• Community Manager

    [ Facebook] I numeri di Facebook ad Annozero per le manifestazione Universitaria

    Postcronaca:

    • Ad Annozero vengono mostrati i dati dei gruppi pro e contro Gelmini nati su Facebook, per dimostrare quanti sono iscritti ad uno e agli altri.
    • Quelli contro Gelmini sono circa 10 volte superiori.
    • Il ragazzo che gestisce uno dei gruppi pro-Gelmini dice che il suo è nato da 10 giorni, quindi non è giusto mostrare questi dati perchè non sono veritieri.
    • Santoro alla fine fa un appello alle persone affinchè scrivano nei gruppi di Facebook 🙂

    Qualcosa è cambiato. Internet è entrato in ogni dove.

    Ora scatta la prossima era.

    Fare formazione sull'uso del web. Evviva. Era ora.

    :ciauz:

    Social: Facebook


  • Moderatore

    @Giorgiotave said:

    Qualcosa è cambiato. Internet è entrato in ogni dove.

    Ora scatta la prossima era.

    Sono assolutamente d'accordo.

    Mettiamoci l'uso degli adwords nelle campagne elettorali (e non parlo di Obama.. persino gli spammosissimi politici nostrani si sono fatti vedere, l'ultimo giro..:D) e l'equazione che proponi è risolta.

    "Qualcosa è cambiato", come proponeva una manciata di anni fa un film con Jack Nicholson, molto divertente fra l'altro.


  • User Attivo

    Qualcosa è cambiato. Internet è entrato in ogni dove.

    Salve ragazzi, dire che "qualcosa è cambiato" secondo me è ancora una forzatura.

    Possiamo dire che il processo di cambiamento è partito, ma di certo NO che è cambiato.

    Internet è entrato in ogni dove, ma dobbiamo fare una piccola precisazione: internet è entrato in ogni dove ci sono giovani.

    Chi punta, in Italia, in internet è alla ricerca di un targhet giovanile.

    Sperò però che questa mia analisi sia totalmente sbagliata ed infondata :wink3:.

    Emanuele Rosato


  • Community Manager

    @Emanuele_Rosato said:

    Internet è entrato in ogni dove, ma dobbiamo fare una piccola precisazione: internet è entrato in ogni dove ci sono giovani.

    No no. Internet è ben più avanti.

    Oggi su Canale 5 c'è stata una puntata di un telefilm dedicata all'apertura di un sito web per un negozio di alimentari, tutta buttata sul comico.

    Sulla rai c'è stato un servizio su http://blog.libero.it/nonnarachele/

    :ciauz:


  • Moderatore

    Non ci sono arrivati solo i giovani, online.

    La banche (che nonostante la crisi e la buriana di fallimenti riempiono le pubblicità televisive ora più che mai) non fanno altro che osannare la trasparenza e la comodità di avere un conto online.

    Mediobanca (avete presente? Cuccia, finchè c'era Cuccia...) non fa altro che sponsorizzare in tv il suo (chebanca.it).

    E non è poco, se considerate che è un istituto fondato e basato sul credito nel medio periodo, strettamente orientato alle imprese medio-piccole.

    L'idea di lanciarsi nei "correntisti" sarebbe del tutto inconsistente, dato che non ha filiali.

    Ma... accidenti se ha potere.....

    Non solo le banche tradizionali che "si sono adeguate" per offrire servizi online e cartuccielle prepagate.

    Si tratta di un mostro dell'economia italiana che decide di raccogliere liquidi online.

    Ma non solo i servizi immateriali iniziano a "pianificare" i loro nuovi modus operandi, interfacciandosi sempre più frequentemente con il web.

    In generale proprio le tradizionalissime pubblicità televisive sono un tester.

    L'URL dei siti aziendali non è più SOLO presente nei video, magari in basso a destra e in posizione defilata, come si usava fino ad un po' di tempo fa.

    Ora l'URL viene quasi sempre menzionato nell'audio delle pubblicità, che invitano con insistenza i telespettatori ad approfondire i messaggi veicolati attraverso lo "strumento sito".

    Ma il caso "Santoro-FaceBook-Gelmini" citato da Giorgio evidenzia un passaggio in più, sul piano qualitativo.

    La televisione DEVE prendere atto (lo stafacendo) che le possibilità di interazione che internet offre SONO uno strumento formidabile di cui è impossibile fare a meno, perfino per i media tradizionali (televisione, in primis, ma anche "carta stampata" e via dicendo).


  • User

    Penso che sia stata una buona cosa citare Facebook. Ma sul come ancora non ci siamo.
    Io organizzo le serate a casa per guardare AnnoZero ma il tema Facebook è stato trattato un pò alla sputami in faccia (come dicono a Napoli).
    Troppo frettoloso e metodologicamente inappropropriato dal punto di vista giornalistico.
    Numeri a casaccio senza specificare che in questi gruppi può iscriversi anche chi è contrario...
    Si continua (nonostante l'ammirabile sforzo di Santoro) a dare l'idea di internet come covo dove si organizzano attentati e non si discute democraticamente.
    Un pò sulla scia di Bruno Vespa...

    Un tempo, su rai tre, verso ora di pranzo, andava in onda Mediamente.
    Non so chi di voi lo ricorda, penso tutti. Il tema internet lì veniva trattato veramente bene, poi il programma è sparito.
    E dopo 5 anni e più siamo entusiasti del fatto che si cominci a parlare di internet in tv?
    I dati Auditel sono già abbastanza taroccati, se la tv comincia a parlare seriamente di internet va a finire che la gente capisce cosa si sta perdendo e nemmeno l'Auditel potrà più metterci le solite pezze...

    Perdonate il disfattismo 😛


  • Community Manager

    Mi sto guardando la serata speciale dei Simpson. Ci sono parecchie citazioni sul web da mi stanno taroccando la mia Biografia su Wikipedia, ti prego uccidili amore al ragazzo che prende in giro il giornalista della carta stampata del Washington Post dicendo che il suo mezzo sta morendo.

    L'America è proprio avanti.

    Però in questo ultimo periodo il web sta diventando sempre più citato dalla TV.