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Gestione separata INPS / limite 15000 euro / contabilizzazione perdite
Ciao a tutti!
Dovrei aprire una Partita IVA a breve e i dubbi sono sempre tanti!
Cominciamo ...
- Dovendo aderire alla gestione separata INPS, mi è stato detto da un commercialista che orientativamente pagherò circa 2.400 ? annui per i contributi obbligatori. Essendo poi nuovo iscritto INPS, per i primi 3 anni avrei un'agevolazione e pagherei solo il 50% del dovuto (circa 1.200 ? annui, quindi sulle 100 ? al mese).
Queste spese sono fisse, giusto?
Se il primo hanno fatturo 0 ?, gli unici versamenti che sosterrò sono quelli relativi all'INPS e non pagherò altre imposte (perché legate al fatturato), vero?- Il limite dei 15.000 ? nel triennio precedente (per quanto riguarda i beni strumentali) si riferisce a chi aveva già una partita IVA aperta, giusto?
Per me che apro la partita IVA ora c'è un limite annuo di spese da rispettare? - Mi rifaccio alla mia prima domanda (quindi supponendo di dover pagare all'incirca 100 ? al mese per versamenti INPS) ... se il primo anno fatturo 0 ? e sostengo spese per 6.000 ?, il secondo anno le perdite possono essere portate in diminuzione del reddito?
Esempio:
1° anno
Incassi annuali percepiti: 0 ?
Spese sostenute (comprensive di IVA): 6.000 ?
Contributi previdenziali: 800 ? (circa 800 ? al mese per 8 mesi, partendo da Maggio)
Imposte da versare: 0 ?
Reddito netto: -6.800 ? (?)2° anno
Incassi annuali percepiti: 15.000 ?
Spese sostenute (comprensive di IVA): 6.000 ?
Contributi previdenziali: 1.200 ? (circa 100 ? al mese per 12 mesi)
Imposte da versare: (?)
Reddito netto: (?)Come vanno contabilizzate le perdite del primo anno?
Un enorme GRAZIE in anticipo a chi mi chiarirà le idee!
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Mi rispondo da solo ...
Per quanto riguarda l'INPS ho trovato su altro sito queste informazioni:
I contributi non hanno alcun minimale e quindi sono strettamente rapportati alla misura del reddito percepito.
Ma ai fini pensionistici l?anno di lavoro è riconosciuto a condizione che siano stati versati i predetti contributi su un reddito minimo di 13.819 euro (è lo stesso reddito minimale valevole per artigiani e commercianti).
Qualora il reddito è inferiore gli uffici riducono in proporzione il periodo utile a pensione. In altre parole per avere l?anno intero in pensione occorre pagare all?INPS un contributo di almeno 284,67 euro al mese, ovvero un contributo globale annuo di 3.416,05 euro.Facciamo l'ipotesi che fatturo meno di 13.189 ? per quest'anno, per avere l'anno di lavoro riconosciuto ai fini pensionistici bisogna versare il 24,72% di 13.819 ? (reddito minimo presunto)? Oppure devo calcolare i mesi effettivi di lavoro?
Se si considerano i mesi effettivi ed apro la partita IVA a Maggio dovrei versare circa 2.277 ? per quest'anno (284,67 ? x 8 mesi), giusto?L'agevolazione sui contributi INPS prospettatami dal commercialista (50% per i primi 3 anni di iscrizione) è corretta?
Qualcuno di voi potrebbe rispondere anche alle domande 2 e 3 fatte nel post precedente?
Grazie mille!
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@GiacomoD said:
Ciao a tutti!
Dovrei aprire una Partita IVA a breve e i dubbi sono sempre tanti!
Cominciamo ...
- Dovendo aderire alla gestione separata INPS, mi è stato detto da un commercialista che orientativamente pagherò circa 2.400 ? annui per i contributi obbligatori. Essendo poi nuovo iscritto INPS, per i primi 3 anni avrei un'agevolazione e pagherei solo il 50% del dovuto (circa 1.200 ? annui, quindi sulle 100 ? al mese).
