• Moderatrice

    Quando gli angeli dei bambini distolgono lo sguardo.

    Ogni volta che vedo un bambino che cade, mette male il piedino, picchia la testa e non si fa niente di male, penso sempre “i bambini sono guardati dagli angeli”.

    Oggi gli angeli di una bambina si sono dimenticati di guardare.
    Oggi ho visto il terrore, la sofferenza, la più completa disperazione.
    Una bambina è caduta dal 3 piano nello stabile dove ho l’ufficio a Pescia.

    Ho sentito le urla e sono uscita. Nelle scale c’era la ragazza che si occupava della bambina. All’inizio non riuscivo a capire, ero convinta che si era buttata una donna, credevo ad un suicidio.
    Quando ho capito che era una bambina ho avuto paura, ho avuto paura per quella donna, ho immaginato il dolore che poteva provare.
    Non posso dimenticare quegli occhi. Il pensiero di essere responsabile la stava facendo impazzire.

    Ho finito adesso di lavorare. Ho guardato fuori, nel campo sportivo. Adesso ci sono i bambini che giocano a calcio. Oggi da quello stesso campo è partito l’elicottero per il Mayer.
    Prego Dio che la salvi e che possa continuare a correre.


  • Super User

    Non c'è dolore più grande per una madre sentire la responsabilità del dolore di un figlio.
    Alle volte si accusano alcune mamme di essere snaturate per quello che accidentalmente accade al proprio figlio, ma è una cosa ingiusta, perchè madri non ci si nasce ed è un "mestiere" che si impara piano piano e non si finisce mai di apprendere, stare dietro ad un figlio quando si hanno mille responsabilità, doveri e cose da fare è davvero difficile, soprattutto poi adesso che non si è tranquilli come prima nel lasciare la prole giocare in un parco, ad esempio.

    Facci sapere come va. 😉


  • Moderatrice

    Oggi ho avuto una buona notizia.
    Gli angeli non si erano distratti, anzi hanno compiuto un miracolo. Prima di entrare in ufficio ho rivisto la ragazza di quel giorno. Caduta dal terzo piano, la bambina di Pescia sta bene, non ha riportato traumi.
    Non si può dire che sono una brava cattolica, anzi il parroco mi ha ammonito perchè sono convivente, ma queste cose mi fanno sperare che da lassù qualcuno ci sta guardando.
    Deb


  • Super User

    Ciao deborahdc, approfitto per un saluto. Cliccando sul tag bambini è venuta fuori questa ormai datata discussione che ho trovato meravigliosa. Sono felice di aver potuto leggere insieme al resto anche il finale :sun:

    Prima di avere un figlio ero gia convinta che la Vita avesse dei suoi percorsi insondabili e che nulla, nemmeno la più accurata attenzione, potesse cambiare il corso delle singole gocce d'acqua di questo mare immenso profondo e misterioso.
    Eppure dopo la sua nascita ho dovuto fare ancora e molto più a fondo i conti con la mia impotenza, inutilità e al fine estraneità dal suo destino.
    Ho imparato, così, giorno dopo giorno a cercare di fargli solo meno male possibile con le mie interferenze e/o violenze mascherate (da affetto) ... di più non so, non posso ... è terribile ma allo stesso tempo è alla base di ogni gioia e conquista quotidiana in senso opposto. 🙂

    Una persona che come te partecipa, spera e poi gioisce la trovo profondamente cattolica.
    Ancora un pensiero dolce e positivo per la bambina di Pescia. :ciauz:


  • Super User

    Mi è permesso un piccolo OT?

    @cherryblossom said:

    Una persona che come te partecipa, spera e poi gioisce la trovo profondamente cattolica.

    Ho difficoltà a interpretare queste parole, Cherry: spero che la mia lettura sia stata superficiale, però si evince che chi spera, gioisce a partecipa è necessariamente cattolico.
    Quindi se fosse così, sarebbe vero anche il contrario, e cioè che chi non si considera cattolico non può degnamente partecipare, gioire e sperare?
    O che la sua partecipazione, speranza, gioia non sia abbastanza "buona" e sincera? :mmm:


  • Super User

    Mi riferivo al particolare e alla provocazione simpatica raccontata sulla convivenza.
    Non credo, infatti, siano queste le cose che differenziano un cattolico da un non cattolico. Deborahdc parlava di preghiere a Dio, di angeli che ci guardano e salvano o meno. Ritengo che questo moto immediato ed istintivo sia Fede.

    Non amo parlare in generale. Nulla di per se è -a mio parere- sinonimo di qualcosa. Volendo approfondire, chiederei all'interessata i contorni sulla scelta sentimentale che insieme ad altre specifiche potrebbero dare un quadro su cui conversare di questo veramente.
    L'accento qui, però, era sulla bimba e sul dolore del contorno. Il resto, solo un aggancio alla battuta fatta a lei e che lei ha collegato al discorso.

    Avulso dall'insieme, dal tutto è infatti sbagliato come hai notato tu. La differenza la fanno le basi della tua speranza e partecipazione (la gioia è per la guarigione), a chi dirigi le tue parole e/o preghiere.

    Grazie per avermelo fatto notare. :ciauz:


  • Super User

    @cherryblossom said:

    Grazie per avermelo fatto notare. :ciauz:

    Grazie a te per la risposta! Ero sicura di essermi sbagliata!! :wink3:

    Scusate per l'OT.