• Super User

    Condivido, non in pieno, di più.

    Anche io il mio primo sito l'ho fatto in quel modo, con i beni che già avevo, con azioni descritte, con una piccola differenza..................................

    Non ho mai cercato il lucro. Ed attualmente il mio blog va infatti avanti così.

    Questa differenza fondamentale sposta completamente e sostanzialmente il punto di vista sul fenomeno.

    E non è certo un "effetto collaterale" ma un ben preciso scopo, caparbiamente perseguito dal webmaster, sino addirittura a sottoscrivere un contratto con un soggetto estero.

    E' qui che non ci sentite.

    All'attuale ordinamento fiscale non interessa minimamente il perchè voi decidiate di accostare alla vostra passione lo scopo di lucro. Non gli interessa che lo facciate per due lire o per coprire i costi...... non esiste un regime dei "passionali"....... prima dunque si valuterà organizzazione ed azioni poste in essere con una certa lente di ingrandimento, poi, aggiunto lo scopo di lucro, si deve guardare la medesima organizzazione e le medesime azioni con una lente diversa..... normale, ovvio e giusto.

    Esattamente come se usi il tuo forno per te o per regalare quello che fai.... ma nel momento in cui ti metti a vendere per ritrarre un lucro, seppur tu venda poco, ma continuativamente, con il solo forno..... divieni ben di più fornaio per passione.

    E' un peccato, fossi io un politico inventeri un regime agevolatissimo per internet, ma per ora non c'è.

    Paolo


  • Super User

    @kruk said:

    *) ho notato il sito bestlowcostflights dot com, che sembra essere costruito appositamente per guadagnare con AdSense - siti di questo tipo sono assolutamente l'eccezione (e li detesto, perché non hanno nessun valore).

    stai scherzando o cosa?
    guarda che c'è un sacco di gente che mi scrive per ringraziarmi perchè hanno trovato delle buone compagnie aeree con cui hanno risparmiato un sacco di soldi.
    Mica sei obbligato a cliccare i banner di adsense, puoi anche cliccare direttamente il link alla compagnia low-cost :rollo:


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    Condivido, non in pieno, di più.

    Anche io il mio primo sito l'ho fatto in quel modo, con i beni che già avevo, con azioni descritte, con una piccola differenza..................................

    Non ho mai cercato il lucro. Ed attualmente il mio blog va infatti avanti così.

    Questa differenza fondamentale sposta completamente e sostanzialmente il punto di vista sul fenomeno.

    E non è certo un "effetto collaterale" ma un ben preciso scopo, caparbiamente perseguito dal webmaster, sino addirittura a sottoscrivere un contratto con un soggetto estero.

    E' qui che non ci sentite.

    All'attuale ordinamento fiscale non interessa minimamente il perchè voi decidiate di accostare alla vostra passione lo scopo di lucro. Non gli interessa che lo facciate per due lire o per coprire i costi...... non esiste un regime dei "passionali"....... prima dunque si valuterà organizzazione ed azioni poste in essere con una certa lente di ingrandimento, poi, aggiunto lo scopo di lucro, si deve guardare la medesima organizzazione e le medesime azioni con una lente diversa..... normale, ovvio e giusto.

    Esattamente come se usi il tuo forno per te o per regalare quello che fai.... ma nel momento in cui ti metti a vendere per ritrarre un lucro, seppur tu venda poco, ma continuativamente, con il solo forno..... divieni ben di più fornaio per passione.

    E' un peccato, fossi io un politico inventeri un regime agevolatissimo per internet, ma per ora non c'è.

    Paolo

    A me sembra un'idea un po' ossessiva il fatto di cercare il lucro in sè.
    A tuo dire un blog che racimola 100 euro (elemento volitivo) l'anno è impresa anche se non compie nessuna attivitià continuativa. Continui a voler confondere gli strumenti usati con l'attività del soggetto, cosa molto più importante.
    E poi continui a non voler sentire (mi permetto perchè tu hai usato questa frase) che gestisco il blog da un internet point e lo apro su spazi free e non ho una stabile organizzazione. Non svolgo nessuna attività di imprenditore. Questo è l'elemento essenziale. Il lucro entro in gioca se si guadagnano grosse cifre perchè è un indice che può indicare il lavoro, visto che nella nostra società i soldi si danno solo dietro lavoro o con vittorie al Superenalotto e simili.

