- Home
- Categorie
- Impresa, Fisco e Leggi
- Consulenza Fiscale
- adsense e partita IVA
-
@bmastro said:
veramente nel regolamento adsense c'è scritto:...
Veramente non si tratta del regolamento (li non c'è menzione di filtri), ma della pagina help con le istruzioni su come usare i "Competitive Ad Filter".
Ed anche in italiano il servizio si chiama "Filtri per gli annunci della concorrenza".Quindi è chiaro: Google ha introdotto questi filtri per filtrare i concorrenti, ma "accetta", che vengano usati a propria discrezione - quindi, se vuoi, per escludere qualsiasi url che non ti piace.
Ma ripeto, questa funzione è ben lontana da darci un controllo, e può solo essere utilizzata a posteriori, quindi su banner che già sono stati pubblicati. Nelle istruzioni stesse Google ci spiega come individuare gli url da escludere: "To block an ad, you'll need to enter either the display URL or the destination URL into your filter. The display URL is the URL shown within the text of the ad..." Quindi Google presuppone che il banner che vogliamo escludere già è stato visualizzato.
Inoltre il filtro avrà effetto solo dopo qualche ora...
(nel frattempo chi si assume le eventuali responsabilità?)
-
@kruk said:
Veramente non si tratta del regolamento (li non c'è menzione di filtri), ma della pagina help con le istruzioni su come usare i "Competitive Ad Filter".
Ed anche in italiano il servizio si chiama "Filtri per gli annunci della concorrenza".Quindi è chiaro: Google ha introdotto questi filtri per filtrare i concorrenti, ma "accetta", che vengano usati a propria discrezione - quindi, se vuoi, per escludere qualsiasi url che non ti piace.
Ma ripeto, questa funzione è ben lontana da darci un controllo, e può solo essere utilizzata a posteriori, quindi su banner che già sono stati pubblicati. Nelle istruzioni stesse Google ci spiega come individuare gli url da escludere: "To block an ad, you'll need to enter either the display URL or the destination URL into your filter. The display URL is the URL shown within the text of the ad..." Quindi Google presuppone che il banner che vogliamo escludere già è stato visualizzato.
Inoltre il filtro avrà effetto solo dopo qualche ora...
(nel frattempo chi si assume le eventuali responsabilità?)vedo che continui a credere fermamente in quello che dici, pur essendo chiaramente evidente che si tratta di pubblicazioni pubblicitarie e non di programmazione.
Purtroppo per te sarà praticamente impossibile convincere quelli del fisco
-
@bmastro said:
vedo che continui a credere fermamente in quello che dici, pur essendo chiaramente evidente che si tratta di pubblicazioni pubblicitarie e non di programmazione.
Sono convintissimo di quello che dico: io non pubblico pubblicità - le pubblicità le pubblica Google "sulle proprie pagine web". Io non pubblico nient'altro che un codice Javascript, e non ho alcun controllo sulle pubblicità che gestisce Google. E io non mi reputo una persona qualunque, ma sono laureato in scienze dell'informazione, ho fatto la tesi sul web, sono stato uno dei primi in Italia a sviluppare siti web, e ho io stesso scritto un piccolo browser e contribuito alla prima versione di Netscape. Quindi conosco molto bene il funzionamento tecnico del web.
Chiarimento tecnico: Gli "ads" di Google sono in verità delle vere e proprie pagine web, gestite, generate ed inviate al visitatore direttamente da Google. Queste piccole "pagine HTML" dette anche IFrame vengono sovrapposte alla mia pagina. Quindi queste pubblicità (contrariamente a quanto può sembrare) non fanno parte del contenuto delle mie pagine, ma vengono sovrapposte alle mie pagine (simile ai Popup - solo che la posizione è fissa)... Questo dettaglio tecnico é fondamentale per capire come funziona AdSense.
I visitatori (compresi il fisco e voi, che fate fatica a capire il funzionamento) potrebbero credere che quei banner fanno parte della pagina, quando in verità non è così. Google stessa sa, che è difficile capire questo dettaglio, quindi fa bene a indicare **chiaramente **in ogni proprio IFrame che si tratta di "Ads by Google", per distinguere questa "area" dal resto della area visiva nel browser.
Quindi la **responsabilità **per il contenuto delle aree pubblicitarie le deve prendere Google o semmai l'inserente (che è cliente di Google, non mio), ed io fatturo a Google un servizio di "inserimento codice Javascript" e non un servizio pubblicitario.
