• User Newbie

    Donazioni di valore minimo (imposto) x Open Source = vendita = P.IVA ?

    Salve a tutti.
    Vi espongo rapidamente il problema.
    Da anni io ed altre persone lavoriamo ad un software opensource, per
    il puro gusto di farlo.
    Il programma e' stato molto apprezzato dagli utenti, che ci hanno
    spinto, con il loro entusiasmo, ad offrire servizi sempre migliori.
    Alla fine pero', quella che prima era una semplice passione si e'
    tramutata quasi in un secondo lavoro, e comincia anche a richiedere
    delle spese non tanto trascurabili.
    Stavamo quindi pensando a come incentivare almeno le donazioni.
    Una delle idee che ci e' sembrata piu' fattibile e' quella di
    "premiare" chi dona con l'invio di certi gadgets legati al software.

    Abbiamo pensato a due alternative:

    1. Invio del gadget a chiunque dona, indipendentemente dal valore inviato.

    2. L'invio del gadget a chiunque dona piu' di un tot minimo.

    Non vorremo fare una vendita vera e propria, per non essere costretti
    a prendere una P.Iva per legittimare delle entrate che molto prob. non
    arriveranno nemmeno ai 1000 euro annui...(che pero' ci farebbero
    comodo per pagare almeno le spese...). Al momento siamo un'associazione non riconosciuta (insomma, un gruppo di amici), per cui per noi va benissimo che uno del nostro gruppo si occupi di prendere le donazioni ed usarle per pagare tutte le spese.
    Ecco le domande. Posto che le donazioni non necessitano di P.Iva (l'ho letto qui sul forum):

    La (1) e' una donazione?

    La (2) e' anche lei una donazione, o diventa una vendita, con tutti gli annessi e connessi?

    Ovviamente saremmo molto contenti se la (2) fosse ancora una semplice donazione, per il semplice fatto che i prodotti che vorremmo distribuire hanno un costo base, e se qualcuno fa una donazione inferiore al loro valore...andiamo in passivo!
    Tuttavia, se almeno la (1) rientrasse nella legalita' potremmo limitarci a gadgets software, che come costo hanno solo il nostro tempo libero...

    Ringrazio tutti per l'attenzione e per le risposte che vorrete darmi.


  • User Newbie

    Volevo aggiungere una precisazione importante.
    Il software che sviluppiamo rimarrebbe** sempre e comunque scaricabile da tutti,** senza alcuna differenza tra chi dona e chi non dona.
    Non credo quindi che si tratti di una attivita' d'impresa, perche' il gadget che verrebbe dato a chi ci sostiene non e' legato al funzionamento del software (non si tratta, ad esempio, di sbloccare funzioni aggiuntive). Il software e' identico sia per chi dona che per chi non dona, solo che chi dona si riporta a casa un piccoolo gadget (un portachiavi con il logo, una tazza con il logo, oppure, nel caso di software, modellini 3d utili ai grafici). Inoltre, se la (2) non e' possibile, parliamo di un offerta completamente libera, con lo stesso gadget che viene dato sia a chi dona un euro sia a chi ne dona 10....(nel caso la (2) non sia possibile, stiamo pensando di confidare nel senso civico dei donatori, spiegando magari, senza precisare le somme, che ci sono delle spese sostenute per la preparazione dei gadgets).

    Che ne pensate?
    Noi siamo tutti in attesa di una risposta. Abbiamo chiesto ad un paio di commercialisti locali, che tuttavia non hanno saputo darci indicazioni precise. Tuttavia per noi la questione e' importante, perche' davvero senza almeno una copertura delle spese il progetto rischia di finire.
    Vi ringrazio anticipatamente per l'aiuto.


  • Super User

    Ciao e benvenuto.

    Ho già avuto modo di parlare su questo forum di casi del genere.

    Purtroppo ritengo che una donazione debba essere qualcosa di completamente scollegato da qualsiasi ritorno.... in pratica deve mancare quello che si chiama sinallagma.

    Quindi se a fronte di una donazione si riceve qualcosa in cambio, si potrebbe dire che si è pagato per ottenre quel qualcosa.... si è pagato un prezzo, anche se questo era non determinato a priori. Dunque un corrispettivo di vendita.

    Al contempo però si deve anche ragionare sul fatto che se la donazione avvenisse quale contributo alla causa open source e non al fine di avere quei gadget (di cui il soggetto non avrebbe preventiva conoscenza) allora non sarebbe possibile nemmeno sospettare dell'esistenza del sinallagma. Purtroppo però se voi non annunciate l'invio di gadget, non incentivate le donazioni e dunque dovete darne notizia.
    Ciò potrebbe a mio giudizio trasformare, come ho spiegato prima, la donazione nel pagamento di un prezzo variabile e dunque trasformare l'attività in attività commerciale.

    Direi di interessare il vs. commercialista di fiducia, per magari trovare una soluzione tra gli enti senza scopo di lucro, di cui io non mi occupo.

    Paolo


  • User Newbie

    Grazie della risposta....anche se purtroppo hai detto quello che temevo.
    Sara' dura...vedremo di cedere l'amministrazione del progetto a qualcun altro che abbia piu' risorse, e che probabilmente non sara' italiano...

    Grazie ancora!


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Ciao e benvenuto.

    Ho già avuto modo di parlare su questo forum di casi del genere.

    Purtroppo ritengo che una donazione debba essere qualcosa di completamente scollegato da qualsiasi ritorno.... in pratica deve mancare quello che si chiama sinallagma.