    Se il soggetto compie le azioni "tipiche" dell'impresa, e non se usa gli strumenti/codice, allora è un'impresa e segue il corso ... pagherà tutte le tasse che vuoi e sarà di sicuro impresa.
    Ma deve farle queste cose. Il blog fatto in cinque minuti non è stato mai modificato dal punto di vista Adsense, ma solo ho inserito alcune mie riflessioni. Dimostra dove sta l'impresa. Ma non elencando cose tipo: connessione internet, spazio, programmi...perchè non ho utlizzato nessuna di queste.

    Aggiungo anche che la questione sul giusto e non giusto è lunga... ma di sicuro chi guadagna deve pagare una percentuale in tasse, ma lo deve fare chi guadagna veramente.


  • Super User

    Purtroppo io son rigido perchè applico norme rigide. Se non v'è spazio, reputo difficile cercalo e quasi impossibile trovarlo.

    Reputo ossessiva la ricerca di una scappatoia non regolamentata.

    Nella maggior parte dei casi ho già dimostrato che le azioni, si fanno; l'organizzazione esiste; il lucro è assolutamente cercato; la ripetitività della produzione del reddito esiste..... sono integrati, seppur a livelli magari micro, tutti i requisiti contemporanei per essere impresa, perchè non lo dovrebbero essere se addirittura il legislatore fiscale ha predisposto regimi fiscali agevolati appositamente per quelli piccolini come loro ?!?!?

    Il lucro è uno scopo anche se non si guadagnano grosse cifre, addirittura se si perde.
    Se non vi fosse non starei qui a controbattere e vi darei ragione, ma è proprio il lucro che deve far riconsiderare il tutto.

    Paolo


  • Super User

    @kruk said:

    *) ho notato il sito **********************, che sembra essere costruito appositamente per guadagnare con AdSense - siti di questo tipo sono assolutamente l'eccezione (e li detesto, perché non hanno nessun valore).

    Mi scuso di non aver notato prima.

    Caro Kruk,
    che non abbiano nessun valore è cosa del tutto da dimostrare.

    Ti richiamo cortesemente alla pacatezza di giudizio ed ai principi e regole di questo forum.

    Paolo


  • User Attivo

    @bmastro said:

    stai scherzando o cosa?
    guarda che c'è un sacco di gente che mi scrive per ringraziarmi perchè hanno trovato delle buone compagnie aeree con cui hanno risparmiato un sacco di soldi.
    Mica sei obbligato a cliccare i banner di adsense, puoi anche cliccare direttamente il link alla compagnia low-cost :rollo:

    Permettimi di osservare, che in quella pagina c'è troppa pubblicità (una mia opinione posso averla, no?), inoltre i link alle compagnie aeree si possono benissimo trovare cercando su Google oppure in Directory apposite (ad esempio DMOZ). E le foto sono state "prestate" da altri siti...

    Di tuo/originale cosa c'è ?!?

    Quel sito secondo me è il classico esempio di un sito costruito ad hoc per inserirvi pubblicità e partecipare ad AdSense, cioè con chiara intenzione di cercare il lucro (come dice Paolo), ed è per questo che l'ho citato.


  • User Attivo

    @kruk said:

    Quel sito secondo me è il classico esempio di un sito costruito ad hoc per inserirvi pubblicità e partecipare ad AdSense, cioè con chiara intenzione di cercare il lucro (come dice Paolo), ed è per questo che l'ho citato.Ma tu quando hai sottoscritto il contratto con Google e hai inserito gli Ads by Google sul tuo sito, decidendo di tenerli continuativamente, lo hai fatto con intenti umanitari? O perchè contavi sul fatto che Google ti avrebbe pagato?

    Via, sennò sembra che ci stiamo prendendo in giro... lucro = guadagno, profitto, utile...


