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- Chi di voi è stato avvisato dal proprio commercialista sui contribuenti minimali?
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Concordo con quanto già detto da chi, come me, è dall'altra parte della barricata (che poi barricata non è perché non c'è guerra ma collaborazione, anche se non a titolo gratuito ).
Effettivamente lavoriamo su un terreno instabile, che la scorsa estate non ci permetteva nemmeno di rispondere a cuor leggero alla domanda "quando scade l'invio della dichiarazione dei redditi?". Chi ci è passato mi comprende bene.
Se aiuta a far statistica, nel mio studio tutti i professionisti hanno preso l'elenco dei clienti e ne hanno tirato fuori i nomi possibili. Pochi a dire il vero perché basta avere un'auto per andare fuori dai requisiti. Tra l'altro in genere dei clienti si conoscono le abitudini nel fatturare, anzi magari avvisano quando devono fare delle fatture (specie gli edili).
Di questi nomi estratti molti, qualora aderiscano, continueranno ad affidarsi a noi, perché non in grado di gestire il pur semplice regime autonomamente.
In genere, comunque, garantisco che non sono la tipologia di clienti che un commercialista brama di avere, perché non è da loro che derivi un vero profitto per lo studio. Questo a voler fugare dubbi su una possibile malafede.
Dato che avevi questo dubbio, forse hai fatto bene a chiedere.
In fondo è buona regola anche informarsi e il forum GT ha questa vocazione: condividere idee e conoscenza!
Spero tu ti sia un po' riconciliato con la categoria
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beh, cara Nimue, questa volta mi concederai di essere in dissenso con te.
Per quanto mi riguarda, essendo commercialista di me stesso, mi sono avvisato da solo appena si sono percepiti i primi segnali (se non ricordo male mi pare ottobre scorso) e mi sono fatto un pò di ricerche e calcoli per poterne valutare la convenienza.Parlando più in generale, spesso mi capita nella mia attività di tecnico di dover sentire il cliente su una miriade di argomenti e problemi che possono uscir fuori e che possono, se sottovalutati ed ignorati, causare anche un danno economico; d'altronde è giusto che il cliente sappia.
Non vedo perchè per i commercialisti debba essere diverso; se intervengono modifiche legislative che riguardano personalmente i clienti è giusto che vengano informati; non parlo di informazioni superspecifiche (so che fino ad una settimana fa - anzi forse anche adesso - non c'era niente di sicuro), ma per lo meno di avvertire il cliente che c'è "qualcosa nell'aria".
In definitiva bastava aver creato e inviato una e-mail alla propria mailing list!
Naturalmente IMHO!
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Concedo concedo
Anche perché è molto più interessante sentire opinioni diverse. Anche se la tua non è poi tanto lontana dalla mia.
Sono perfettamente d'accordo sul fatto di avvertire i clienti. In effetti io so già chi passerà al nuovo regime nel mio studio, segno che con i clienti se ne è parlato (non con tutti ancora ad onestà del vero, ma con i restanti siamo ancora in tempo!).Sulla mailing list purtroppo vorrei essere d'accordo ma i clienti che potrebbero leggerla non sono quelli (nel mio studio!) che potrebbero aderire al regime :bho:
Comunque ammetto che l'aspetto* comunicazioni ai clienti* non sempre è curato in modo analitico e preciso. E a me la cosa non piace molto.
E allora che dire... Prendo nota per il mio futuro studio!
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@fedclaud said:
Ammettendo pure che il tuo commercialista non abbia informato te e tutti gli altri suoi clienti per ... colpa..negligenza.... disinformazione ...ecc....
Con questo tuo sondaggio, scusami, cosa risolveresti o vorresti dimostrare.
Che tutti i commercialisti sono..............
Come postato da Cont@bile, i motivi del mancato avviso possono essere molti.
Se, avendone la possibilità, il commercialista (con i dati aggiornati al 31/12, il che mi sembra quasi impossibile) verifica che un suo cliente non ha nessuna convenienza con detto regime ovvero non ha addirittura i requisiti per accedervi, non ritengo che sia una grave mancanza non informarlo.
Può darsi che il tuo caso sia un pò diverso.non voglio dimostrare niente, voglio sapere se il mio è un caso comune oppure se è un caso isolato, per vedere se si tratta di negligenza o incompetenza del mio commercialista.
Io non parlo di verifiche dei requisiti o altro da parte del commercialista, ma della comunicazione da parte sua che c'è la possibilità di rientrare in una nuova categoria e quindi di aspettare a fare fatture ivate.
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io ho ricevuto la telefonata del commercialista a inizio anno, siamo stati mezzora al telefono e mi ha spiegato pro e contro.
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Per quanto mi riguarda, ho avvertito io il mio commercialista di voler rientrare nei contribuenti minimi. Mi sono procurata tutte le informazioni ecc ecc e lui mi ha ricapitolato seduta stante pro e contro.