Queste spese sono fisse, giusto?
Se il primo hanno fatturo 0 ?, gli unici versamenti che sosterrò sono quelli relativi all'INPS e non pagherò altre imposte (perché legate al fatturato), vero?- Il limite dei 15.000 ? nel triennio precedente (per quanto riguarda i beni strumentali) si riferisce a chi aveva già una partita IVA aperta, giusto?
Per me che apro la partita IVA ora c'è un limite annuo di spese da rispettare? - Mi rifaccio alla mia prima domanda (quindi supponendo di dover pagare all'incirca 100 ? al mese per versamenti INPS) ... se il primo anno fatturo 0 ? e sostengo spese per 6.000 ?, il secondo anno le perdite possono essere portate in diminuzione del reddito?
Esempio:
1° anno
Incassi annuali percepiti: 0 ?
Spese sostenute (comprensive di IVA): 6.000 ?
Contributi previdenziali: 800 ? (circa 800 ? al mese per 8 mesi, partendo da Maggio)
Imposte da versare: 0 ?
Reddito netto: -6.800 ? (?)2° anno
Incassi annuali percepiti: 15.000 ?
Spese sostenute (comprensive di IVA): 6.000 ?
Contributi previdenziali: 1.200 ? (circa 100 ? al mese per 12 mesi)
Imposte da versare: (?)
Reddito netto: (?)Come vanno contabilizzate le perdite del primo anno?
Un enorme GRAZIE in anticipo a chi mi chiarirà le idee!L'agevolazione contributiva ridotta alla metà per i primi tre anni non è più in vigore, se non erro, dal 2001 o giù di lì.
L'inps alla gestione separata la paghi in base al reddito conseguito.
Non puoi, se non sbaglio, decidere da te di pagare di più se non raggiungi la copertura per l'intero anno.Il limite di ?. 15.000, per chi aveva già l'attività, è riferito ai tre anni precedenti.
Per chi inizia, ad esempio nel 2008, non deve superare ?. 15.000 entro il 2010.
Ad esempio, se nel 2008 acquisti beni per 5.000, nel 2009 beni per ?. 8.000, nel 2010 non puoi eccedere acquisti per ?. 2.000, pena l'uscita dal regime dall'anno successivo.Per le perdite,
[LEFT]Il comma 108 prevede che le perdite prodotte nel corso dell?applicazione
del regime sono computate in diminuzione dei redditi di impresa o di lavoro
autonomo prodotti nei successivi periodi d?imposta ma non oltre il quinto.
Se la perdita è stata realizzata nei primi tre periodi di imposta in cui viene esercitata l?attività, resta ferma ? anche a beneficio dei contribuenti minimi - la possibilità di applicare la disposizione contenuta nell?articolo 84, comma 2, del Tuir riguardante il riporto illimitato delle perdite.[/LEFT]
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@fedclaud said:
Il limite di €. 15.000, per chi aveva già l'attività, è riferito ai tre anni precedenti.
Per chi inizia, ad esempio nel 2008, non deve superare €. 15.000 entro il 2010.
Ad esempio, se nel 2008 acquisti beni per 5.000, nel 2009 beni per €. 8.000, nel 2010 non puoi eccedere acquisti per €. 2.000, pena l'uscita dal regime dall'anno successivo.Grazie fedclaud per le risposte!
Mi rimane un piccolo dubbio ... per beni strumentali si intendono tutti quei beni acquistati per l'esercizio dell'attività e che danno un'utilità pluriennale (ad esempio computer, attrezzature mediche, arredamento ufficio, ecc.), giusto?
Le spese correnti (elettricità, fitto, ecc.) rientrano nel limite dei 15.000€?
Se le spese di fitto rientrassero nei beni strumentali, prendendo un locale in fitto a 500€ al mese, in 3 anni supererei i 15.000€ col solo fitto?