  • Super User

    @kruk said:

    Permettimi di osservare, che in quella pagina c'è troppa pubblicità (una mia opinione posso averla, no?), inoltre i link alle compagnie aeree si possono benissimo trovare cercando su Google oppure in Directory apposite (ad esempio DMOZ). E le foto sono state "prestate" da altri siti...

    Di tuo/originale cosa c'è ?!?

    Quel sito secondo me è il classico esempio di un sito costruito ad hoc per inserirvi pubblicità e partecipare ad AdSense, cioè con chiara intenzione di cercare il lucro (come dice Paolo), ed è per questo che l'ho citato.

    1. tutto si può trovare in una directory apposita, e allora? chiudiamo tutte le altre directory perchè c'è già una fonte di informazioni e questa è sufficiente?

    2. se devi contestare le immagini puoi tranquillamente citare l'autore, così vediamo chi è. Per quel che mi riguarda, ti posso dire che sono stato io a realizzare le immagini che ho pubblicato.

    3. Di mio e di originale c'è il sito, e non mi sembra poca cosa. Mica l'ho copiato.

    4. Non vedo che problema ci sia nell'abbinare la ricerca del lucro ad un servizio gratuito (che in questo caso è il fornire dei link alle compagnie aeree low cost). Forse non hai ancora capito che ti basta inserire un singolo banner pubblicitario in un intero sito per dimostrare che sei alla ricerca di un guadagno (e cioè di un lucro, grande o piccolo che sia).


  • User Newbie

    Scusatemi, i vostri interventi sono davvero molto interessanti e precisi, ma chiederei se fosse possibile riassumere in breve i punti salienti e risolutivi per avere un quadro completo della situazione, compresa la possibile sanzione fiscale per questo particolare ambito.

    Inoltre ho trovato interessante la proposta di qualcuno che sarebbe interessato a sviluppare una petizione online, chissà che magari sia possibile smuovere qualcosa.

    Un grazie a tutti coloro che sono intervenuti e che continueranno ad intervenire.


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    Purtroppo io son rigido perchè applico norme rigide. Se non v'è spazio, reputo difficile cercalo e quasi impossibile trovarlo.

    Reputo ossessiva la ricerca di una scappatoia non regolamentata.

    Nella maggior parte dei casi ho già dimostrato che le azioni, si fanno; l'organizzazione esiste; il lucro è assolutamente cercato; la ripetitività della produzione del reddito esiste..... sono integrati, seppur a livelli magari micro, tutti i requisiti contemporanei per essere impresa, perchè non lo dovrebbero essere se addirittura il legislatore fiscale ha predisposto regimi fiscali agevolati appositamente per quelli piccolini come loro ?!?!?

    Il lucro è uno scopo anche se non si guadagnano grosse cifre, addirittura se si perde.
    Se non vi fosse non starei qui a controbattere e vi darei ragione, ma è proprio il lucro che deve far riconsiderare il tutto.

    Paolo

    Non abbiamo la ricerca ossessiva della scappatoia. Forse la vostra è una ricerca ossessiva per "assegnare" ruoli che non svolgiamo e inquadrare l'inquadrabile.
    Ricerca, la vostra, si fa per dire, che genera assurdi logici ma anche, a mio avviso, fiscali e legali.
    Ritenere vietato, dal punto di vista fiscale, aprire un blog con adsense o con qualche banner, fermo restando un guadagno minimo e azioni non continuative e con stabile organizzazione, mi sembra assurdo solo pensarlo. Figuriamoci credere che qualche Legislatore sia riuscito ( o riuscirà in futuro) ad imporlo in un conclave di esperti. Ritenere un blog da mille euro l'anno un' impresa equivale al suicidio della cultura e della nuova era tecnologica. Oltre ad un affronto alla logica mi sembra un proprio e vero divieto allo sviluppo della conoscenza.

