• User

    Per me il problema sta nel fatto che IMHO molti annunci vengono fatti a "black" senza nemmeno la collaborazione occasionale. Siti a 100€ o articoli pagati 1€ sono cose fuori dal mondo, chi gli accetta sono solo (sempre IMHO) mantenuti che lavoricchiano (drogando il mercato) per prendersi l'ultimo gadget figo sul mercato.
    Renderei obbligatorio l'inserimento di almeno un recapito telefonico per gli annunci, in maniera di avere trasparenza.


  • User

    Il recapito telefonico potrebbe essere un deterrente, un impedimento per coloro che intendono solo sfruttare la situazione, ma non credo risolva poi molto. Il problema per me non risiede in coloro che offrono lavoro, ma in coloro che accettano le retribuzioni da fame. E' questa mentalità che va cambiata, i datori di lavoro si adegueranno. Bisogna però prima segnare nettamente la differenza fra professionisti e dilettanti allo sbaraglio.


  • User

    @El Nino said:

    Per me il problema sta nel fatto che IMHO molti annunci vengono fatti a "black" senza nemmeno la collaborazione occasionale. Siti a 100€ o articoli pagati 1€ sono cose fuori dal mondo, chi gli accetta sono solo (sempre IMHO) mantenuti che lavoricchiano (drogando il mercato) per prendersi l'ultimo gadget figo sul mercato.
    Renderei obbligatorio l'inserimento di almeno un recapito telefonico per gli annunci, in maniera di avere trasparenza.

    Sono in parte d'accordo, ma per quanto mi riguarda personalmente, dopo aver lasciato il mio ultimo lavoro a contratto, mi sono scontrato con una realtà generale abbastanza drammatica. Lavoro come articolista/traduttore ormai da una vita e sono passato da contratti (sempre a progetto, guai un determinato o un indeterminato) che superavano i 1000 e passa euro al mese al... nulla. E ora tutte le proposte di lavoro che ricevo spaziano da "la collaborazione è da intendersi a titolo gratuito" a "offriamo ben 1 euro ad articolo". E' follia e nel 99% dei casi rifiuto più che altro per principio, ma mi sto lentamente avviando verso un momento in cui, volente o nolente, sarò costretto a "cedere" per pura sopravvivenza.

    Detto questo, un'azienda che offre 1 euro ad articolo, IMHO, porta avanti uno schiavismo legalizzato. E la cosa drammatica è che la situazione non cambierà finché ci sarà gente che accetta addirittura la metà.

    Per quanto riguarda i siti internet, stesso discorso. Fino anche solo all'anno scorso, riuscivo a tirar su anche 500-600 euro per realizzare siti tutt'altro che complessi. Adesso è grasso che cola trovare qualcuno che ne offra 200. In questo caso comunque mi sento di scindere tra privati e aziende in maniera abbastanza decisa. Un privato, di poche pretese, che offre anche solo 100 euro per un progetto di entità "modesta" non può essere demonizzato (anche perché, parliamoci chiaro, un sito "blog style" porta via un pomeriggio a chi ha una certa esperienza nel campo). Se al contrario parliamo di un'azienda con pretese e richieste eccessive, non si possono davvero tollerare certe offerte ridicole.


  • User Attivo

    secondo me anche un "privato" non può chiedere 100 euro per realizzare un intero sito, è una cifra estremamente bassa che uccide il mercato.
    E poi anche i "datori" questi 100 euro come li pagherebbero, se ci fate caso anche qui sul forum in pochi specificano.
    Li vorrebbero dare in nero ? Anche questa brutta usanza dovrebbe passare ed essere punita per vie legali.

    Tornando al copywriting, offrire 1-2 euro per articolo e richiedere inoltre competenze seo, mi sembra davvero molto assurdo. Ma stiamo scherzando, ma siamo diventati peggio della cina, uno deve andare sotto i ponti ?
    Se reputano che il lavoro di un copywriter valga così poco, allora perchè non se lo fanno da soli se sono capaci ?
    Ovviamente in misura maggiore si applica anche a chi vuole realizzato un sito internet.
    Un sito professionale ben fatto richiede almeno 20-25 ore di lavoro e 2-3 persone impegnate, più bisogna coprire i costi della struttura.
    E si pretendono lavori a 100-200 euro ?
    Allora in Italia uno deve andare a vivere proprio sotto i ponti se vuole fare questo mestiere.

    In Italia il problema sono proprio certi clienti (ignoranti in quanto non conoscono la materia e ignoranti in quanto tendono a sottovalutare il lavoro altrui ma poi se ti rivolgi a loro a meno di certe cifre non lavorano) e certi che si prestano a cifre ignobili.


  • User

    Ah beh 1-2 euro di "salario" per del copywriting è uno scandalo, su questo non ci piove. Specie se consideriamo che fino a 5-6 anni fa erano considerati "ridicoli" i pagamenti al di sotto dei 30 euro ad articolo. E sinceramente se avessi potuto prevedere che il settore sarebbe andato così tanto alla deriva, beh... avrei scelto sicuramente un altro mestiere.


  • User Attivo

    una soluzione abbastanza pratica potrebbe essere quella di obbligare (chi offre un lavoro) a rilasciare fattura. In questo modo i professionisti con partita iva sono tutelati, e gli occasionali possono comunque fatturare nella più totale trasparenza ed entro i limiti dell'occasionalità annuale.

    Il lavoro in nero, almeno nel nostro campo andrebbe bandito dalle piattaforme come appunto il forum di GT.
    Ovviamente è solo un mio parere.

    Andrea Mazzucca, Moonweb Digital Design.


  • User Attivo

    Parere assolutamente condivisible e che spero condividano in molti.


  • User Attivo

    Sì, ma come fai a obbligare chi offre lavoro a rilasciare fattura? Puoi scriverlo come regola, ma poi io, che offro lavoro, mi metto d'accordo via skype, al telefono o che altro col fornitore, che esegue il lavoro, e facciamo in nero. Chi verrà mai a saperlo?


  • User Attivo

    Giusto.
    Però è anche vero che se la GDF indagasse meglio anche nel nostro settore, così come fa in altri settori, forse emergerebbero situazioni poco trasparenti.

    Ad esempio, metti che io sono il tizio X e commissiono il sito alla web agency Y.
    Il sito è terminato, e nel footer la web agency inserisce la scritta "powered by Y". Bisognerebbe poi andare a chiedere poi a X e Y la dimostrazione di aver pagato regolarmente le tasse.

    Ovviamente è un esempio stupido che butto li, non è certo una proposta per risolvere il problema.
    In primo luogo sarebbe necessario il buon senso da ambedue le parti, ma in questo settore, nel nostro paese, di buon senso ce ne è molto poco data la furbizia di alcuni e la maleducazione dei clienti che tendono sempre a svalutare e voler sottopagare i lavori, pretendendo però molto con il minimo sforzo.

    Per carità uno è libero di accettare o meno le proposte sottocosto (peggio che in Cina) dei committenti, però è anche vero che gli stessi se vanno dal dentista o dal muratore (tanto per citare due categorie) mi ci gioco quanto volete che non diranno mai "ti dò tot perchè tanto è una cosa semplice, ti dò tot perchè ritengo che tanto lo fai al pc e fai meno fatica di me"


  • User Attivo

    Sebbene come tu stesso dici l'eempio che fai è superficiale, è comunque aggirabile.
    Potrei mettermi d'accordo in questo modo: il lavoro costerebbe 1.000€, ti fatturo 500€ e 500 me li dai in nero.
    Siccome non esiste una sorta di tariffario ufficiale, o una associazione di categoria, il finanziere non può sapere quanto sia effettivamente il valore del lavoro svolto, e spesso anche noi spaziamo molto nei preventivi perchè ci sono un sacco di variabili. Un sito anche complesso (tanti contenuti) può essere fatto in un'oretta con Joomla, Wordpress e simili e gli adeguati plugin, così come invece può richiedere molto di più un sito di solo 4 paginette dove però ci vuole una fortissima personalizzazione chessò del form di contatto.

    A quel punto io presento la fattura da 500€ per un lavoro che invece ne costava 1.000 ma il finanziere non può saperlo e non ha strumenti adatti per capire se è un costo congruo o meno.

