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Domicilio fiscale
Salve,
dovrei a breve aprire la partita iva per iniziare un'attività di sviluppo software e vorrei sapere se sia possibile utilizzare come domicilio fiscale il mio domicilio privato dove abito e se sono necessarie documentazioni particolari per lavorare in casa propria.Grazie.
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Ciao mavic e benvenuto nel forum GT
non vedo alcuna controindicazione, ne alcuna trafila particolare.
ciao
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@mavic said:
Salve,
dovrei a breve aprire la partita iva per iniziare un'attività di sviluppo software e vorrei sapere se sia possibile utilizzare come domicilio fiscale il mio domicilio privato dove abito e se sono necessarie documentazioni particolari per lavorare in casa propria.Grazie.
Salve.
Puoi sicuramente lavorare da casa.
Il domicilio fiscale corrisponde a quello di residenza, mentre se svolgi l'attività in luogo diverso, esso non costituisce domicilio fiscale bensì luogo o sede di esercizio dell'attività. Non vi sono particolari documenti da approntare.
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@mavic said:
Salve,
dovrei a breve aprire la partita iva per iniziare un'attività di sviluppo software e vorrei sapere se sia possibile utilizzare come domicilio fiscale il mio domicilio privato dove abito e se sono necessarie documentazioni particolari per lavorare in casa propria.Grazie.
Ciao, benvenuto! Non ci sono vincoli per lavorare in casa propria.
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@fedclaud said:
Salve.
Puoi sicuramente lavorare da casa.
Il domicilio fiscale corrisponde a quello di residenza, mentre se svolgi l'attività in luogo diverso, esso non costituisce domicilio fiscale bensì luogo o sede di esercizio dell'attività. Non vi sono particolari documenti da approntare.Buongiorno.
E' vero che non vi sono particolari documenti da approntare ma è altrettanto vero che nella compilazione del modello di richiesta della partita IVA occorre compilare il famigerato quadro I (e qui se non si conoscono i dati serve una visura catastale per inserirli) salvo le deroghe previste dalla circolare 27/E del maggio 2007.
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@Cont@bile said:
E' vero che non vi sono particolari documenti da approntare ma è altrettanto vero che nella compilazione del modello di richiesta della partita IVA occorre compilare il famigerato quadro I (e qui se non si conoscono i dati serve una visura catastale per inserirli) salvo le deroghe previste dalla circolare 27/E del maggio 2007.
Sto iniziando la collaborazione con uno studio professionale e quindi anch'io mi trovo davanti al problema del quadro I. In pratica, lo studio che mi darà lo stipendio insiste affinchè io apra la partita IVA al mio indirizzo di casa, perchè è la prassi che seguono anche con altri professionisti. Ed infatti c'è gente che è pure contenta perchè in questo modo si scaricano le spese.Solo che il mio contratto di locazione prevede il divieto esplicito di cambio destinazione, anche parziale. Premesso che di fatto lavorerò comunque presso il mio unico cliente, quindi non questa indicazione ai fini fiscali non recherà alcun disturbo ai proprietari e vicini di casa, che cosa rischio?
Non voglio iniziare la collaborazione con le discussioni su questioni fiscali (tutti gli altri collaboratori dello studio seguono la prassi del domicilio fiscale presso l'abitazione) e d'altro canto preferirei evitare discusioni con la proprietà della casa.
Faccio la visura catastale sull'immobile dello studio (quali dati mi servono?) e indico comunque i dati effettivi?
Oppure spiego la situazione all'Agenzia delle Entrate richiamando la circolare sull'impossibilità oggettiva?D'altro canto con una professione intellettuale una parte del lavoro viene sempre svolta anche a casa, quindi non sarà un falso dichiarare i dati della propria abitazione... Inoltre, lo studio professionale è in un comune diverso, quindi nessuno mi potrà opporre l'indeducibilità dei costi relativi all'immobile abitativo usato anche per l'attività professionale.
Che cosa mi consigliereste? Sinceramente preferirei comunque evitare di dichiarare il domicilio professionale a casa mia, anche se d'altro canto lo scarico del 50% del canone di locazione mi farebbe risparmiare abbastanza (soprattutto considerato che non avrei altri costi da dedurre, in pratica cumulo gli svantaggi di lavoro subordinato e autnonomo..).
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Ciao Riva e Benvenuto nel Forum GT.
Il dichiarare il domicilio fiscale, e quindi l'uso primiscuo, dell'abitazione ai fini fiscali non ne attua certamente il cambio di destinazione d'uso a livello catastale :).Visto che poi, da quanto leggo, la tua attività lavorativa si effettuerà gran parte appoggiandoti presso un altro studio non vedo tu quali problemi (condominiali o con il proprietario) possa avere.
