• User Attivo

    Scusa, ma non condivido queste critiche a Google.
    Dove sta scritto che il meccanismo debba esser "trasparente"?
    Tu sai forse quanto costa realmente il caffè al barista che te lo vende a 90c?
    Hai idea di quale sia il margine che ha il negoziante che ti vende un paio di pantaloni?
    L'impresa edile che ti costruisce casa ti viene forse a dire quanto le è costata veramente?
    La risposta è ovviamente NO.

    E dall'altra parte della barricata... il produttore di caffè si preoccupa forse del prezzo della tazzina al consumatore finale? No, il produttore fa il suo business calcolando i SUOI numeri... poi il barista si farà il proprio business calcolando i SUOI numeri... e tra i due numeri c'è ben poca relazione.
    Perchè nessuno, da nessuna parte del mondo, ha mai stabilito quale sia il margine lecito, legittimo o morale di una compravendita.
    Google potrebbe anche dire "Mi tengo il 99%. Embeh?!?!", e nessuna critica, a nessun titolo, le potrebbe venir mossa... ed allora? A che pro volere questa presunta "trasparenza"?


  • User Attivo

    I tuoi esempi mi sembrano davvero fuori luogo...forse non hai capito bene il nocciolo del problema.
    Qui non si discute su quale sia una % onesta o disonesta, giusta o meno...e tra l'altro gli esempi che fai sono relativi ad una compravendita fra un imprenditore (negoziante) e un cliente finale.

    Qui invece si tratta di un accordo fra 2 imprese (Google e il webmaster): io non so che lavoro fai ma dimmi se tu fossi un negoziante se accetteresti un accordo del genere da parte del tuo fornitore: "guarda, io ti do questi prodotti, tu me li metti in vetrina però se i clienti comprano pagano direttamente me e io a fine mese ti do una parte dei guadagni"....e non ti verrebbe da chiederti: "ma quant'è la mia commissione?? quanto guadagno IO negoziante per ogni 100 euro che incassi TU fornitore???"

    Poi se anche fosse che Google si tiene il 99% a qualcuno potrebbe andare bene ma ad altri magari no e cercherebbero un alternativa o al massimo lascerebbero vuoti i loro spazi piuttosto che fare pubblicità gratuita, non trovi?

    Se a te va bene questa mancanza di trasparenza allora facciamo così: mettimi a disposizione tutti gli spazi sul tuo sito per un mese, io ci faccio girare i miei banner e a fine mese ti do qualcosa....ci stai?


  • User Attivo

    Non ci siamo...
    Vuoi un esempio concreto, B2B anzichè B2C?
    OK.
    Intel.
    Il processore che un dealer compra oggi a 100 e rivende a 120 (si, magari...), quanto costa ad Intel? BOH!
    Considerato che quello stesso processore, al termine della sua vita tecnologica, sarà venduto da Intel a 30, è lecito immaginare che ad Intel produrlo costi meno di 30...
    Il dealer se lo prende in casa, e lo paga 100, per metterlo in vetrina e sperare che qualcuno glielo compri.
    Se non riesce a venderlo, dopo un anno si ritroverà con un oggetto che ha pagato 100 e che vale 30...
    Si può forse recriminare qualcosa ad Intel per tutto questo?

    Questo, per quanto riguarda la "trasparenza di mercato".

    Per quanto riguarda il meccanismo "alla cieca" contestato a Google... anche qui non ci siamo.
    Non è che Google ti dice DOPO UN ANNO quanto ti paga: te lo ice giorno per giorno, ora per ora, con un ritardo di forse mezz'ora rispetto al tempo reale.
    Tu hai tutto il tempo di farti i tuoi conti anche nel corso di una giornata, e decidere di rimuovere Adsense per passare a qualcosa di più remunerativo... non sei vincolato contrattualmente ad un tempo minimo, e quanto vieni pagato lo vedi minuto per minuto... più trasparente di così!


  • User Attivo

    Quoto Archimede2007 e trovo molto rappresentativi anche gli esempi che ha proposto.
    La curiosità relativa alla revenue share che Google offre ai publisher credo sia appunto una curiosità che può anche essere utile (ad esempio per un confronto tra AdSense e altri programmi) ma non è certo dovuta.

    Ciò che credo sia importante considerare è il fatto che il servizio AdSense che Google offre è appunto un servizio offerto, che ogni publisher è libero di accettare (e quindi utilizzare) o meno. Come in ogni altro servizio alcune informazioni sono pubbliche altre no; chi ritiene non interessante la proposta non ha che da non utilizzarla.

    Considero quindi l'informazione sulla revenue share come una curiosità ma di certo non un'informazione essenziale e che quindi può benissimo essere tenuta riservata.


