• Consiglio Direttivo

    hai ragione..

    ...da ilsole24ore...
    *Forfait per microimprese - per quasi un milione di imprenditori minimi e marginali, cioé senza dipendenti, sarà possibile aderire ad un regime fiscale semplificato, che prevede esclusivamente il pagamento di un'imposta sostitutiva sul reddito pari al 20%. La misura riguarda chi ha un giro d'affari inferiore a 30 mila euro lordi l'anno, non ha fatto investimenti superiori ai 15 mila euro nel triennio e non ha dipendenti. Per quanti aderiscono al regime semplificato scattano la franchigia dall'iva e dalla relativa documentazione, l'esenzione dall'irap e un solo adempimento per l'irpef. Il reddito imponibile si calcola sottraendo dal valore del giro d'affari annuale, quello dei costi sostenuti per l'impresa. Sulla differenza si calcola infine il 20 per cento.
    *
    Credo comunque non ci siano sufficienti elementi per valutarne la convenienza... bisognerà aspettare per avere qualche dato in più
    Ciao


  • User Attivo

    Sempre dal il sole24ore...
    si può visionare il testo della finanziaria

    alcuni punti:

    1. Le persone fisiche che intraprendono l'esercizio di imprese, arti o professioni possono avvalersi del regime dei contribuenti minimi...

    2. I contribuenti minimi non addebitano l'imposta sul valore aggiunto a titolo di rivalsa e non hanno diritto alla detrazione dell'imposta sul valore aggiunto assolta, dovuta o addebitata sugli acquisti anche intracomunitari e sulle importazioni.

    9.I contribuenti minimi non si considerano soggetti passivi dell'imposta regionale sulle attività produttive di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446. Il reddito di impresa o di lavoro autonomo è costituito dalla differenza tra l'ammontare dei ricavi o compensi percepiti nel periodo di imposta e quello delle spese sostenute nel periodo stesso nell'esercizio dell'attività di impresa o dell'arte o della professione....

    1. Sul reddito determinato ai sensi del comma 9 si applica un'imposta sostitutiva dell'imposta sui redditi e delle addizionali regionali e comunali pari a 20 per cento.

    2. Ai fini delle imposte sui redditi, fermo restando l'obbligo di conservare, ai sensi dell'articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, i documenti ricevuti ed emessi, i contribuenti minimi sono esonerati dagli obblighi di registrazione e di tenuta delle scritture contabili. La dichiarazione dei redditi è presentata nei termini e con le modalità di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322. Ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, i contribuenti minimi sono esonerati dal versamento dell'imposta e da tutti gli altri obblighi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, ad eccezione degli obblighi di numerazione e di conservazione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali e di certificazione dei corrispettivi. I contribuenti minimi sono, altresì, esonerati dalla presentazione degli elenchi di cui all'articolo 8-bis, comma 4-bis, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, e successive modificazioni.

    3. I contribuenti minimi sono esclusi dall'applicazione degli studi di settore di cui all'articolo 62-bis del decreto legge 30 agosto 1993, n. 331, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427.

    4. Le disposizioni dei commi precedenti si applicano a decorrere dal 1° gennaio 2008.

    --non ho capito se bisogna sempre aprire partita iva per svolgere attività optando per il regime fiscale dei contribuenti minimi e marginali.--


  • Consiglio Direttivo

    beh, effettivamente la cosa è curiosa.... a che serve aprire partita iva se non c'è più iva?
    Mi pare come l'istituto della prestazione occasionale legalizzato, con la differenza che in questo caso si continueranno a pagare i contributi previdenziali. ma senza poterli dedurre dal reddito...
    Inoltre, togliendo di mezzo l'iva quello che ci guadagnerà sarà l'utente finale, e non di certo l'imprenditore e/o professionista


  • User Attivo

    @lorenzo-74 said:

    beh, effettivamente la cosa è curiosa.... a che serve aprire partita iva se non c'è più iva?
    Mi pare come l'istituto della prestazione occasionale legalizzato, con la differenza che in questo caso si continueranno a pagare i contributi previdenziali. ma senza poterli dedurre dal reddito...
    Inoltre, togliendo di mezzo l'iva quello che ci guadagnerà sarà l'utente finale, e non di certo l'imprenditore e/o professionista

    Mettiamo che il professionista invece si trovi costantemente a credito di I.V.A vedi alcune tipologie di artisti ( tenuti ad applicare I.V.A al 10% ), in questo caso sarebbe per loro un vantaggio?.


