• Super User

    Ciao,

    mi permetto di dissentire.

    L'associazione di professionisti a cui io mi riferisco, che diviene società semplice (e non altra), è quella preordinata all'esercizio della professione in forma associata.... io dunque non intendevo riferirmi certo ad associazioni, club o simili con scopo diverso da quello dell'esercizio della professione.

    Le associazioni invece certo potranno perseguire altri scopi, che non saranno però quelli dell'esercizio in comune della professione (es. associazioni avvocati penalisti, associazioni italiana certificatori qualità ecc.).... esempio: di tipo sindacale, formativo, per rappresentanza con le istituzioni ecc.

    Qualsiasi forma differente di società utilizzata per l'esercizio della professione (snc, sas, srl ecc.) farebbe allontanare dall'esercizio di una professione conducendo ex lege all'esercizio di impresa. Addirittura, non il tuo caso, l'esercizio delle professioni protette in questa veste sarebbe vietata.

    Alle associazioni per l'esercizio della professione dunque spetterebbe per obbligo (mia memoria) l'esercizio sotto denominazioni del genere "studio legale, "studio commerciale".....

    Paolo


  • User

    Adesso è chiaro!!

    Ti ringrazio molto, adesso riesco a focalizzare meglio il concetto.

    Allora il punto è "associazione di professionisti preordinata all'esercizio della professione in forma associata"...

    Mummmmbleeee...

    Non mi è chiaro, però una cosa.

    E se due professionisti condividono solo lo studio, non hanno neanchè la stessa professione ma vogliono distingersi come "viva la pastasciutta" per potersi presentare in modo univoco, non possono farlo se non costituendo una società semplice? Non c'è alternativa?

    Altrimenti sulla targa sono dott. Tal di Tali in tal cosa l'uno e dott. Tal di Tot specialista in...?

    Il riflesso di ogni collaborazione effettiva fra professionisti deve avere la sua collocazione alla luce della legislazione virgente? Perchè, se dal punto di vista legale non esistono obblighi o doveri condivisi e dal punto di vista fiscale ognuno parcella quello che fa?

    Sob!

    Fedra


  • User Attivo

    Salve a tutti,
    scusate la mia intrusione ma ho un dubbio simile,
    la mia domanda è la seguente:
    un libero professionista oltre alla sua professione (es. avvocato) svolge anche un'altra attività (es. realizzazione siti internet),
    se viene aperta prima la partita iva per i siti internet quindi ditta individuale utilizzando un nome di fantasia XY di Pinco Pallino e poi viene aggiunta l'attività di avvocato che poi diventarà quella principale, continua ad avere il nome di fantasia per entrambi,:vai: o sbaglio?
    Grazie e ciao.
    Akibit:yuppi:


  • Bannato Super User

    art. 2222 c.c. e seguenti
    i professionisti o effettuano la propria attività in forma personale o al max come soc. semplice in quanto il rapporto tra il professionista ed il cliente si basa sill'intuitus personae cioè sulla qualità personali del professionista più che sull'organizzazione e sulla struttura dello studio
    inoltre devi tener conto anche che l'attività del libero professionista deve essere prestata senza vincolo di subordinazione cosa che verrebbe a cadere se si scegliesse una società di capitali o di persona esclusa soc. semplice


  • Super User

    Due professionisti potranno condividere i locali ed i mezzi (rifatturazione dei costi tra di loro può essere un mezzo) restando del tutto indipendenti.

    Un marchio potrebbe essere utilizzati da entrambi, ben però facendo capire che si tratta di due soggetti diversi onde non ingenerare confusioni nel cliente che deve saper con chi avrà a che fare contrattualmente.

    Paolo


  • User Attivo

    Se non sbaglio se la professione non è regolamentata si può inserire nella denominazione un nome di fantasia.
    Mentre per avvocati, commercialisti notai etc. è espressamente vietata (anche in associazioni), per le professioni non regolamentate non c'è quest'obbligo.
    Almeno questa è la risposta data dall'agenzia delle entrate, se avete altri elementi normativi che contraddicono quanto scritto vi prego di avvisarmi.