A livello di contratto di affitto non saprei che dire.
Più che fiscale bisognerebbe analizzare i risvolti legali.se tu vuoi posso scoprorare il tuo post e spostarlo in consulenza legale
ciao
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@lorenzo-74 said:
A livello di contratto di affitto non saprei che dire.
Più che fiscale bisognerebbe analizzare i risvolti legali.se tu vuoi posso scoprorare il tuo post e spostarlo in consulenza legale
Grazie, lorenzo-74, sei stato gentilissimo. Quello che mi preoccupava di più erano complicazioni pratiche dal punto di vista fiscale. Sono laureata in giurisprudenza con specializzazione in diritto tributario, quindi dopo tanti anni di teoria ora devo affrontare anche il lato pratico della professione
Dal punto di vista legale il proprietario potrebbe, una volta scoperto il fatto, agire in giudizio per veder accertata la risoluzione del contratto e chiedere di rilasciare immobile. Non credo che arrivi fino a questo.
Ma volevo essere sicura di non creargli complicazioni fiscali (per esempio, il rischio dei controlli incrociati - anche se è tutto regolare, comunque è una perdita di tempo sgradevole).
Devo applicare pure la marca da bollo da 1,81 Euro sulle quietanzela proprietà che mi deve rilasciare a mia richiesta oppure ai fini fiscali è sufficiente che il bonifico parti dal mio conto professionale, visto dalla documentazione contabile della banca risulta avvenuto pagamento?
Grazie ancora!
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@Cont@bile said:
Buongiorno.
E' vero che non vi sono particolari documenti da approntare ma è altrettanto vero che nella compilazione del modello di richiesta della partita IVA occorre compilare il famigerato quadro I (e qui se non si conoscono i dati serve una visura catastale per inserirli) salvo le deroghe previste dalla circolare 27/E del maggio 2007.
Quindi per mavic non vi sono problemi particolari può anche omettere l'indicazione dei dati dell'immobile.
Riporto il brano della circolare da te giustamente citata:
[LEFT]"Il provvedimento del 21 dicembre 2006, richiede in sede di
presentazione della dichiarazione di inizio attivita' l'indicazione di
alcuni dati specifici riguardanti l'immobile, posseduto dal contribuente
ovvero dallo stesso detenuto in locazione o comodato, destinato
all'esercizio dell'attivita'.
La richiesta di tali informazioni ha lo scopo di evidenziare, gia' in
sede di richiesta della partita IVA, eventuali incongruenze o anomalie che
emergono dall'esame dei dati forniti con riferimento alla tipologia
dell'attivita' svolta dal contribuente e dei dati relativi al luogo dove la
stessa viene esercitata.
Ne consegue che nelle ipotesi di soggetti che esercitano la loro
attivita' in assenza di una sede stabile o, comunque, in assenza di uffici o
sedi amministrative e' da ritenersi plausibile e non sintomatico di
irregolarita' omettere l'indicazione dei dati in argomento.
Per quanto riguarda, poi, l'indicazione dei dati relativi all'immobile
detenuto in locazione o in comodato, si precisa che sia gli estremi
catastali dell'immobile stesso che gli estremi di registrazione dell'atto di
locazione o di comodato, dovranno essere indicati esclusivamente
nell'ipotesi in cui il rapporto relativo all'atto registrato sia gia' in
essere al momento della richiesta della partita Iva."[/LEFT][LEFT]La circolare, le istruzioni, ecc... fanno riferimento all'immobile posseduto o detenuto in locazione e/o comodato.
Certo che se si vive in casa con i genitori e si vuole avviare un'attività nella casa di residenza, cosa scrivo sul modello?
Possesso - Detenzione o Locazione.
Mi sembra che non si rientri in nessuno di questi casi.
Ciao[/LEFT]
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Ciao a tutti
vorrei chiedervi un aiuto dato che qui siete di certo + esperti di me!
Ho aperto la partita iva indicando come indirizzo quello della mia residenza in una cità X.
Ora, però, dovrò trasefrirmi e la mia attività lavorativa si sposterà in un altra città anche se solo per un annetto circa.
Essendo avvocato (da molto poco e quindi poco esperto di apspetti pratici e fiscali) credo che dovrò cambiare consiglio dell ordine e dovrò quindi dichiarare un nuovo domicilio anche ai fini iva, giusto?
grazie a chiunque vorrà rispondermi.