  • User

    Per chi rientra gia nel regime agevolato nuove iniziative art. 13 L. 388/2000 non credo ci sia convenienza vista l'aliquota al 10%. Sbaglio?
    Discorso diverso era qualora il reddito andava a finire nel quadro RN potendo così usufruire di altre deduzioni.. ma a quanto sembra il 20% si applica senza tenerne conto.


  • User

    @lorenzo-74 said:

    Inoltre, togliendo di mezzo l'iva quello che ci guadagnerà sarà l'utente finale, e non di certo l'imprenditore e/o professionista

    Gia.. a guadagnarci è l'utente finale.. Proprio per questo, nel caso quest'ultimo sia un privato (senza possibilità di scaricarsi l'iva) ci sarebbe un margine di guadagno maggiore per l'imprenditore/professionista (potendo al tempo stesso fare in modo che il cliente/privato spenda meno .. non pagando l'iva .. ma ritoccando lievemente il compenso 🙂 ; il privato non percepisce la differenza IVA - Compenso.. son sempre soldi per lui).


  • Consiglio Direttivo

    Infatti secondo me non converrà per niente... un 20% forfettario è una percentuale enorme; già infatti entro i vecchi 15 milioni di lire era antieconomico il regime del 10%; interessante sapere invece da che cifra conviene avere il regime al 20%.... (da 30000 euro? :D)
    una sola cosa "interessante" è - da quanto mi pare di aver capito - che optando per questo regime si verrà esclusi dagli studi di settore...
    ciao

    *Gia.. a guadagnarci è l'utente finale.. Proprio per questo, nel caso quest'ultimo sia un privato (senza possibilità di scaricarsi l'iva) ci sarebbe un margine di guadagno maggiore per l'imprenditore/professionista (potendo al tempo stesso fare in modo che il cliente/privato spenda meno .. non pagando l'iva .. ma ritoccando lievemente il compenso 🙂 ; il privato non percepisce la differenza IVA - Compenso.. son sempre soldi per lui).

    *Mah, non so che dirti... per quanto mi riguarda, io già faccio fatica a farmi pagare da tariffario minimo, ne dubito di riuscire a gonfiare i prezzi... anzi, con la storia di Bersani spesso e volentieri mi sento dire: "Architè... na nun ce sò più le tariffe minime e quindi me deve fa lo sconto...:("
    ciao


  • Consiglio Direttivo

    qui
    c'è un bell'articolo sul nuovo regime....
    buona lettura 😉


  • User Attivo

    E' possibile anche dire che chi si avverrà di questo nuovo regime (sempre se verrà approvato) potrà fare a meno del commercialista? (io ho una certo idiosincrasia per i commercialisti) non dovrà aprire una partita iva niente irap, ad alcuni che arrivano a 30.000 lordi queste cose possono fare anche piacere chissà, pensare solo al proprio lavoro senza troppe menate burocratiche, da capire se poi se si potranno dedurre i contributi previdenziali, ovvio che per chi si trova a regime agevolato può essere irrilevante ma per chi non può?.

    Per alcune categorie anche di spirito particolare, mi riferivo infatti prima ad artisti come i pittori che sono tenuti ad acquistare materiale per il loro lavoro al 20% di I.V.A e poi applicare il 10% alla vendita, non applicare l'I.V.A può avere dei vantaggi psicologici e non solo sia per loro che per il compratore.