  • ModSenior

    Non solo... credo che la revenue share vari al variare di diversi parametri non solo legati al CTR% degli ads nel sito e alla pertinenza della pagina rispetto all'annuncio ma anche in base ad altri dati (settore commerciale? stagionalità della ricerca?).

    Mi immagino un algoritmo che, come la borsa, analizzi trend ascendenti e discendenti sulle diverse variabili...


  • User Attivo

    @Archimede2007 said:

    Non ci siamo...
    Vuoi un esempio concreto, B2B anzichè B2C?
    OK.
    Intel.
    Il processore che un dealer compra oggi a 100 e rivende a 120 (si, magari...), quanto costa ad Intel? BOH!
    Considerato che quello stesso processore, al termine della sua vita tecnologica, sarà venduto da Intel a 30, è lecito immaginare che ad Intel produrlo costi meno di 30...
    Il dealer se lo prende in casa, e lo paga 100, per metterlo in vetrina e sperare che qualcuno glielo compri.
    Se non riesce a venderlo, dopo un anno si ritroverà con un oggetto che ha pagato 100 e che vale 30...
    Si può forse recriminare qualcosa ad Intel per tutto questo?

    Guarda che hai di nuovo sbagliato esempio...Intel si comporta in modo corretto col dealer perchè gli dice **esattamente **quanto ha guadagnato dalla vendita di un determinato prodotto (e glielo dice pure prima che lo venda).
    Invece il comportamento di Google nel caso che hai portato sarebbe: tu vendi un processore nel tuo negozio e DOPO che l'hai venduto ricevi 20 euro (ma prima non sapevi quanto avresti guadagnato dalla vendita). Il guadagno per il dealer è sempre lo stesso ma ti manca 1 parametro fondamentale per capire se Google ti ha "fregato", ovvero a quanto ha venduto al cliente finale il prodotto (e quindi la tua % di commissione). Tutto questo non c'entra nulla con il ricavo **netto **di Google!! Chissenefrega di quale margine ha Google, quello dipende dai costi che ha (nel suo caso dipendenti e infrastrutture, nel caso di Intel costo del prodotto) ma non è quello il problema.

    E poi è troppo semplicistico metterla su "se ti va bene è così, sennò uno non ti obbliga a tenere adsense": come faccio a capire se mi va bene se non conosco la mia percentuale??? Come faccio a confrontare adsense con le altre concessionarie che mi dicono chiaramente che la mia revenue share è del 50% o del 60%???


  • User Attivo

    Phrate, in ogni caso il confronto di AdSense con altri servizi simili non potrebbe basarsi solo sulla percentuale del costo sostenuto dall'inserzionista che ti riconoscono.
    Il successo di AdSense è infatti dovuto alla straordinaria quantità di inserzionisti che può proporre ai publisher ed alla tematizzazione degli annunci mostrati, entrambi fattori che si tramutano in guadagno economico.
    Altri sistemi pubblicitari possono anche promettere revenue share più elevate ma se la tematizzazione o il numero di inserzionisti è inferiore questo non basta a farne un prodotto migliore.

    Il confronto tra AdSense e altri sistemi è molto semplice: basta provarli per un certo periodo di tempo. Scegli un sistema con revenue share nota (magari più alta di quella che pensi sia propria di AdSense), confronta i due sistemi a parità di spazi pubblicitari e potrai trarre le tue conclusioni su quale dei due sia migliore.
    In ogni caso, il publisher che aderisce ad AdSense accetta di non essere a conoscenza della revenue share. Se questo aspetto è considerato inaccettabile, basta non utilizzare il programma rivolgendosi ad alternative...


  • ModSenior

    Scusa Phate ma secondo me trascuri qualche particolare...

    1. L'esempio che stai portando tu riguarda una catena di distribuzione di prodotti che prima qualcuno deve costruire (la Intel) e sa esattamente in base a budget e piani di produzione, quanto costa su larga scala produrre un singolo processore.E su quella base Intel sa come strutturare il suo business.

    ** AdSense/AdWords è un servizio, non un prodotto! **
    Non dimentichiamo questo aspetto basilare, altrimenti possiamo fare tutti i paragoni del mondo, ma siamo molto distanti dal focus.

    Oltre tutto AdSense/AdWords è un servizio ad asta, con un numero imprecisato e non noto di inserzionisti a priori. Per i publisher gli inserzionisti sono noti solo e soltanto nel momento in cui si materializzano negli ads del tuo sito (non prima!).

    Con altre parole ti sto dicendo che Google non può dirti a priori "guarda Phate per il tuo sito ti riconosco una commissione del 20% su tutti gli ads del mondo che passano nella mia rete".

