto 0,01 o 0,02 a clic.


  • User Attivo

    bhé io trovo il dato del 20% riportato da webmasterforum un dato molto interessante anche se riferito al tutto il mondo adsense - adwords ... sapere la percentuale vera per il proprio account servirebbe solo a farsi rodere il fegato maggiormente 😉

    Quello che dici archeoita è corretto, io volevo solo evidenziare una aspetto che spiega, almeno teoricamente, il perché all'aumentare dei clic corrisponde una diminuzione del cpc e di conseguenza dell'eCPM. E come altri utenti si vedano calare il CPC senza variazioni nelle proprie statistiche (impressions, clicks, ctr, ...).

    Che un publisher debba essere in grado di decidere un limite di CPC mi trova pienamente d'accordo, secondo me ne potrebbe beneficiare google stesso.


  • User Attivo

    L'esempio di Centix è utile ma presuppone che 2 variabili del sistema non cambino e cioè: budget dell'inserzionista AdWords (per la rete di contenuti) e soprattutto CPC massimo impostato dall'inserzionista.

    Prova a rifare l'esempio considerando una diminuzione del budget a 80 ? (anzichè 100 ?) e un CPC max impostato a 0,60 ? (anzichè l'ipotetico CPC di 1?) e vedrai che se anche i 2 siti A e B non cambiano nulla il loro guadagno ovviamente diminuirà....


  • User Attivo

    @Phate said:

    L'esempio di Centix è utile ma presuppone che 2 variabili del sistema non cambino e cioè: budget dell'inserzionista AdWords (per la rete di contenuti) e soprattutto CPC massimo impostato dall'inserzionista.

    Esatto phate e questo lo abbiamo capito tutti, siccome siamo in recessione il budget degli inserzionisti è diminuito e anche il cpc massimo è diminiuto e magari Google si è alzato il proprio margine altra variabile che si aggiunge al modello. Di questo ne abbiamo discusso abbondantemente, ma ci sono altre variabili da considerare 😉