    Quindi se a fronte di una donazione si riceve qualcosa in cambio, si potrebbe dire che si è pagato per ottenre quel qualcosa.... si è pagato un prezzo, anche se questo era non determinato a priori. Dunque un corrispettivo di vendita.

    Scusa Paolo ma quando l'AIRC o altre organizzazioni distribuiscono le azalee (o fiori vari) nelle piazze in cambio di una donazione, quella che cos'è?

    Non mi risulta che ti diano il fiore se tu non fai una donazione.
    Certo loro sono organizzati come ONLUS e questo forse aiuta a "nascondere" un poco la cosa.

    Forse anche URFAUST ed amici dovrebbero organizzarsi, non dico come onlus, ma perlomeno come organizzazione senza scopo di lucro.
    E comunque, se la cosa si mantiene in termini credibili ovviamente, potrebbero dire che a chi fa una donazione alla associazione loro REGALANO un gadget.
    La donazione deve avere ovviamente come oggetto "sostegno allo sviluppo del software PINCOPALLO".
    D'altra parte capita spesso che uno si iscriva ad una associazione e gli regalino una maglietta, o un cappellino no?

    Mi pare difficile che in questi termini possa essere contestata la cosa.
    Dovranno aprire un codice fiscale come associazione e rilasciare ricevuta.

    Non sei d'accordo?


  • Super User

    @i2m4y said:

    Direi di interessare il vs. commercialista di fiducia, per magari trovare una soluzione tra gli enti senza scopo di lucro, di cui io non mi occupo.

    Paolo

    Certo che sono d'accordo con te, proprio per questo gli ho consigliato di trovare soluzioni tra gli enti senza scopo di lucro che possono essere ben appunto la soluzione migliore.

    Paolo


  • User Attivo

    Comunque mi interesserebbe capire di che software si tratta (anche in privato eventualmente se non ritenete di dirlo pubblicamente).
    :bho:


  • User Newbie

    Il mio commercialista mi ha detto che si possono tranquillamente ricevere donazioni senza dover pagare alcuna imposta purchè la singola donazione non sia superiore a 50 euro. Credo che vanno comunque dichiarate tutte ma non c'e' tassazione. Invece oltre i 50 euro unitari fanno parte del normale reddito che presenti a fine anno.

    Non mi preoccuperei sulla questione del gadget, anche perchè magari non è qualcosa di continuativo ma a periodi, mentre le donazioni le ricevi sempre e comunque, inoltre credo che non poni un importo minimo alla donazione. Tu ricevi un importo libero e dai un gadget libero, cosi come fanno in tante altre situazioni.

    Sul discorso di organizzazione no-profit o simile, puoi fare una associazione privata tra gli autori del software, ma se vuoi una veste ufficiale e registrata presso lo stato devi tenere in conto le imposte che non sono di poco conto in rapporto alle tue probili entrate. Anche solo qualche centinaio di euro tra bolli e altre tasse di registrazione sono tanti in rapporto alla speranza di ricevere 1000 euro di donazioni.

    ufo


  • Super User

    Non concordo con la spoluzione proposta.

    Se io "dono" e la mia donazione può essere tacciata di esistenza solo per il fatto di aver voluto ricevere il gadget allora l'operazione potrà essere considerata un mascheramento del pagamento del prezzo di quel gadget e dunque corrispettivo di vendita seppur non a priori determinato.
    Quindi non donazione, ma pagamento di prezzo.

    Paolo


  • User Attivo

    @uforobot said:

    Il mio commercialista mi ha detto che si possono tranquillamente ricevere donazioni senza dover pagare alcuna imposta purchè la singola donazione non sia superiore a 50 euro. Credo che vanno comunque dichiarate tutte ma non c'e' tassazione. Invece oltre i 50 euro unitari fanno parte del normale reddito che presenti a fine anno.

    Dove sta scritto del limite dei 50 euro per singola donazione?
    In quali casi una singola o più donazioni debbono essere dichiarate?

    Se per ipotesi dal mio sito ricevessi un totale di 100mila euro l'anno derivanti da molte piccole donazioni libere e volontarie a fronte di nessun corrispettivo reso sono tenuto a dichiararlo al Fisco?

    Se un barbone col piattino riceve 100 mila euro di carità l'anno in monete da piccolo taglio deve dichiararlo al fisco? non credo proprio.


  • User Newbie

    @i2m4y said:

    Non concordo con la spoluzione proposta.

    Se io "dono" e la mia donazione può essere tacciata di esistenza solo per il fatto di aver voluto ricevere il gadget allora l'operazione potrà essere considerata un mascheramento del pagamento del prezzo di quel gadget e dunque corrispettivo di vendita seppur non a priori determinato.
    Quindi non donazione, ma pagamento di prezzo.

    Paolo

    Non è che voglia contraddire la sua grande esperienza,ma leggendo le varie forme di donazione ho trovato la cosiddetta donazione mista

    Ovvero

    Se a seguito di una donazione viene ceduto un bene o un servizio il cui valore è nettamente inferiore o superiore alla somma donata allora resta una donazione,ma chi dona deve saperlo in questo caso vi è una libertà nel donare.

    Esempio se io voglio mettere sul mio sito una scarpa ,ma quella scarpa ha un valore di 5 euro e chi la vuole mi da 100 euro e ne è consapevole allora è donazione mista....

    Se io quindi offro un servizio interet il sui valore è nettamente inferiore alla singola offerta ricevuta allora è donazione mista,ma prima di effettuare la donazione bisna che chi dona sia avvisato di ciò

    Che ne pensate?