• Un sito di tre o quattro pagine di tipo statico si fa in un'ora di lavoro, io ad alcuni miei cliento lo ho fatto senza alcun compenso.
    Non vedo nulla di male al fatto che un "ragazzino" si guadagni qualche cosa.
    Un sito da 50 euro NON E' IN NESSUN CASO UNA CAZZATA, un cliente che si sente chiedere cifrone tende a rifiutare l'idea stessa del sito ma dopo aver pubblicato la "cazzata" magari si fa venire appetito e allora interviene il "professionista" che tra l'altro non dovrà certo metter mano nella "cazzata" (che in tal caso "cazzata" non era) ma farà un nova implementazione.
    Il ragazzino gli avrà quindi tirato la volata.
    Naturalmente se il lavoro del ragazzino non sarà disprezzabile (la bontà di un lavoro non dipende dal prezzo LINUX docet) ... e la voce si sparge hai hai hai.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Criceto,
    avevo fatto tanto per oscurare il termine... invece tu l'hai indicizzata bene la key "cazzata" :lol:.

    Vabbè, passi, non siamo di certo bacchettoni. 😄

    Certo, non hai tutti i torti; si trova magari anche il ragazzino che ha poche pretese e che ti fa il lavoro per pagarsi la pizzeria il sabato sera. E che magari te lo fa pure bene. Come al contrario la famosa web agency che ti rende un prodotto che non merita la cifra spesa.

    E' vero anche che un sito statico di quattro paginette si fa in poco tempo; questo però senza pretese particolari di grafica, di ottimizzazione del codice, e tralasciando l'aspetto seo e marketing.
    Oppure un sito tirato giù in un'oretta installando wordpress.

    Se un'impresa ha bisogno di un prodotto professionale (quindi sito tirato su da zero con codice validato, grafica curata, ben posizionato e ben pubblicizzato) magari quattro ore non bastano e potrebbero volerci anche diverse settimane. A questo punto mi farei fare diversi preventivi da ditte del settore per sceglierne uno e non necessariamente quello con il prezzo più basso.

    Ovviamente il tutto dipende dalla committenza. Una avviata impresa che vuole fare E-commerce magari ha pretese diverse rispetto alla frutteria sotto casa, che potrebbe anche accontentarsi di quattro paginette statiche piene di gif animate. 🙂

    Beh, caro Criceto, diciamo che siamo andati ampiamente OT. Se vuoi continuare a parlare dell'argomento ti segnalo questa discussione:
    http://www.giorgiotave.it/forum/collaborazioni-web-e-lavoro-offro-e-cerco/84442-le-offerte-basso-prezzo-uccidono-il-mercato.html.

    Riprendiamo a parlare di Albo sì, albo no. 🙂


  • Non è il caso, sono stato coscientemente polemico perchè l'argomento albo mi sta molto a cuore nei termini da me esposti tanto è vero che ho sollevato più volte l'argomento presso l'API di Torino ma la cosa è sempre caduta nel vuoto (gli unici interessati la vedevano come una protezione dell'orticello).
    Cestina o censura pure i termini non appropriati che non mi offendo certamente.


  • Consiglio Direttivo

    Come ho precedentemente detto, nessun problema, Criceto. 🙂
    La cosa curiosa di tutto ciò è che, mentre all'interno delle cosiddette professioni "protette" è da un bel pò di tempo che si discute sull'eventualità di abolire gli Ordini, al contrario le professioni non regolamentate richiedano la creazione di appositi albi.
    Personalmente non sono contro gli Ordini Professionali; importante è che non vengano considerati (sia dai cittadini che dagli stessi professionisti iscritti) come "corporazioni", come "lobby", ma al contrario come organismi di garanzia per i committenti.
    Personalmente a me non fa piacere sentirmi di far parte di una lobby.


  • @Miky81 said:

    I "programmatori" senza titolo di studio... i cosidetti "smanettoni" fanno codice scritto da cani ingestibile...su cui poi noi informatici laureati (i veri professionisti non le prostitute delle agenzie interinali) dobbiamo poi andare a mettere le mani per rimediare ai loro errori da dilettanti.