    Per quale motivo non può farlo ? Per il suo stesso punto di forza che ha reso AdSense così diffuso: l'algoritmo di AdSense di cui qua e là nelle discussioni abbiamo parlato a più riprese (settori diversi, tematicità degli annunci, importanza dell'eCPM, smartpricing & co.).

    1. Cambia un attimo punto di vista. E prova a rispondere a questa domanda: quanto paga un inserzionista AdWords ?

    La più stupida risposta, ma anche la più sincera, è questa: non lo sa a priori perché AdWords è un'asta.

    E l'inserzionista scommette su base d'asta.

    A complicare le cose per l'inserzionista c'è poi il fatto che il singolo costo per click CPC realmente sostenuto non è quello che tu dichiari di voler spendere (la tua puntata).

    Perché basta solo 1 centesimo di euro in più nella tua puntata CPC per essere sopra ad un tuo concorrente.

    Il costo è calcolato in tempo reale e il famoso "quality score" (introdotto all'inizio come elemento calmierante di un algoritmo dove chi più pagava era sempre più visibile nelle prime posizioni).

    E anche negli annunci AdSense testuali con pagamento a CPC funziona così.

    Per tornare al discorso della tua percentuale... In base a quali elementi sei così sicuro che Google tramite il programma di AdSense ti riconosca una percentuale fissa ?

    Non è più logico (visto che AdSense è l'altra faccia della medaglia di AdWords) ipotizzare che anche in questo caso la revenue sia un elemento parametrico, determinato in tempo reale dall'algoritmo che regola le esposizioni degli ads ?


  • User Attivo
    1. Riguardo agli esempi, veramente è stato Archimede2007 a fare gli esempi del caffè al bar e della Intel...capisco benissimo che non si può paragonare in toto l'economia reale ad un servizio come AdSense ma se serve a far capire le cose io ci provo...

    2. Ma infatti nessuno chiede di saperlo a priori, il problema è che Google non te lo dice nemmeno a posteriori! Lo capisco benissimo che adwords è un'asta e che Google non può sapere prima su quali annunci cliccheranno i miei visitatori, ma DOPO che il click c'è stato hanno tutti gli elementi per dirmi quanto ho guadagnato su quel click e qual è stata la mia commissione.
      Non vuoi dirmelo per ogni click perchè poi magari i concorrenti dell'inserzionista adwords sanno esattamente quant'è il valore CPC che ha impostato su quell'annuncio (e quindi si posizionano 1 centesimo sotto)? Benissimo, almeno dimmi la media giornaliera o mensile.

    Sicuramente la percentuale non sarà fissa, ma almeno avere una stima media mensile aiuterebbe, non credi?


  • ModSenior

    Guarda Phate,

    se questa è la tua preoccupazione non è difficile riuscire a farlo da soli... Basterebbe avere da una parte un sito o un blog traffico e dall'altra un amico che attiva una campagna AdWords in rete dei contenuti, con annunci molto mirati in modo che si infilino nelle tue pagine.

    Credo con un investimento al massimo di 100 euro riesci a fare dei buoni test.

    So per certo che qualcuno li ha già fatti e mi diceva che le percentuali AdSense sono di molto inferiori a quelle che uno può ipotizzare.

    Ma non avendo dati alla mano personali preferisco non pronunciarmi oltre.

    ====

    Per quanto riguarda invece un'esperienza personale posso dirti questo.

    Un mio amico ha un sito che parla di geek e trucchi al PC.
    Ben attestato a livello di traffico.
    Con AdSense credo che qualche soldino lo porti a casa a fine mese.

    Bene... Ho visto fisso sul suo sito un annuncio relativo a tutt'altro settore (coaching/benessere finanziario).

    L'annuncio era in posizione dominante, 1° annuncio del primo gruppo di ads presenti sulla pagina. Quindi come ben sai l'annuncio che paga di più.

    Te la faccio molto breve: abbiamo visto che 1 click su quell'annuncio portava una revenue CPC sopra i 40 centesimi.

    Quello che manca anche in questo caso è l'altra faccia della medaglia (la campagna AdWords), ma da un controllo fatto sulle chiavi di settore posso dirti che secondo me la percentuale in questo caso specifico potrebbe aggirarsi sul 30%.

    Ovviamente è sempre a livello di ipotesi, non ho dati "certi".


  • User Attivo

    @Phate said:

    Sicuramente la percentuale non sarà fissa, ma almeno avere una stima media mensile aiuterebbe, non credi?

    Sinceramente, non vedo quale potrebbe esser l'utilità dell'informazione...