  • User

    Qualcuno riesce a trovare il riferimento normativo?
    Io sono naufragata nel mare magnum delle informazioni Web...


  • User Attivo

    Ciao a tutti,
    innanzitutto volevo chiedere scusa per aver aperto un altro topic sullo stesso argomento... perdono😢
    e colgo l'occasione per chiedervi gentilmente un aiuto sulla domanda da me posta è davvero importante!!! :arrabbiato:
    Grazie 100000000000000000000000....
    Akibit


  • Consiglio Direttivo

    @akibit said:

    Ciao a tutti,
    innanzitutto volevo chiedere scusa per aver aperto un altro topic sullo stesso argomento... perdono😢
    e colgo l'occasione per chiedervi gentilmente un aiuto sulla domanda da me posta è davvero importante!!! :arrabbiato:
    Grazie 100000000000000000000000....
    Akibit

    Tranquillo, sei ancora tutto intero, visto? 😄
    Comunque, se non sbaglio, la risposta di fabioalessandro era rivolta a te; nel senso che un libero professionista (avvocato, commercialista, architetto, medico, ecc) è legato ai clienti mediante incarichi fiduciari e "**si basa sill'intuitus personae cioè sulla qualità personali del professionista più che sull'organizzazione e sulla struttura dello studio" **. Oltre a dire che tutti gli atti ufficiali (e non) devono essere sottoscritti con nome e cognome (come anche ha detto il mitico Paolo). Immagino quindi che gli atti di avvocato, seppur avendo una ditta alle spalle, debbano seguire queste regole....
    ciao


  • User

    <<un libero professionista oltre alla sua professione (es. avvocato) svolge anche un'altra attività (es. realizzazione siti internet), se viene aperta prima la partita Iva per i siti internet quindi ditta individuale utilizzando un nome di fantasia XY di Pinco Pallino e poi viene aggiunta l'attività di avvocato che poi diventarà quella principale, continua ad avere il nome di fantasia per entrambi, o sbaglio? >>

    Ciao,

    Secondo me il problema qui non è tanto la denominazione, quanto la possibile incompatibilità fra l'essere libero professionista e imprenditore di ditta individuale.

    Per certe categorie di liberi professionisti la legge esclude la possibilità di esercitarle come "imprenditore" (neanchè di ditta individuale).

    Quindi per determinate categorie la coesistenza sotto lo stesso nome di fantasia dell'"imprenditore" ed il "professionista", se si riferiscono alla stessa persona non è possibile.

    Forse sbaglio.
    Comunque l'idea iniziale del topic non è la compatibilità in termini legali di due categorie professionali (imprenditore+professionista) ma la possibilità che un libero professionista o più liberi professionisti (nota, nessun imprenditore) possano utilizzare un nome di fantasia nello svolgimento della professione.

    Se la risposta è si, allora il problema per te non esiste, in quanto è un mero nome di fantasia. Uno potrebbe avere una macelleria di nome "prisma" e chiamare anche "prisma" la sua attività di libero professionista disegnatore, ferma restando la normativa sulla tutela dei marchi nei casi tu abbia fatto una registrazione in tal senso.

    A presto!
    **
    Fedra
    **


  • Bannato Super User

    sicura,mente l'iscrizione a determinati albi esclude altra attività imprenditore
    sono sicuro che per commercialista avvocato e medico non è possibile esercitare altra attività
    pena esclusione dall'albo


  • Consiglio Direttivo

    infatti, cara fedra, il discorso è proprio questo...
    Un punto penso che sia abbastanza chiaro... e particolarmente per le cosiddette attività protette, dove ci sono, oltre a regole fiscali, anche delle regole deontologiche di categoria; cioè quello che va "offerto" al proprio cliente il proprio nome e cognome con timbro professionale col numero di matricola; il punto da discutere (vedi i siti web ad esempio o i biglietti da visita) è se questa cosa va presa alla lettera, oppure è possibile inserire qualche personalizzazione con un logo (o immagine, senza aver la presunzione di definirla logo) a fianco del nome, oppure inserire una cosa tipo ("Studio Superingegneria" dell'ing. Pinco Pallino oppure "Studio Medicalsanitaria del Dott. Tal de' Tali), oppure se anche queste cose non sono concesse....
    Ciao


  • User Attivo

    Ciao,
    so per certo che queste 2 attività non sono incompatibili (richiesto esplicito consenso all'ordine...)
    A questo punto cosa succede???❌x:x
    Ciao e grazie


  • User

    Provo a fare un ragionamento?

    <<Cosa succede a questo punto?>>

    A questo punto succede esattamente lo stesso che accade quando una macelleria ha lo stesso nome del barbiere a fianco:

    Potenzialmente nulla.

    A meno che il barbiere e il macellaio siano acerrimi nemici e si contendano la tutela dello stesso marchio. Per esempio "La vita è bella" Macelleria da Roberto e "La vita è bella" del barbiere Antonello (non già "Garibaldi" se sei in Via Garibaldi perchè dubito troverebbe accoglimento).

    Ma se la macelleria "La vita è bella" e il negozio del barbiere "la vita è bella" sono in mano a Antonello, a meno che lui non abbia personalità multiple, non vedo il problema.

    Allora?tu hai due partite IVA, due registrazioni separate, 2 contabilità, gestione INPS a seconda di quello che ti dicono al INPS per l?aliquota contribuitiva, paghi l?IRPEF, ecc. Poi il tutto confluisce nel tuo Unico perché sono sempre redditi tuoi e vieni tassato.

    Salvo un po' di confusione se per ventura sbagli a trasmettere una fattura che corrisponde ad una delle attività, alla contabilità di un'altra attività (nel cui caso sei ovviamente ritenuto responsabile nelle sedi del caso) non ne vedo perché al fisco dovrebbe interessarle la denominazione o ?nome fantasia?.

    Secondo me, se eviti qualsiasi promiscuità fra le contabilità per evitare errori visto che immagino hai lo stesso indirizzo e logo, metti ben in evidenza la diversità delle partite IVA sui vari documenti, e ricordi di inserire tutti i tuoi dati personali nelle fatture come professionista non vedo quale è il problema.

    I tuoi clienti però devono essere tutelati da qualsiasi confusione possa nascere dal fatto che usi gli stessi "loghi" (non stiamo parlando di segni distintivi, perchè come detto, non ho ancora l?assoluta certezza che il libero professionista possa "fregiarsi" di un logo, per esempio).

    Del tipo: un tuo fornitore come webmaster cerca in internet la tua partita IVA, trova quella d?avvocato (mettiamo il caso) e la scrive erroneamente nella sua fattura di fornitura dominio, diciamo. A questo punto, se non hai una contabile sveglia, che avverte tempestivamente il fornitore che ha sbagliato partita IVA e chiede la cortesia di cambiarla, magari la fattura finisce nell?altra contabilità e viene quindi vincolata ad obblighi fiscali diversi (pensa per esempio alla differenza fra IVA e ritenuta d?acconto).

    Devi cercare una normativa specifica che tuteli i tuoi clienti e fornitori contro questo tipo di problematiche. In questi casi, penso si applicano le norme su tutela del marchio, tutela consumatori, ecc.

    Non esiste una normativa che indichi che a livello fiscale i dati devono essere acquisiti in modo certo prima di procedere a rilasciare un documento con valenza fiscale, per il semplice motivo che la legge ti dice solo "quali" dati devono comparire in ogni documento: la corretta trascrizione è un obbligo.

