• Super User

    No, ma adesso mi pare paradossale non leggere quanto ho scritto in rosso.... lo dice google, lo scrive addirittura nella primissima pagina di spiegazione, non in una remota paginetta nascosta chissà dove: "pubblicità".... state facendo quello, vi prestate a quello, come ultimo anello della campagna pubblicitaria.

    Siete Voi eccome a trasmetterlo, esattamente come una TV:

    • il sito su cui si materializzano (con artifici javascript) è vostro;
    • voi volontariamente li mandate in onda;

    Ma soprattutto e risolutivamente:

    • i ricavi si materializzano nelle vostre tasche non certo come affitto di un mezzo (in base dunque al trascorrere del tempo), ma in maniera direttamente ed unicamente proporzionale alla funzione pubblicitaria assunta volontariamente da Voi (pay per click o pay per impression);

    Basterebbe non mettere "in onda" il vostro sito o metterlo "in onda" senza adsense per non compiere quelle azioni.

    PS Ti informo che la "edizione di software" è una vera attività economica codificata addirittura dall'Istat e dal fisco. Se lo fai per lucro e non occasionalmente fai impresa.

    Paolo


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    No, ma adesso mi pare paradossale non leggere quanto ho scritto in rosso.... lo dice google, lo scrive addirittura nella primissima pagina di spiegazione, non in una remota paginetta nascosta chissà dove: "pubblicità".... state facendo quello, vi prestate a quello, come ultimo anello della campagna pubblicitaria.

    Siete Voi eccome a trasmetterlo, esattamente come una TV:

    • il sito su cui si materializzano (con artifici javascript) è vostro;
    • voi volontariamente li mandate in onda;

    Ma soprattutto e risolutivamente:

    • i ricavi si materializzano nelle vostre tasche non certo come affitto di un mezzo (in base dunque al trascorrere del tempo), ma in maniera direttamente ed unicamente proporzionale alla funzione pubblicitaria assunta volontariamente da Voi (pay per click o pay per impression);

    Basterebbe non mettere "in onda" il vostro sito o metterlo "in onda" senza adsense per non compiere quelle azioni.

    PS Ti informo che la "edizione di software" è una vera attività economica codificata addirittura dall'Istat e dal fisco. Se lo fai per lucro e non occasionalmente fai impresa.

    Paolo

    Per la verità sei tu che non leggi Termini e condizioni. Infatti sta scritto chiaramente chi pubblica. Ora se siamo noi a pubblicare non è Google e viceversa.
    E però Google chiede di pubblicare sul nostro sito.
    Infatti dice:
    <<Iscrivendovi al programma, dichiarate di avere almeno 18 anni di età e approvate che Google POSSA PUBBLICARE annunci di terzi e/o annunci forniti da Google (quali gli annunci pubblicati da Google, denominati collettivamente "Annunci"), le relative query di ricerca di Google e/o le caselle di ricerca degli annunci (denominati collettivamente "Collegamenti"), risultati di ricerca di Google WebSearch e/o SiteSearch (denominati collettivamente "Risultati di ricerca") e/o annunci referral di Google (?Pulsanti Referral? ) in relazione al sito/ai siti Web da voi designato/i e ai feed Atom, RSS o altri feed distribuiti tramite tali siti Web (ognuno di essi denominato "Sito").>>

    In base a questo sembra proprio un contratto di fitto di spazio, pagato non a tempo, ma su eventuali click.