    A te interessa in termini ASSOLUTI quanto incassi per il servizio che presti... e questo lo scopri di ora in ora.

    Poi è bellissimo fare statistiche, le puoi fare sugli aspetti più folli... ma solo poche saranno utili.

    Perchè anche sapere che l'inserzionista paga il 10%, il 30%, il 50% o anche il 70% in più rispetto a quello che incassi tu... ma cosa cambia?
    Hai qualche possibilità di intervenire migliorando la tua resa ad avere queste informazioni? Certamente no... e quindi sono informazioni del tutto inutili per il publisher.

    Viceversa, potrebbero esser informazioni potenzialmente utili per un concorrente di Google... e quindi è comprensibile che Google le mantenga riservate.


  • User Attivo

    Quest'ultimo intervento di Archimede2007 mi trova pienamente d'accordo, è esattamente quanto intendevo esprimere io.
    L'indicazione della revenue share è puramente una curiosità che Google può liberamente scegliere di rendere pubblica o meno. Non si tratta di un parametro fondamentale per il publisher, che valuterà la bontà (dal suo punto di vista) del programma dai rendimenti generati. Sono i rendimenti il criterio di interesse, non le revenue share!

    Non vedo alcun motivo per cui Google dovrebbe necessariamente rendere pubblica la percentuale divisa con il publisher...


  • User

    Nel 2006 Google ha dichiarato di aver pagato ai publisher E ai partner (che suppongo alzino la media) circa il 78% degli introiti.

    Questa percentuale è stata calcolata dal New York Times in base all'analisi dei bilanci di Google.


  • User Attivo

    rev, dal tuo intervento non capisco bene se la percentuale che citi è stata dichiarata ufficialmente da Google o è stata desunta (supposta) dal new York Times... Puoi chiarire meglio?


  • User

    La percentuale è stata desunta dal NYT, ma calcolata in base alle dichiarazioni di Google nel suo bilancio.

    Quindi non è una dichiarazione diretta di Google, ma comunque non è stata mai smentita.


  • Super User

    @mister.jinx said:

    Guarda Phate,

    L'annuncio era in posizione dominante, 1° annuncio del primo gruppo di ads presenti sulla pagina. Quindi come ben sai l'annuncio che paga di più.

    😮 Quindi se il "dominante" paga 1 cent , gli ads sottostanti pagano meno?
    Ma non è che finisce che qualche volta AdSense ci presenta la "bolletta" e dobbiamo noi versare qualcosa? 😄


  • User Attivo

    @mister.jinx said:

    Quello che manca anche in questo caso è l'altra faccia della medaglia (la campagna AdWords), ma da un controllo fatto sulle chiavi di settore posso dirti che secondo me la percentuale in questo caso specifico potrebbe aggirarsi sul 30%.

    Ovviamente è sempre a livello di ipotesi, non ho dati "certi".

    Non so che tipo di controllo hai fatto ma a me risulta che si possano vedere solo le offerte per le keyowords relative alla ricerca e non alla rete di contenuti: se una keyword vale 80 cent per la 1° posizione sulle rete di ricerca, potrebbe valerne 40, 30 o anche 10 per la stessa posizione nella rete di contenuti...


  • User Attivo

    @apusoft said:

    L'indicazione della revenue share è puramente una curiosità che Google può liberamente scegliere di rendere pubblica o meno. Non si tratta di un parametro fondamentale per il publisher, che valuterà la bontà (dal suo punto di vista) del programma dai rendimenti generati. Sono i rendimenti il criterio di interesse, non le revenue share!

    Ognuno è libero di pensarla come vuole ovviamente però son sicuro che anche voi per valutare se utilizzare un programma di affiliazione (di quelli presenti su zanox, TD e compagnia) o un programma come Search123 o cloni di AdSense vi siete sempre chiesti "sì, ok, ma quanto paga??"
    CPC, pay per sale, % di commissioni, revenue share...invece per AdSense va bene non saperlo perchè "tanto funziona"...mah, ok, funziona, probabilmente funziona meglio di qualsiasi altro programma però se sapessi per esempio che a me arriva una revenue share del 10% mi inc***erei leggermente...


  • User Attivo

    @rev said:

    La percentuale è stata desunta dal NYT, ma calcolata in base alle dichiarazioni di Google nel suo bilancio.

    Quindi non è una dichiarazione diretta di Google, ma comunque non è stata mai smentita.

    Se vai all'inizio di questa discussione vedi l'estratto della trimestrale di Google dalla quale si calcola quella percentuale.
    Quindi la % media non è un mistero....ciò non toglie che rimane una MEDIA mondiale che può variare moltissimo da un publisher all'altro....