    Inoltre visto che molti di loro spesso ricorrono alla formula della vendita occasionale per non sottostare nel loro caso alle vessazioni fiscali, un modo per emergere con tranquillità?.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao sitoqui... interagisco per puro spirito di confronto di idee..

    E' possibile anche dire che chi si avverrà di questo nuovo regime (sempre se verrà approvato) potrà fare a meno del commercialista? (io ho una certo idiosincrasia per i commercialisti) non dovrà aprire una partita iva niente irap,
    ad alcuni che arrivano a 30.000 lordi queste cose possono fare anche piacere chissà, pensare solo al proprio lavoro senza troppe menate burocratiche...
    effettivamente una gestione fiscale più snella era auspicabile da tempo

    da capire se poi se si potranno dedurre i contributi previdenziali,
    infatti io penso che sia proprio quello il nocciolo della questione; va considerata anche la mancata deduzione dei 4800 euro di lavoro autonomo, che sommata appunto al contributo soggettivo previdenziale non è cosa da poco conto

    Per alcune categorie anche di spirito particolare, mi riferivo infatti prima ad artisti come i pittori che sono tenuti ad acquistare materiale per il loro lavoro al 20% di I.V.A e poi applicare il 10% alla vendita, non applicare l'I.V.A può avere dei vantaggi psicologici e non solo sia per loro che per il compratore.
    Si, però la merce continuerai comunque ad acquistarla con l'iva; in tal caso non avrai più la possibilità di detrarla.

    Inoltre visto che molti di loro spesso ricorrono alla formula della vendita occasionale per non sottostare nel loro caso alle vessazioni fiscali, un modo per emergere con tranquillità?
    Non saprei, sarebbero comunque assoggettati a contribuzione pensionistica...

    L'unica cosa interessante è il non assoggettamento agli studi di settore... e sinceramente questa cosa non la capisco....

    ciao


  • Consiglio Direttivo

    qui c'è un'articolo del sole 24 ore che confronta le due tipologie di tassazione...
    a me comunque i conti non tornano :mmm:


  • User Attivo

    @lorenzo-74 said:

    qui c'è un'articolo del sole 24 ore che confronta le due tipologie di tassazione...
    a me comunque i conti non tornano :mmm:

    Mi pare non so se sbaglio che i contributi previdenziali si potrebbero detrarre?.

    Così, molto naso mi sembra che convenga solo a quelli che ritengono di avere entrate lorde sopra i 25.000 euro e poche spese di esercizio.


  • Consiglio Direttivo

    @sitoqui said:

    Mi pare non so se sbaglio che i contributi previdenziali si potrebbero detrarre?.

    Così, molto naso mi sembra che convenga solo a quelli che ritengono di avere entrate lorde sopra i 25.000 euro e poche spese di esercizio.

    Si, i contributi pensionistici si possono dedurre!
    Più o meno a me il calcolo della convenienza scatta tra 15000 e 20000 euro..di reddito

    da un mio calcolo approssimativo:
    lasciamo perdere contributi e spese che si deducono in ambo i casi
    e per il momento lasciamo perdere i familiari a carico

    20000 euro
    irpef normale 4.030,29 euro
    irap 3.9% 468 euro
    totale 4498.29
    *irpef agevolata
    4000 euro ---- conviene
    *

    15000 euro
    irpef normale 2.570,33 euro
    irap 3.9% 273 euro
    totale 2843.33
    irpef agevolata
    3000 euro ---- non conviene

    La cosa che non capisco è perche loro sommano l'iva alle imposte che dobbiamo pagare! L'iva ci viene corrisposta dal cliente e noi la giriamo al fisco, non capisco perchè inserirla tra le tasse giusto per far vedere che il nuovo regime conviene...
    anche perchè se oggi chiediamo 1000+iva domani dovremo chiedere 1000, e non 1200; per lo meno con i clienti fissi...