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forse vado controcorrente. Per scelta abbiamo deciso di non avvertire i clienti su questo regime, ma di valutare preventivamente e singolarmente le opportunità di questo regime. Penso che una scelta prudenziale fosse di buon senso perchè sono tuttora aperte nemerose questioni relative a questo regime. Poi è successo che un cliente sentito il parere indirettamente tramite il commercialista della moglie e non trovando il proprio in studio causa malattia avesse deciso di aderire al regime forfettario. Ora questo commercialista non sapeva che questa persona rientrasse nel regime delle nuove attività imprenditoriali, regime assai più conveniente nella sua situazione.
Allora probabilmente il nostro errore è stato quello di non fare un po di controinformazione, nel senso che le tv e i giornali per giorni ci hanno proposto questo nuovo regime come assolutamente più conveniente,
ma senza informare su tutti i vari aspetti anche su quelli che possono renderlo meno conveniente. Avremmo dovuto dire di non farsi abbindolare da notizie proposte in modo troppo sommario e da interviste a politici che si vantano di aver fatto risparmiare alle piccole imprese chissà che cosa.
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io ho avuto la stessa esperienza col mio commercialista, se non era per questo forum a quest'ora non saprei niente...
3 mesi fa quando ho aperto per trovarmi la scusa di tenere scritture ecc, non mi fece aderire al regime per le nuove attività (nonostante ci rientrassi) con la scusa che non era piu in vigore (cosa ke io non potevo sapere). Ormai che non ci potevo piu aderire ho deciso di passare ai minimi e quando finalmente l'ho akkiappato e ho riferito la mia volontà, la sua risposta è stata <<se è una mossa per risparmiare sulla consulenza e la tenuta delle scritture e un'altro discorso...>>
...Oltre l'onerosa parcella mi ha fatto pagare pure un suo errore su dei dati da correggere in camera del commercio.
Non è per avercela con la categoria, ma "molti" di questa categoria non sono onesti ed è un dato di fatto, allora dico io, alla fine paghiamo sempre noi contribuenti, ma cavolo almeno pago per un MIO errore!
Minimi o non minimi, se deciderò di tornare all'ordinario si gestirà tutto all'interno della mia attività, scritture ecc... forse e a stento mi farò fare la dich. dei redditi, ma non escludo ke faremo anche questo, dopo le esperienze avute.
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Escludo che un commercialista non avvisi il cliente per pigrizia o perché non vuole fare lo sconto sulla consulenza. Infatti gli adempimenti fiscali comportano un grosso costo in termini di tempo, programmi, personale meglio ridimensionarli e fare lo sconto al cliente.
La verità è che ci sono studi professionali dove la consulenza costa di più, ma dove grazie al maggior personale c'è la possibilità di seguire il cliente in un certo modo.
Altri studi dove il personale è ridotto, si possono applicare tariffe più basse ma si riesce a mala pena a stare dietro agli adempimenti ordinari e la reazione alle novità è più lenta.
Non è che uno è meglio dell'altro, sono due servizi diversi a costi diversi.Fabrizio
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quello a cui mi sono rivolto io era il top dei top degli studi... come minimo 3 commercialisti + 5 impiegati/e... davvero una grande parcella al pari col "grande" servizio.
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Mah non lo so cosa è giusto intendere per top del top.
Io ho solo un'esperienza vissuta dall'interno di due anni, in due diversi studi commerciali, un anno ciascuno. Da cliente nella mia famiglia non c'è mai stato bisogno di rivolgersi ad un commercialista.
Posso dire che dal primo studio sono venuta via perché le titolari non erano serie: mancava l'organizzazione e forse proprio la voglia di lavorare e crescere di professionalità. Io avevo bisogno di essere seguita e loro i rimbalzavano dall'impiegata, persona di gran lunga più assennata. E in effetti diversi clienti non erano soddisfatti.Ora sono in uno studio molto più grande: 5 titolari, altri due commercialisti più giovani e tra tutti siamo 15. Ma non è nel numero che sta la differenza.
La differenza sta nel fatto che se arrivi la mattina alle 8 trovi sempre qualche titolare concentrato davvero nel lavoro. Vai via la sera alle 20 e ci lasci qualche titolare concentrato nel lavoro. Durante il giorno ogni volta che chiedo qualche aiuto o spiegazione ne ottengo una risposta: smettono di fare ciò che stavano facendo, mi ascoltano, se necessario prendono un libro e cercano di farmi capire.Non vuol dire che siano il top e possono benissimo sbagliare anche loro, ma io vedo l'impegno che ci mettono e sono soddisfatta, ma ho in mano tanti elementi che mi portano ad un giudizio positivo. Penso che per poter valutare correttamente la qualità di uno studio occorra anche un po' di tempo.
Probabilmente, Black Angel, ti sei anche imbattuto in uno studio non in grado di soddisfare le tue esigenze. Beh basta fare un giro: la concorrenza esiste apposta
Sul tenere tutto in azienda va bene, ma comporta un costo anche questa scelta: dover seguire tutto, doversi aggiornare richiede appunto tempo e il tempo è un bene prezioso, no?