    Perchè alla fine si tratta di un divieto vero e proprio, se fosse esatto il tuo parere. Infatti, a rigore d'impresa se per guadagnare 1 devo pagare 3 ... chiudo. Ma non si tratta d'impresa.
    Non solo un "divieto" implicito, ma sembra andare anche contro lo sviluppo e il miglioramento della vita delle persone: qualora qualcuno avesse una buona idea deve, ancora una volta, passare per finanziamenti e banche onde sviluppare la propria idea senza dissanguarsi prima.
    Insomma anche un freno allo sviluppo.

    A mio avviso è proprio il basso guadagno che dà un'indicazione, non una conferma, del fatto che non si operi come impresa. La conferma viene dalle azioni del webmaster che non deve operare con continuità e con una stabile organizzazione (il sito da solo non è una stabile organizzazione e nemmno avere il pc a casa è una stabile organizzazione, o la connessione)
    Il basso guadagno dà un'indicazione contro l'essere impresa e non a favore dell'essere impresa, come tu invece sostieni implicitamente.
    Mi pare di capire da quanto dici, che non esistendo minimi dichiarati, ne deduci che anche 1 euro di guadagno dia un'indicazione a favore dell'essere impresa. Ma questo non sta scritto da nessuna parte è una tua idea o interpretazione. Forse, se mi permetti, anche paradossale.

    Le uniche cose indicate dal Legislatore sono le azioni imprenditoriali costanti del SOGGETTO e la presenza della stabile organizzazione (che un sito/blog non è, esistono riferimenti al riguardo). Queste azioni sono quelle determinanti, come ho sostenuto sempre.
    Un'indicazione può venire anche dal concetto espresso con il termine "volitivo", ma è un'indicazione e non una discriminante.
    Un sito non è l'indiciatore determinante di una stabile organizzazione, ma al massimo un elmento di una stabile organizzazione già esistente. Pertanto, visto che è possibile tenere un blog senza svolgere operazioni costanti, rimane solo la presenza del codice che invece trasmette qualcosa di costante (ma non troppo). Quindi hai un sol punto relativamente a favore e non tanti punti come sostieni.
    Dico relativamente costante, perchè devo anche confondere l'uso costante dello strumento, di per sè perenne, con l'azione costante del soggetto, che sono due cose distinte separate.
    Fatti salvi, una volta per tutte, quei webmaster che svolgono il ruolo di impresa (diciamo il 2/3% e per i quali conviene avere una copertura o come impresa o come contribuenti minimi),ma la maggioranza svolge azioni occasionalmente simili a quelle imprenditoriali.
    Fermo restando che magari il sito/ blog possa essere aggiornato (non in Adsense e nelle azioni d'impresa), con costanza relativa tale da non essere però un prodotto editoriale.
    Insomma la validità dei contenuti e il loro aggiornamento non sono indicatori d'impresa.
    Quest'ultima riflessione indica anche un'altra valutazione che bisogna fare. Forse bisogna nettamente discernere le azioni svolte dal webmaster nell'aggiornare i contenuti da quelle svolte diciamo per fare impresa. Le prime non implicano le seconde nè le inducono. Solo le seconde, se presenti, danno il carattere imprenditoriale all'azione di un webmaster.
    Forse bisogna valutare gli spazi messi a disposizioni per i contenuti da quelli messi a disposizione per adsense.
    Tutte queste cose le Leggi vigenti non le considerano e però hanno un ruolo per dimostrare le azioni imprenditoriali del soggetto e non si possono confondere con l'uso di uno strumento/codice, per sua natura costante nel tempo.
    Uno script che genera il codice è così per sua natura e non perchè ci lavoro su quotidianamente, altra cosa è modificare con costanza (cosa però tutta da dimostrare caso per caso) i colori del banner, la posizione ecc.
    Queste ultime cose possono indicare l'azione ripetitiva del soggetto e possono dare un'indicazione sulla natura delle sue azioni, ma non possono bastare per qualificarlo come imprenditore.
    Al momento vi è troppo poco per "creare" imprenditori dal nulla, ma non mi meraviglierei che qualcuno decidesse di crearli.
    Non sarebbe la prima volta. In altro contesto, si permette di obbligare a pagare telefonate mai fatte (io stesso ho dovuto pagare 160 euro, nonostante la Querela fatta) pena il distacco minacciato da una vocina telefonica, di cui ovviamente non conosco il nome nè il numero da dove chiamava). Oggi finalmente si è dato un blocco a queste assurdità.
    Ma questo è un altro discorso.