  • User

    @lorenzo-74 said:

    La cosa che non capisco è perche loro sommano l'iva alle imposte che dobbiamo pagare! L'iva ci viene corrisposta dal cliente e noi la giriamo al fisco, non capisco perchè inserirla tra le tasse giusto per far vedere che il nuovo regime conviene...
    anche perchè se oggi chiediamo 1000+iva domani dovremo chiedere 1000, e non 1200; per lo meno con i clienti fissi...

    Dall'esempio del Sole 24 ore sembrerebbe di no:
    le entrate e le spese sono sempre le stesse (iva compresa) sia per la tassazione ordinaria che per i minimi.


  • Consiglio Direttivo

    Ciao Silpas; allora forse sono io che non ho capito? La tabella è questa:

    image

    Nel primo caso il reddito è 20000 euro + iva20% (infatti l'iva riportata è 4000 euro); nel secondo caso il reddito è 18000 (perchè hanno dedotto i contributi previdenziali nell'agevolato e nell'ordinario no?)

    quindi per fare una comparazione giusta non sarebbe:

    **ORDINARIO
    Reddito 20000 euro
    Contributi 2000 euro
    tot. imponibile 18000 euro
    imponibile irap 10000 euro
    irpef 1418.27
    addizionali 342
    irap 390

    TOTALE 2150.27

    FORFETTONE
    **Reddito 20000 euro
    Contributi 2000 euro
    tot. imponibile 18000 euro
    **Imposta 20% 3600

    **l'iva è fuori dall'importo dei 20000 euro, non concorre a calcolare le tasse, e viene pagata dal committente e rigirata al fisco dal lavoratore autonomo. Quindi l'unico che ci guadagnerà sarà il committente, che pagherà senza iva...
    A onor del vero, calcolando la stessa cosa per una persona senza carichi familiari, pare che convenga il forfettone
    Ciao :ciauz:


  • User

    Forse hai ragione Tu, non sono per niente esperto in materia!
    Mi sto informando perchè vorrei aprire partita iva.
    Il forfait mi sembrava qualcosa che semplificasse un pò questa materia per me poco chiara.


  • Consiglio Direttivo

    @silpas said:

    Forse hai ragione Tu, non sono per niente esperto in materia!
    Mi sto informando perchè vorrei aprire partita iva.
    Il forfait mi sembrava qualcosa che semplificasse un pò questa materia per me poco chiara.
    Figurati... anch'io ho forti dubbi su questo tipo di regime fiscale 😉
    Anzi, più contributi a questa discussione ci sono e ci saranno, e meglio sarà per tutti, no? 🙂
    Ciao :ciauz:


  • User Newbie

    Un saluto a tutti.
    Un ingegnere pensionato (over 65) per esercitare la professione in regime
    agevolato dovra' iscriversi all' Inarcassa e pagare i contributi previdenziali
    inerenti?
    Grazie


  • Consiglio Direttivo

    Salve imbonico e Benvenuto nel Forum GT.
    se lei è pensionato, mi sembra che debba farne comunicazione ad inarcassa e quindi versare il solo contributo integrativo del 2% che inserirà come rivalsa in fattura....
    :ciauz:


  • User Newbie

    @lorenzo-74 said:

    Salve imbonico e Benvenuto nel Forum GT.
    se lei è pensionato, mi sembra che debba farne comunicazione ad inarcassa e quindi versare il solo contributo integrativo del 2% che inserirà come rivalsa in fattura....
    :ciauz:
    Ringrazio per la veloce risposta.
    Mi pare però che l'obbligatorietà dell' iscrizione all' Inarcassa discenda proprio
    dall' essere titolare di partita Iva individuale e/o associativa.
    Il regime agevolato, mi par di capire,escluderebbe proprio l' obbligatorietà
    di avere una partita IVA.
    Di conseguenza non dovrebbe essere obbligatoria l'iscrizione all' Inarcassa.
    Va tenuto presente che detta iscrizione, se pur da pensionato comporta il pagamento del contributo soggettivo, pari al 10% del reddito professionale.
    Questo potrebbe definitivamente vanificare il vantaggio del regime agevolato.