• User Newbie

    P.IVA e se ti obbligano ad aprilrla? alternative?

    Salve a tutti,
    sono un neo-architetto che da un anno lavora per uno studio a tempo pieno... fin'ora la cosa è stata fatta più o meno in nero senza che nessuna delle due parti avesse da ridire, nel senso che abbiamo fatto ritenute d'acconto senza superare i 5000euro e senza iscrizione alla gestione separata e il resto in nero. da qualche tempo però il titolare dello studio mi sollecita nell'apertura della partita iva, dice che il regime minimo è una meraviglia e che io non pagherei tasse né avrei rogne da accollarmi.
    tengo a precisare che ho uno stipendio netto (in nero cioè!) di 850euro al mese e che ho intenzione di migrare in germania entro la fine dell'inverno. lui inizia ad essere pressante ed io non so che alternative proporgli... mi sento molto incastrata e con l'idea di partire per la germania non me la sento proprio di aprire la partita iva per poche mesi e pochi euro... lui risponde che la partita iva mi sarà necessaria anche all'estero (mah!). voglio precisare che lo studio è proprio piccolo, ma lui ha appena fatturato parte di un lavoro grosso che gli ha fatto entrare una buona cifra... sono certa che stia cercando di "regolarizzare" solo adesso la situazione proprio a causa di questa grossa fattura da smaltire. insomma mi sento un po' presa in giro e alle strette... secondo voi dovrei aprire 'sta partita iva malefica? ci sono delle alternative? lo mando a quel paese e parto prima?!
    grazie a tutti

    (precisazione: non tengo famiglia a carico, non ho niente da scaricare, non ho case di proprietà, non ho altre entrate, non sono iscritta a niente... insomma per questo paese quasi non esisto! (e vorrei che continuasse ad essere così!!))


  • Consiglio Direttivo

    @a.cioni said:

    (precisazione: non tengo famiglia a carico, non ho niente da scaricare, non ho case di proprietà, non ho altre entrate, non sono iscritta a niente... insomma per questo paese quasi non esisto! (e vorrei che continuasse ad essere così!!))

    Ciao a.cioni e benvenuta nel forum GT

    Permettimi innanzitutto di consigliarti, nel tuo interesse, di non parlare troppo "a cuor leggero" del tuo attuale "inquadramento lavorativo", visto che è vistosamente illegale!

    Almeno per la parte che eccede la prestazione occasionale, semprechè di prestazione "occasionale" si possa parlare.

    Per quanto riguarda l'apertura della partita iva, aprendola con il regime dei contribuenti minimi (quello che ti ha consigliato il tuo datore di lavoro) pagherai il 20% di tasse, e sarai, come con la prestazione occasionale, soggetta alla ritenuta d'acconto.
    Unica differenza (e non di poco) è l'iscrizione ad inarcassa, che ti obbligherà al pagamento di contributi minimi.

    Ciao :ciauz:


  • User Newbie

    ciao,
    grazie per la precisazione... sinceramente preferirei non doverne parlare o comunque starmene con l'anima in pace (lavorativamente riguardo al mio "inquadramento")... ad ogni modo così vanno le cose nel "bel paese" e se vuoi lavorare devi adeguarti. (e diciamo che va già bene così, considerando che la maggior parte dei miei coetanei architetti lavora per il rimborso spese mensile o addirittura per niente)
    ad ogni modo... grazie per la risposta, ma quello che non riesco ancora a capire (inarcassa a parte, non ho voluto iscrivermi all'ordine proiprio per questo) aprire questa p.iva minima è fattibile in una posizione come la mia? cioè mi conviene? e non avendo obbligo di inarcassa, dove dovrò versare i contributi pensione? inps come ogni p.iva normale? quanto in più all'anno?
    scusate la valanga di domande, ma devo valutare la situazione soprattutto sotto il profilo economico e non ho nessuna idea a riguardo. inoltre presumo che dovrò "ingaggiare" un commercialista, o no?

    secondo punto: qualcuno conosce un buon commercialista a venezia che non sia esoso negli onorari?
    grazie ancora a tutti


  • Consiglio Direttivo

    Ciao a.cioni
    Innanzitutto comprendo la tua amarezza, visto che sono anch'io architetto, e anche io all'inizio ho dovuto fare la via crucis della gavetta.
    Quello che posso consigliarti, naturalmente, è un inquadramento fiscale "che limiti al più possibile i danni"; con il regime dei contribuenti minimi, ad esempio, avrai la possibilità di curare tu la contabilità, e magari delegare ad un caf abilitato la presentazione della dichiarazione dei redditi; oltre al fatto di non essere soggetti agli studi di settore, e non subire, inoltre la beffa finale di un adeguamento delle tasse a un presunto compenso congruo che ti detta il software.
    Un ulteriore consiglio che posso darti è di provare a proporre al tuo datore di lavoro un contratto a progetto. In tal modo almeno ti solleveresti dal peso di dover tenere la contabilità e pagare da sola i contributi inarcassa.
    Ciao:ciauz: