• Super User

    DOMANDA 1)
    Emettere fattura significa solamente stamparla e spedirla al proprio commercialista, o è necessario mandarla (tramite e-mail) in formato pdf anche agli acquirenti?

    Emissione = spedizione. Non basta la sola stampa. Il formato pdf dovrà quantomeno essere privo di macro ed immodificabilmente protetto da password.

    DAMANDA 2)
    E' vero che se l'acquirente specifica la propria partita iva (e quindi non è più un privato, ma un soggetto economico), se è residente nella UE, sarà sottoposto all'IVA a seconda del suo paese ? Se è così, dovrei saperlo, perchè dovrei predisporre il sito per gestire un prezzo complessivo differente per le decine di nazioni della UE

    La cessione a soggetti passivi Iva comunitari lascerà a questi ultimi l'adempimento dell'Iva. Il tuo prezzo generalmente corrisponderà all'imponibile delle vendite (con iva) in italia.

    DOMANDA 3)
    La fattura che devo fare a soggetti economici o privati della UE, a parte l'IVA, deve soddisfare formati differenti ? Mi spiego meglio: una fattura che spedisco ad esempio a un tedesco, deve mostrare gli stessi dati che mostra una fattura che mando a un itlaiano, oppure la fattura in germania richeide di specificare altri tipi di informazione ?

    La fattura sarà quella nel formato italiano di cui all'art. 21 del DPR 633/72. Se cedi a soggetto passivo Iva tedesco dovrà riportarne anche la partita iva tedesca e dovrà riportare il riferimento di legge per cui tu non applichi l'Iva italiana.

    DOMANDA 4)
    E' vero che se gli acquirenti, come privati o come soggetti economici, sono fuori dalla UE, non sono soggetti a IVA, e quindi non devo fare fattura? E in tal caso come contabilizzo tale guadagno (o detto in altri termini, cosa comunico al commercialista)?

    La fattura potrà comunque essere emessa in tutti i casi in cui potrebbe essere solo facoltà. Ad esempio quando esiste esclusione.... se esclusione sarà in questi casi. Si riporterà la norma di legge in base alla quale l'Iva non è applicata.

    DOMANDA 5)
    Come faccio a sapere se chi acquista è realmente fuori dala UE?
    Egli in fase di acquisto potrebbe indicare che è ad esempio un cittadino USA, e quindi acquistare da me il prodotto senza l'IVA (risparmiando il 20% rispetto ad esempio un itlaiano), e magari in realtà sta mentendo, perchè magari è un cittadino inglese, che vuole solo risparmiare il 20%

    Sei nelle mani del signore.

    P.S.
    Faccio queste domande a voi, perchè ora non ho un commercialista. E non avrebbe neppure senso averlo, visto che la mia attività partirà tra almeno 5 mesi. Però certe informazioni devo saperle ora, per realizzare un sito che si comporti in maniera adeguata.

    E' proprio in questa fase che invece dovresti avere un commercialista cui affidarti per realizzare al meglio il tuo sito. Vari miei clienti li ho conosciuti proprio in quella fase e mi sembra ne siano stati contenti proprio perchè hanno evitato duplicazioni di lavoro ed errori.


  • Super User

    DOMANDA 6)
    Dovendo indicare nelle fatture i dati dell'acquirente, sono respnsabile se questi dati sono falsi (magari se da un indirizzo scorretto, o il codice fiscale sbalgiato)?

    Sei responsabile dell'eventuale inquadramento del tuo cliente quale soggetto Iva ed invece non lo è e tu non applichi una eventuale Iva dovuta. Esiste un apposito servizio dell'agenzia entrate dove verificare ogni partita iva.

    DOMANDA 7)
    Dovendo mandare le fatture potenzialmente in tutti gli stati del mondo, devo sapere la seguente cosa.
    C'è un modo internazionale per rappresentare gli indirizzi?

    Forse in posta ti sapranno aiutare

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    DOMANDA 1)
    Emettere fattura significa solamente stamparla e spedirla al proprio commercialista, o è necessario mandarla (tramite e-mail) in formato pdf anche agli acquirenti?

    Emissione = spedizione. Non basta la sola stampa. Il formato pdf dovrà quantomeno essere privo di macro ed immodificabilmente protetto da password.

    DAMANDA 2)
    E' vero che se l'acquirente specifica la propria partita iva (e quindi non è più un privato, ma un soggetto economico), se è residente nella UE, sarà sottoposto all'IVA a seconda del suo paese ? Se è così, dovrei saperlo, perchè dovrei predisporre il sito per gestire un prezzo complessivo differente per le decine di nazioni della UE

    La cessione a soggetti passivi Iva comunitari lascerà a questi ultimi l'adempimento dell'Iva. Il tuo prezzo generalmente corrisponderà all'imponibile delle vendite (con iva) in italia.

    DOMANDA 3)
    La fattura che devo fare a soggetti economici o privati della UE, a parte l'IVA, deve soddisfare formati differenti ? Mi spiego meglio: una fattura che spedisco ad esempio a un tedesco, deve mostrare gli stessi dati che mostra una fattura che mando a un itlaiano, oppure la fattura in germania richeide di specificare altri tipi di informazione ?

    La fattura sarà quella nel formato italiano di cui all'art. 21 del DPR 633/72. Se cedi a soggetto passivo Iva tedesco dovrà riportarne anche la partita iva tedesca e dovrà riportare il riferimento di legge per cui tu non applichi l'Iva italiana.

    DOMANDA 4)
    E' vero che se gli acquirenti, come privati o come soggetti economici, sono fuori dalla UE, non sono soggetti a IVA, e quindi non devo fare fattura? E in tal caso come contabilizzo tale guadagno (o detto in altri termini, cosa comunico al commercialista)?

    La fattura potrà comunque essere emessa in tutti i casi in cui potrebbe essere solo facoltà. Ad esempio quando esiste esclusione.... se esclusione sarà in questi casi. Si riporterà la norma di legge in base alla quale l'Iva non è applicata.

    DOMANDA 5)
    Come faccio a sapere se chi acquista è realmente fuori dala UE?
    Egli in fase di acquisto potrebbe indicare che è ad esempio un cittadino USA, e quindi acquistare da me il prodotto senza l'IVA (risparmiando il 20% rispetto ad esempio un itlaiano), e magari in realtà sta mentendo, perchè magari è un cittadino inglese, che vuole solo risparmiare il 20%

    Sei nelle mani del signore.

    P.S.
    Faccio queste domande a voi, perchè ora non ho un commercialista. E non avrebbe neppure senso averlo, visto che la mia attività partirà tra almeno 5 mesi. Però certe informazioni devo saperle ora, per realizzare un sito che si comporti in maniera adeguata.

    E' proprio in questa fase che invece dovresti avere un commercialista cui affidarti per realizzare al meglio il tuo sito. Vari miei clienti li ho conosciuti proprio in quella fase e mi sembra ne siano stati contenti proprio perchè hanno evitato duplicazioni di lavoro ed errori.

    Inanzitutto ti ringrazio per le risposte. E ti sottopongo le seguenti considerazioni/dubbi, sperando di non abusare troppo della tua disponibilità, e sperando di sollevare questioni che possono essere utili a molti.

    Se ho capito bene dopo aver fatto produrre dal sito la fattura in pdf, senza macro e con password, devo farla scaricare al cliente, e fin qui ci siamo. Poi tu dici che non basta stamparla e spedirla, intendi forse dire che devo mandare anche al commercialista il file pdf? Te lo chiedo perchè così a occhio mi sembra strano che la stampa non sia sufficiente.

    Riguardo al prezzo, probabilmente faccio confusione tra le tue risposte alla domanda 2) e alla domanda 3).
    Se ho capito bene, se vendo a un italiano, in fattura metto:

    Imponibile X +
    IVA (20%) Y =
    prezzo Z

    Se vendo a un soggetto della UE, dovrei mettere:

    prezzo Z (che è il prezzo italiano ottenuto da imponibile +20% iva)

    Se vendo a un soggetto esente dall'iva (come quelli esterni alla UE), dovrei mettere :

    prezzo X (che è il prezzo italiano del solo imponibile)

    Riguardo ai dati dell'acquirente, temo di far confusione.
    Se ho capito bene spetta a me assicurarmi che lo stato italiano si becchi la sua IVA quando gli spetta, altrimenti si rivale su di me.
    Quindi se un soggetto dice di essere USA, e quindi mi paga senza IVA, mentre vive in UK (e quindi avrebbe dovuto pagarmi il prezzo maggiorato dell'iva), io guadagno uguale (ovvero il mio imponibile), ma lo stato italiano no (ovvero non si becca il suo 20% di iva), e se lo scopre (cosa assai improbabile) io finisco male.