    I clienti dovrebbero rivolgersi direttamente a noi senza passare per le agenzie interinali dei bunga bunga

    i "programmatori" con i titoli (90% dei laureati) sono quelli che scrivono PEGGIO DI TUTTI, perchè il loro titolo con cui possono pulirsi ormai il di dietro è frutto di insegnamenti SBAGLIATI avuti in università FALLITE da professori decrepiti 50enni.
    Certo, ci sono le eccezioni, ma non superano il restante 10%.



  • Consiglio Direttivo

    @Arkantolo said:

    i "programmatori" con i titoli (90% dei laureati) sono quelli che scrivono PEGGIO DI TUTTI...
    Ciao Arcantolo,
    questa tua affermazione può condurre solo al flame, se intervenisse un programmatore laureato ed esperto offeso dalle tue affermazioni. Ti invito pertanto a moderare e calibrare le tue parole.
    Per quanto mi riguarda, per criticare un professionista laureato dovresti prima di tutto prenderti la stessa laurea. Altrimenti parleresti solo per luoghi comuni.
    Come vale in tutti i settori, la laurea non può che dare un valore aggiunto, sia a livello culturale che a livello di preparazione vera e propria. Un'autodidatta molto difficilmente potrà raggiungere gli stessi risultati.
    E' anche vero che un laureato nel corso della sua carriera dovrà continuamente aggiornarsi, per non rimanere indietro su tecnologie obsolete.
    Per determinati lavori potrebbe non bastare l' esperienza su campo, visto che servirebbe anche un buon bagaglio formativo alle spalle


  • User

    Una volta di mattina prestissimo non c'era nessuno per strada e mi è capitato di passare con il semaforo rosso, stando attento controllando bene... ho violato le regole sapendo che le stavo violando (e sapendo benissimo quali sono le regole e perché esistono).

    Il diplomato è un ingenuo, non sa le regole è come uno senza patente che il semaforo lo passa attraversando a caso perché tanto la patente non serve e studiare non serve a niente.
    Basta la pratica e fare svelti.
    Se capita l'incidente la colpa è sempre degli altri, magari si giustifica dicendo che aveva visto uno (ovvero io) che faceva la stessa identica cosa.

    Non volete l'albo? L'informatica è un ottimo esempio di cosa succede senza l'albo e senza controlli... migliaia di giovani che si sono fatti 30 esami all'università che sono a casa disoccupati perché il loro lavoro lo fanno le agenzie interinali usando schiavi precari diplomati e stranieri.

    Chi appartiene ad un albo non lo vuole? Pura follia chiedete a dentisti, studi medici, avvocati, notai, ecc ecc... se tolgono l'albo si sparano una fucilata in testa.


  • Un solo ed ultimo intervento con 2 domande poi su questo argomento non interverrò più.

    1. I fondatori di ogni e qualsivoglia albo .... a quale albo erano iscritti?

    2. A quale titolo li hanno costituiti?


  • User

    Criceto rispondo in base alla mia esperienza visto che ho conosciuto un fondatore di un albo (quello degli informatici che esiste ma purtroppo di fatto non funziona per mancanza di tutele):

    1. Il fondatore è un laureato in Informatica, fece innumerevoli richieste ai vari governi di sinistra e di destra per la creazione di un albo per gli informatici e gli venne sempre negata con questa motivazione: "Ci sono già troppi albi professionali".
      L'unico che propose una "soluzione pasticciata" fu Berlusconi che permise ai laureati in informatica di iscriversi all'albo degli ingegneri settore informazione (con varie problematiche di "sovrapposizione" agli ingegneri ma questa è un'altra storia...)