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    Purtroppo io son rigido perchè applico norme rigide. Se non v'è spazio, reputo difficile cercalo e quasi impossibile trovarlo.

    Reputo ossessiva la ricerca di una scappatoia non regolamentata.

    Nella maggior parte dei casi ho già dimostrato che le azioni, si fanno; l'organizzazione esiste; il lucro è assolutamente cercato; la ripetitività della produzione del reddito esiste..... sono integrati, seppur a livelli magari micro, tutti i requisiti contemporanei per essere impresa, perchè non lo dovrebbero essere se addirittura il legislatore fiscale ha predisposto regimi fiscali agevolati appositamente per quelli piccolini come loro ?!?!?

    Il lucro è uno scopo anche se non si guadagnano grosse cifre, addirittura se si perde.
    Se non vi fosse non starei qui a controbattere e vi darei ragione, ma è proprio il lucro che deve far riconsiderare il tutto.

    Paolo

    Errore


  • Super User

    Se sotto il profilo squisitamente filosofico e politico potresti avere ragione: è necessario un inquadramento meno regolamentato sia sotto il profilo legale che fiscale, non posso darti ragione sotto il profilo dell'inquadramento attuale, con le norme vigenti.

    Non c'è alcun assurdo logico e pure nessun divieto:

    • c'è una dimostrata esistenza dei requisiti minimi per avere impresa (in casi percentualmente di molto superiori a quanto da te indicato);
    • c'è pure la piena possibilità di non lucrare e sviluppare cultura, conoscenza e quanto altro.

    Nessuno obbliga un webmaster o blogger a cercare il lucro.... che poi il lucro gli serva a coprire i costi... nessuno lo obbliga ad avere i costi da dover coprire.

    Ma qui si torna ad un discorso filosofico-politico: Lo Stato mantenendo esente il lucro di quel soggetto (a dispetto di tutti gli altri soggetti) per il sol fatto che è un blogger (argomentazione a dir poco zoppicante) dovrebbe consentirgli la piena realizzazione culturale-personale ?!?!?!
    Io non condivido e trovo per ora conforto nelle norme.

    Chiederei sia a Kruk che a bmastro cortesemente di ricondurre la discussione ad ambiti generali senza entrare nel merito del sito già discusso in quanto non vorrei far trascendere la presente discussione, pregevole a mio giudizio, in un flame.

    Grazie.

    Paolo


  • User Attivo

    @rigby76 said:

    Ma tu quando hai sottoscritto il contratto con Google e hai inserito gli Ads by Google sul tuo sito, decidendo di tenerli continuativamente, lo hai fatto con intenti umanitari? O perchè contavi sul fatto che Google ti avrebbe pagato?

    Ovviamente intendevo guadagnarci. E per quei 100 Euro finora incassati ho anche correttamente emesso fattura (e quindi pago le tasse). Ma veramente non mi considero per quello impresa pubblicitaria.

    Allo stesso modo posso vendere la mia vecchia automobile oppure il vecchio pc, oppure affittare il pezzo di terreno adiacente alla strada statale (per installarvi un cartellone), oppure permettere all'ENEL di erigere un traliccio di alta tensione sul mio prato - ovviamente sempre dietro compenso (a scopo di lucro?!?).


  • User Attivo

    Mi viene in mente un'altro esempio:

    Mi cugino si è rivolto alla Telecom (di propria iniziativa!), e ha loro proposto di installare due ripetitori GSM e UMTS sul proprio tetto. La Telecom ora gli paga 30.000 Euro l'anno!

    Mio cugino ci guadagna non poco (altro che "coprire le spese"!), e dal suo tetto vengono diffusi segnali telefonici. Ma mio cugino non è per quello diventato un'impresa telefonica o una stazione radio...

    Allo stesso modo io mi sono rivolto a Google per poter ospitare AdSense sul mio sito...


  • User Attivo

    @stiantos said:

    ... chiederei se fosse possibile riassumere in breve i punti salienti e risolutivi per avere un quadro completo della situazione, compresa la possibile sanzione fiscale per questo particolare ambito.

    Ho pensato anch'io di raccogliere le opinioni in una specie di tabella per contrapporre le posizioni - in modo che ognuno possa farsi un quadro e scegliere le "opzioni" che meglio si adoperano al proprio caso.

    Chi si offre?

    Per quanto riguarda la possibile sanzione fiscale non penso si è discusso in questo thread.


  • Super User

    @kruk said:

    Mi viene in mente un'altro esempio:

    Mi cugino si è rivolto alla Telecom (di propria iniziativa!), e ha loro proposto di installare due ripetitori GSM e UMTS sul proprio tetto. La Telecom ora gli paga 30.000 Euro l'anno!

    Mio cugino ci guadagna non poco (altro che "coprire le spese"!), e dal suo tetto vengono diffusi segnali telefonici. Ma mio cugino non è per quello diventato un'impresa telefonica o una stazione radio...

    Allo stesso modo io mi sono rivolto a Google per poter ospitare AdSense sul mio sito...

    Nell'arco di questo topic l'ho già detto due volte che la locazione di immobili è cosa ben diversa dalla prestazione di servizi pubblicitari, sia sotto il profilo civile, che fiscale, che previdenziale.

    La locazione di immobili ha proprie regole ben precise categorizzate ad esempio in una ben precisa parte del testo unico delle imposte sui redditi ed a se stanti. I servizi pubblicitari rientrano invece in altre categorie reddituali del tutto diverse.

    Paolo


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    Se sotto il profilo squisitamente filosofico e politico potresti avere ragione: è necessario un inquadramento meno regolamentato sia sotto il profilo legale che fiscale, non posso darti ragione sotto il profilo dell'inquadramento attuale, con le norme vigenti.

    Non c'è alcun assurdo logico e pure nessun divieto:

    • c'è una dimostrata esistenza dei requisiti minimi per avere impresa (in casi percentualmente di molto superiori a quanto da te indicato);
    • c'è pure la piena possibilità di non lucrare e sviluppare cultura, conoscenza e quanto altro.

    Nessuno obbliga un webmaster o blogger a cercare il lucro.... che poi il lucro gli serva a coprire i costi... nessuno lo obbliga ad avere i costi da dover coprire.

    Ma qui si torna ad un discorso filosofico-politico: Lo Stato mantenendo esente il lucro di quel soggetto (a dispetto di tutti gli altri soggetti) per il sol fatto che è un blogger (argomentazione a dir poco zoppicante) dovrebbe consentirgli la piena realizzazione culturale-personale ?!?!?!
    Io non condivido e trovo per ora conforto nelle norme.

    Chiederei sia a Kruk che a bmastro cortesemente di ricondurre la discussione ad ambiti generali senza entrare nel merito del sito già discusso in quanto non vorrei far trascendere la presente discussione, pregevole a mio giudizio, in un flame.

    Grazie.

    Paolo

    Quando si parla di lucro non si parla automaticamente d'impresa. Posso fare tante cose lucrandoci sopra ma non per questo divento impresa.
    Il Legislatore stesso, a mio parere, ha ben messo in evidenza questo fatto astenendosi di parlare di lucro, ma riferindosi sempre alle azioni dell'ipotetico imprenditore.
    Così come un'impresa a zero guadagni rimane un'impresa se non fa utili, così un blog o un sito ottenendo un guadagno minimo non sono imprese se non svolgono azioni tali da essere assimilabili ad un'impresa.
    La questione poi dell'assenza del minimo (nelle leggi) non può che confermare l'assenza dell'impresa, sebbene non possa indicarlo come fattore determinante.
    In sostanza, se già non svolgo azioni da imprenditore, e se non ci guadagno nemmeno quel tanto da giustificare un'impresa, a maggior ragione non sono impresa.
    Quindi tutte le questioni da te analizzate (lucro, possesso pc, linea internet, contratto google, ecc.) non sono tanto determinanti al fine di individuare un imprenditore in un webmaster. Infatti, si possono verificare tutte e però non si svolge attività d'impresa.
    E ancora una volta il Legislatore è stato preciso a riguardo dicendo che si deve avere una stabile organizzazione,....eccc.
    Avere una pala e una carriola e svolgere qualche lavoretto più volte l'anno non ti fa diventare costruttore.
    Il fatto poi che si mandi un messaggio pubblicitario con costanza, in relazione al fatto che lo script genera messaggi perenni anche senza mio continuo lavoro, indica (e non può che indicare ) che non svolgo alcuna attività continuitiva ma ne traggo forse un po' di guadagno con un lavoro non continuativo (vedi esempi del cartellone pubblicitario su di un terreno).
    In sostanza non è così facile dimostrare che si è impresa, fermo restando le Leggi attuali; ma naturalmente è possibile che qualcuno t'imponga di essere impresa.
    In questo caso, la cosa migliore è dire vieni a vivere con me e vedi se svolgo l'attività; controlla i miei conti e vedi quanto guadagno; fai tutte le analisi che vuoi e vedi se sono impresa. Naturalmente non basta che qualcuno dica "Sei impresa dunque sei impresa", lo deve dire almeno qualche Giudice.
    Quel poco che si guadagna nella quasi totalità dei casi è un lavoro occasionale, forse non nel senso che fino ad oggi si è inteso, ma pur sempre occasionale nel senso che non è riferibile ad attività imprenditoriali.
    Aggiornare i contenuti con costanza non è lavoro d'impresa
    Su tali guadagni si devono pagare le tasse, ma si finisce qui.

    Sulla questione di quanto si guadagna e sulla quale siamo ancora una volta in disaccordo posso spiegare con facilità che oltre il 90% non può guadagnare cifre astronomiche.
    Il discorso è molto semplice, per guadagnare molto sembra utile, ma non sempre è così, avere molti accessi.
    Molti accessi significa qui almeno 10000 al giorno. Quanti siti possono avere questo numero elevato di accessi? Non tanti.
    Si può verificare che hai un sito particolare e magari ti pagano bene anche i 20 click quotidiani.
    Ma in ogni caso per arrivare a 3000 dollari al mese devi avere credo oltre 10000 visitatori. Ma ora, se il numero dei visitatori totali quotidiani sono diciamo 50 milioni (ragioniamo solo sull'Italia), basta fare diviso 10000 per capire quanti siti potrebbero guadagnare quei soldi, cioè 5000 siti, al massimo
    Ora in Italia ci saranno almeno 1 milione di siti? Se la risposa è Sì ricavi che la percentuale è di 0,5%.
    Naturalmente questo ragionamento è grossolano, e si può affinare. Si può tenere conto che non tutti i siti utilizzano adsense, che non tutti cercano i siti con pubblicità, ecc.
    Ma come discorso limite mi sembra più o meno corretto.


  • User Attivo

    @lodiablo said:

    e se non ci guadagno nemmeno quel tanto da giustificare un'impresaE quanto sarebbe questo tanto da giudicare impresa? 🙂


  • Bannato User Attivo

    @rigby76 said:

    E quanto sarebbe questo tanto da giudicare impresa? 🙂

    Non esiste, perchè non è il tanto che ti fa diventare impresa ma è la tua attività svolta. E' importante quello che fai e se hai guadagni continuativi.
    Non guadagnare, o guadagnare poco, può indicare che non sei impresa ma non che sei impresa.


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    Se sotto il profilo squisitamente filosofico e politico potresti avere ragione: è necessario un inquadramento meno regolamentato sia sotto il profilo legale che fiscale, non posso darti ragione sotto il profilo dell'inquadramento attuale, con le norme vigenti.

    Ma qui si torna ad un discorso filosofico-politico: Lo Stato mantenendo esente il lucro di quel soggetto (a dispetto di tutti gli altri soggetti) per il sol fatto che è un blogger (argomentazione a dir poco zoppicante) dovrebbe consentirgli la piena realizzazione culturale-personale ?!?!?!
    Io non condivido e trovo per ora conforto nelle norme.

    Paolo

    Questa è un po' una banalizzazione di quello che ho detto. Così come è una banalizzazione il fatto di ritenere impresa un sito che nella totalità dei suoi contenuti è free e però poi ricava 100 euro ogni sei mesi con adsense o con un altro banner.
    Un filosofo, o un matematico, potrebbero mettere a disposizione online contenuti personali. Questi contenuti potrebbero anche essere di rilievo e magari aggiornati con quasi regolarità. Questi contenuti potrebbero far conoscere e sviluppare legami e dibattiti, come i forum, con altre persone e quindi avere una valenza di crescita sociale.
    Il Fisco di tutto questo se ne frega e gli interessano i 100 euro semestrali.
    Troppo banale e per me anche assurdo. Chi ha il dovere farebbe un utile servizio alla società proponendo un cambiamento radicale.
    A tal proposito voglio aggiungere che:

    1. un dipendente deduce 7500 l'anno
    2. un pensionato 7000
    3. un'impresa 4500
      Un lavoratore occasionale (non mi sto riferendo alla nostra questione adsense/imprenditore) se guadagna 6000 euro e non paga le tasse diventa lavoratore in nero ed evasore.
      Perchè? E' normale?
      Poi l'ISTAT informa che se non guadagni almeno 1500 al mese sei povero e non puoi sopravvivere. Mi sembra una presa in giro.
      Se io guadagno 6000 l'anno ne ricavo al massimo 500 al mese, se ti pago anche le tasse diciamo 20% mi rimangono 400 al mese. In sostanza mangio una settimana.
      Se poi questi 6000 li guadagno con Adsense, e il commercialista Paolo ha ragione, me ne rimangono ancora meno, forse 100 al mese.
      Queste assurdità non si possono affrontare con il fatto di alzare le spalle e dire la Legge è la Legge.
      Queste cose vanno modificate da chi di dovere e al più presto (bastano 60 giorni, quando si vuole) per permettere alla gente di vivere e di crescere. Bisogna incentivare le occasioni (magari sul web) per guadagnare e crescere e non mortificarle con la pretesa della Legge.
      Come vedi non è tanto una questione filosofica, spesso è di sopravvivenza e in taluni casi di filosofia.
      La mia proposta:
    4. fino a 12000 euro l'anno non sei niente di niente, perchè stai al di sotto dell'indicazione ISTAT. Non sei niente di niente e qualunque sia il modo in cui guadagni questi 12000 euro. Per applicare questo bastano meno di 60 giorni, 10 ore al massimo. Tutti siamo regolari, felici e contenti.
    5. Lo Stato è lo Stato per tutti, quindi distribuisce le sue risorse e chiedi i contributi a tutti in modo proporzionale. Quindi tutti hanno diritto a lavorare per lo Stato (essere dipendenti), così come tutti possono essere imprenditori. Tutti devono mollare l'osso del posto Statale ricevendo in cambio la fortuna di non pagare tasse certe e il "privilegio di poter evadere". Tutti gli imprenditori possono (se vogliono, perchè la questione non è simmetrica) mollare l'impresa e pagare le tasse certe dei dipendenti.
      3)Tutti, politici in primis, devono fare più lavori durante la loro vita. Nessuno può arrogarsi il diritto di essere dipendente dello Stato in eterno, deve cedere il posto ad altri. E deve provare l'ebbrezza di essere evasore. Deve provare l'ebbrezza di pensare anche la notte a cosa fare durante il giorno, 700 giorni lavoritivi l'anno (700 il doppio di quanto figura sul lavoro un dipendente dello Stato.
    6. Tutti devono poter fare il politico, ma nessuno per più di 10 anni. Dopo aver servito lo Stato vai a fare il tuo lavoro (avvoccato?, imprenditore? medico?...ecc.)
      Questa ricettta è per l'equità sociale e anche fiscale. Non si può avere equità fiscale senza quella sociale.