    Ma questo a mio avviso era così ovvio che non serviva dirlo, tanto è che Google ha i contratti e non Noi.
    Ma quanto riportato non è fondamentale, perchè anche se noi parteciamo al Programma, non svolgiamo attività d'impresa. E questo è fondamentale.
    Ma comunque, non siamo almeno editori. Poi vediamo che altro siamo. Poi vediamo quale altra attività ci dai.
    Per chiarezza indicaci l'attività che svolgiamo e ti faccio vedere che non svolgiamo quella attività.
    Infine, far parte di una catena di distribuzione di pubblicità non basta a qualificarti come impresa (Editore), altrimenti tutti i proprietari di terreni che fittano per cartelloni diventerebbero Editori.
    Ti stai sbagliando alla grande, a mio avviso, volendo applicare Leggi e cose Europee che non si addicono alla situazione. Sei "accecato", si fa per dire, dalla trasmissione del messaggio da dimenticare tutto il resto.
    Nessuno sostiene che non ci siano utili, quando ci sono, ma si sostiene che non si svolge attività d'impresa.
    Per avere ragione dovresti tirare fuori una Legge che più o meno dice così: Se partecipi a trasmettere un messaggio pubblicitario, in qualunque modo e in qualsiasi modo, e anche senza essere impresa (in base a quanto detto finora dalla Legge), sei IMPRESA.
    Questa è la realtà.


  • Bannato User Attivo

    Non siamo editori perchè non pubblichiamo noi e quindi i contratti non li gestiamo noi.
    Questo è ovvio.
    Inoltre, viene ribadito anche dall'interpretazionie data dall'Ufficio delle Entrate, affermando che si può rientrare nei Contribuenti Minimi (gli Editori sono esclusi).
    Inoltre, Google stesso dichiara di pubblicare gli annunci sui nostri siti.
    Non credo che possano esistere due editori, e poi, in caso contrario sarei contentissimo di andare a spartire la Torta con Google (dovendomi mostrare i contratti, se sono Editore).
    Mi viene da sorridere!

    Noi siamo impresa, perchè non svolgiamo attività d'impresa. Diamo uno spazio.

    Ma forse alla fine non ci sono nemmeno le tante preoccupazioni sollevate. Infatti, l'Iva è assolta dall'Editore, e visto che pubblica Google, come dichiara in Termini e Condizioni, al massimo potrà essere Google stesso l'evasore.
    Di certo non evadiamo noi l'Iva. Visto che non la incassiamo, non ci paga dicendo 0,05 a clic + iva (cosa dimostrata anche dal fatto che alcuni sono stati, su richiesta, rimborsati dell'Iva. E un precedente basta e avanza a dimostrare le intenzioni di Google).

    Riceviamo un compenso per i click ricevuti, un guadagno, e su tale guadagno bisogna pagare le tasse.
    Tutto qui. Attività d'impresa non la svolgiamo (fatto salvo chi invece la svolge) e quindi non vedo di cosa ci dobbiamo preoccupare.
    A fine anno facciamo il rendiconto di quanto incassato e dichiariamo. Punto.
    Mi viene da pensare, come al solito, ...meglio un'impresa che un occasionale!


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Siete Voi eccome a trasmetterlo, esattamente come una TV:

    • il sito su cui si materializzano (con artifici javascript) è vostro;
    • voi volontariamente li mandate in onda;
      Continui a interpretare in modo sbagliato:
    • le pubblicità vengono inviate ai computer dei visitatori direttamente da Google, e si "materializzano" sullo schermo del visitatore (quindi non sul mio sito!)
    • io mando in onda le mie pagine web, ma non le pubblicità (ri-ri-ripeto: le pubblicità le manda in onda Google)

    PS Ti informo che la "edizione di software" è una vera attività economica codificata addirittura dall'Istat e dal fisco. Se lo fai per lucro e non occasionalmente fai impresa.Infatti anche per il software e la sua manutenzione emetto fattura. Scrivere software è il mio mestiere. Ma non sono contemporaneamente programmatore ed editore. I 100 Euro guadagnati con AdSense li metto sotto "altro".


  • Super User

    Confondete le acque di nuovo e sgomberiamo di nuovo il campo:

    • Non siete editori come inteso dalla L. 62/01 e dal fisco (regime iva particolare), quindi non c'entra alcunchè il divieto del regime dei minimi

    • lo devo mettere in firma o cosa: ho spiegato che la locazione di immobili è regolata in maniera completamente differente e non calzante al caso.... non continuamo dunque a farvi riferimento perchè è lontana e non applicabile.