Purtroppo per te sarà praticamente impossibile convincere quelli del fisco
Sarà difficile, questo l'ho capito anche discutendo con voi. Ma la verità sta dalla mia parte. Se sarà necessario, combatterò fino in fondo per aver ragione.
-
Riconosco in pieno le tue capacità e conoscenze tecniche... ma non capisco, cordialmente, il perchè ti voglia incaponire sull'aspetto tecnologico, quando ai fini fiscali conta il solo risultato finale.
Anche la pagna di giornale è tecnicamente una "stampa offset a 256k colori" che "sta sopra" un foglio di carta grezzo.... epuure l'editore che è l'artefice di tutto ciò fattura a chi vuole quella pagina un "servizio pubblicitario".
Come lo fa anche la TV che tecnicamente trasmette un segnale in modulazione di frequenza che manipola la luminosità dei pixel di uno schermo del ricevente.
Quello che conta non è la tecnica che sta sotto, sopra o di fianco.... quello che conta è la sostanza finale... tu sul tuo sito fai comparire un messaggio commerciale per cui vieni pagato.... questo già solo basta.
Paolo
-
@i2m4y said:
Riconosco in pieno le tue capacità e conoscenze tecniche... ma non capisco, cordialmente, il perchè ti voglia incaponire sull'aspetto tecnologico, quando ai fini fiscali conta il solo risultato finale.
.... quello che conta è la sostanza finale... tu sul tuo sito fai comparire un messaggio commerciale per cui vieni pagato.... questo già solo basta.
Sbagli.
Ripeto per l'ennesima volta: c'è una differenza fondamentale tra quello che fa un editore con il proprio giornale, e quello che faccio io:** IL CONTROLLO**
- L'editore decide cosa pubblicare sul proprio giornale, e quindi deve assumersi le responsabilità
- Google pubblica annunci sul mio sito (NON IO!), quindi Google deve prendersi le responsabilitàIo proprio non me la sento di rispondere su eventuali illeciti commessi da Google o suoi clienti inserzionisti, perché quello che fa Google è completamente fuori dal mio controllo.
Io non ne posso essere responsabile. E quindi non fatturo "pubblicità" (che infatti non faccio), ma un servizio di "inserimento codice" a Google.
-
Purtroppo dissento, e mi fermo, è pienamente sotto tuo controllo.... puoi decidere se ospitarlo o no.... più controllo di così.
Paolo
-
@i2m4y said:
Purtroppo dissento, e mi fermo, è pienamente sotto tuo controllo.... puoi decidere se ospitarlo o no.... più controllo di così.
Devoto-Oli: "ospitare": di luogo o ambiente in cui uno o più oggetti siano contenuti o custoditi...
Purtroppo le pubblicità di Google non sono "contenuti" nei mio sito web, ma vengono sovrapposti alla pagina visualizzata dal browser di chi ospita il mio sito. Quindi né il luogo della pubblicazione, né il contenuto sono sotto mio controllo.
Posso decidere di non partecipare più al programma AdSense, ma per quale motivo? Non sono responsabile di quello che Google invia ai visitatori, quindi non ho motivo di terminare il servizio, a meno che qualcuno mi fa notare eventuali irregolarità da parte di Google o suoi inserzionisti.
Come per l'appartamento: se qualcuno mi fa notare, che sto ospitando terroristi, li butto fuori. Ma finchè non ho motivo di ritenere che i miei ospiti stanno commettendo reati, non mi vedo responsabile per il loro operato.
-
Ospitare, partecipare, mantenere, foraggiare, consentirne il giaciglio ecc. poco interessa il verbo.... poco interessa che sia "in sospensione" sul restante layout del sito..... ciò che conta è il risultato.... quella è e resta l'ultimo anello della campagna pubblicitaria.... se non ti piace il regime iva di quelle operazioni puoi legittimamente non partecipare a quel programma.... se partecipi però non vedo chanches alternative per l'inquadramento fiscale.
Idem penso per la responsabilità penale in caso di messaggi illeciti (ma qui non è il mio campo e dunque lascio ad altri).
Paolo
-
[QUOTE=i2m4y;421720]Ospitare, partecipare, mantenere, foraggiare, consentirne il giaciglio ecc. poco interessa il verbo.... poco interessa che sia "in sospensione" sul restante layout del sito..... ciò che conta è il risultato.... quella è e resta l'ultimo anello della campagna pubblicitaria.... se non ti piace il regime iva di quelle operazioni puoi legittimamente non partecipare a quel programma.... se partecipi però non vedo chanches alternative per l'inquadramento fiscale.
Idem penso per la responsabilità penale in caso di messaggi illeciti (ma qui non è il mio campo e dunque lascio ad altri).