    2. A quale titolo? Per esempio permettere ai laureati in informatica di insegnare, di presentare progetti nei Comuni.
      Attualmente chiunque (iscritto in graduatoria, al SSIS ecc ecc) può insegnare informatica nelle superiori anche un laureato in lettere.
      Per progetti di sistemi informatici nei Comuni chiunque può partecipare a gare d'appalto ecc senza nessun titolo di studio.

    Il fatto sgradevole è che così come funziona oggi chi guadagna di più non sono i diplomati "smanettoni" ma chi li sfrutta ovvero le agenzie che offrono consulenze a prezzi assurdi e artificialmente alti.

    Ok fa la gavetta anche il neolaureato presso lo studio di un avvocato famoso... ma la gavetta da lui prima o poi finisce e il neoavvocato se ha talento può mettersi in proprio.

    Io non lo posso fare, la gavetta da noi non finisce mai, le agenzie interinali non assumono dopo i 30 anni, non si impara niente di nuovo ne le proprie competenze crescono.
    Inoltre se mi metto in proprio i clienti non mi vogliono perché sono costretti da logiche di lobby a rivolgersi sempre e solo alle agenzie.

    Avete mai fatto caso che negli annunci sul web le agenzie interinali non cercano mai dentisti, avvocati, architetti, ecc ecc.

    Cercano modelle, operai, programmatori, gente schiava da prostituire.


  • Moderatore

    L'albo sarebbe dei "professionisti", ovvero di persone che svolgono una professione e sarebbe istituito a proteggere i clienti. Per accedervi non può essere imputato un titolo di studio superiore a meno che non siano richieste competenze specifiche dalla legge italiana. Ogni altra ipotesi sarebbe distruggibile da un TAR o dalla corte costituzionale.
    L'albo dei dentisti richiede una laurea perché lo richiede la legge italiana, non l'albo. Tanto è vero che esiste l'albo degli odontoiatri che non lo richiede.
    Come detto da lorenzo-74, un titolo di studio può offrire garanzie ulteriori sulle conoscenze di un individuo, ma non può garantire la sua onestà, la sua voglia di lavorare, il suo aggiornamento.
    Tanto più che oggi di giovani laureati ce n'è ben pochi, sono tutti diplomati (le lauree brevi sono diplomi di laurea, non lauree).
    L'albo professionale dovrebbe tutelare questi aspetti. Ovvero offrire garanzie ai clienti (non agli iscritti!) di trovare persone oneste, che rispettano i tempi e i contratti e che segue corsi di aggiornamento continui.
    In realtà il problema che affligge tutti gli operatori del settore non è la presenza di "smanettoni", ma l'ignoranza di base dei clienti (che magari sono anche laureati :fumato:). Chissà perché per acquistare un'automobile fanno milioni di ricerche, scelgono anche il colore dei led in plancia, e spendono migliaia di euro per un'autovettura che può andare a 230km orari pur sapendo che il limite era 130 e che staranno in coda il 75% del tempo, e per affidare la propria immagine al mondo si affidano a persone che fanno il tutto compreso per 60 euro. Forse perché, fondamentalmente, non gli interessa apparire su internet? Allora è bene che spendano poco.
    La legge keynesiana della domanda e dell'offerta è sempre valida. La massa vuole spendere poco (e anche poco è già troppo), pochi capiscono e voglio spendere il giusto (e il giusto è sempre poco!).
    :gthi:


  • User

    La "laurea breve" non esiste, esiste la Laurea (180 crediti formativi) e la Laurea Magistrale.

    E' calcolato che se uno studia e segue i corsi fulltime dalle 9.00 alle 19.00 può terminarla in 3 anni da qui il termine di "laurea triennale". (nel caso di informatica praticamente nessuno in passato riusciva a fare 28 esami e 180 crediti formativi in 3 anni, solo per la tesi e lo stage serviva quasi un anno)

    Non volete l'albo degli informatici? Allora chiudiamoli tutti ad iniziare da quello dei medici fino a quello di igienista dentale.
    Chiudiamo scuole e università e andiamo per strada a vendere cannabis e a prostituirci perché questo è quello che "vuole il mercato".