    Posso infine capire la vostra confusione nel leggere Google dire che prima siete voi i publisher, poi che lui pubblica, poi che si tratta di pubblicità, ma tanto non è lui a rischiare, siete Voi.... a lui non interessa ben chiarire le cose.....

    I vostri guadagni come detto si materializzano per la funzione pubblicitaria per cui siete l'anello finale fondamentale e non certo per un affitto, che è invece un guadagno certo a fronte del semplice passare del tempo per la messa a disposizione di qualcosa. Questo non succede, non è così.

    Si deve guardare la sostanza.

    Voi dunque, a mio giudizio, restate l'anello finale di una campagna pubblicitaria, con lucro direttamente derivante dalla funzione svolta........ prestazioni pubblicitarie e null'altro.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    ho spiegato che la locazione di immobili è regolata in maniera completamente differente e non calzante al caso.
    Possiamo allora paragonarlo all'affitto di altri spazi/mezzi? Come già proposto, ho paragonato l'affitto dello spazio web all'affitto di un monitor: io noleggio il monitor ad un negoziante, ed il negoziante espone questo monitor nella propria vetrina e vi fa apparire messaggi pubblicitari...
    Io noleggio il mezzo, la pubblicitá appare sul mio mezzo, ma non sono colui che pubblica...

    Posso infine capire la vostra confusione nel leggere Google dire che prima siete voi i publisher, poi che lui pubblica, poi che si tratta di pubblicità...Se leggi attentamente i termini di contratto con Google (non le pagine di help, che sono tradotte male), vedrai, che Google parla sempre di "website publisher" quando si riferisce a noi, e specifica che noi "permettiamo" a Google di pubblicare le pubblicità. Noi siamo responsabili per il contenuto del nostro sito, non per le pubblicità - le pubblicità non fanno parte del "contenuto" del nostro sito.
    Quindi chiaramente è Google colui che pubblica le pubblicità - non c'è altro modo di interpretazione.


  • User

    Scusate, io da tempo leggo questi interminabili post dove si "scontrano" sostanzialmente due linee di pensiero diverse, per quanto mi riguarda, purtroppo, sono ignorante in materia e mi sembra sempre che abbiate ragioni entrambi.

    Cè chi interpreta la legge in maniera "rigorosa" (tra i quali uno stimato professionista come Paolo) perchè alla fine si percepiscono compensi derivati da una prestazione pubblicitaria, punto.

    Mentre cè chi argomentando la questione attraverso dei tecnicismi (il webmaster inserisce solo codice javascript... ecc ecc) si sofferma sul fatto che è google che in qualche modo pubblica gli annunci e non il WM.

    Ora, tutte queste discussioni vanno benissimo, ma mi sembra che mai nessuno si voglia smuovere (giustamente) dalle proprie convinzioni, questo comporta che alla fine, dopo tante parole e tempo speso, la questione rimane sempre aperta e non solo qui, anche nel "mondo reale" ci sono commercialisti che la pensano in maniera completamente opposta...e questo mette molto in confusione gli ignoranti in materia fiscale come me.

    Da quel che ho capito l'unico sistema per "tagliare la testa al toro" sarebbe quello di fare un interpello all'agenzia delle entrate, ora io non so se ha dei costi, se lo può fare chiunque, se poi può essere reso pubblico, ma....non lo possiamo fare questo benedetto interpello? pagando chi ce da pagare s'intende, e magari dividendoci le spese per poi rendere pubblica qui sul forum la risposta o la conclusione finale.

    Probabilmente l'interpello ha valore legale solo per chi lo richiede e non per tutti, ma se in qualche modo, detta in soldoni, si riesce a chiedere:

    la partecipazione di un WM al programma AdSense dal quale vengono ricavati degli utili (qualsiasi essi siano) è considerata attività d'impresa?

    penso che la risposta valga per molti, no?

    Chiedo questo perchè credo che altrimenti la discussione andrebbe avanti all'infinito visto che giustamente tutti difendono le proprie idee o i propri interessi (in buonafede) ma senza portare a nessuna conclusione certa.


  • Bannato User Attivo

    @Web-experiments said:

    Scusate, io da tempo leggo questi interminabili post dove si "scontrano" sostanzialmente due linee di pensiero diverse, per quanto mi riguarda, purtroppo, sono ignorante in materia e mi sembra sempre che abbiate ragioni entrambi.

    Cè chi interpreta la legge in maniera "rigorosa" (tra i quali uno stimato professionista come Paolo) perchè alla fine si percepiscono compensi derivati da una prestazione pubblicitaria, punto.

    Mentre cè chi argomentando la questione attraverso dei tecnicismi (il webmaster inserisce solo codice javascript... ecc ecc) si sofferma sul fatto che è google che in qualche modo pubblica gli annunci e non il WM.

    Ora, tutte queste discussioni vanno benissimo, ma mi sembra che mai nessuno si voglia smuovere (giustamente) dalle proprie convinzioni, questo comporta che alla fine, dopo tante parole e tempo speso, la questione rimane sempre aperta e non solo qui, anche nel "mondo reale" ci sono commercialisti che la pensano in maniera completamente opposta...e questo mette molto in confusione gli ignoranti in materia fiscale come me.

    Da quel che ho capito l'unico sistema per "tagliare la testa al toro" sarebbe quello di fare un interpello all'agenzia delle entrate, ora io non so se ha dei costi, se lo può fare chiunque, se poi può essere reso pubblico, ma....non lo possiamo fare questo benedetto interpello? pagando chi ce da pagare s'intende, e magari dividendoci le spese per poi rendere pubblica qui sul forum la risposta o la conclusione finale.

    Probabilmente l'interpello ha valore legale solo per chi lo richiede e non per tutti, ma se in qualche modo, detta in soldoni, si riesce a chiedere:

    la partecipazione di un WM al programma AdSense dal quale vengono ricavati degli utili (qualsiasi essi siano) è considerata attività d'impresa?

    penso che la risposta valga per molti, no?

    Chiedo questo perchè credo che altrimenti la discussione andrebbe avanti all'infinito visto che giustamente tutti difendono le proprie idee o i propri interessi (in buonafede) ma senza portare a nessuna conclusione certa.

    Sarebbe un'idea interessante. La domanda deve essere però formulata bene, perchè non sempre chi è tenuto a dare una risposta capisce il problema; bisogna metterlo in condizioni di non dare un parere affrettato del tipo: << appare un messaggio pubblicitario e quindi sei impresa>>.
    Purtroppo, molti commercialisti (non tutti e ne conosco altri che stanno considerando il problema per bene) stanno prendendo il classico palo, e forse, ormai, lo hanno capito. Ma la situazione italiana è tale da stare sempre attenti a colpi di coda, e quindi magari hanno un atteggiamento iperprudente, o magari è solo la voglia di non ammettere l'errore.
    Il fatto che il fisco, così avido, non metta le mani sui piccoli webmaster potrebbe essere proprio l'indicazione che non si tratta di imprese da spremere, ma di pochi spiccioli da recupeare sulle tasse.


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    Confondete le acque di nuovo e sgomberiamo di nuovo il campo:

    • Non siete editori come inteso dalla L. 62/01 e dal fisco (regime iva particolare), quindi non c'entra alcunchè il divieto del regime dei minimi

    • lo devo mettere in firma o cosa: ho spiegato che la locazione di immobili è regolata in maniera completamente differente e non calzante al caso.... non continuamo dunque a farvi riferimento perchè è lontana e non applicabile.

    Posso infine capire la vostra confusione nel leggere Google dire che prima siete voi i publisher, poi che lui pubblica, poi che si tratta di pubblicità, ma tanto non è lui a rischiare, siete Voi.... a lui non interessa ben chiarire le cose.....

    I vostri guadagni come detto si materializzano per la funzione pubblicitaria per cui siete l'anello finale fondamentale e non certo per un affitto, che è invece un guadagno certo a fronte del semplice passare del tempo per la messa a disposizione di qualcosa. Questo non succede, non è così.

    Si deve guardare la sostanza.

    Voi dunque, a mio giudizio, restate l'anello finale di una campagna pubblicitaria, con lucro direttamente derivante dalla funzione svolta........ prestazioni pubblicitarie e null'altro.

    Paolo

    Più che leggere le pagine di Help bisogna leggere Termini e Condizioni, magari in inglese. Termini e condizioni indica le condizioni di contratto e non le pagine pubblicitarie del sistema Adsense o le pagine di aiuto. Più chiaro di così, si muore: Google chiede di pubblicare i suoi annunci.
    Ma.....


  • Bannato User Attivo

    Da fiscooggi.it
    <<In particolare, quest'ultima sentenza viene richiamata dalla risoluzione n. 323/E del 11/10/2002 per quanto riguarda la definizione di servizio di "prestazione pubblicitaria", nella quale si deve includere "...ogni azione di promozione (quale ad esempio le vendite di merci a prezzo ridotto, la distribuzione ai consumatori di beni mobili venduti al cessionario da un'agenzia di pubblicità, ovvero la prestazione di servizi a prezzi ridotti o a titolo gratuito o all'organizzazione di cocktails, di banchetti) che comporti la trasmissione di un messaggio destinato ad informare il pubblico dell'esistenza e delle qualità del prodotto e del servizio che sono oggetto di questa azione, con lo scopo di aumentarne le vendite (...) Le stesse osservazioni possono essere fatte per ogni altra operazione che faccia parte indissolubilmente di una campagna pubblicitaria e che concorra, per l'effetto, alla trasmissione di un messaggio pubblicitario".

    Bene, leggiamo attentamente cercando capire soggetti impliciti.
    Si dice: ... ogni azione ... che comporti la trasmissione di messaggi pubblicitari.
    Chi trasmette il messaggio pubblicitario in un blog con Adsense? A mio parere il messaggio lo trasmette chi lo possiede. Un blog non possiede niente, dunque non lo può trasmettere. Lo trasmette Google, come infatti richiede in Termini e Condizioni, che per trasmetterlo ha bisogno di "un'antenna" per così dire, cioè il nostro codice. Queste "antenne=codice" devono essere posizionate da qualche parte, devono essere posizionate nei siti (o dove se non nei siti?)
    Per quanto riguarda poi l'ultimo rigo "operazione indissolubilmente legata alla campagna pubblicitaria..." , bisogna chiarire i termini e di sicuro non siamo legati indissolubilmente alla campagna pubblicitaria, tanto è che Google mette in atto la sua trasmissione anche senza il mio codice. Anzi quest'ultimo rigo, a mio avviso, rafforza il paragone fatto con il proprietario di un terreno su cui viene installato un cartellone.
    Proprio come un tale proprietario, il webmaster padrone di un sito, mette a disposizione lo spazio per l'antenna/manifesto/codice.
    Infatti vi sono due condizioni da verificare: 1) essere indissolubilmente legati; 2) concorre alla trasmissione.
    Non facciamo nè la prima cosa, nè la seconda (poichè non trasmettiamo, ma subiamo la trasmissione)
    Ancora una volta mi sembra di capire che non siamo imprese. Forse abbiamo alzato un polverone che non esiste.


  • Bannato User Attivo

    Da Fiscoitaliano.
    fiscoitaliano.altervista.org/AgenziaEntratelink.htm
    Agenzia delle Entrate
    Risoluzione 18.11.2003, n. 209/E
    [...]
    ...Il link con il sito XY rappresenta, infatti, lo strumento concreto per la"raccolta di proposte di contratti o di ordinazioni" e, quindi, non costituisce l'oggetto della prestazione, ma una modalità per la sua esecuzione. Si ritiene, inoltre, che l'utilizzo di diversi mezzi di comunicazione attraverso cui far conoscere ai soci K il prodotto non costituisce autonoma e distinta attività di pubblicità, ma solo un sistema di divulgazione della proposta commerciale finalizzata ad indurre i soci K a concludere il contratto con la XY secondo le modalità indicate. ..[]


  • Super User

    Reputo infatti si stia alzando un polverone per mascherare la vera sostanza dell'operazione che un publisher di Adsense compie:

    metter in condizione il messaggio pubblicitario di arrivare al destinatario.

    Per questa sua funzione egli viene pagato e per nell'altra del tipo locativo (come già spiegato più sopra due volte).

    Senza questa sua azione nessun messaggio pubblicitario arriverebbe a destinazione nonostante gli sforzi di google.

    Il publisher dunque con le sue azioni di programmazione ed ospitalità dunque veicola definitivamente il messaggio, rappresentandone l'indissolubile e finale punto di contatto con il destinatario e dunque il punto di chiusura della campagna pubblicitaria.

    Tecnicamente lo fa esattamente come lo fanno gli editori di carta stampata o di Tv o di radio.

    Chi possiede un blog come detto più sopra ha messo in piedi una organizzazione che volendo può produrre lucro o volendo può evitarlo.

    Conosco la circolare di fiscoitaliano perchè il sito è mio, ve l'ho pubblicata io e l'ho anche citata nel mio topic in rilievo qui, ma non è calzante in quanto riguardante altra tipologia di business sul web in quanto non si sostanziava in meri link o banner.... procacciamento d'affari.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    ...Senza questa sua azione nessun messaggio pubblicitario arriverebbe a destinazione nonostante gli sforzi di google.

    E su questo sbagli di grosso: Infatti Google non ha bisogno di noi o dei nostri siti. Semplicemente mettiamo a disposizione di Google un'ulteriore spazio, dove questi può pubblicare gli annunci dei propri clienti inserzionisti.
    Quando AdSense non esisteva ancora, AdWords invece esisteva! Google semplicemente pubblicava gli annunci tra i risultati di ricerca.

    Il publisher dunque con le sue azioni di programmazione ed ospitalità dunque veicola definitivamente il messaggioE di nuovo non vuoi capire: noi, web-publisher o web-master non "veicoliamo" affatto il messaggio, ma pubblichiamo solo un pezzo di Javascript nelle nostre pagine. Il messaggio promozionale viene inviato dai server di Google direttamente all'utente finale, non passando attraverso ne nostre "mani".

    Tecnicamente lo fa esattamente come lo fanno gli editori di carta stampata o di Tv o di radio.No, no, e poi no: l'editore o l'emittente è conscio di quello che sta stampando o trasmettendo, e quindi responsabile. Noi invece no, perchè non siamo noi a stampare/pubblicare/trasmettere la pubblicità! Addirittura Google ci vieta di "indagare" quali sono i suoi clienti inserzionisti.

    È come se stampassimo un giornale con delle aree bianche. Google poi passa di casa in casa e vi appiccica una pubblicità in quell'area bianca. È Google colui che porta le pubblicità agli utenti finali - non noi. Noi forniamo lo "spazio bianco".


  • Super User

    @i2m4y said:

    (come già spiegato più sopra due volte).

    guarda Paolo che puoi spiegare la posizione del fisco italiano anche 100 volte, tanto questi non cambiano la loro idea.
    E paradossalmente non la cambierebbero nemmeno in seguito ad un accertamento della Guardia di Finanza.


  • Super User

    Ho capito benissimo che esiste un layer che giace a "mezz'aria" sul vostro sito..... ma non fa nulla è la caratteristica tecnica con cui veicolate il messaggio........ come la modulazione di frequenza o la stampa tipografica.

    E questo nulla c'entra col fatto che siete responsabili della veicolazione del messaggio, talmente responsabili che quando volete potete toglierlo dal Vs. sito, potete modificarne l'aspetto ecc. Non avete affittato qualcosa, ne avete invece il controllo fino all'oscuramento.

    Google ha senza dubbio bisogno di voi invece. Google ha due canali adsense dunque : 1) annunci tra i suoi risultati di ricerca e 2) annunci nei siti web dei publisher.

    Voi siete indissolubilmente legati a questo secondo canale.... esattamente come quando si fa pubblicità via radio e via tv.

    Tecnicamente ripeto possiamo star qui a girarci in torno, ma resta la sostanza del produrre un servizio pubblicitario.

    Grazie Bmastro, ma è bella la dialettica e poi penso si svisceri molto di un problema che su questo forum abbiamo trattato come avanguardie.

    Paolo


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Ho capito benissimo che esiste un layer che giace a "mezz'aria" sul vostro sito..... ma non fa nulla è la caratteristica tecnica con cui **veicolate **il messaggio........ come la modulazione di frequenza o la stampa tipografica.

    Sei testardo! Ho detto, che non trasmetto la pubblicità dei clienti inserzionisti di Google, ma è Google stessa a trasmettere la pubblicità. So molto bene di cosa scrivo. Dal punto di vista tecnico sono sicuro al 100%. Altre opinioni le può solo avere, chi non ha capito come funziona AdSense.

    Ora per favore metti la crocetta a questa domanda:
    chi trasmette le pubblicità?

    Google

    il webmaster

    (Non esistono alternative o vie di mezzo)

    Se hai difficoltà a scegliere la risposta corretta, consiglio di leggerti i termini di contratto con Google.


  • User

    @kruk said:

    Dal punto di vista tecnico sono sicuro al 100%.

    io dal punto di vista tecnico ti capisco benissimo, ma quelli del fisco non sono informatici, al fisco non importa il punto di vista tecnico, non sa che cos'è il javascript, non sa come funziona, non sa che in realtà è codice che viene eseguito lato client, per loro conta il risultato finale, penso...

    rilancio la proposta...perchè non fare un interpello?


  • User

    @kruk said:

    Ora per favore metti la crocetta a questa domanda:
    chi trasmette le pubblicità?
    [x ] Google

    il webmaster

    (Non esistono alternative o vie di mezzo)

    Onestamente, secondo me la trasmettono entrambi, semplicemente perchè l'uno non può fare a meno dell'altro. Se tu togli il codice javascript, Google può anche tentare di trasmettere la pubblicità sul tuo sito ma non ci riuscirà, se fosse solo lui a trasmettere dovrebbe riuscirci ugualmente, d'altro canto se Google ti banna, o domani dovesse chiudere AdSense tu non riusciresti mai a trasmettere la sua pubblicità.


  • Super User

    Caro Kruk

    Premesso che:

    • innanzitutto gradirei rispetto, non scendo dunque al tuo livello specificando a chi si dovrebbero rivolgere i termini che scrivi.
      Semplicemente alla prossima uscita del genere la vediamo in altro modo.

    • il regolamento e la storia del forum diciamo che è chiaro sul rispetto da portare agli altri utenti, soprattutto poi quando spendono il loro tempo per dar supporto gratuito.

    Ripeto che ho capito più che bene il funzionamento tecnico, potresti addirittura arrivare a scriver qui il codice... ma ciò non cambierebbe l'opinione che ho: la prevalenza non è, e nel caso non deve essere, all'artificio tecnico che consente la visualizzazione, ma è senza dubbio alla funzione ed al risultato finale raggiunto.... la veicolazione finale del messaggio pubblicitario.... unica funzione per cui si è pagati da Google.

    E con ciò concludo il mio intervento in questo topic.
    Attenderemo le verifiche e gli accertamenti fiscali/previdenziali sui publisher.

    Paolo


  • Bannato User Attivo

    @bmastro said:

    guarda Paolo che puoi spiegare la posizione del fisco italiano anche 100 volte, tanto questi non cambiano la loro idea.
    E paradossalmente non la cambierebbero nemmeno in seguito ad un accertamento della Guardia di Finanza.

    Preferisco riferirmi ai commercialisti in generale e non ad uno in particolare, anche perchè dobbiamo solo ringranziare Paolo per esprimere il suo punto di vista, come dovreste considerare un po' di più il nostro punto di vista che non è banale. Anzi è più preciso di quello che vi sembra.

    Aggiungo:

    1. Ci dicono (alcuni commercialisti) che siamo editori, bene. Va bene, Andiamo alla Camera di Commercio e non siamo editori, ma artigiani. La differenza non è di poco conto.
    2. Ci dicono che i link sono pubblicità punto e basta, ma poi vediamo la risposta all'Interpello e scopriamo che ci vogliono delle questioni ben precise che finora non erano mai state dette. Le analizziamo e vengono introdotti e attribuiti elementi che non stanno da nessuna parte. Dal punto di vista tecnico Krug ha ben spiegato la situazione. E mi sembra che non solo non la capiscono, ma non la vogliano nemmeno capire.
      E non è possibile prescindere dal fatto tecnico. Non è possibile far passare in secondo luogo ogni cosa che viene detta, dando validità solo alle proprie interpretazioni (non condivise poi da tutti).
    3. Ci attribuiscono il ruolo d'impresa senza esserlo. Infatti la Camera di Commercio ci dice che se sei solo a lavorare (dunque non hai una stabile organizzazione, aggiungo io e non solo io) sei artigiano.
      Come non ricordare qui che si ritiene stabile organizzazione avere un pc, la connessione ad internet ecc. Il minimo che si dovrebbe fare è riconsiderare la questione.
    4. Ci viene detto che non è un guadagno occasionale di tipo procacciatore d'affari ma mi sembra di capire da quanto risposto dall'Agenzia delle Entrate (Interpello) che invece è un guadagno da procacciatore d'affari.
    5. Viene negata l'analogia con il proprietario di un terreno su cui è stato installato il cartellone pubblicitario. Ma poi dicono che le cose sono diverse perchè il contratto dice di pagamenti a click e non a tempo. Insomma, alla fine è la modalità di contratto tra due privati che determina se faccio o non faccio pubblicità.
    6. Si parla di trasmissione e ci vien detto che noi trasmettiamo. Falso. Allora si ripiega sul fatto di essere legati alla campagna. Ma dobbiamo essere legati alla Campagna in senso generale e non al fatto che transita sul mio codice un messaggio. Allora dato che la Barilla fa la pubblicità tramite la televisione, il venditore di un televisore nell'atto di avere accesso un televisore nel suo negozio sta trasmettendo pubblicità.

    Insomma ci sono tanti di quei motivi per dubitare delle interpretazioni di esperti, sicuramente esperti nel loro lavoro quotidiano; ma il web non è il quotidiano.
    Osservo ancora:
    Abbattere letteralmente la questione posta da Krug è un errore. E' di fondamentale importanza capire il piano del codice e il piano del sito ospitante il codice: sono due piani diversi che si materializzano (sembrano materializzarsi) in un sol piano per il semplice fatto che non si nota la sovrapposizione. E' proprio come sovrapporre un cartellone ad una casa, ove i due piani sono invece ben visibili.
    E' di fondamentale importanza vedere che Google trasmette grazie alla sua tecnologia (il codice) e alla sua Agenzia di pubblicità (reperire i clienti). Noi non facciamo altro che inserire il trasmettitore/antenna/codice nel nostro sito per permettere alla tecnologia di Google di veicolare il messaggio. Noi diamo lo spazio, punto.
    Abbattere la questione da me posta sul fatto di non essere impresa/editore/agenzia è forse più un desiderio che una realtà (vedi interpretazione della Camera di Commercio).

    Di sicuro quanto ci sono degli introiti si deve pagare (tasse), ma sostenere che si è impresa (addirittura Editori) per aver aperto un blog (mentre per la camera di commercio sei al massimo un artigiano), mi sembra assurdo.
    Sicuramente in alcuni casi si è Editori veri e propri e sicuramente chi svolge il ruolo d'impresa deve agire di conseguenza, ma non si è impresa per il semplice uso di Adsense o di un banner fornito da altri, e per ricavarne pochi euro.
    Si continua a sostenere di voler evadere, ma non è così. Si vuol pagare il giusto ed avere il ruolo che si svolge nella realtà. Non vogliamo attributi inesistenti e ruoli mai svolti.
    Il giusto. Se con adsense guadagno 3000 euro l'anno, voglio pagare per questo guadagno. Punto e basta. Se non svolgo attività d'impresa non deve qualcuno attribuirla.