Paolo[/QUOT
Io concordo pienamente con quanto detto dall'esperto informatico (Kruk). Un editore vero valuta, pensa, decide, stabilisce prezzi e poi ordina allo stampatore cosa stampare, quindi distribuisce. Un webmaster subisce. Subisce tutto, tranne il prendere la decisione di inserire o non inserire un codice.
Capita che Google non avendo pubblicità faccia uscire scritte del tipo: Salve gente, Tanti auguri di Buon Natale 2008.
Ed io, che sono contro tutti, scherzo, non voglio assolutamente queste scritte nel mio sito. Eppure non posso toglierle, perchè non saprò mai se sono pubblicate e quando saranno pubblicate. Che Grande Editore che sono! Non controllo il mio servizio.Secondo il tuo ragionamento conta solo che nel mio sito si vede un messaggio pubblicitario, ma non conta chi lo gestisce, chi decide i prezzi... Non conta il Controllo. Non conta chi decide.
Il mio commercialista sostiene, d'accordo con me, che si tratta in sostanza di fittare uno spazio del mio sito dietro compenso incerto.
In pratica come fitto 3 metri quadrati del mio terreno (ad un Editore) per mettere un cartellone pubblicitario (il codice adsense) così pubblico Adsense sul mio sito.
Se poi non conta chi Controlla, allora quando viene l'Editore e cambia pubblicità il responsabile sono io che ho fittato il terreno?!
Dunque divento Editore senza mai aver mosso un dito.
In sostanza tu fai passare il principio che Azioni Simili definiscono il soggetto economico in modo inequivocabile. Questo mi sembra assurdo: vendo un'auto sono rivenditore, vendo una casa sono agenzia immobiliare, preparo una cena ad amici e sono un'agenzia di catering...
Secondo me il principio valido è Soggetti Economici simili definiscono Azioni Simili. In sostanza due editori faranno più o meno le stesse cose, ma non sono due editori due persone che vendono un libro: uno magari è un editore e l'altro è un semplice autore o magari si vende un libro usato.
Ancora un esempio: l'azienda edile del mio paese si promuove con magliette pubblicitarie e le regala ad amici e parenti. Io metto la maglietta/e tutto l'anno esponendo la loro pubblicità. Sono per questo Editore?
Tu dirai: ma lo fai con continuità e vieni pagato. No, perchè anche sul mio terreno ci sta la pubblicità con continuità e vengo pagato.
Secondo, non pubblico con continuità il codice, ma una sola volta. Il messaggio appare con continuità, ma le mie azioni, come quelle dell'Editore, non sono continue.
E poi cosa significa: fare con continuità? Significa fare con continuità tutte le azioni che compie un editore o visualizzare un messaggio con continuità? Secondo me da intendersi fare con continuità le azioni che compie un Editore vero: controllo, decisione, pubblicazione.
Terzo, in riferimento alla maglietta: sono pagato (si fa per dire) in base alle persone che si rivolgeranno all'azienda facendo il mio nome (Pay per Click casalingo).
Insomma non basta produrre uno stesso risultato per essere lo stesso soggetto economico professionale e continuativo e di questo la Legge, se ti dà ragione, ne deve prendere atto.
La Legge si adegua ai tempi e deve prendere atto che Internet è un nuovo mondo e che le definizioni di un tempo sono a volte senza significato nel virtuale.
-
@bmastro said:
se vuoi ti dò la dimostrazione pratica sul mio sito.
Non mi piace la pubblicità di una certa compagnia aerea perchè il giorno che dovevo prendere l'aereo erano in sciopero e mi hanno rovinato la vacanza?
La sego all'istante usando un filtro che elimina il loro URL di destinazione del banner.
Questa è una forma di controllo della pubblicità, seppur semplice. Il controllo non deve essere necessariamente totale per dimostrare che non si tratta di lavoro di semplice programmazioneSalve. Io ti propongo di eleminare le scritte che Google fa apparire nel tuo sito quando non ha pubblicità. Ma non togliendole del tutto. Fai un elenco di scritte che tu non vuoi fare apparire e poi caso mail Google DECIDE di far apparire, a tua insaputa, tu le blocchi.
Ad esempio, se tu non vuoi che esca la scritta "Auguri di Buon Anno", fai in modo che se Google DECIDE di farla uscire tu la blocchi. Ripeti la stessa cosa per ogni scrita possibile e diventerai un veggente.
Lo puoi fare subito e per sempre. Se ci riesci.