Mi puoi chiarire questo punto?
Grazie mille!
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Purtroppo, l'ADE ha incluso fra i beni strumentali anche i locali presi in fitto.
Pertanto, come da te calcolato, in tre anni sei fuori se non acquisti nient'altro (di beni strumentali).
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@fedclaud said:
Purtroppo, l'ADE ha incluso fra i beni strumentali anche i locali presi in fitto.
Pertanto, come da te calcolato, in tre anni sei fuori se non acquisti nient'altro (di beni strumentali).... che brutta notizia!
E se, ad esempio, ho un fitto di 400€ al mese arriverei in un triennio ad avere spese per 14.400€. Se il terzo anno acquisto un bene di 1.000€ andrei oltre il limite dei 15.000€ ... posso decidere di non portare in diminuzione del reddito il costo di quel bene?
E per quanto riguarda le altre spese, posso scegliere io quali portare in diminuzione del reddito?
Le spese per l'elettricità devono essere per forza incluse?
Se il contratto per la fornitura elettrica è intestato a me (per uso domestico) e non volessi calcolarlo come spesa riguardante l'attività? Si può fare?Grazie ancora!
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@GiacomoD said:
... che brutta notizia!
E se, ad esempio, ho un fitto di 400? al mese arriverei in un triennio ad avere spese per 14.400?. Se il terzo anno acquisto un bene di 1.000? andrei oltre il limite dei 15.000? ... posso decidere di non portare in diminuzione del reddito il costo di quel bene?
E per quanto riguarda le altre spese, posso scegliere io quali portare in diminuzione del reddito?
Le spese per l'elettricità devono essere per forza incluse?
Se il contratto per la fornitura elettrica è intestato a me (per uso domestico) e non volessi calcolarlo come spesa riguardante l'attività? Si può fare?Grazie ancora!
Le spese correnti non incidono sul limite dei 15.000 per cui, se le sostieni, puoi dedurle nei limiti consentiti.
Ti consiglio di leggere la guida sui minimi dell'ADE.
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@fedclaud said:
Le spese correnti non incidono sul limite dei 15.000 per cui, se le sostieni, puoi dedurle nei limiti consentiti.
Ti consiglio di leggere la guida sui minimi dell'ADE.Ok ... fin qui ci siamo.
Ma se mi ritrovo nell'esempio fatto sopra?
Fitto: 400€/mese = 4.800€/anno = 14.400€/triennio
3° anno -> acquisto macchinario = ** 1.000€**In questo caso vado fuori dal limite dei 15.000€, giusto?
Per non "sforare" questo limite, posso decidere di non presentare la fattura d'acquisto del macchinario e, quindi, non portare la spesa effettuata in diminuzione del reddito?
Grazie!
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Penso che si potrebbe anche fare come dici.
Però, mi sa che l'ADE possa anche cercare il pelo......
Nel senso che, anche se i minimi non ne sono tenuti e in caso di acquisto con fattura, dalle comunicazioni degli elenchi clienti e fornitori l'ADE potrebbe venire a conoscenza (a seguito di un eventuale controllo) dell'acquisto del macchinario e dichiarare di fatto il superamento del limite ancorchè tu non abbia dedotto il costo.
Ma questa è solo una supposizione.
Però... visto l'interpretazione data per i locali in fitto!!!!!!!!
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un momento...per l'affitto se nel contratto risulta che il locale è usato per la tua attività ad uso promiscuo lo scarichi al 50% (come telefono, carburante, ecc).
basta inserire nel contratto questa voce "...l'immobile è locato ad uso abitazione, restando per altro consentito al conduttore di svolgere nell'immobile l'attività del tutto secondaria, causale o accessoria di ... "
Quindi se il tuo affitto comprende anche la tua abitazione il tuo tot di affitto per tre anni dichiarato sarà di 7.200€ (e non di 14.400€).
ciao.