    Quello che imho ci vorrebbe sarebbe una associazione di categoria o addirittura un albo che stabilisca i prezzi minimi o i range. Tutti i professionisti si iscrivono, magari con un piccolo esame pratico non so, e quindi hanno la "certificazione". A questo punto c'è una base su cui fare controlli e allora sì che ci sarà modo per regolarizzare il tutto 🙂


  • User Attivo

    Concordo sull'albo così potrebbe esserci un range di prezzi ben definito, ma sull'"esame" nutro dei dubbi perchè si sa per albi di altri natura come vanno a finire queste cose.

    Tornando ai preventivi ed ai "metodi" per aggirare la fattura ufficiale, non sono d'accordo sull' oretta di lavoro.
    Personalmente ho preso parte a progetti sviluppati in joomla che hanno richiesto molto più di una giornata lavorativa, il fatto che il CMS semplifichi non vuol dire affatto che le cose siano sempre facili, anzi. Certo, dipende anche dal grado di personalizzazione, ma noi per primi non dobbiamo far passare il messaggio che siccome in molti casi si può utilizzare il cms allora il lavoro è semplice e si può giustificare una remunerazione ridotta all'osso, altrimenti diamo l'alibi al cliente medio italiano che vuole fare il furbo.
    So che sto per andare OT ma sono preso dal discorso, e mi sento di aggiungere che anche dal punto di vista contrattuale dovremmo sforzarci tutti di essere il più onesti possibile, sia da parte del realizzatore, sia da parte del committente. Vedo molti clienti ad esempio tendere al "giocare" molto sul concetto di assistenza tecnica post realizzazione, così come molte web agency agire sulla border line in merito alla fatturazione.


  • User Attivo

    Sì beh l'oretta di lavoro era per dire. Può capitare, e a me è capitato, che un'oretta bastasse (installazione Joomla, installazione di 3 o 4 plugin, installazione della grafica "free" e stop. I contenuti, le categorie ecc se l'è smazzate il Cliente) ma è pur vero che nel 90% dei casi sono pochi i Clienti in grado di "far da sè". E' ovvio che un'ora di lavoro appunto prevede solo installazione del sistema e di quei 3 o 4 plugin e stop. Tutto il resto è escluso (assistenza, configurazione categorie, configurazione menù, moduli, grafica ecc).

    Con esame intendevo qualcosa tipo "ok, hai la partita iva, hai fatturato almeno 10 lavori l'anno per almeno 15.000€, sei iscritto", non un vero e proprio esame, ma era comunque solo un esempio, giusto per 🙂


  • User Attivo

    Ora ho capito, non posso non essere d'accordo su tutta la linea, hai perfettamente ragione 🙂

    Approfitto per raccontare in due righe una brutta esperienza recente, con un cliente che pensava di far da se, purtroppo ci ho rimesso per buon senso, ma pazienza.
    Il mio lavoro (in joomla) di installazione, configurazione e creazione articoli, moduli personalizzati etc era concluso, entra il cliente in backend con un collaboratore e si mettono non so come ad alterare css, cancellare immagini dalla gestione media etc. Risultato, per sistemare il tutto ho dovuto impiegare altre due ore di lavoro, ovviamente non pagate.


  • User

    Come primo post dopo quello di presentazione, non riesco a trattenermi dal dire la mia in questa discussione.

    Scrivo per il web da diversi anni (oltra ad occuparmi d'altro, ma usiamo il copywriting per l'esempio) e nello specifico nel settore del gaming sia online che terrestre. Le mie prime pubblicazioni sono stare gratuite, utili a presentarmi. Dimostrate le mie capacità ho iniziato ad essere pagato per il mio lavoro. Ripeto PAGATO per lavorare e non rimborsato. Se si accetta di scrivere per 2? ad articolo è perchè si è consapevoli di valere quello.
    Non ha senso dire:"Pagano tutti così e non ho alternative." Certo che le hai le alternative! Trovarti un vero lavoro, invece di camuffare un hobby in lavoro. Puoi fare l'operaio, il pizzaiolo, il cameriere, il giardiniere, il fattorino... A me non passa nemmeno per l'anticamera del cervello di consumare la tastiera per 2? ad articolo, eppure lavoro comunque. Ci sono aziende disposte a pagare molto più di quello, a patto di avere in cambio qualità allo stato puro e se questo con il tempo non sarà più possibile, allora andrò a fare l'operaio, il pizzaiolo, il cameriere, il giardiniere, il fattorino...
    Non riuscirei a guardarmi allo specchio al mattino, se mai dovessi scendere a certi compromessi. Dignità gente! ci vuole dignità!