    Non ho poi capito a cosa serve lo sturmento dell'agenzia delle entrate per la partita IVA. Nel senso, ho capito come si usa e cosa fa, ma non a che scopo dovrei usarlo.
    A parte che è una cosa che non può fare il sito in automatico, ma richiederebbe una persona che ogni volta faccia i controlli (cosa che vorrei evitare), ma come dovrei comportarmi se scopro prima di far ela fattura che un cittadino della UE (e quindi anche un italiano) mi ha dato una partita iva sbagliata?
    Ormai il prodotto è già venduto, e nella fattura qualcosa devo metterci come partita IVA dell'acquirente.
    Io pensavo di implementare nel mio sito il controllo di coerenza del codice fiscale e della partita iva, che sono controlli automatici e indicano se le cifre di codice fiscale e partita iva, soddisfano tutti i criteri formali di validità. So che tali controlli non danno la garanzia di trovarmi davanti a un codice fiscale e una partita iva realmente esistenti (indicano solamente quali codicifiscali e partitaiva sono certamente sbagliati), ma non sono sufficienti per pararmi il "sedere" dallo stato italiano? Perchè io ambierei a fare solo il venditore, non il segugio agli ordini della burocrazia.


  • User

    Scusa Paolo, ma è proprio necessario che l'utente "atomico" apra la partita Iva. Se lui è l'autore dei suoi ebook, come mi sembra di capire, non può venderli come opere dell'ingegno protette da diritto d'autore? In tal caso, potrebbe rilasciare semplice ricevuta, con ritenuta d'acconto per acquirenti italiani titolari di partita Iva e senza ritenuta d'acconto per privati e residenti all'estero; nel modello di dichiarazione dei redditi indicherebbe poi i suoi ricavi come "redditi diversi". Poi, vorrei aggiungere: se l'utente "atomico" desidera vendere gli ebook di cui è l'autore, perchè parla di e-commerce? Lui non "commercia" nulla, in quanto si tratta di sue opere. Infatti, non potrebbe offrire in vendita i suoi ebook sul futuro sito senza definire questa sua attività un e-commerce?
    Grazie Paolo, restiamo in attesa delle tue risposte sempre "illuminanti".


  • Super User

    Figurati, cmq non sono l'ENEL 😉

    Una risposta identica a quanto mi hai postato l'ho avuta dal servizio "l'esperto risponde" del Sole 24 Ore (se hai la banca dati dell'esperto risponde cerca la parola chiave e-book e troverai un quesito a firma AC che sono io). Sinceramente però non mi convince. Esiste infatti una risoluzione (o circolare non ricordo) dell'Agenzia delle Entrate che spiega che chi produce un libro e lo vende in proprio diviene editore e dunque impresa.
    Diverso è il caso in cui qualcuno produca il libro e lo ceda in sfruttamente a terzi per la vendita da cui ritrae royalties in effetti rientranti appieno nella disciplina da te descritta.

    Cosa ne pensi ??

    Per atomico invece suggerisco di iniziare a sentire quello che sarà il tuo futuro commercialista proprio per chiarire in dettaglio (approfonditamente) quanto diviene prolisso scriver qui sul forum. Esistono infatti 1000 sfaccettature.

    Paolo


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    Esiste infatti una risoluzione (o circolare non ricordo) dell'Agenzia delle Entrate che spiega che chi produce un libro e lo vende in proprio diviene editore e dunque impresa.
    Paolo

    R.M. n. 132/04


  • Super User

    Su [EMAIL="Cont@bile"]Cont@bile[/EMAIL] si può sempre contare, sia per finezza di mente che per prontezza di ricerca.

    Grazie.

    Paolo


  • User

    Paolo, sono molto interessato a leggere il tuo quesito all"Esperto Risponde" del Sole 24 Ore, lo farò appena posso. Intanto, ho cercato la risoluzione suggerita da Contabile e ne ho trovato una sintesi dell'AE; eccola:
    RISOLUZIONE n. 132/E del 15 novembre 2004
    IRPEF/IVA - Attività di vendita diretta di libri ai rivenditori da parte dell'autore
    L'autore di opere letterarie che provvede alla stampa del libro presso una tipografia di fiducia e alla vendita diretta presso le librerie previamente contattate, pone in essere un'iniziativa economica di tipo editoriale - commerciale, che genera proventi classificabili come ricavi e, quindi, ai fini delle imposte dirette, concorrenti alla formazione di reddito d'impresa.
    La complessiva attività comporta anche la soggettività passiva ai fini Iva: sarà applicabile il regime monofase previsto per il commercio di giornali quotidiani, di periodici, di libri, dei relativi supporti integrativi e di cataloghi (articolo 74, comma 1, lettera c), Dpr n. 633/72), in quanto l'autore, intraprendendo l'iniziativa economica editoriale, assume anche la veste di editore.
    Ciao,
    OldMan 🙂


  • Super User

    Il quesito è su l'esperto risponde ed. n. 12 del 11/02/2008

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    Il quesito è su l'esperto risponde ed. n. 12 del 11/02/2008

    Paolo

    Grazie infinite, Paolo, ordino l'arretrato in edicola.
    Saluti,
    OldMan