Dai pensare ad un controllo perchè si possa decidere di non visualizzare un url mi sembra ridicolo è come dire ti do 3 magliette e decidi tu quale mettere.
Quando si parla di Controllo di un Editore si deve far riferimento al controllo vero: la decisione.
Editore = apparizione di un messaggio pubblicitario in un sito mi sembra un'assurdità che solo in Italia potrà essere vera (forse!).
Non tutti i commercialisti la vedono allo stesso modo. Come mai?
-
@lodiablo said:
Salve. Io ti propongo di eleminare le scritte che Google fa apparire nel tuo sito quando non ha pubblicità. Ma non togliendole del tutto. Fai un elenco di scritte che tu non vuoi fare apparire e poi caso mail Google DECIDE di far apparire, a tua insaputa, tu le blocchi.
Ad esempio, se tu non vuoi che esca la scritta "Auguri di Buon Anno", fai in modo che se Google DECIDE di farla uscire tu la blocchi. Ripeti la stessa cosa per ogni scrita possibile e diventerai un veggente.
Lo puoi fare subito e per sempre. Se ci riesci.
Dai pensare ad un controllo perchè si possa decidere di non visualizzare un url mi sembra ridicolo è come dire ti do 3 magliette e decidi tu quale mettere.
Quando si parla di Controllo di un Editore si deve far riferimento al controllo vero: la decisione.
Editore = apparizione di un messaggio pubblicitario in un sito mi sembra un'assurdità che solo in Italia potrà essere vera (forse!).
Non tutti i commercialisti la vedono allo stesso modo. Come mai?guarda, senza star là a fare esempi campati in aria ti posso fare l'esempio direttamente col mio sito in calce. Riguarda i voli low cost.
Se voglio eliminare la pubblicità della Ryan Air, oppure della Sky Europe, lo faccio senza tanti problemi.
Questo vuol dire avere un controllo sulla pubblicità.
-
@bmastro said:
guarda, senza star là a fare esempi campati in aria ti posso fare l'esempio direttamente col mio sito in calce. Riguarda i voli low cost.
Se voglio eliminare la pubblicità della Ryan Air, oppure della Sky Europe, lo faccio senza tanti problemi.
Questo vuol dire avere un controllo sulla pubblicità.Scusa, ma non si tratta di eliminare un url, la cui cosa è fattibile ad un qualsiasi webmaster, ma devi dimostrare che sei tu ad aver il controllo della tua azienda e non che il controllo è nelle mani di Google.
Il mio esempio mostra chiaramente che un'azienda professionale e continuativa può farlo, perchè ogni volta che gli arriva una nuova richiesta di pubblicità che rientra nella lista può escluderla. Un webmaster che usa Adsense non può farlo.
E questo è fondamentale a capire che il controllo non è nelle sue mani.
Se un giorno Google decidesse di non pubblicare pìù annunci saresti sempre un'azienda se non togli il codice (e comunque non visualizzi messaggi)? Insomma, se mettere il codice, l'unica azione che fai, ti fa diventare azienda devi restare azienda anche quando i messaggi non appaiono più. E questo mi sembra un'altra grande contraddizione.
Possiamo accettare anche quello che suggeriscono qui sul forum, e magari lo dice anche la Legge, ma dobbiamo constastare che stiamo operando nel mondo dei Pazzi, fuori ogni regola di buon senso e fuori da ogni diritto di uguaglianza e libertà.
Cosa diversa è se in un tuo sito metti della pubblicità di aziende che ti contattano ( o trovi) alle quali fai un regolare contratto, gli stabilisci il prezzo del servizio e la durata (Così hai il controllo).
Allora e solo aallora fai quello che fa un'attività professionale e continuativa che opera nel settore della pubblicità
-
@lodiablo said:
Cosa diversa è se in un tuo sito metti della pubblicità di aziende che ti contattano ( o trovi) alle quali fai un regolare contratto, gli stabilisci il prezzo del servizio e la durata (Così hai il controllo).
Allora e solo aallora fai quello che fa un'attività professionale e continuativa che opera nel settore della pubblicitàin effetti io faccio anche questo.
Cosa che consiglio a tutti quando raggiungono una certa massa critica di visitatori in un loro sito.
-
Il webmaster non subisce alcunchè.... non ho mai visto Adsense col fucile alle spalle di un webmaster obbligarlo a pubblicare.... il webmaster ha la facoltà di non aderire.... questo è ben più che sufficiente.
Il webmaster pubblica una sola volta il codice... poi il web lo propaga.... esattamente come l'editore stampa una volta la rivista e poi le edicole la propagano.... identico.
Sia chiaro io mi metto sempre sotto il profilo sostanziale ad esaminare la questione perchè sarà sicuramente così vista dai verificatori e probabilmente anche da giudici fiscali.
Paolo
-
@i2m4y said:
... non ho mai visto Adsense col fucile alle spalle di un webmaster obbligarlo a pubblicare ...
Il webmaster pubblica una sola volta il codice... poi il web lo propaga.... esattamente come l'editore stampa una volta la rivista e poi le edicole la propagano.... identico.lodiablo l'ha capito, e concorda con me.
Ma purtroppo bmastro, i2m4y ed altri non hanno ancora capito come funziona il web, e quindi continuano a sostenere, che noi webmaster "pubblichiamo" allo stesso modo come pubblicano gli editori...Ri-ripeto: noi webmaster NON PUBBLICHIAMO le pubblicità.. Le pubblicità vengono inviati ai browser direttamente dai server di Google, quindi completemente fuori dal nostro controllo.
Google fattura, gestisce e pubblica i messaggi pubblicitari, e non noi.È come se su Italia1 vediamo il film di Batman interrotto da spazi pubblicitari. Quei spazi sono gestiti da Mediaset (o chi per loro), e non dalla Warner Bros! La Warner Bros non ha alcun controllo su quelle pubblicità, e non può assumersi le responsabilità, anche se la Warner Bros percepisce soldi da Mediaset.
-
Per essere ancora più chiaro: le pubblicità di AdSense vengono sovrapposti da Google alla pagina web DOPO che questa viene visualizzata nel browser di chi visita il mio sito.
Allo stesso modo come le pubblicità nei film vengono inserite dalla Mediaset DOPO che la Warner Bros ha dato copia del film alla Mediaset, quindi fuori dal controllo della WB.
**La WB può solo decidere di non noleggiare il film alla Mediaset **(ma questo non è ovviamente motivo, di rendere la WB co-responsabile del contenuto dei spazi pubblicitari).
-
Non importa il quando avviene ed il come avviene la trasmissione degli spot adsense, ciò che importa sono due fattori fondamentali:
-
il risultato finale visualizzato nel browser dal navigatore (cioè la sostanziale immagine dei vostri siti con pubblicità);
-
Tale "effetto finale pubblicitario" nel browser del navigatore finale può essere stoppato dal webmaster, che può eliminare la sua iscrizione adsense e dunque quel codice rimosso dal sito. Senza l'azione fondamentale del webmaster non si produrrebbe alcun effetto pubblicitario nel browser del navigatore.
Ciò è davvero sufficiente a dire che si tratta dell'ultimo anello di una campagna pubblicitaria, quindi servizi pubblicitari e quindi il webmaster che permette la visualizzazione finale di quell'effetto pubblicitario nel browser dell'utente è anche impreditore di servizi pubblicitari.
Tecnicamente poi non mi interessa se "il messaggio finale pubblicitario nel video del navigatore" è fatto con trasmigrazione molecolare di Google o con un omino che disegna con l'Uniposca.
"Non avrò ancora capito come funziona il web", ma penso che saper applicare le norme mi veda con qualche esperienza.
Paolo
-
-
@i2m4y said:
Non importa il quando avviene ed il come avviene la trasmissione degli spot adsense, ciò che importa sono due fattori fondamentali:
- il risultato finale visualizzato nel browser dal navigatore (cioè la sostanziale immagine dei vostri siti con pubblicità);
"Non avrò ancora capito come funziona il web", ma penso che saper applicare le norme mi veda con qualche esperienza.
Allora prova un po' a spiegare alla WB, che è responsabile delle pubblicità gestite da Mediaset, perché "solo il risultato finale conta", ed il risultato finale (che lo spettatore vede sullo schermo), è un film con all'interno delle pubblicità.
Ti auguro buona fortuna!
-
@kruk said:
Allora prova un po' a spiegare alla WB, che è responsabile delle pubblicità gestite da Mediaset, perché "solo il risultato finale conta", ed il risultato finale (che lo spettatore vede sullo schermo), è un film con all'interno delle pubblicità.
Ti auguro buona fortuna!
il tuo esempio non mi pare calzante.
Paragoni un sito web ad un film, quando invece sarebbe più giusto paragonare il sito web ad un'emittente televisiva.
-
La WB ha creato il contenuto artistico, non ha il controllo del mezzo televisivo che lo tramette (Mediaset).
Il webmaster non solo ha il controllo del contenuto (artistico) del suo sito ma anche il pieno controllo della sua diffusione in rete.
Sostanziale differenza.
Paolo