  • Bannato User Attivo

    Ed allora perche' ogni volta che uno offre un lavoro invece di mandargli i prezzi pubblicamente nel forum lo fate per mesg privati?


  • User Attivo

    Continuo a leggere messaggi di persone che si offrono di realizzare siti ad un costo che non sta né in cielo e né in terra...30€... 50€...per me assurdo.
    Per chi come me,impegna parte della giornata a realizzare il lavoro personalizzandolo in ogni minimo dettaglio è praticamente uscire fuori mercato,essere preso per matto quando chiedo per un sito di queste caratteristiche:

    Sito Web 350,00€* con il canone annuale di 100,00€ + 1 agg (mod. Startup)
     Dominio, Web Hosting (per un anno)
     Pagine web, Home - Chi Siamo - Servizi - Dove Siamo - Contatti
     Segnalazione Motori di ricerca
     Disegno sito1
     Attivazione Email2

    Il sito verrà realizzato secondo le mie idee, verrà inviato al cliente a lavoro terminato. Il cliente potrà chiedere di apportare modifiche, ma non potrà essere chiesto di cambiarlo completamente, tutto il materiale sarà fornito dal cliente (testi, immagini, foto, logo, ecc…)
    La somma pattuita dovrà essere versata per intero in anticipo.
    1Il disegno del sito è personalizzato, completamente originale
    2Il servizio attivabile è il webmail

    Credo che non è chiedere troppo eppure trovo situazioni al di sotto di questa,dove io non sono disposto a scendere,perché se devo dedicare del tempo al mio cliente a titolo gratuito,preferisco fare opere di bene o dedicarlo alla mia compagna.

    Ancora ora non saprei come fare,per arginare questa situazione,ma se mi dovesse venire in mente qualcosa lo farò presente,nel frattempo ricordo che il lavoro,si chiama tale,perché dietro esiste un compenso e una gratificazione del proprio operato,venendo a mancare una di queste non è più lavoro...ma altro


  • User Attivo

    Rimango sempre basita, leggo ora annuncio nel quale si ricercano articolisti per post da 500 parole al costo di 0,50 centesimi di euro, si può? Ma lo sanno che genere di lavoro è? Perchè si accettano lavori di questo calibro? Io ho fatto la mia esperienza anche gratuita, ma per mia scelta e per siti letterari, recensioni, nessun impegno, è giusto fare esperienza, ma ci vuole anche un minimo di accortezza per chi svolge il lavoro. Sbaglio?


  • User

    Condivido in pieno il concetto. Lavorare a prezzi irrisori, o anche gratis, per fare esperienza è senz'altro un bene (e sono certo che, chi più chi meno, ci siamo passati tutti) ma quando si comincia ad avere una certa esperienza pregressa e si acquisiscono determinate conoscenze e capacità, non si può svendere il proprio lavoro come fa il 90% dell'utenza qui dentro. Visito questa parte del forum ogni giorno e rimango regolarmente basito di fronte alla maggior parte delle proposte che vengono fatte... senza contare lo sconcerto che mi provoca vedere il numero di persone che si propongono per lavori al limite dello schiavismo.


  • User

    Lavoro da 4 anni nel campo della scrittura editoriale e pubblicitaria, praticamente ho iniziato con la crisi e sto continuando con la crisi. Nonostante ciò la "crisi" è a volte una scusa. Voglio dire, un articolista, al giorno d'oggi, non può lavorare a meno di 1 cent a parola: questo dovrebbe essere proprio il minimo sindacale per diverse ragioni. Questa è una mia opinione, ovviamente: innanzitutto il sito del datore di lavoro credo che generi guadagni al medesimo, perciò gli articoli che chiede servono a generargli guadagni. L'articolista, dal canto suo, già da 1 cent. a parola guadagna solo per quello che scrive, senza contare il tempo di ricerca, il tempo di scrittura, il tempo di revisione e correzione, e perfino eventuali tasse, strumenti e mezzi necessari a praticare il lavoro. Negli Stati Uniti un pezzo non scende sotto i 25 euro, e non è un caso, qui molto spesso si arriva a pagare addirittura meno di 1 centesimo a parola e questo è veramente poco professionale a mio modo di vedere. Il problema, come al solito, è la massa: per far salire i prezzi del mercato, bisognerebbe che i professionisti si mettano d'accordo e non accettino determinate condizioni, tutti insieme, ma a mio modo di vedere questo è pressoché impossibile. Finché ci saranno gli "arrotondatari", la concorrenza "a basso prezzo" sarà spietata e contribuirà a mantenere inalterato lo status quo. Questo è il mio pensiero, condivisibile o meno.


  • User

    @tedagarson said:

    Lavoro da 4 anni nel campo della scrittura editoriale e pubblicitaria, praticamente ho iniziato con la crisi e sto continuando con la crisi. Nonostante ciò la "crisi" è a volte una scusa. Voglio dire, un articolista, al giorno d'oggi, non può lavorare a meno di 1 cent a parola: questo dovrebbe essere proprio il minimo sindacale per diverse ragioni. Questa è una mia opinione, ovviamente: innanzitutto il sito del datore di lavoro credo che generi guadagni al medesimo, perciò gli articoli che chiede servono a generargli guadagni. L'articolista, dal canto suo, già da 1 cent. a parola guadagna solo per quello che scrive, senza contare il tempo di ricerca, il tempo di scrittura, il tempo di revisione e correzione, e perfino eventuali tasse, strumenti e mezzi necessari a praticare il lavoro. Negli Stati Uniti un pezzo non scende sotto i 25 euro, e non è un caso, qui molto spesso si arriva a pagare addirittura meno di 1 centesimo a parola e questo è veramente poco professionale a mio modo di vedere. Il problema, come al solito, è la massa: per far salire i prezzi del mercato, bisognerebbe che i professionisti si mettano d'accordo e non accettino determinate condizioni, tutti insieme, ma a mio modo di vedere questo è pressoché impossibile. Finché ci saranno gli "arrotondatari", la concorrenza "a basso prezzo" sarà spietata e contribuirà a mantenere inalterato lo status quo. Questo è il mio pensiero, condivisibile o meno.

    Hai mai letto l'articolo di gente che scrive a 50 cent al pezzo? Io sì, perchè stufo di vedere certe schifezze, ho voluto fare un'indagine pubblicando su "altri lidi" un annuncio dove offrivo lavoro per scrivere pezzi da 300 parole a 50 cent, peraltro su un argomento abbastanza gettonato, ovvero la tecnologia. Un fiume di candidature tale che ho dovuto dichiarare chiusa la selezione dopo meno di 12 ore. Ho quindi fatto scrivere ai primi 10 candidati un pezzo di prova e il risultato, è stato peggiore di quanto mi sarei potuto immaginare. Il pezzo migliore era spazzatura, 2 su 10 erano plagi verificati con copyscape e i restanti pezzi posso definirli come agglomerati di parole senza senso.
    I professionisti del web per i loro portali vogliono qualità. Chi compra materiale intellettuale al prezzo del concime organico, avrà un sito che potrà attrarre solo mosche. Purtroppo ci sono ancora tanti idioti che pensano che basti aprire un sito, sottopagare qualche idiota a 50 centesimi al pezzo pee far soldi a palate, poi ci sono tanti idioti che pensano sia un'affare rivendere ad almeno 50 centesimi, qualcosa che non si dovrebbe considerare nemmeno gratis. Il risultato è che ambo le parti otterranno come risultato finale una grande perdita di tempo e spesso anche di denaro.

    Ribadisco comunque la mia convinzione: un realtà del calibro di gtforum, dovrebbe censurare certe schifezze.