    Gli errori per quanto non previsto dalla legge (ravvedimenti, ecc.) danno luogo ad una contraversia, quindi quello che tu cerchi è una situazione legislativa certa che ti protegga dalle contraversie (i soci di una coop, per esempio possono essere liberi professionisti e ciò è specificamente previsto dalla normativa).

    Per me si tratta fondamentalmente di un problema legale e non fiscale, credo che per il fisco non ci siano particolari problemi se le due contabilità sono a posto e tutti gli adempimenti rispettati.

    Ti consiglio di postare il quesito alla sezione "legale" di questo forum, forse lì hai più fortuna. Prova con il topic ?segni distintivi?.

    Anche io mi trasferisco qui a fianco per interrogare i nostri integerrimi moderatori della sezione legale.

    Ciaoooo, a presto.

    Fedra

    Ps: psssttt?Paolo, ho inviato un email prive alla GT per chiedere un angolino per il Quality, forse ho sbagliato email? Di preciso dove si scrive per offrirsi volontari per creare una sezione qui al GT? Grazie infinite!!Fedra


  • User

    Comunque ha ragione Lorenzo, la via più rapida da seguire è di chiedere questo al tuo ordine professionale, visto che ce l'hai, io non ce l'ho, quindi devo cercare le risposte da me.

    Se quello della tua regione non riesce a darti una risposta precisa prova a chiedere a quelli delle altre regioni e alle rappresentanze nazionali del tuo ordine, in questo modo dovresti ottenere una serie di risposte che ti indirizzino verso le fonti normative del caso.

    Auguri!

    Fedra

    ps: poi ci fai sapere cosa ti hanno detto?forse serve anche ai professionisti senza ordine come me.


  • Consiglio Direttivo

    @Passion4Quality said:

    Provo a fare un ragionamento?

    Per me si tratta fondamentalmente di un problema legale e non fiscale, credo che per il fisco non ci siano particolari problemi se le due contabilità sono a posto e tutti gli adempimenti rispettati.

    Ti consiglio di postare il quesito alla sezione "legale" di questo forum, forse lì hai più fortuna. Prova con il topic ?segni distintivi?.

    Anche io mi trasferisco qui a fianco per interrogare i nostri integerrimi moderatori della sezione legale.

    Anch'io ritengo che sia una questione legale. Vi consiglio però di non aprire un doppione del post (contrario al regolamento); valuteremo se spostare l'intero post nella sezione legale, oppure invitare i moderatori legali per darci un consiglio.
    Ciao


  • Consiglio Direttivo

    Ok... spostiamo il post in Consulenza Legale.
    🙂


  • User Attivo

    ... grazie x i consigli, intanto ho inoltrato richiesta scritta all'ordine con la speranza che qualcuno mi risponda... appena ho notizie vi faccio sapere.
    Ciao e buon fine settimana a tutti.:ciauz:


  • Super User

    Ciao a tutti.
    Quale sarebbe l'esatto quesito posto all'ordine??
    Fatemi sapere.
    Ciao.


  • Consiglio Direttivo

    ciao shapur...
    i problemi sorti in questo topic sono due, anche se con tema comune:
    il primo è se un libero professionista può legalmente affiancare un nome di fantasia (non naturalmente a livello ufficiale visto che è registrato al fisco e al proprio ordine con nome e cognome) o più genericamente se può utilizzare nel suo sito web, in biglietti da visita, in brochure, ecc... un appellativo, un motto, o un'immagine che lo contraddistingua........
    il secondo, chiesto da akibit, è se un titolare di ditta con una precisa denominazione, registrata regolarmente al fisco, decide di svolgere in contemporanea anche una libera professione (nel suo caso di avvocato), qualora naturalmente sia possibile svolgere entrambe le attività, può legalmente continuare ad usare la denominazione della ditta originaria, oppure per la libera professione deve presentarsi solo con nome e cognome....
    Ciao :ciauz: